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Autore: floflo    17/12/2015    1 recensioni
[AU modern!] [AU high school!]
Prendi i personaggi di GoT e catapultali ai giorni nostri, nell’immaginaria città di King Landing e nella prestigiosa Westeros High School. Come si comporterebbero i nostri lontani dai tornei, gli assassinii, le guerre e gli avvelenamenti? Sicuri che King Landing dei giorni nostri sia un posto migliore dell’universo creato da Martin?
PoV di un personaggio che conosce tutti e che ha dire molte cose…
***
Questa storia era stata scritta per il contest indetto da Kirame amvs “There was Snow, Jon Snow” sul forum di Efp.
1.Varys
2.Tyrion e Jaime
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Varys
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Prompt # 2: Non so di cosa siano fatte le anime, ma la sua e la mia sono uguali. – Cime Tempestose

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2. Tyrion e Jaime

 

Eccoti nel mio ufficio, amico Tyrion.

Riesco a riconoscere il tuo arrivo dal fruscìo dei tuoi passi brevi e veloci, dal brusio di voci e risatine soffocate che accompagnano il tuo incedere goffo, dal rumore del tu corto braccio che si tende per raggiungere la maniglia della porta… Non ho bisogno di chiedere “chi è” e di invitarti a entrare.
Ti considerano uno scherzo della natura, un menomato, un mostriciattolo dall’aspetto ripugnante; “mezzo uomo” ti chiamano con sprezzo nelle discussioni i tuoi colleghi e i tuoi stessi studenti quando non sei presente, allo scopo di deriderti, oppure “folletto” quando si sentono magnanimi e in vena di complimenti. E come un folletto ti muovi, a balzi piccoli e veloci per i corridoi della scuola, e di un folletto hai la prontezza di riflessi e la battuta fulminante per rispondere a tono alle loro ingiurie.
Ho molta stima di te, amico Tyrion, e mi dispiace sinceramente sapere di essere l’unico a pensarla in questo modo in tutto il liceo e probabilmente anche in tutta la città.
Perché tu sei speciale Tyrion, la tua mente è brillante e arguta, la tua cultura smisurata e le nostre discussioni, anche sugli argomenti più comuni, non sono mai banali.
Appartieni alla ricca e nobile famiglia Lannister come tuo padre e tuo fratello, ma questo non ti ha salvaguardato dalla crudeltà e dall’ignoranza che dominano il mondo là fuori e che non accetta la diversità.
La tua intelligenza è stata la tua salvezza, la tua ironia la tua arma, hai imparato a difenderti da solo dalla stupidità degli abitanti della città che non riescono a vedere oltre la tua diversità.
“Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Mostra che le loro parole possono ferirti e non sarai più libero dalla derisione. Se proprio vogliono darti un nome, accettalo, fallo tuo, in modo che poi non possano più usarlo per farti del male. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un’armatura, e non potrà mai essere usata contro di te”. (*)
Anche queste sono le sagge lezioni di vita che impartisci ai tuoi studenti, non solo letteratura e cultura, anche saggezza e consigli per affrontare il mondo e la vita che li attende fuori dalle mura di questo liceo.
Noi due conosciamo il genere umano, siamo attenti e sagaci osservatori.
Strano destino il tuo: hai visto la luce nella famiglia Lannister, una delle più antiche e nobili famiglie di questa città, eppure la sorte ti ha reso un reietto, quasi un rifiuto agli occhi di quelli che avrebbero dovuto proteggerti e amarti più di tutti.
Perché non è facile essere un Lannister, soprattutto quando sei un Lannister atipico.
I crudeli occhi di smeraldo di tuo padre Tywin e di tua sorella Cersei non fanno mistero del loro disprezzarti…
Venendo alla luce hai ucciso tua madre, la madre di Cersei, l’adorata moglie di Tywin: questo non sono riusciti ancora a perdonartelo, riversando su di te tutto il loro risentimento per qualcosa di cui non sei sicuramente colpevole, almeno volontariamente.
Qualcuno, in città, dice che sei stato una sorta di punizione inviata da chissà quale divinità invidiosa, per mettere un freno alla sfrenata ambizione di tuo padre, che della perfezione della sua razza ha fatto una bandiera.
Ogni Lannister è conscio dell’eredità che ha ricevuto solamente per il fatto di essere venuto alla luce portando quel cognome.
Tutti avvenenti, biondi, impavidi, come tuo padre Tywin e tuo fratello Jaime, essere nano e deforme è il peggior disonore per uno che porta il nome della tua famiglia.
Eppure, nonostante tutto, sei cresciuto forte, sagace, intelligente, ti sei fatto largo nel mondo a dispetto di coloro che volevano nasconderti agli occhi altrui.
Tuo padre è dispotico e calcolatore ed è, probabilmente, l’uomo più temuto della città, ma è indubbiamente scaltro e lungimirante: da lui hai ereditato l’intelligenza e l’astuzia ma fortunatamente non i suoi difetti – quelli sono toccati in sorte a tua sorella Cersei –.
Saresti il suo successore ideale alla guida di questo liceo, e forse anche un ottimo sindaco per questa città – se solo lui avesse il coraggio di ammetterlo – ma Tywin, nella vita, è un uomo che tira dritto anche quando ci sono delle curve.
Ti detesta dal giorno in cui sei nato e non ammetterà mai il tuo valore.
Lui ha dedicato tutta la sua vita ad accrescere il prestigio della sua famiglia e la tua presenza è una macchia indelebile che lui si sforza di cancellare dal giorno della tua nascita.
Se fossi vissuto nell’antica Sparta ti avrebbe gettato da una scogliera il giorno stesso in cui hai visto la luce ma, dal momento che non è riuscito a dimostrare che non sei sangue del suo sangue, è stato costretto a crescerti come suo figlio.
Da giovane ti ha concesso di studiare – dato che non eri atletico come tuo fratello Jaime e non ti saresti distinto nelle discipline sportive –, di viaggiare – per tenerti lontano dagli occhi suoi e dell’intera città –, se lo avessi desiderato ti avrebbe anche finanziato se avessi deciso di intraprendere qualsiasi attività in proprio, purchè lontano da lui e da King Landing.
E invece tu hai deciso di rimanere, di camminare a testa alta, di fregiarti del nome che porti: Tyrion Lannister, gettando su di lui un alone di disonore.
Tywin ha fatto di tutto per allontanarti dall’insegnamento, di tutto pur di non essere costretto a incontrarti nei corridoi di questa scuola, per non
vedere la quanto la sorte si sia presa gioco di lui quando vede i suoi due figli maschi affiancati.
Ha designato come suo erede legittimo tuo fratello maggiore Jaime: lui incarna alla perfezione tutto ciò che un Lannister dovrebbe essere.
Tanto diversi tu e lui, e così legati.
Da tuo padre Jaime ha ereditato il temperamento sprezzante e la propensione alla crudeltà ma, stranamente, nei tuoi confronti si è sempre dimostrato protettivo.
Jaime è l’unico della famiglia da cui hai ricevuto affetto, è stato l’unico che non ti ha incolpato della morte di vostra madre, ed è l’unico che riconosce il tuo valore come uomo e come insegnante.
Quante volte, nei tuoi sogni mai confessati, avresti voluto essere come lui, invece di ritrovarti imprigionato in un corpo menomato?
Jaime è l’aitante insegnante di educazione fisica, è bello, biondo, muscoloso e sprizza virilità da tutti i pori, ha un sorriso affilato come una scheggia di vetro.
I suoi ragazzi lo ammirano, le ragazze lo venerano come un dio, i colleghi lo temono a torto o a ragione.
Ha la fama di essere vendicativo e senza scrupoli e il fatto di essere un Lannister, per di più cognato del sindaco di King Landing, per lui costituisce un’ottima protezione dai suoi nemici.
Jaime è stato l’unico che si sia mai interessato a te, e tu sei l’unico a pensare che lui non sia né crudele, né senza scrupoli, perchè tuo fratello è così: vive costantemente nel presente, come se non esistesse un domani, e agisce di conseguenza.
A lui non importa granchè dell’eredità di tuo padre, e men che meno di sostituirlo alla guida di questo liceo quando Tywin deciderà di ritirarsi.
Lui è un tipo istintivo, carnale, uno sportivo nato.
Da ragazzo è stato campione in qualsiasi disciplina sportiva si sia cimentato.
Non ha nessun interesse per gli intrallazzi di tuo padre, è un intemperante: le uniche cose che gli interessano sono lo sport e il sesso.
Jaime piace alle donne, gli si gettano letteralmente ai piedi, ma le uniche donne che lui considera sono la professoressa Brienne Tarth, l’insegnante di educazione fisica delle ragazze, e sua sorella gemella Cersei.
Due donne agli antipodi.
Jaime adora sua sorella e ammira Brienne.
Una è la perfetta incarnazione della matrona e l’altra è la negazione di qualsiasi femminilità.
Tanto Cersei è vanitosa e attenta all’apparenza, tanto Brienne è sobria e integerrima, testardamente attaccata a un codice d’onore personale.
Cersei detesta Brienne, in qualche modo è gelosa di lei e del rapporto che ha con Jaime. Eppure Brienne non è bella, e non civetta spudoratamente con suo fratello come il resto del genere femminile di King Landing.
Non riesce a capire cosa suo fratello trovi di attraente nella sua collega, non le passa minimamente per la testa che Jaime possa ammirare Brienne per le sue doti morali.
Brienne è la negazione della femminilità: veste perennemente con una tuta da ginnastica informe dentro e fuori dalla palestra, non cura minimamente il suo aspetto tanto da sembrare trasandata, è alta come un uomo e forte come un uomo. Fisicamente sarebbe in grado di tenere testa a Jaime e forse è proprio questo che a lui piace: il fatto che sia l’unica donna che ancora non è caduta ai suoi piedi, che non è ancora riuscito a sottomettere.
Perché Jaime, in fondo, ha bisogno proprio di questo: di un pubblico che lo applauda, che lo ammiri, che gli ricordi quanto lui sia splendido e unico.
“Non ci sono uomini come me, ci sono io e basta. (*)” Dice di sé stesso tuo fratello.
Brienne sa riconoscere lo splendore del suo aitante collega, ma per qualche strana ragione, non ne rimane abbagliata, è come se lo vedesse nella sua interezza, bello e dissoluto come in realtà è, riuscendo ad accettarlo per com’è, pur con tutti i suoi difetti.
Ed è per questo che tuo fratello Jaime nutre grande rispetto e ammirazione per Brienne, arrivando addirittura a difenderla dai pettegolezzi e dalle chiacchiere malevole messe in giro da Cersei per gelosia.
In ciò che si dicono Jaime e Brienne, ma soprattutto in quello che non si dicono c’è è racchiuso quello che è e che potrebbe essere il loro rapporto, perché lei fugge, e Jaime la incalza, e poi sembra che d’un tratto lei si conceda per poi fuggire di nuovo e lasciare lui interdetto, dal rifiuto di lei e allo stesso tempo dalla scoperta di ciò che Brienne riesce ad evocare dentro di lui.
In Brienne, Jaime, vede quanto di onesto ci potrebbe essere dentro di lui, mentre in Cersei riconosce la sua parte più torbida e istintiva, come torbido e istintivo è il rapporto che lega lui e la sorella.
Lui e Cersei sono nati a pochi istanti di distanza, e si sono sempre considerati una cosa sola, come lo ying e lo yang, e non solo in senso metaforico.
Cersei è stata una ragazza bellissima, piena di quello splendore dorato che hanno i Lannister, ed era destinata a un futuro radioso.
Ha fatto studi prestigiosi, ma poi ha finito col sposare Robert Baratheon, un uomo tutto d’un pezzo e istintivo quanto lei, che l’ha confinata in un salotto dorato come soprammobile limitandosi ad esibirla, mentre lui intraprendeva la carriera politica e si faceva eleggere sindaco della città.
Il loro è il matrimonio di facciata meglio riuscito di tutta la città e, del resto, Cersei non ha bisogno di un marito, a lei basta suo fratello Jaime.
Cersei, apparentemente, ha tutto, ma come tutte le persone che hanno tutto spesso si domanda che cosa le manchi. Questo la porta a essere eternamente insoddisfatta, irascibile e prepotente, soprattutto da quando l’età ha cominciato a farsi sentire e la sua bellezza giovanile a sfiorire.
Suo marito la tradisce da sempre, probabilmente non l’ha nemmeno mai amata, troppo provato dalla fine tragica di una sua relazione giovanile con Lyanna Stark.
Le scappatelle di Robert sono cominciate ben prima del matrimonio, e sono continuate anche dopo con ragazze via via sempre più giovani: Cersei prova una gelosia istintiva per le ragazze giovani, le vede come una possibile minaccia, ma non teme che le possano portarle via il marito, piuttosto teme che le portino via il fratello.
Robert sa quanto l’appoggio – e il denaro – della famiglia Lannister siano importanti per la sua carriera, e non si sbarazzerà mai di Cersei, qualsiasi cosa lei sia capace di fare… Perché Cersei è spietata come tutti i Lannister, è ambiziosa, ma non è scaltra e intelligente quanto suo padre e te, Tyrion.
Come Jaime anche Cersei ha bisogno di un pubblico verso cui esibirsi, un pubblico che la applauda e le ricordi quanto è fortunata.
Da ragazza esibiva la sua sfrontata bellezza, da donna adulta la sua ricchezza e la sua posizione privilegiata.
In realtà però, l’interesse di Cersei verso il suo pubblico si esaurisce qui, infatti le uniche persone di cui sembra importargli qualcosa sono suo fratello e i suoi tre figli, che ama incondizionatamente quasi fossero un’appendice di lei stessa.
Cersei ama – e odia – in maniera totalizzante.
Ama Jaime in modo viscerale e morboso lui le appartiene anima e corpo, ed è l’unico uomo che abbia mai desiderato, l'unico alla sua altezza.
“Jaime e io siamo ben più che fratello e sorella: noi siamo la medesima persona in due corpi diversi. Abbiamo condiviso il grembo di nostra madre. Lui venne alla luce stringendo il mio piede, mi disse mio padre.” (*)
Da anni, ormai, circolano strane dicerie sui gemelli Lannister…
“Non so di cosa siano fatte le anime, ma la mia e la sua sono uguali”. Mi ha confidato tuo fratello un giorno riferendosi alla sorella gemella.
Che fosse un’ammissione di colpevolezza? Una sorta di confessione a quello che tutti a King Landing sospettano già da tempo?
Non è facile portare il nome dei Lannister, soprattutto se una maldicenza del genere serpeggia in città da anni…
Fortunatamente il nostro preside Tywin è un uomo di polso ed è pronto a mettere a tacere, con i suoi potenti mezzi, chiunque dia credito a tali dicerie.
Del resto, quale preside e quale nonno del mondo rimarrebbe impassibile se circolasse la voce che i suoi amati tre nipoti sono il frutto del legame incestuoso dei suoi due figli gemelli?
È un dato di fatto, ad ogni modo, che i figli di Robert Baratheon siano la riproduzione in scala del genotipo Lannister…
Inoltre, come dimenticare poi il tragico incidente occorso al piccolo Brandon Stank?
Ricordi Tyrion, Bran Stark frequentava ancora le medie inferiori, ma era un ragazzino sveglio e intraprendente, dotato per la pratica sportiva al pari di tuo fratello alla sua età.
Jaime era smanioso di vederlo in azione, ed eventualmente prenderlo sotto la sua ala protettiva, almeno quanto Bran desiderava incontrare il suo idolo sportivo Jaime.
Dicono che, un giorno, la curiosità abbia spinto Brandon fin dentro l’ufficio di Jaime, e l’abbia sorpreso in compagnia di qualcuno che non avrebbe dovuto trovarsi lì, in un atteggiamento che non avrebbe potuto essere più sconveniente…
Qualcuno dice che Cersei Baratheon fosse in compagnia del fratello, non solo per chiacchierare amabilmente…
Bran Stark ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, e pochi istanti dopo è volato giù dalla finestra della scuola in circostanze mai chiarite del tutto.
Fortunatamente il ragazzo se l’è cavata, ma è rimasto paralizzato dalla vita in giù, e dice di non ricordare nulla di quello che ha visto quel giorno…
Domande irrisolte però continuano ad aleggiare: cosa ha visto, in realtà Bran Stark?
Chi era con Jaime quel giorno?
Come è stato possibile che il ragazzo sia volato dalla finestra? Qualcuno l' ha forse gettato di sotto nell’evidente tentativo di impedire che raccontasse qualcosa?
A King Landing succede anche questo.
A King Landing questo è il modo migliore per mettere a tacere ciò che tutti, loro malgrado, tacciono.






(*) Citazione originale del personaggio di ASOIAF


Angolo dell’autrice: Occhei, l’autrice preferisce Jaime\spadone\Lannister tutto intero.
Niente morti violente, sgozzamenti, mutilazioni in questa storia… Ebbene sì, sono ancora (quasi) tutti vivi…
Spero non vi dispiaccia!
Grazie a tutti quelli sono arrivati fino a qui nella lettura, che seguono e hanno messo tra i preferiti (!) e commentato questo mio esperimento. S
pero di non deludervi…


:)

   
 
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