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Autore: MaraWP    11/12/2015    0 recensioni
Dopo che lo spirito della Principessa Guerriera è ritornato sulla terra all'interno del corpo di Zoe, la poetessa e la nuova erede di Xena si ritrovano assieme in una nuova avventura. Innumerevoli pericoli, avvenimenti sconvolgenti e nuovi incontri riusciranno a dividere le due anime destinate a stare insieme per sempre? E Zoe sarà davvero all'altezza di un'eredità così importante?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altro Personaggio, Gabrielle, Xena
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Olimpia non c'era più. Il giovane bardo di Potidea se n'era andato, aveva sacrificato se stessa per salvare gli abitanti del villaggio,proprio come Xena aveva fatto a Yguchi. Zoe giaceva accanto a lei, con il viso in lacrime premuto sul petto dell'amica, ancora tra le sue braccia. All'improvviso il corpo di Olimpia iniziò a emanare un bagliore accecante, traferendolo poi anche alla guerriera. Una sensazione di pace e calore pervase il suo corpo, annullandole ogni volontà. Zoe si alzò in piedi, allargando leggermente le braccia. I ricci capelli bruni iniziarono a fluttuare nell'aria, cambiando lentamente colore,passando dal color miele al nero più intenso. Seguirono gli occhi,che passarono dal verde smeraldo al blu profondo dell'oceano. Infine anche i vestiti si trasformarono magicamente, lasciando spazio ad un'armatura nera in pelle. Inconfondibile. Il bagliore svanì. Xena era tornata. La Guerriera si avvicinò velocemente all'amica, posandole due dita sul collo. Il cuore aveva ripreso a battere, seppur il battito fosse debolissimo. " Ora sono qui Olimpia, non lasciarmi" disse Xena prendendo in braccio la poetessa. Elice, nel frattempo arrivò. " Hey tu! Che cosa le hai fatto!" disse urlando. " Elice, sono io, Zoe!" rispose la donna. " Si certo e io sono la regina Cleopatra. Lasciala subito andare!" disse la fanciulla puntandole la spada. " Ascoltami, io mi chiamo Xena. Il mio spirito era racchiuso nel corpo di Zoe momentaneamente. Devi credermi! Non farei mai del male ne a te ne ad Olimpia!" spiegò Xena. Elice, non del tutto convinta dalle parole della donna, le pose un quesito:" Se eri davvero Zoe, allora dimmi, con quale vezzeggiativo mi chiamava? ". La Guerriera sorridendo le rispose:" Ciao biondina ". La giovane, ormai convinta, si avvicinò alla donna :" Sei molto diversa esteriormente. Ma quella voce calda potrei riconoscerla tra mille"." Ascolta, Olimpia è ferita gravemente. Ma io non posso aiutarla da sola. Prendi Buio e portala vicino al rigagnolo dove ci siamo fermate poco fa. Chiama Venere, lei saprà cosa fare" spiegò Xena. " Venere? La dea dell'amore? Ma lei come può aiutarmi? E tu dove vai?" domandò Elice. " Dille che ti mando io a chiamarla. Lei capirà. Io e Lucifero abbiamo un conto in sospeso. Vai ora" così dicendo, la guerriera adagiò Olimpia al suolo, richiamò Argo e salita in groppa, si allontanò al galoppo. Elice aveva trasportato Olimpia accanto al piccolo ruscello, distendendola su una coperta. Con una benda, aveva ripulito la ferita della poetessa e un po' timorosa, aveva iniziato a chiamare la dea dell'amore. Poco dopo un bagliore roseo annunciò l'arrivo della divinità. " Spero tu abbia un buon motivo per disturbarmi durante il bagno caldo" disse Venere. Un attimo scioccata dall'appariscenza della donna, Elice rispose:" Olimpia ha bisogno del tuo aiuto. Xena mi ha detto.. "." Olimpia amica mia!Che le è successo? E Xena? È tornata in vita? " rispose Venere inginocchiandosi accanto al bardo." Un guerriero l'ha ferita.. Non so cosa sia successo, quando sono arrivata ho trovato Xena con lei in braccio e mi ha detto che tu sapevi come aiutarla" spiegò la fanciulla. " E così Olimpia è riuscita a riportarla indietro... Sapevo che ci sarebbe riuscita! Io posso aiutarla solo in parte, il resto spetta a Xena" disse la donna. " Xena è occupata ora, posso aiutarti io?" chiese Elice. " Tienila al caldo e cerca di abbassarle la febbre.. Fino a che Xena non torna, non posso fare nulla" spiegò la dea. Xena intanto aveva raggiunto Lucifero in una radura poco distante dal villaggio che era stato distrutto. " Xena! È un piacere rivederti. Come sta Olimpia?" chiese l'uomo in tono ironico. " Io fossi in te non riderei e sai perché?" rispose la donna. L'uomo incrociando le braccia disse:" Illuminami Principessa guerriera". " Perché tra poco ritorni nell'unico posto che ti si addice, negli Inferi! ALALALALALA SHEEE-YA". Lanciando l'urlo di battaglia, saltò alle spalle dell'uomo cercando di colpirlo. Lui, parando il colpo, sferrò un calcio sull'addome della donna, allontanandola da lui. " Sei un po' arrugginita eh!" scherzò Lucifero. " Zitto e combatti! Yaaa!" rispose Xena tornando all'attacco. I due si affrontarono a suon di spada a lungo senza che nessuno prendesse il sopravvento sull'altro. Erano alla pari. Nonostante Xena avesse riacquistato il potere degli dei, sapeva che uccidendo direttamente Lucifero, lei avrebbe dovuto riprendere il suo posto come custode degli Inferi. Il fatto che ancora non avesse inferto il minimo colpo all'uomo, significava solo una cosa: stava temporeggiando. Con un calcio per piazzato, l'uomo riuscì ad atterrare la guerriera, puntandole poi la spada alla gola. Dietro la donna, un bagliore annunciò l'arrivo del dio della guerra. " Marte! Arrivi giusto in tempo per assistere alla disfatta della leggendaria Xena!" disse fiero Lucifero. Marte, applaudendo, rispose:" Complimenti. Un vero trionfo il tuo! Peccato che questo non possa accadere". " Cosa? Che stai dicendo?" chiese l'uomo incredulo. La divinità, con un gesto della mano, fece apparire dietro Lucifero un vortice tridimensionale. " Marte che stai facendo??" urlò Lucifero. " Mai stringere accordi col Dio della guerra. Credevi davvero che avrebbe mantenuto la parola, lasciando morire me e Olimpia?" disse Xena. "Non è possibile! Io vi ho sentito litigare! Lui e Zoe! E Olimpia? È morta sotto i suoi occhi! " rispose l'uomo. " Quello che hai sentito era solo una farsa per farti credere che lui e Zoe fossero rivali. Marte non ha mai messo gli occhi su Elice e i miei avvertimenti alla fanciulla erano un altra falsa pista. Olimpia doveva morire per far tornare in vita me e questo Marte lo sapeva. Tutto per farti credere che lui fosse dalla tua parte" spiegò la guerriera. " Maledetti! Avete commesso un errore però.. perché ora se mi uccidete uno di voi due dovrà prendere il mio posto negli inferi!" rispose Lucifero. " Ma nessuno ha intenzione di ucciderti mio caro. Sei perfetto come custode! Addio!" così dicendo, Xena tirò all'uomo, con entrambe le gambe, un calcio in pieno petto, facendolo cadere all'indietro dentro il vortice. Questo, si richiuse subito dopo. " È bello rivederti..." disse Marte. " Ma io sono sempre stata qui... Solo avevo un aspetto diverso" rispose Xena. " Si ma non eri completamente tu... E poi ammettilo, sei tornata in vita per bontà divina. Se Lucifero non fosse scappato e Olimpia non fosse morta tu non saresti qui ora" disse l'uomo. " Chissà... Ma comunque in un modo o nell'altro, ci sarebbe stata una Guerriera a difendere i più deboli" rispose lei. " Sai sempre come sorprendermi Xena... Ti consiglio di tornare da Olimpia, non le rimane molto tempo" disse infine l'uomo prima di sparire. Xena salì a cavallo e prima di partire, si girò verso il luogo dove poco prima c'era l'uomo e con un leggero sorriso disse:" Ti ringrazio". " Ma quanto ci mette?? " chiese Venere impaziente." Non penso che uccidere Lucifero richieda qualche minuto. Sono sicura che sarà qui a momenti... Almeno.. Lo spero. Olimpia sta davvero male " rispose Elice. Nello stesso momento, Xena arrivò galoppando. Si precipitò accanto all'amica e con sguardo serio disse:" Coraggio Venere, ora tocca a te". " Devi unire il tuo sangue a quello di Olimpia. Il resto lo faranno i miei poteri" spiegò la dea. Xena, utilizzando il suo piccolo pugnale nascosto nell'armatura, si tagliò il palmo della mano, che lentamente cominciò a sanguinare. Poggiò la mano sulla ferita della poetessa, così che il suo sangue e quello di Olimpia venissero a contatto. A quel punto Venere lanciò il suo incantesimo. Nel punto in cui il sangue si era mescolato, un bagliore rosastro illuminò le ragazze. Dopo essere svanito, Olimpia aprì gl'occhi. " Xena... Sto sognando? " chiese Olimpia incredula. " No... Sono qui per davvero e stavolta è per sempre" rispose la guerriera sorridendo. A quelle parole, la poetessa si alzò, gettandosi letteralmente tra le braccia dell'amica. Xena la stringette a se baciandole i biondi capelli. " Come è possibile che tu sia qui? E Zoe?" chiese il bardo. " Tu mi hai liberato! Prima di andarmene ed entrare nel corpo di Zoe, ho chiesto a Venere di farti un sortilegio. Solo il tuo sacrificio in nome della generosità verso il prossimo sarebbe riuscito a liberarmi. Tu dovevi capire il motivo per cui io sono dovuta morire e solo sacrificandoti per la stessa ragione ci saresti riuscita. Marte ha dovuto lasciar agire Lucifero per questa ragione" spiegò Xena. " Avevi pensato a tutto fin dall'inizio... Non sai quanto sia felice di poterti riabbracciare! " rispose Olimpia commuovendosi. " Sono sempre stata qui Olimpia, anche se in un corpo diverso" disse la donna asciugando il volto della poetessa. Olimpia si voltò verso Venere dicendo:" Tu sapevi tutto eh! Ti ringrazio per averci aiutato. Non riuscirò mai a sdebitarmi con te". " È stato un piacere amica mia. Ora se non vi dispiace ho un bagno caldo che mi aspetta. Ciao ciaoo" disse la dea sparendo. Le ragazze si alzarono in piedi e Elice, andando verso i cavalli chiese:" E ora? Dove si va? ". Olimpia si girò verso la guerriera per cercare risposta. Xena, posando le mani sui fianchi e sorridendo rispose:" Ovunque, basta restare assieme".
   
 
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