Ed è così che l'anima perde la sua luce, intossicandosi di acidi pianti, di lacrime bollenti che ustionano la sua felicità, ferendosi con i pugni della paura. Una luce divina e indiscreta agli occhi di tutti sta vibrando, è così debole, così indifesa. Così pura, così magnifica. Così distrutta. Ma così bella. E non sa che anche se vibra di debolezza, il suo chiarore imprigionato sta aspettando solamente un suo cenno per espandersi nuovamente a tutta velocità, per essere ammirato da chi invece non potrebbe mai riuscirci.
La speranza sembra divagarsi, ma ecco che una mano dai tratti argentati si avvicina con cautela, senza spaventarla.
Lascia dietro di sé una scia profumata, invitante. No, lei non si fida e non ne vuole proprio sapere. Ma non c'è attesa che tenga. La mano si sta allungando a poco a poco, materializzando dietro di sé un'anima identica a lei. Gemella.
A questo punto un senso di protezione inonda l'aria, e le due anime si uniscono, alimentandosi a vicenda la propria luce divina, e proteggendosi per sempre.