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Autore: lapoetastra    12/12/2015    1 recensioni
È complicato.
Tutta la sua vita lo è.
Lo è sempre stata, fin da quando è nata, diciotto lunghi anni prima, diciotto anni di sofferenza senza alcuna giustificazione.
È complicato.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È complicato.
Tutta la sua vita lo è.
Lo è sempre stata, fin da quando è nata, diciotto lunghi anni prima, diciotto anni di sofferenza senza alcuna giustificazione.
È complicato.
Così dice Anna a chiunque la veda piangere, quando il dolore è troppo forte per essere nascosto e soffocato.
A questa risposta, tutti la lasciano in pace.
Non le chiedono di più, non vanno oltre con le domande, come se quell’ “è complicato” cancellasse d’improvviso la sua sofferenza e lei ritornasse ad essere solo un altro volto tra la folla.
Anna non sa se preferisce così, oppure vorrebbe che quelle persone che fingono di preoccuparsi per le sue lacrime non si accontentassero della sua risposta fredda ed impersonale, ma la esortassero a sfogarsi, e la invitassero a parlare.
Forse è unicamente questo, ciò di cui ha bisogno.
Dar voce all’agonia che le lacera il cuore ogni volta che ripensa a quanto brutta sia la sua vita, e non solo perché non ha amici o un ragazzo, ma perché non c’è nessuno che le voglia bene.
La madre era l’unica persona che forse, forse, teneva veramente a lei, ma ora è lontana, chiusa in qualche casa di cura da quel disgraziato del marito, che nonostante il sangue Anna non riesce a considerare suo padre.
E lei è rimasta completamente sola.
E piange, perché anche se grazie al cielo è forte, dentro soffre come la bambina che non ha mai avuto il privilegio di essere.
Ed “è complicato”, risponde a chiunque le chieda – più per curiosità che per sincero slancio altruistico – il motivo della maschera di dolore che le nasconde i lineamenti del viso e le cancella il sorriso.
Se ne vanno tutti, allora, perché le loro orecchie sorde non riescono a percepire la voce del suo cuore spezzato che urla, grida, e non chiede altro se non di essere ascoltato.
Anna piange, adesso, di nuovo in balia dell’uragano devastante delle sue emozioni.
Un ragazzo incrocia il suo sguardo, un ragazzo che lei non conosce, ma dal viso gentile.
Si ferma. Le si avvicina. La scruta. Ma non dice nulla.
< È complicato >, mormora allora Anna, voltando il viso dall’altra parte e superandolo con passo stanco.
 < Adoro il complicato. >
Anna si gira.
Guarda il ragazzo.
Ripensa alle sue tre parole, rigusta il loro dolce sapore che sa di speranza.
Sorride.
Il primo, vero, sorriso di una vita.
E torna indietro.
 
   
 
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