ANGOLO AUTORE:

Questa fanfiction è ambientata in seguito agli spezzoni futuri dei primi episodi della 5 stagione, ed è decisamente coerente con la mia prima fanfiction di Teen Wolf , in effetti si potrebbero considerare un unica storia....

Ho deciso di scriverla prima che inizi, a gennaio, la seconda parte della stagione, in modo da darvi il mio punto di vista su come potrebbe andare la storia , prima che venga smentita da quella originale.

Tuttavia vi avverto che scriverò, per lo più, solamente dalla prospettiva di Lydia , il personaggio che ho scelto come protagonista delle mie storie, e di coloro che saranno fondamentali per la sua storia; quindi vi prego di non offendervi se non darò la giusta importanza ai vostri personaggi preferiti.

Cercherò comunque di descriverli al meglio che posso.

PROLOGO

-Zttzztzccrazztttzzccccccrrrrrrraaaacczzzzzkkkrrrrraaazzzz.-

Lydia respirò affannosamente.

Ad ogni boccata d'aria le sembrava di ingoiare schegge di vetro, ma doveva continuare a respirare, se voleva sopravvivere.

-Ancora una Lydia, e poi, per oggi, avremo finito.-

Le sussurrò affabile l'inserviente.

Quella loro falsa “gentilezza”, intrisa di sadismo, le metteva ancora più paura e disgusto, dello stesso elettroshock.

Ma le andava bene... L'ODIO, LA PAURA, LA RABBIA,

LA FRUSTRAZIONE, IL DISGUSTO...... andavano bene.

Quelle EMOZIONI , la rendevano più forte , la facevano sopravvivere.

… sempre che il suo corpo riuscisse a reggere.

Le sembrava infatti che , più il suo potere , la sua forza , la sua furia , crescessero , più il suo corpo degenerasse.

Indebolendosi,

Consumandosi,

Marcendo.

'

Non le restava molto.... lo sapeva da giorni ormai......

-ZTTTZZZZTTTTZZZCCCCRRRRRRRAAAAAZZZZZCCCKKKKKKRRRRZZZZZTTTTTTTKKKKKIIIIIEEEZZZTTTzzzzttttrrrzzzzz-

Ecco l'ultima scossa.

Più lunga della prima.. ovviamente....

Le aumentavano sempre, così da assicurarsi che l'ultima la stordisse completamente.

Per qualche secondo fu scossa da spasmi.

Le sembravano durare sempre così tanto....

Poi le scariche elettriche presero possesso del suo corpo.

I suoi arti iniziarono a muoversi, completamente fuori dal suo controllo.

Il polso scatto in avanti, rompendosi, al contatto con il metallo della barella.

Le corde in filo metallico che la tenevano legata, le tagliarono la pelle , facendole sanguinare le caviglie.

La vista le si riempì di macchie colorate, i contorni offuscati.

In bocca, il sapore della sua saliva era metallico, freddo e aspro;

e tutte le appendici del suo corpo erano ormai insensibili al tatto.

Quando infine le scosse l'abbandonarono , era esausta e tremante.

Avevano ottenuto il loro obbiettivo.

Le tolsero gli elettroidi dalle tempie e dal corpo, e pulirono con una spugna, il gel che le era rimasto attaccato alla pelle;

poi le tolsero la dentiera, di plastica, dalla bocca.

Credevano di renderla più “MANSUETA” con le loro piccole attenzioni.

Se avessero voluto essere gentili, le avrebbero abbassato i Volt, che per altro, erano ben oltre il limite consentito dalla legge.... ma dopotutto , nessuno sarebbe venuto a fare dei controlli li.....

Per chi, poi ?

Per qualche povero pazzo che si lamentava dei “cattivi” inservienti....?

Anche se qualcuno gli avesse creduto, nessuno avrebbe sporto denuncia.

Nessuno voleva tra i piedi dei pazzi.

Non facevano fare bella figura alla cittadina.

Facevano molto più comodo li dentro , dove non infastidivano i loro figli, dove non rovinavano le apparenze , dove potevano dimenticarsi della NOSTRA presenza.

-Ma almeno non mi spaccherò i denti..- Pensò Lydia con una risata sarcastica, che però le uscì solamente come uno sqittio sommesso.

Gli inservienti la ignorarono.

Un'infermiera le pulì il sangue dalle caviglie ed iniziò a fasciarle il polso, mentre l'altra le faceva indossare la veste candida e le infilava la vestaglia.

Dovevano comunque mantenere le apparenze...

Lei non voleva le loro cure, né le loro attenzioni, ma non faceva differenza... non sarebbe riuscita ad opporsi, non ne aveva le forze, quindi lasciò che la vestissero, che le tirassero su i capelli, che la medicassero, proprio come se fosse una bambola: docile e sottomessa.

Era quello che volevano , dopotutto...

Con quella fuga aveva consumato tutta la vitalità e l'energia che le erano rimaste,.... e non aveva funzionato.

Ora ne doveva pagare le conseguenze.

Si guardò intorno, per quanto le era concesso dalla posizione in cui si trovava.

Era sola in stanza

Dopo la fuga , avevano inteso che non era così innocua come credevano, e avevano preso delle precauzioni...

L'avevano messa in isolamento,

non poteva uscire dalla sua stanza e non poteva vedere nessuno, a parte gli inservienti, i quali dovevano essere propriamente attrezzati, con Teaser e segnalatore di emergenza.

Non poteva muoversi dal lettino, nemmeno per andare al bagno.....

Per quello, le avevano messo una padella sotto il materasso, che era stato bucato appositamente.

Era considerata “un caso grave” ora , e quindi pericolosa per chiunque.

E come poteva biasimarli?

Dopotutto aveva ammazzato a sangue freddo tre dei loro , e messo gli altri sei ,completamente fuori gioco.

Non l'avrebbero lasciata scappare, non di nuovo.

Ed era tutta colpa sua.....