Videogiochi > The Elder Scroll Series
Segui la storia  |      
Autore: Andrew_11    14/12/2015    2 recensioni
Un vento freddo soffiava imperturbabile sulle sue guancie grigiastre e pallide. Era passato qualche minuto da quando i rumori intorno a lui cominciarono a farsi sempre piú ovattati. Il buio stava sopraggiungendo.
La storia determinata e non sempre facile di un bosmer, ossia un elfo dei boschi, ritrovatosi a Skyrim; dal suo risveglio nella dura Markart sino alla sua scalata al potere, la rivolta che scatenò ed infine il riscatto che cercó costantemente fino alla fine.
Una storia che spero riesca ad intrattenervi ed ispirarvi nei momenti di noia, e che riesca ad appassionarsi sempre di piú.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dovahkiin, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Freddo. Il primo ovvio pensiero che sfiorò la psiche di Valen in quel contesto tipicamente nordico. Era affondato di qualche metro nella neve, quella mattina di Middas, appena uscito dalla stretta grata che dava sul fiume centrale di Markarth, il quale la divideva in due. Il nostro bosmer non aveva mai visto la neve da quando era nato, nelle calde foreste di Valenwood. Ripensando alla sua terra natia, non fece a meno di ricordare il calore dell'abbraccio di sua madre, la sensazione di calore che davano le carezze sulla guancia ricevute ogniqualvolta riusciva a centrare con successo il centro del bersaglio con il suo arco. A pensarci bene, sentì lo stesso calore, riprodotto quasi alla perfezione dallo stivale di uno dei mercenari Sangue-Argento che lo circondavano. Si alzò di soprassalto, quasi scivolando sul quel bianco e morbido manto che ricopriva le lastricate vie di quell'angusta città nanica. "Neve, qui a Markarth? Non é strano? Non é colpa tua, dannato elfo?" Ringhió il capo dei mercenari, prendendo il bosmer per la collottola e sollevandolo da terra. "Hai fatto qualche strano rituale, eh?! Sporco abitante dei boschi!" Valen sorrise, quasi per sfidarlo. "Pensi di ferirmi così? Non essere ridicolo, lasciami in pac-" Il minuto ma abbastanza muscoloso bosmer non fece in tempo a finire la frase, che si trovò d'un tratto un colpo d'elsa, menatogli nel ventre. Cadde a terra, tossendo. Ricevette un altro pestone, cominciando a rotolare per la ripida via centrale, fino alla piazza principale, al mercato. Pazientemente, Valen riuscì a rialzarsi, scrollandosi di dosso la neve ed il dolore, si avviò verso una sporgenza rocciosa, che aveva passato mesi a studiare. Cominciò a scalare la parete, arrivando infine ad una piccola insenatura naturale, abbastanza angusta da non essere notata dalle guardie, ma non così tanto da non poter essere sfruttata come nascondiglio, ed all'occorrenza, deposito. L'unica cosa che Valen non aveva ancora perso o poteva permettersi di perdere era infatti il suo fidato e ricurvo amico più fedele, l'arco elfico Suner. Valen era l'unico che poteva ereditare tale meraviglia, nonché l'unico capace di maneggiare abilmente la corda, ricavata dalle corde vocali di un possente drago della seconda era. O almeno così si raccontava nella sua casata. Il bosmer era infatti nobile, appartenente alla casata dei Silhentia, traducibile dall'elfico con "I Silenti". Molte lune sono passate da quella notte in cui, costretto a partire verso Skyrim, non rivide più la sua casa. Essendo giunto a Markarth dopo settimane di viaggio, e non trovando altri posti dove poter stare, Valen si costrinse a rimanere. Le guardie cittadine, corrotte e senza scrupoli, cominciarono ad accusarlo in molteplici occasioni di furti che non aveva commesso, omicidi a cui non aveva preso parte ed ogni genere di inflazione che potesse prevedere un duraturo soggiorno alla tutt'altro che confortevole miniera d'argento della città, la Miniera di Cidhna. Alla fine, gli portarono via tutto. I soldi, l'onore, gli oggetti ed i cimeli che provavano che appartenesse ad una casata molto influente. Era diventato un signor nessuno. Si spolveró gli stracci che portava addosso, ricordi della sua precedente e sgradevolmente recente visita alla miniera. " Ciao, Suner.." Sussurrò Valen, sorridendo debolmente ed accarezzando il suo fidato compagno. Tese per un attimo la corda, sentendo l'energia vibrare nelle sue dita, infine nel braccio e poi nel cuore. Era l'unico che riusciva a dargli coraggio. Sospirò. Fissò per qualche istante i mercenari che inultimente si spargevano per il mercato, cercandolo. Sbadigliò. Era iniziata un altra, dura giornata nella città di pietra, dove le uniche due cose che contavano erano il sangue e l'argento.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > The Elder Scroll Series / Vai alla pagina dell'autore: Andrew_11