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Autore: lime_    11/12/2015    0 recensioni
Era l'alba di una mattina come tante, solo lui la rese diversa.
Solo per lui valeva la pena di renderla diversa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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  DAISY
 
 
I wish that I could just wrap my arms
around you for a little while.
 
Sento il vento fra i capelli mentre corro, con il labbro spaccato e un taglio sul sopracciglio.

Mi fanno male le gambe, la gola brucia.

Giro la testa per vedere se mi stanno seguendo, ma non vedo nulla.

Mi sto avvicinando al campo dei bambini; a quest’ora non c’è nessuno, è quasi l’alba.

Arrivo al campo che il cielo inizia a schiarire. Vado subito alla fontanella per bere e sputare il sangue che ho in bocca. Mi giro guardandomi intorno e noto che c’è una persona stesa sul prato.

Mi avvicino, dubbiosa, per guardare di chi si tratta. Cosa ci sta a fare una persona stesa sul prato di un parco alle 5 del mattino?

Qualche passo e lo riconosco. E’ lui.

Mi avvicino ancora di più, intenzionata a chiedergli che cosa ci faccia qui. Lo vedo alzarsi sui gomiti e girare le testa nella mia direzione, probabilmente richiamato dai miei passi.

“Ciao fiorellino” sorride. Noto che mi osserva il viso strizzando gli occhi per la poca luce presente.

Faccio a meno di salutarlo “Che cosa ci fai qui, a quest’ora?”.

“Potrei farti la stessa domanda.”

“L’ho chiesto prima io” ribatto.

“Cosa hai fatto al viso?” Lo guardo negli occhi, sostenendo lo sguardo. “Rispondi alla mia domanda.”

“Avevo una cosa da svolgere. Un problema da risolvere” rispondo dopo qualche secondo, abbassando lo sguardo.

“E ora è risolto?” Sorride, in quel modo che così odio ma allo stesso tempo adoro.

“Si può dire di sì. Hanno avuto ciò che volevano.” Rispondo, sedendomi affianco a lui.

“Vedere l’alba mi rilassa.” Dice a un certo punto.
Mi giro verso di lui, incuriosita.

“Prima mi hai chiesto come mai fossi qui a quest’ora. E’ per l’alba. E’ estremamente calmante.” Puntualizza alzando lo sguardo verso il cielo.

Lo guardo, ammiro il suo profilo.
Il naso ben proporzionato, gli occhi grandi e scuri, le labbra belle e piene, con quello inferiore leggermente più grande di quello superiore. La pelle pallida e i capelli che con la luce del primo mattino prendevano una sfumatura bionda chiara. Sento il cuore battere più forte e una sensazione di calore all’altezza dello stomaco.

“So di essere bello, ma così mi consumi.” Ridacchia, continuando a tenere lo sguardo fisso sul cielo.
Lo liquido con un gesto della mano. Ficco in bocca una caramellina alla menta e mi stendo sul prato.

Lui si accende una sigaretta. “Perché fumi?” domando “Fa male.”

“E tu perché spacci? E poi di qualcosa si dovrà pur morire. Preferisco vivere con qualche vizio non salutare, che morire con rimpianti.” Ribatte alzando le spalle.

“Non avevo scelta, se spaccio non è di sicuro per divertimento. E poi io non faccio uso della merda che vendo.”

“C’è sempre una scelta.”

“Stavolta non ce l’avevo. La seconda scelta era prostituirmi.”

“Non te l’avrei mai permesso. E comunque potevi trovarti un lavoro onesto.” Sento dal tono di voce che si sta innervosendo.

“Non mi avrebbero mai preso. Insomma guardami!” Quasi urlo “Ho l’aspetto di una delinquente. Tra piercing, tatuaggi e modo di vestirmi. Sono pallida come un cadavere, ho i capelli nerissimi e di certo gli occhi così tanto chiari non aiutano! Ai datori di lavoro non interessava la mia voglia di imparare e dare il meglio di me, loro guardano solo l’aspetto esteriore. E da quel punto di vista non sono granchè. Non faccio altro che richiamare l’attenzione su di me.” Finisco in un mezzo sussurro, demoralizzata.

Lui nel frattempo si è girato verso di me, osservandomi. Vorrei tanto capire cosa gli passa per la testa, ma la sua espressione non lascia trapelare nulla.

“Lascia perdere, non importa.” Chiudo il discorso. E, siccome durante il mio monologo mi ero rimessa seduta, scendo di nuovo sdraiata.

Lo vedo allungare un braccio sopra di me, per prendere un qualcosa che io non vedo. Quando il braccio torna indietro vedo cos’ha in mano; una margherita. Penso che faccia come ogni ragazzo, cioè prenderla e strappargli i petali, e invece me la porge. Prendo il fiore dalle sue dita e sorrido.

“Nessuno mi aveva mai regalato un fiore.” Sento il calore allo stomaco ritornare più forte di prima.

“Ogni ragazza dovrebbe ricevere un fiore almeno una volta nella vita.” Mi sorride a sua volta facendomi l’occhiolino e sdraiandosi al mio fianco. “E comunque, a me i tuoi occhi piacciono.”

Stacco parte dello stelo al fiore, e dopo aver messo la margherita fra le labbra con i petali rivolti all’esterno, mi alzo su un gomito e mi allungo verso il suo viso.

Gli stampo un piccolo bacio sulla guancia, all’angolo della bocca. Mi alzo leggermente per vedere che espressione ha, e, presa da un momento di irrazionalità, gli lascio un altro bacio.
Ma sulle labbra, un piccolo e delicato bacio. Più che altro uno sfioramento. Petali contro labbra.

Mi alzo lentamente, timorosa.

Allunga una mano verso le mie labbra, togliendo delicatamente il fiorellino e lasciandolo cadere.

Poi mi circonda le spalle con un braccio, portandomi giù sul suo petto, al quale mi stringo. E rimaniamo così, per tempo infinito. Non esce parola dalle nostre bocche, le menti sono vuote.


“Forse dovremmo alzarci. Le persone adesso iniziano a svegliarsi.” Dice lui, con un sussurro.

Annuisco e lentamente mi alzo dal suo petto, per poi mettermi in piedi e controllare di non essermi sporcata troppo i pantaloni di terra. Si alza anche lui, domandandomi se volessi far colazione. Dopo aver deciso di andare a mangiare waffles, ci avviamo.

Verso la fine del parco lui si ferma e mi prende per un polso, facendomi girare verso di lui.

“Scusa, ma la scritta sul muro mi consiglia di farlo. Devo ascoltarlo.” Dice fissandomi negli occhi.

Confusa mi giro alla ricerca della scritta da lui letta, e la trovo.

Baciala adesso…ora!

Faccio in tempo a finire di leggere che lui, prendendomi delicatamente il mento, mi gira il viso dalla sua parte e mi bacia come in effetti nessuno aveva mai fatto. E come, altrettanto in effetti, non volevo nessun altro facesse.

Le mie labbra sapevano di menta, le sue ancora di fumo.

E insieme, creavamo un sapore nuovo, che forse assomigliava all’amore.

Ma che in realtà, era anche meglio.


“Senza dubbio l’alba più bella che abbia mai passato.” Ridacchia, prima di tornare a baciarmi.

Sì, senza dubbio la più bella.
 
 
 


HOLA
Nulla da dire, ero particolarmente di buon umore e propensa a scrivere una cosetta d’amore.
Quindi mi son messa e in un’ora è uscita questa.
(Non è del tutto casuale la cosa. Ho avuto particolarmente successo in una cosuccia con un ragazzo)

Twitter: @noliflereamor

Per chi fosse più comodo sono anche su Wattpad: @Happjness

Bacini e buone feste natalizie 
  
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