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Autore: Aching heart    12/12/2015    4 recensioni
Se la felicità avesse un volto, sarebbe il tuo.
E se piango pensando a te, è perché quella felicità non sarà mia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Thoughts of mine - Frammenti di una favola triste'
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Se la felicità avesse un volto, sarebbe il tuo.
Se mai sono esistiti occhi in grado di far innamorare,
quelli sono i tuoi.
Un sorriso… quanto potere ha un tuo sorriso.
 
Se la felicità avesse un volto, sarebbe il tuo.
Quello sguardo acceso, quel brillio degli occhi.
Quelle rughe scolpite, e quelle labbra distese.
Quella voce calda e familiare e forte,
quella che riconosco fra mille, che sovrasta ogni altro suono
e quando mi giunge annulla ogni cosa
e colpisce il mio cuore e fa tremare le vene d’attesa.
E ogni fibra di me si tende verso il suono vitale  
–  il cuore reclama che gli si venga data attenzione –
perché brama quel volto, quel corpo,
una scintilla di quel sole – un sole grigio, ci credi?
Ma luminoso più di ogni stella.
 
Se non conoscessi che la mia tristezza immensa
saprei forse descrivere la tua aura felice.
E invece la mia bocca ammutolisce
mentre il cuore si bea di ogni palpito,
mentre la mente annega nella tua euforica dolcezza
e non sa come altro spiegare
un sentimento che le è così poco noto.
 
Se la felicità avesse un volto, sarebbe il tuo.
Spiegarmi non so la tua magia, come tu abbia
conservato quella scintilla di fanciullezza
che ho lottato per tenere vicino ma che
inesorabilmente
sta fuggendo via da me.
Sarebbe bello pensare che se io l’ho persa
è perché in te brilla abbastanza per entrambi
e che per questo sei la mia metà, l’estremità del mio filo rosso.
Ma quel tuo sole non brilla per me,
me ne sto nella mia galassia lontana, e tu nella tua,
e se anche a volte ci sfioriamo, mai ci incontreremo davvero.
Questo amore che sento, questa massa ribollente
di speranza, disillusione, tristezza e desiderio,
che brucia da quasi tre anni la mia mente stanca
sarà prima o poi soffocato dalla lontananza.
E lo vorrebbero soffocare gli altri, e le regole, e le convenzioni.
E lo vorrei soffocare io. Ma – senza che potere alcuno
lo possa domare – intanto l’incendio divampa.
 
Se la felicità avesse un volto, sarebbe il tuo.
E se piango pensando a te, è perché quella felicità non sarà mia.





Note dell'autrice: Non ero certa di dove pubblicare, se nella sezione Poesia o in quella Introspettivo. Non so neanche bene come sia nata questa storia, se come poesia o prosa, ma alla fine ho pensato che era più simile alla prima, e ho adattato il testo al genere.
Si tratta del mio primo vero tentativo di scrivere una poesia, spero che il risultato non sia troppo malvagio. 
Grazie a tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui, a chi metterà questa storia fra le ricordate/seguite/preferite, e ancora di più a chi vorrà lasciarmi un parere.

 
   
 
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