“Ti amo.” Disse lui, sentendo addosso il peso di un milione di silenzi forzati e un’infinita moltitudine di altre parole, tutte inadeguate, che non avrebbero mai potuto descrivere in modo pieno ciò che intendeva. Lui lo disse, e lei sapeva che lui voleva dirlo, che significava esattamente ciò che aveva detto, che voleva dirlo così tanto da sentire un autentico dolore fisico – perché sapeva che Draco Malfoy non diceva quelle cose solo per essere crudele e spietato, o tanto per dire. Lui aveva dolorosamente riflettendo su tutto quanto, su ogni singolo, minuzioso, dettaglio della sua vita quotidiana… E quindi lei sapeva quanto ponderate fossero quelle parole, mentre stavano uscendo dalla sua bocca. Quelle parole, loro, erano vive, perché la ragazza le ha sentite appoggiarsi sul proprio corpo, entrarle dentro, come un esorcismo purificatorio di tutte le cose cattive e negative, e tutto ciò che era in grado di provare era un sollievo quasi devastante, che risuonava dentro di lei come un campanello.
Lui la amava. Lui la amava.
Il solo pensiero era così doloroso da paralizzarla: esso lottava contro ogni suo singolo respiro per scappare dalla sua bocca.


“Ti amo talmente tanto da odiarti”, aggiunse il ragazzo, alzando la voce, ora deformata dall’implacabile residuo di un’antica, repressa rabbia.



“Se solo questo significasse che posso proteggerti.”