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Autore: LaSignorinaRotterMaier    17/12/2015    3 recensioni
Sono nel cortile della scuola aspettando le mie amiche per pranzare. Un odore pungente di sigaretta è sotto al mio naso, giro lo sguardo ed eccolo lì, seduto su un muretto a guardare il cielo.
Ai miei occhi quella visione è triste, in un certo senso vivo nei miei iridi una realtà che non vorrei mai giungere.
Mi mordo il labbro inferiore avendo le mani intrecciate l'una all’altra, tremano, temono dalla paura di finire come lui.
Sasuke Uchiha, sei tutto ciò che non vorrei mai essere!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-18-







Gli occhi le brillano di un verde accecante e sono troppo luminosi per le mie iridi scure, ho la sensazione che continuando di questo passo la mia corazza verrà disintegrata e ho una fottuta paura di questo.

<< Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a te se sono riuscita a volare >> mi dice sorridendo amorevolmente.

Come posso aver procurato questa nuova luce in lei? Sono davvero io l'artefice?

Non ho ben chiara la situazione, ma quelle sue parole mi rincuorano e sento più che mai il desiderio di averla vicina. Questa voglia di lei mi imbarazza, non so cosa dire per cercare di farle capire questa strana tachicardia emotiva.

Senza riflettere percorro con la mano il suo lungo collo sottile e arrivo alla base della sua nuca, i suoi capelli lisci scivolano tra le mie dita e delicatamente la avvicino a me baciandola. Lei cede appena sente la mia pressione, questa lasciva arrendevolezza accende la mia possessività  e, pensando che potrebbe essere così insieme a qualcun altro, la rabbia incomincia a ribollire all'interno del mio stomaco.

Mi stacco da lei appoggiando la mia fronte sulla sua senza però degnarle ancora di uno sguardo e fisso un punto indefinito del pavimento mentre la vergogna mi agita l'anima.

Vorrei scappare ma il cuore, quell'organo che è rimasto morto dalla scomparsa di Itachi, batte così forte da non permettermi di muovermi.

Ad un tratto Sakura accenna ad una piccola risata e sento il suo peso addosso: si è gettata su di me abbracciandomi forte e incastrando la sua testa nell'incavo del mio collo.

<< Ti amo >>

Di nuovo quelle parole.

In tutta risposta tendo i muscoli della mascella dall'agitazione sentendomi scosso da quell'affermazione. Sembro un demente ma, forse, lo sono per davvero. Rimango interdetto a questi sentimenti nuovi ma probabilmente solo il tempo mi guarirà da questa impotenza.

La rosa emette di nuovo uno strano risolino e incolla maggiormente il suo busto al mio, ecco che l'agitazione di poco fa lascia spazio all'eccitazione: i suoi seni sono schiacciati su di me e, per quanto siano piccoli, stimolano ugualmente il mio lato perverso.

Perdo totalmente l'insicurezza di poco fa e il desiderio di prenderla qui e adesso diventa incandescente. Posiziono le mani sotto le cosce di lei e di peso la sollevo, mi allontano dal divano e mi avvicino al tavolo da pranzo. La faccio sedere con le gambe divaricate mentre Sakura mi fissa confusa e questa sua ingenuità  mi eccita ancora di più, la bacio ancora una volta penetrandole la bocca con veemenza e muovo la lingua con velocità mentre lei segue i miei movimenti sollecitando inconsapevolmente il mio membro.

Le mie labbra si staccano dalle sue per poi scendere giù e gustare il suo collo, lei inarca la schiena e dalla camicia fuori escono i suoi seni turgidi, inebriato da quella visuale, ne afferro uno in mano catturando la cima della collina tra due dita. La mia lingua scende per raggiungere l'altra cima, Sakura afferra i miei capelli e ogni mia mossa viene accompagnata dal suo respiro corto. Il suo corpo gode facile e questo ha fatto sì che dal mio jeans s'intravedesse una bombatura.

Mi stacco da là e la privo completamente della camicetta, ha indosso solamente la gonnella con le calze che le arrivano a metà  coscia. Vederla così vulnerabile mi accende il mio corpo di passione; mi impongo su di lei divaricandole ancora di più le gambe e riesco a sentire il suo desiderio che aspetta impaziente di essere esaudito.

Lei si aggrappa al mio collo mentre io lentamente le privo anche dell'ultima barriera che separava noi dal congiungerci e diventare una cosa sola.

Slaccio il bottone dei miei jeans, abbasso la cerniera e sento il suo corpo tremare.

Le guardo il volto mentre infilzava le unghia nella mia schiena, delle lacrime le contornavano il viso. Riprendo lucidità e subito i sensi di colpa, per essermi comportato come un cane in calore, mi invadono. Faccio per staccami da lei ma Sakura, non so come, si è accorta del mio intento e, quasi con disperazione, mi tiene stretto a lei impedendo di muovermi.

<< Sa... Sasuke, ti prego, continua ...>> la sua voce flebile non mi convince e con dolcezza cerco di liberarmi, ma vengo di nuovo fermato << ... voglio legarmi a te totalmente, ti prego Sasuke, diventiamo una cosa sola >>

Mi bacia tenendomi ancorato a lei, non ho mai visto nessuno volermi così intensamente e questo mi imbarazza ancora di più.

Lei mi piace, soprattutto così, delicata e pura. Non è come le altre donne con cui sono stato, non è un contenitore in cui rigettare tutte le mie angosce; lei è preziosa e come tale posso ambire a toccarla solo quando sono sicuro dei miei sentimenti.

<< Sakura... >> mi svincolo dalla sua presa e cerco di allontanarmi da lei << ...adesso non è il momento giusto >>

Mi sistemo il jeans mentre lei abbassa le gambe e copre il petto con le braccia impaurita.

Perché reagisce così? Non la sto rifiutando. È solo che, se voglio prenderla totalmente, devo essere prima sicuro di quello che provo.

Che diamine le prende?

<< Proprio non riesci ad accettare i miei sentimenti? >> improvvisamente mi urla contro , presa dalla frustrazione << Sono davanti a te completamente nuda mostrandomi interamente a te eppure continui a rifiutarmi...Dimmi, ti faccio così schifo? >>

Piange a dirotto con il capo abbassato e intuisco che non parla del suo corpo, capisco che si riferisce ai suoi sentimenti e alle sue emozioni. Il problema sono io che non riesco a dirle apertamente i miei pensieri e la confondo; fraintende e non la biasimo visto come mi sono comportato in passato con lei.

<< Scusami se ti ho fatto pensare queste cose, ma ... >> abbasso lo sguardo tirando un sospiro: è più facile scolarmi fiumi di Jack Daniel's piuttosto che affrontare questa conversazione << ... ho bisogno di capire quello che ho dentro perchè non sei come... come una qualunque >>

Bestemmio internamente e mi tiro i capelli all'indietro imbarazzato al massimo di quello che ho appena detto, lei mi fissa con gli occhi spalancati e questa sua reazione non mi aiuta ad assimilare quello che è successo.

Mi giro dandole le spalle e raccolgo il maglione dal pavimento indossandolo rapidamente, ho bisogno di fumare e soprattutto cambiare aria. Estraggo dalle tasche il pacchettino e per fortuna ho già  una sigaretta pronta.

<< Cosa vuoi dire con "'non sei come una qualunque " ? >> mi domanda ad un tratto, intenta a non rinunciare ancora ad una risposta.

Vuol dire quello che ho detto, perché è così ostinata? Perchè vuole mettermi sempre più in ridicolo? Posiziono la sigaretta tra le labbra e mi avvicino all'ingresso.

<< Sasuke, dove vai? >> scende dal tavolo e, indossando la camicia che poco fa le ho tolto in preda alla passione, mi insegue.

Mi infastidisce questa sua insistenza e, più di ogni altra cosa, il mio corpo è da tante ore che non assume la sua dose quotidiana di nicotina, mi innervosisco.

Apro la porta ma una presa al braccio mi trattiene, il suo sguardo è preoccupato e mi si raggelano le ossa quando fa così, però al momento ho bisogno di stare solo.

Mi dispiace.

Mi libero della sua presa e la lascio lì, sul ciglio della porta mentre mi incammino nel gelo con la sigaretta accesa tra le labbra.

C'è un gran freddo per le strade di Konoha, eppure, non avverto nulla, il fumo che esce dalla mia bocca si mescola all'umidità  dell'aria creando una nuvola di vapore dal profumo di sigaretta. Il mio passo è svelto, come se stessi scappando da qualcosa, ma alle mie spalle non c'è nessuno.

Sono solo.

Non ho più ben chiaro di cosa io voglia, sono confuso e disorientato, questa faccenda di Sakura destabilizza la mia razionalità frammentandola in mille pezzi.

Non so cosa fare, è difficile rischiare dopo aver ripetutamente perso durante il corso della mia vita e, ancora oggi, continuo a perdere. Condividere con Sakura un legame vuol dire mettersi in gioco e non sono sicuro di avere la forza di sostenere tutto l'agglomerato di sentimenti che ne conseguirà .

Non so come sia potuta succedere una cosa del genere, Naruto è l'unico con cui ancora ho un legame e credevo che non ce ne sarebbero stati altri e invece mi sbagliavo di grosso: lei è entrata in punta di piedi nel mio cuore atrofizzato e adesso mi sta infettando di vita.

Mi fermo improvvisamente in strada guardando il cielo nuvoloso e annebbiato da un aria fitta e densa. Non ricordo precisamente il giorno, ma, quando ho cessato di vivere, il cielo di allora aveva proprio questo aspetto.

Giro il capo alla mia destra e osservo un sentiero, con la sigaretta tra le labbra e le mani nelle tasche dei jeans, percorro quella stradina.

Il passo è lento e il mio sguardo osserva le mie converse avanzare. Fisso la scena come se quegli arti non fossero miei e, da spettatore, mi domando dove si stessero recando ma, ad un tratto, questi ultimi si fermano e, alzando il capo, davanti a me compare un grande portone in ottone.

Mi stringo nelle spalle e varco il cancello andando a trovare per la prima volta, dopo la sua morte, mio fratello.

Tutto è rimasto invariato, questo posto è uguale a quello di dieci anni fa. Vicino alla quercia spoglia di foglie mi sembra di rivedere la buca nella terra in cui lentamente andava agiandosi la tomba di Itachi.

Il prete era lì che benediva la carcassa di legno mentre io osservavo la scena in silenzio, senza nessuna lacrima in volto. Tutti si stupivano di quanto fossi stato freddo in quella circostanza, ma, in verità , stavano rinchiudendo anche tutte le mie emozioni insieme a lui.

L'albero che segna il luogo in cui riposa mio fratello si stava avvicinando sempre di più nella mia visuale e sentivo una grande angoscia pervadermi, la sigaretta è ancora tra le mie labbra ma non ne aspiravo più il contenuto.

Sono di fronte a lui e sul marmo della tomba vedo dei fiori e dell'incenso acceso: Naruto è sicuramente l'artefice di tutto questo. Molto spesso lo vedevo alzarsi la mattina presto e uscire dall'appartamento senza avvisare di dove stesse andando.

Mi tremano le mani al pensiero che per tutto questo tempo Naruto si è preso cura di Itachi al posto mio.

Grazie Naruto.

Con le dita estraggo la sigaretta dalle labbra e la posiziono sulla superficie fredda della lapide, il fumo si innalza nell'aria e, quel serpente grigio , mi ricorda di quando Itachi fumava osservando la Luna apparire nel cielo.

Mi piaceva fissarlo così assorto, in un certo senso, mi tranquillizzava, ed è forse per questo motivo che fumare mi è così necessario: quell'alone grigiastro mi tiene legato ancora a lui.

Ripongo le mani nelle tasche e nascondo il mento nel colletto alto del maglione cercando di racimolare calore.

Sai Itachi, mi dicevo spesso che ti avrei raggiunto molto presto lassù così avremmo potuto stare di nuovo insieme mentre tentavi con le tue scarse doti culinarie di stupirmi. All'epoca qualsiasi cosa facevi mi rendeva contento perchè il tuo affetto mi faceva sentire amato.

Ho ancora la tua immagine impressa nella testa mentre sorridi mostrandomi con fierezza quelle uova a tegamino preparate dopo numerosi tentativi.

Le lacrime improvvisamente sbucano dalle palpebre scivolando silenziose sulle gote congelate dal freddo, non ho mai pianto in tutto questo tempo e riuscire finalmente a farlo mi libera l'anima da un dolore che per anni ho trascinato sulle spalle.

Lui mi ha cresciuto per permettermi di vivere al pieno la bellezza della vita, ha sacrificato la sua giovinezza per prendersi cura di me e io, da debole il quale sono, volevo farla finita rischiando di rendere inutile tutto il suo lavoro.

Mi accascio sulle ginocchia nascondendo il volto tra le mani, ricordare degli attimi di un passato felice mi ha fatto rendere conto che errore madornale stavo commettendo.

Itachi, perdonami.



****





Ormai è notte fonda e di Sasuke nemmeno l'ombra. Sono confusa però non voglio farmi prevaricare dalle insicurezze, voglio trovare uno scoglio su cui aggrapparmi e trovare salvezza.

Sono seduta sul divano con un enorme piumone che copre la mia figura in pigiama, ho della cioccolata calda in mano e il suono della televisione riempie l'aria silenziosa del salotto senza che io le prestarsi attenzione.

Sono seriamente preoccupata.

Improvvisamente sento un rumore sinistro provenire dal bagno, sussulto dalla paura, mi alzo dal divano coprendomi col piumone e mi dirigo verso la direzione del suono. Apro con lentezza la porta e una figura in penombra cattura la mia attenzione, spalanco gli occhi ricordando che in passato Sasuke ha fatto la stessa cosa e quindi, con ogni probabilità , penso che potesse essere lui!

Accendo la luce e la mia preoccupazione finalmente sparisce nel nulla. Lui è di spalle e si immobilizza appena vede l'ambiente illuminarsi, lascio cadere la coperta e impaziente corro ad abbracciare la sua schiena rabbrividendo dal freddo che il suo corpo emanava.

<< Dove eri stato? Ero in pensiero! >> gli dico felice ci vederlo e soprattutto che fosse tornato da me.

Ad un tratto poggia la sua mano glaciale sulla mia invitandomi a lasciarlo andare, eseguo i suoi ordini indiretti e i miei occhi non fanno altro che osservarlo impensierita.

Si gira degnandomi finalmente di uno sguardo dall'aria stanca e sfinita, come se in quelle ore d'assenza avesse scalato una montagna.

In preda all'ansia gli prendo la mano e lo trascino in salotto, raccolgo il piumone dal pavimento e, facendolo sedere sul divano, lo copro con la coperta.

<< Ehi, guarda che non sto morendo >> replica il moro corrugando la fronte.

<< Non sarai in fin di vita, ma hai un'aria pessima, come hai fatto a ridurti così? >> lo canzono con le braccia conserte.

Non mi risponde ma si leva il piumone da dosso rimanendo seduto lì guardandomi scocciato, questa sua abitudine non l'ha perduta nemmeno dopo tutti questi avvenimenti. Mi vien voglia di malmenarlo!

Mi siedo anche io affianco a lui riappropriandomi della coperta: se dice di star bene, allora sono ben lieta di averla tutta per me.

<< Prima fa la croce rossina e poi si tira indietro >> mi provoca Sasuke mentre mi copre la faccia con la coperta stessa.

Cerco di replicare alla sua affermazione ma non ci riesco con il piumone spiaccicato in viso, mi dimeno per cercare una via d'uscita e, quando sono riuscita a trovarla, ecco il suo sguardo così intenso da farmi sentire avvolta dalle fiamme.

<< Ascoltami... >> posiziona le sue mani sulle mie gote e, per la prima volta, lo vedo arrossire << ... non ho mai visto nessuno impegnarsi in questo modo per me e, nonostante ti abbia trattato male, tu ritorni sempre... >> si morde il labbro inferiore chiaramente imbarazzato però cerca di farsi forza, non vuole tirarsi indietro stavolta.

<< ... Non sei una qualunque perché, per me, sei diventata importante >>





Note dell'autrice



Salve a tutti! Bene, la cara SignorinaRotterMaier ha mantenuto la promessa ed ecco qui un capitolo bello bello da leggere! Ogni volta che lo rileggo rimango contenta come una Pasqua perché finalmente, dopo tante, tante e tante insicurezze, eccoli qui! Belli come non mai!

Da come si può notare, questo qui non è un EXTRA nonostante sia Sasuke a parlare, ho ritenuto che questo, a differenza dei capitoli a lui dedicati, non esprime una sua reazione ad una situazione già accaduta, ma coi suoi occhi vediamo il proseguo della storia.

Spero che questo mio piccolo regalo di Natale anticipato vi sia piaciuto ^^

Auguro a tutti voi buone feste!

A presto!

Un bacio

LaSignorinaRotterMaier









   
 
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