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Autore: Shikigami    14/12/2015    1 recensioni
One shot che è più una flashfic, ma ha tredici parole di troppo XD
Ruka Urushibara e una sua tipica giornata al tempio Yanabayashi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YANABAYASHI MIKO
 


Le cicale stridono. Apro gli occhi. È mattina.
La luce del nuovo giorno riempie la stanza dalle pareti sottili. Mi alzo dal letto e vado alla finestra, la apro. Un altro giorno d’estate.
Mi dirigo verso il bagno. Mi lavo con cura, e inciprio il viso per farlo sembrare più pallido. Sottolineo i miei grandi occhi scuri con pochissimo trucco nero, giusto una linea sottile, per dare profondità allo sguardo, e un velo di mascara, per allungare le ciglia. Batto le palpebre e sorrido nello specchio. Un viso fresco di sedicenne ricambia il mio sguardo. Chi è questa bella ragazza? mi chiedo.
Ma io sono un ragazzo.
Torno in stanza per indossare i soliti abiti da lavoro al tempio. Stringo pudicamente attorno al petto l’haori bianco che mi copre spalle e braccia. Infilo le mie gambe snelle, una alla volta, negli hakama rossi, ed enfatizzo la mia vita sottile stringendo un po’ più del dovuto il nastro che li tiene su, come al solito. Mi piace sembrare più femminile.
Ma sono un ragazzo.
Davanti allo specchio mi pettino i capelli. Non sono molto lunghi, e mi incorniciano i lati del viso con dei riccioli ribelli, ma a me piacciono. Sorrido tirando indietro la frangia con un piccolo fermaglio. Lego il solito nastrino rosso attorno al collo con un fiocco. È molto carino, ma sono un ragazzo.
Passo la mattina a fare i soliti lavoretti. Affascino i visitatori con la mia danza kagura, e nei tempi morti faccio piccole pulizie. Ma è il pomeriggio che io attendo con ansia.
Tutti i complimenti dei visitatori che rimangono incantati dalla mia grazia e se ne vanno lodando la bellezza della giovane miko del tempio Yanabayashi non mi possono dare neanche la metà della gioia che mi dà stare con lui.
Arriva nel tardo pomeriggio, e mi chiede di correre a prendere la Sacra Spada Samidare, con cui anche oggi mi allenerà. Io corro via con grazia, so che mi sta guardando e devo essere più leggiadro possibile, come una fanciulla. Più di una fanciulla.
Ma sono un ragazzo.
Trascorro così l’ora più bella della giornata, a menare fendenti all’aria, e ad ascoltarlo raccontare storie di leggendari samurai e potentissimi esorcismi. Mi trema il cuore quando la sua mano sfiora la mia. Nella calura del tardo pomeriggio, gocce di sudore mi imperlano la fronte. Rispondo alle sue domande timidamente, rendendo la mia voce più femminile e dolce possibile.
Okab-... no.
Hououin-san… se solo tu sapessi. Se solo tu conoscessi cosa si cela negli abissi del mio cuore… i sentimenti profondi e assoluti che provo per te. L’amore puro e semplice. La devozione più totale. Se solo io fossi una ragazza, forse mi guarderesti in un modo diverso… forse potrei confessartelo.
Ma non posso dire nulla. Devo sopprimere questa passione, soffocare questa fiamma, e fingere che in me non ci sia nulla di più del rispetto che un allievo prova per il maestro.
Perché sono un ragazzo.
Le cicale stridono. Un’altra giornata sta finendo. Hououin-san è tornato al laboratorio. Io ripongo la spada.
Il sole sta tramontando, ma fa ancora così caldo.
Sono Urushibara Ruka, e sono un ragazzo.
 
 

 
Piccola flashfic che avevo in mente da un po’. Adoro con tutta me stessa Steins; Gate, perché si va dalla comicità più esilarante alle cose che ti spaccano il cuore, come questa. Stavo piangendo mentre, dopo che Ruka era tornato maschio, Okabe recitava la solita sfilza di frasi che finiscono con “...ma è un ragazzo”, e ho pensato di scriverci qualcosa. Spero tanto vi sia piaciuta, è bello una volta tanto scrivere per un fandom che non è mainstream. Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.
Vi ringrazio per aver letto! *inchino*
 
Alcune note:
- una miko è una “shrine maiden”, una ragazza del tempio. I suoi incarichi possono variare dal collaborare durante le funzioni shintoiste al vendere souvenir, ma la cosa per cui le miko al giorno d’oggi sono più note è la tradizionale danza detta kagura.
- l’haori è la parte superiore del vestito di Ruka. È una specie di kimono corto, tipo giacchina
- gli hakama sono i pantaloni rossi ampi che indossa, tipici delle miko
  
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