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Autore: lightwood4life    11/12/2015    1 recensioni
Questa è una breve lettera che Alec scrive a Magnus quando si sono lasciati.
Spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnus,

Magnus,

mio carissimo. Ti sto scrivendo questa lettera con il cuore in mano e le lacrime agli occhi. Ti sto scrivendo perché è l’unica cosa che mi è in potere di fare.

Devo aver chiamato mille volte per dirti che mi dispiace per tutto quello che ho fatto, ma quando ti chiamo non sembra esserci nessuno a casa. Almeno posso dire che ho cercato di dirtelo. Mi dispiace di aver spezzato il tuo cuore; ma a te non importa, chiaramente a te non interessa più.

Non mi aspetto che tu riceva questa lettera, perché non la sto scrivendo per questo fine. La sto scrivendo perché ho bisogno di sfogarmi. Magnus,io ho bisogno di te, io ho bisogno di sentire la tua voce, non sai quanto darei per una tua telefonata o un messaggio. Tutto cò che mi resta di te sono le nostre foto scattate mentre eravamo in viaggio, mentre eravamo felici. Ora che le guardo mi appaiono più sbiadite, piùcupe, più tristi. Pare quasi che il dolore di adesso ne abbia offuscato la felicità, rendendole buie. Prima di conoscerti io non vivevo davvero, esistevo e basta; perché alla fine che senso ha vivere se nessuno ti vuole bene veramente?Ora sto anche peggio. Sto anche peggio perché so che cosa ho perso, ho perso te Magnus. Ho perso la mia vita. Tutti viviamo per una ragione, la mia sei tu. Quindi perché vivere se la mia unica ragione di vita mi ha allontanato da se?

Con te avevo trovato pace e serenità. Quel tuo modo di chiamarmi, i sussurri che ci siamo scambiati, non contano più niente per te?

Di te mi resta quell’ultimo bacio triste e pieno di amarezza, quel tuo ti amo, anche se hai detto che nonostante ciò non cambi nulla. So che ho fatto una cosa orribile per il semplice fatto di aver riflettuto sull’idea di renderti mortale, ma non l’avrei mai fatto.Passo le giornate a pensare a come eravamo felici prima, ma fa male, un male tremendo. E’ come quando da piccolo ti mettevi a fissare il sole e la mamma ti diceva di smetterla. Tu continuavi e lei: ‘ ma lo sai che fa male?’. Allora abbassavi lo sguardo e c’era ancora la luce accecante negli occhi, sull’asfalto, sulla punta delle scarpe, sui cartelli che provavi a leggere. Non vedevi più niente, solo sole. E succede così, ti metti a fissare i ricordi, ‘ma lo sai che fa male?’ ti ripeti, e ti riempi di passato e non vedi più niente.

Ma fa male pensare che io non ti manchi neanche un po’. Detto questo credo di aver concluso, anche se in verità non ho concluso un bel niente.

Con amore e speranza.

 

 

                                                                                      Tuo Alexander

   
 
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