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Autore: Recchan8    13/12/2015    2 recensioni
"Mi è stata data una possibilità per impedire a Mello di fuggire dalla Wammy's House e di unirsi alla mafia. Sì, posso salvarlo; posso impedire che il suo destino si compia. Farò il possibile perché il filo della sua vita non si spezzi così tragicamente.
O almeno... Ci proverò!".
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Quel giorno faceva molto caldo. Eravamo in piena estate e c'erano 35 gradi. Uscii da camera mia, presi il mio PC portatile che si trovava in salotto, e ritornai nel mio piccolo spazio personale chiudendo la porta. Non mi andava che qualcuno entrasse in camera mia mentre perdevo tempo al portatile. Lo accesi: tutte le volte ci mette almeno 5 minuti pieni prima che sia pronto. Quando apparve il wallpaper sentii uno strano rumore provenire da fuori. Perplessa, mi avvicinai alla finestra e mi misi a osservare il cielo. Un lampo e di nuovo quel rumore insolito.
"Diamine" pensai "Non sarà mica un temporale?".
Nemmeno a farlo apposta.
In pochi attimi il cielo si rannuvolò, diventando grigio piombo; da quelle nuvolacce scure iniziò a piovere violentemente.
"E che cavolo...".
Tornai con aria afflitta alla mia postazione di fronte al computer. Com'è possibile che in meno di un minuto il cielo passi dall'azzurro pastello al grigio piombo? Cliccai sull'icona di Internet. Stranamente il programma non si avviò subito.
Un lampo accecante squarciò il cielo e pochi secondi dopo risuonò il rombo assordante del tuono. Lo schermo del PC si illuminò intensamente, tanto da non vedere più le icone del monitor. Rimasi accecata da quella luce.
"Ma che...?".
Improvvisamente tutto si fece buio e non sentii più nulla.

 

 

"Cos'è questo rumore? Pioggia?".
Finalmente, dopo un tempo che mi parve interminabile, vidi qualcosa. O meglio, udii qualcosa: rumore di pioggia. Non era lo scroscio di una pioggia temporalesca, no, era il rumore di una pioggia più delicata. Sottile.
Dopo un tempo che mi parve interminabile riuscii ad aprire gli occhi. Davanti a me vidi un edificio molto elegante, in Modern Style. Chiaramente si trattava di un edificio inglese. Sicuramente. Intorno all'edificio vi era un cortile provvisto di alberi e piante, e il cortile era circondato da un altrettanto elegante cancello.
"Ma che...ma che diavolo ci faccio qui? Perché non sono a casa? E...?". Guardai a terra. A destra dei miei piedi si trovavano due valigie. Stavo giusto per sclerare quando dal portone dell'edificio uscì un omino. Basso, coi capelli grigi e un paio di occhiali tondi. Munito di un ombrello, corse attraverso il cortile e mi raggiunse.
-"Che ci fai qui fuori sotto la pioggia?"-.
-"Eh...ecco..."-.
-"Sei senza ombrello?!"-.
-"Ehm... Senta..."-.
Guardò per terra e vide le mie valigie.
-"...Mi sa che sei tu la nuova ragazzina"-.
-"Eh... Sinceramente non..."-.
-"Non c'è tempo da perdere. Forza, entriamo dentro"-.
L'omino prese le mie valigie e si avviò verso l'ingresso del favoloso edificio. Raggiunto l'uscio, entrò assieme ai miei bagagli. Mi prese per un braccio e mi trascinò dentro. Feci appena in tempo a leggere la targa di ottone appesa a sinistra del portone. C'era inciso il nome dell'edificio: Wammy's House.

 

 

Dopo aver trascinato le valigie (e me) per l'immenso pian terreno della Wammy's House, l'omino aprì una porta e mi fece segno di entrare. Feci come mi aveva detto ed entrai. Mi ritrovai in una stanza abbastanza grande, tappezzata da librerie colme di...libri, tranne sul lato destro, dove vi erano due grandi finestre dalle queli si poteva scorgere il cortile nascosto dagli alberi che circondano l'edificio. Davanti alla porta si trovava una scrivania coperta da pile di fogli, un telefono e uno strano arnese spento.
Mentre stavo ancora scrutando la stanza, l'omino parlò.
-"Che ci fai lì impalata? Siediti, forza"-.
Mi sedetti e aspettai che fosse lui a parlare, ma non lo fece, allora partii io.
-"Senta, io non ho la più pallida idea di come sia finita qui!"-.
-"E' assolutamente normale. Succede a tutti i ragazzi che vengono qui"-.
-"No, io penso che lei non abbia capito a pieno la condizione in cui mi trovo..."-.
-"Non perdiamoci in chiacchiere. Ho anche altre cose da fare io"-.
E con questo si chiuse la conversazione, ovvero la mia possibilità di fare capire a quell'omino che io non avrei dovuto trovarmi lì.
-"Dunque...Tanto per cominiciare mi presento: sono Roger, il vicepreside della Wammy's House. Mentre tu..."-. Iniziò a cercare qualcosa tra la pila di fogli sulla scrivania. "Sì, ecco. Tu sei... nata in... anno... età quindici anni... Mh..."-. Detto ciò prese un accendino e...
-"Ehiehiehi! Ma che sta facendo?"-.
-"Quello che bisogna fare"-. E avvicinò la fiamma ai miei documenti di identità e al certificato di nascita.
-"Ma aspetti! Se brucia il mio certificato di nascita...sarà come se io non fossi mai nata!"-.
-"Appunto. E' questo quello che bisogna fare quando un nuovo ragazzino entra a far parte della Wammy's House"-.
-"Ma...scusi, a che scopo eliminare definitivamente i documenti?"-. Domanda inutile, dato che conoscevo già la risposta.
Roger mi guardò male e disse: -" Lo sai qual'è lo scopo della Wammy's House?"-.
-"No"- mentii.
-"Trovare o creare il successore del detective più grande del mondo: Elle. Ovviamente, il suo nome, Elle, non è quello vero; così tutti i ragazzi della Wammy's House hanno l'obbligo di cambiare nome"-.
-"Okay, ho capito, ma lei non mi ha ancora spiegato il motivo per il quale i miei documenti vanno bruciati!"-. Stava iniziando a darmi sui nervi.
-"...Hai idea di cosa potrebbe succedere se il mondo intero scoprisse il nome, il volto e il passato di Elle o del suo successore?"-.
-"Mh... Sinceramente no. Cioè, so che accadrebbe qualcosa di brutto, ma non so dirle di che genere"-. Perché non la smetteva di rompere le balle?
-"Sì, diciamo che hai capito il concetto. A questo punto dovresti sceglierti il nuovo nome. Preferibilmente con la lettera iniziale del vero nome"-.
-"Sì, va bene"- mi arresi. -"...Revi"-.
-"Va bene, Revi"-. Aprì un cassetto, tirò fuori una chiave e me la diede. -"Camera numero 45, primo piano. Se vuoi sapere qualcosa sul funzionamento della Wammy's House, chiedi alla tua compagna di stanza. Adesso vai"-.
Detto ciò mi cacciò dal suo ufficio e chiuse la porta. Attraverso il legno della porta sentii Roger borbottare: -"Stupidi ragazzini"-, e sentii un forte odore di bruciato.

 

 


NOTA DELL'AUTRICE
Questa è una fanfiction che ho scritto quando avevo quattordici anni, quindi perdonate i dialoghi e le situazioni demenziali >< Ho deciso di pubblicarla perché mi sento in dovere verso la me quattordicenne :)
Fatemi sapere che ne pensate! Al prossimo capitolo!

   
 
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