Ciao a tutti! Ecco la settima One-shot NaruSasu della mia serie! La parola di questa fic era VETERINARIO! 
Accetto con piacere prompt da parte vostra!
Se volete leggere le altre trovate nella serie Un Amore in Pillole [NARUSASU]
Buona lettura! Baci MIKA

Quando “QUELLO” veniva tirato fuori, Sasu e Naru sapevano che sarebbero stati guai.
POV Sasu
Iruka e Kakashi fanno finta di nulla, si aggirano per casa con fare indifferente, ma  io non sono uno stupido cane, io ho già capito tutto. Quatto quatto mi avvicino alla libreria e salto sul ripiano più in alto, da qui li posso controllare meglio e faranno fatica a raggiungermi. Quell’idiota di Naru invece non si è ancora reso conto di cosa sta per succedere. Con fare spavaldo e la coda alta si avvicina a quello strano enorme pacco che  i nostri padroni hanno tirato fuori da sotto il letto. Ancora non si ricorda cosa contiene. Ah, lo dico sempre io che non tutti i gatti sono furbi e Naru ne è il chiaro esempio.
Iruka si avvicina al biondo e lo prende in braccio riempiendolo di coccole solamente per distrarlo mentre Kakashi incomincia a tirare fuori il contenuto della scatola. Stupido Naru.. scappa! Faccio un miagolio per avvisarlo ma ormai anche lui si è accorto del pericolo. Incomincia a scalciare, ad agitarsi, lotta per liberarsi. Mi guarda con quei suoi grandi occhi azzurri chiedendomi aiuto ma io non posso fare nulla. Vedo impotente mentre Iruka lo tiene saldo e con forza lo spinge dentro un  trasportino. Ecco, è finita.


POV Naru
Mi hanno fregato! Mi hanno fregato di nuovo! Solo perché mi sono dimenticato che cosa fosse quello strano pacco… e Iruka mi ha tradito! Mi ha chiuso qui! E Sasu non mi ha detto nulla… Sono così triste e spaventato… cosa mi succederà? Dove mi porteranno? Mi vogliono fare male? Sento provenire da fuori questa scatola con i buchi dei forti soffi e Sasu gridare «Lasciami! Ho detto lasciami, stupido umano dai capelli grigi! Non sei degno nemmeno di pettinarmi la coda! Aaaaaah ti odiooooo! Lasciamiiiiii!!!». Poi la porticina della mia gabbia si apre e ci spingono dentro anche il mio compagno. Lui gli rifila un ultima soffiata, poi rassegnato si volta verso di me. I suoi occhi arancio-rossi lanciano saette, il pelo nero ancora irsuto dalla rabbia. Soffia forte dalla narici e resta rigido, accucciato, pronto all’attacco.
«Sasu.. Sasu?» cerco di chiamarlo con voce stridula ma lui mi ignora. Piano mi avvicino e mi appoggio con il muso al suo pelo. E’ caldo e morbido. «Sasu, cosa succede? Dove ci portano?» Lui grugnisce, poi decide di rispondermi, forse per farmi smettere di parlare. «Dal veterinario, dobe».
NO. IL VETERINARIO NOOOOOOOO! Incomincio a tremare e ansimare dalla paura fino a quando sento una ruvida lingua tirarmi la palpebra superiore. Sasu sta cercando di consolarmi… Mi rintano contro il suo fianco e nascondo il musino nel suo collo. Se sono con lui, ce la posso fare. Il mio gattone nero sospira e mi fa la guardia, mentre le vibrazioni della macchina mi cullano fino ad addormentarmi. Sono tranquillo, perché so che Sasu mi proteggerà.