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Autore: BambolinaMou    13/12/2015    1 recensioni
Raccolta di piccole storie su quanto faccia male mollarsi e spezzarsi, o viceversa.
I : "Nessuno ci crederebbe, nessuno penserebbe mai che, passo dopo passo, stia diventando un fantasma"
[Kuroo/Kenma]
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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HIS YOUNG HEART
I



Often i pretend that you are dead because, in a way, you are.

Breakups can be a form of death, Lora Mathis (2014)

 

Kuroo non sa perché sia sveglio alle sette del mattino, diamine, è domenica, potrebbe dormire fino a che il sole non se ne va, eppure gira per casa a piedi nudi come se stesse cercando qualcosa. In verità non sa nemmeno cosa stia facendo. Trema un pochino perché fa freddo e non ha ancora acceso il riscaldamento perché l'unica cosa che fa quando torna dal lavoro è buttarsi sotto un cumulo di coperte e aspettare che Pocky si accoccoli contro la sua nuca per addormentarsi. Mangia, guarda la tv, pulisce ma principalmente dorme. Sa che è sbagliato, sa che non è propriamente maturo da parte sua perché ci manca pochissimo che sbatta i piedi e sbuffi capricci ma non ci può fare nulla, il dolore lo obbliga a piegarsi e a farsi piccolo piccolo. Nessuno ci crederebbe, nessuno penserebbe mai che, passo dopo passo, stia diventando un fantasma. È come se si fosse nascosto sotto un lenzuolo bianco, lasciando due fori piccoli per gli occhi, e vagasse moribondo pretendendo di essere la stessa persona di sempre, fallendo miseramente. Eppure sotto quel lenzuolo sembra poter respirare meglio, niente di grave, ha solo bisogno di nascondersi un po' dalla vita ma poi torna, si ripete ogni volta che si stringe addosso il tessuto come una seconda pelle, poi torna, vero?

 

Pocky è il suo coinquilino : un gatto nero di cinque mesi con una goccia bianca sopra il naso, gli occhi verdi e una coda lunga e morbida. È il suo gatto, solo ed esclusivamente suo perché Kenma ha deciso così, quando se n'è andato col borsone in spalla, dopo aver accarezzato la schiena di Pocky, ha detto “Lo puoi tenere tu” e Kuroo è rimasto fermo, non ha annuito, non ha protestato e così la bestiolina è rimasta con lui. Non che gli dispiaccia, è solo che è un post it vagante che gli ricorda chi l'ha lasciato, chi non è rimasto, chi non l'ha nemmeno baciato - nemmeno un ultimo bacio - quando ha deciso di chiudere per sempre, e ogni volta che Pocky si piega sotto i suoi polpastrelli per essere coccolato lui non fa altro che pensare al modo in cui Kenma giocava con la sua mano, studiando in modo concentrato ogni linea marcata della pelle, non lasciando mai andare il suo polso, mai. Kuroo si ricorderà per sempre quella presa come la meno ferrea del mondo, non lo teneva davvero, avrebbe potuto scostarsi in ogni momento eppure rimaneva lì perché non si sarebbe mai tirato indietro.
(Anche quando è fuori che cammina per strada gli capita di trasalire per un semplice colpo di vento perché persino quello gli ricorda il modo in cui Kenma non lo tratteneva ed è una delle cose più brutte del mondo).

 

Però è domenica ed è uscito, si è infilato le prime cose che ha trovato, tra cui il suo cappotto che non ha più bottoni e una sciarpa in cui il gatto si acciambella. Sono le sette del mattino e le strade sono più o meno deserte, se non fosse per una signora che porta a passeggio il suo cane continuando a tirare il guinzaglio. I bar non sono ancora aperti. A Kuroo sembra che il mondo si sia pietrificato, come se le foglie sugli alberi non danzassero più come prima, come se le porte avessero smesso di sbattere, come se tutto si fosse fermato nel momento in cui, mettendo le chiavi nella serratura di casa e girandole in senso antiorario, si è ricordato che non ci sarebbe stato nessuno ad aspettarlo. In quel preciso istante avrebbe voluto lasciarsi andare nel corridoio e morire. Chissà per quanti giorni sarebbe potuto rimanere lì fuori senza mangiare, senza bere e senza pisciare? Chissà, poi magari avrebbe sentito il gatto graffiare la porta, miagolare piano piano una nenia infelice, sentirlo allontanarsi con tonfi molto leggeri, quasi impercettibili. Si è chiesto quale sarebbe stato l'ultimo suono che avrebbe udito prima di lasciarsi completamente andare e la risposta non è stata altro che una coltellata. Quel giorno, comunque, il primo di quella che sarebbe stata una lunga serie, ad accoglierlo c'era solo Pocky. Se la sarebbe cavata, sicuramente, ma piangere era di gran lunga più semplice (e infatti pianse fino a non riuscire più a respirare).

 

Si conoscono da sempre, lui e Kenma, finché non sono diventati due sconosciuti. Sono stati insieme per una vita intera, sempre così vicini. Non pensi che la persona che hai avuto affianco da quando hai ricordi tangibili ti abbandoni di punto in bianco, è il peggiore incubo che tu possa vivere da sveglio. È successo tutto così in fretta : Kenma dormiva praticamente sul suo stesso cuscino e si lasciava quasi soffocare perché Kuroo, mentre dorme, ha il vizio maledetto di muoversi e non si rende conto che le sue gambe sferrano calci o che le sue mani non cadono sul materasso ma su un petto più esile con un tonfo sordo, però l'altro rimaneva immobile, non si spostava ; poi Kenma non si lascia toccare, sfugge quando Kuroo cerca di capire come davvero stia perché i “sto bene, sono solo stanco” non bastano più per farlo rimanere nella sua bolla di sapone ; e ancora Kuroo che scopa con l'ombra del ragazzo di cui è innamorato fino alla follia ed è un sentimento così dolce, germoglia nel suo stomaco e quando poi appassisce, sente la bile salire insieme alla preoccupazione, all'ansia, alla costante sensazione che forse le cose non saranno mai più come prima.
Forse erano tutti e due molto stanchi, forse la follia di Kuroo, la sua smania nel pensare che per forza dovevano stare insieme, perché era sempre stato così, gli ha assopito la mente, ha messo del miele sul bordo di un bicchiere pieno di veleno. Forse e un sacco di altri forse ma ormai non ha più importanza.

 

 

 

 

(Note : se devo essere sincera non pensavo avrei pubblicato qualcosa prima della fine dell'anno perché sì, insomma, il mio matrimonio fallimentare con la scrittura va a gonfie vele ma eccomi qui, un paio di cosucce che dovreste sapere : 1) His Young Heart sarà una raccolta incentrata sulla fine di più relazioni; 2) che sia leggero o pesante sarà principalmente angst; 3) ogni storia avrà una propria mini descrizione + tag vari (se mai decidessi di affrontare tematiche delicate) che metterò ad ogni aggiornamento ; 4) ogni storia sarà ispirata dal verso di una poesia/canzone o immagine.
Grazie per aver letto questa pappardella, non odiatemi troppo e se volete insultarmi mi trovate come @parkhiu su twitter ma prima vorrei precisare che non sono una brutta persona e che ho scritto anche fluff, se volete leggere cliccate quiUn bacione, a presto (si spera)!

  
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