Dal testo:
Hans fotografava. Non so di per certo da quanto avesse iniziato ma quando io lo conobbi fotografare era la sua vita. Lui fotografava, io l’ammiravo. [...]
Ballammo all’ombra dei miei visi e mi sembrò giusto in quel momento desiderare le sue labbra. La nostra frenesia da baccanti si concluse e restammo fermi a tessere pensieri negli occhi dell’altro.
Incurante del caos lo baciai. E fu il big bang. L’annullamento. Fu come rinascere e rivivere. Ed era un bacio timido da bambini, con la goffaggine degli adolescenti ma la consapevolezza degli adulti. Fu come vento, soffio lieve che riuscì con una facilità disarmante a spazzare via dubbi e paure come un castello di carte mal costruito. E mi abbandonai a ciò che sembrava Amore.
Una storia che si sviscera attraverso la fotografia e la scrittura. Una musa per un artista e un artista per la sua musa...