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Autore: _Janis_    05/03/2009    0 recensioni
Tempo fa la pubblicai anche altrove. E' una poesia che definirei "sconnessa", scritta nell'estate 2001, in un periodo particolare della mia vita. Non è necessariamente autobiografica al cento per cento. Rileggendola adesso mi rendo conto di quanto io fossi dura e disperata all'epoca. O perlomeno, mi sembra che la poesia emani durezza e disperazione...
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adesso la notte è tutta mia –
Nel sudore di una spiaggia lontana,
salata dal mare –
che non vedrò più,
perché Stanotte è la Notte –
dell’ultimo Atto,
finale incredibile di una storia senza Fine.

Mi apro un foro con la Sig –
Fredda arma d’ordinanza,
che ho custodito con amore,
accanto al comodino –
con i barbiturici e le lamette,
perché non mancasse niente all’occorrenza.

Adesso la spiaggia può urlare –
Mentre le stelle soffocano nell’afa,
quell’afa che non sente chi muore,
anche se la corda –
ti stringe troppo mentre voli,
letteralmente giuro – lontanissimo –
in un universo –
d’Impiccati – per soffocare – tutto.

Come la cucina a gas –
Che mi taciterebbe ogni istante,
se non fosse troppo vecchia per me –
le lamette arrugginiscono –
invecchiano le notti –
la pallottola è già in canna –
prendi la Mira – per la Fine – per il Suicidio.

L’ultimo Amplesso della notte –
Troppo per Amore,
non abbastanza per Sesso.
Lava via la coscienza del tuo amante,
già pateticamente abbandonato al sonno.

Domani ti svegli, mi trovi morta –
Non c’è Biglietto d’Addio
Non mi giustifico – colpa mia e tua.
Un Amplesso stanotte per tutte le Notti
Che passerai da solo –
Tra queste lenzuola sudate
Dalla mia parte, niente – solo freddo,
Se trovi i miei sonniferi, divertiti –
A partire nella mia Orbita –
In un vecchio, decadente Spazio Siderale.

L’Amante lascia l’Amato –
Perché destino di Morte e di Natura,
è la solitudine a due
che si compie perfettamente soli.

Allora prendi la pistola –
E quello che succede dopo è già previsto –
Da chi la fa finita,
da chi agonizza per anni luce e istanti.
Finito – vado a seppellirmi da viva –
Portatemi in trionfo verso la Morte,
curatemi un funerale.

Tu, amore – addio –
Ti ho amato così disperatamente -
Da andarmene senza te,
sola parto – com’ero arrivata –
dal Nulla – per tornarci.

E la notte –
Tutte le Cosmiche Notti –
Di inverni freddissimi e solitari –
Quando le auto sfrecciano
Lontane sulla superstrada,
noi morti – sicuri –
nelle bare all’ombra della strada -
lontani – pensiamo –
alla Putrefazione di noi stessi.

Lontani noi morti –
Soli nella Bara – Compagna e solidale –
La mia Morte.
E tu, adesso –
Potrai trovare il coraggio per far l’Amore
Nel letto dove morii?

  
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