Si scoglie la chioma,
ricci i capelli cadono sulle spalle
nude. Il vento soffia.
L'acqua gelida del lago ti abbraccia
dopo la lunga giornata di caccia.
Silenziosa e schiva fuggi il sole,
il tuo corpo stanco ti duole.
Il vento soffia in sugli alberi
mentre la dea è nuda. Nessuno la può
vedere. Lei sarà sempre vergine.
Vergine e pura, dolce cacciatrice,
sorella e al contempo genitrice.
Tu che vegli al doloroso parto
e assisti la madre in ogni suo arto.
Sempre vergine ha deciso, e nessun
uomo le farà cambiare idea. Solo
donne come compagne di vita.
Protettrice della luna feconda
che scuote e muove ogni onda.
Leggiadra porti la fanciulla
al matrimonio dall'infante culla.
Narrami, o Artemide, la tua gloria immensa.
Narrami della tua ira che uccise la prole numerosa.
Narrami dell'unico uomo amico tuo.
Tu, dea, che come la luna sei volubile.