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Autore: justaspark    17/12/2015    2 recensioni
"Quanta forza avrebbe richiesto ripartire ancora da zero, ancora una volta?"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Taylor York
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelli appena trascorsi non sono stati proprio i giorni migliori per chiunque segua questa band.
Avevo solo bisogno di convogliare tutta la tensione in qualcosa di più produttivo, ed eccomi qui.
Questa è la canzone che ha guidato i miei pensieri nella scrittura, buon ascolto e buona lettura!

Linkin Park-Waiting for the end. https://www.youtube.com/watch?v=mh2DqdGSQLs




Era ormai pomeriggio. Hayley richiuse la porta alle spalle e s'incamminò nel corridoio, puntando alle scale per il piano inferiore. Si soffermò per una frazione di secondo sulla foto che la ritraeva sulla parete, bambina e ridente, chiedendosi se si sarebbe mai più sentita così leggera nella sua vita. Si accorse appena del suo respiro accelerato ed innaturale: stava tremando ed ebbe bisogno di fermarsi accanto al muro freddo che precedeva la scalinata. Con la fronte appoggiatavi contro, gli occhi di Hayley non focalizzarono nulla, ma per un attimo i suoi pensieri si arrestarono e le diedero retta. 'Ce la puoi fare' ripetè al riflesso nella fotografia, sentendosi infinitamente più piccola e fragile della bambina che le stava innanzi appesa alla parete. Ma non poteva più permettersi di esserlo, non quel giorno, non in quel momento, non mentre scendeva le scale della sua abitazione per andare incontro alla persona che poche ore prima aveva fatto crollare buona parte della sua esistenza, ancora una volta. Hayley si chiese perchè le pugnalate peggiori arrivassero sempre nelle giornate di sole e portassero il volto delle persone che aveva amato di più. Ancora una volta, la risposta non arrivò.

Waiting for the end to come
Wishing I had strength to stand
This is not what I had planned
It’s out of my control.


Una delle prime volte in cui aveva parlato con Jeremy, una buona manciata di anni addietro, aveva pensato che avesse la strana capacità di far star bene le persone con la sua sola presenza e nel tempo si era stupita di quanto quella previsione fosse stata totalmente esatta. Era stata abituata all'instabilità, Hayley, al terreno che mancava sotto ai piedi di tanto in tanto, e per questo crescendo aveva dovuto stilare mentalmente una lista di posti sicuri in cui correre nei casi peggiori, quelli in cui sapeva di non saper restare in piedi da sola. Jeremy era uno di quei posti, lo era stato dal primo giorno. Non importava quanto la vita intorno potesse complicarsi o quante delusioni avesse incontrato sulla strada, Hayley sapeva di potersi appoggiare sulla sua spalla, che fossero nello stesso divano davanti ad un buon film o distanti mezzo continente. Avevano compiuto all'unisono i loro primi passi nella musica e con le stesse scarpe avevano calcato insieme palchi e varcato oceani, stupendosi ogni giorno di quanto la loro realtà avesse inaspettatamente preso la forma di quei sogni adolescenziali che avevano condiviso. Hayley neanche l'aveva mai messo in conto che un giorno a Jeremy il loro angolo felice sarebbe potuto andar stretto, neanche lontanamente, neanche nei suoi incubi peggiori.
'Hayley, io lascio la band' erano bastate poche sillabe pronunciate ad occhi bassi a farla barcollare quel giorno, come se il pavimento scuro avesse iniziato a vacillare e proprio la persona alla quale avrebbe voluto appoggiarsi, ne era la causa.
Hayley riprese a scendere le scale, fingendo un passo sicuro che non aveva; Jeremy era al piano di sotto accanto alla porta, senza sapere precisamente come muoversi in quello spazio che d'un tratto gli era parso totalmente estraneo.
'Hayley, forse è meglio che ora vada' mormorò più a se stesso che a lei.
Hayley riuscì appena ad annuire, sentiva che se solo avesse provato a parlare le lacrime le avrebbero bloccato la gola per poi risalire. Jeremy incrociò un'ultima volta quegli occhi che conosceva a memoria; sapeva che avrebbero soltanto voluto bagnarsi ed implorarlo ancora di restare, di guardare ancora una volta nella stessa direzione.  Ma Hayley distolse lo sguardo, prima che qualunque suono le uscisse dalle labbra.

Thoughts were spinning in my head
So many things were left unsaid
It’s hard to let you go.


Sapeva di averle inferto uno dei colpi più acuti che avesse mai ricevuto, di aver infranto la silenziosa promessa del loro nonostante tutto. Sapeva di star abbandonando il progetto più intenso che avesse costruito fino ad allora, l'unico per cui fosse valsa la pena lottare per ben metà della sua vita. D'un tratto il tatuaggio a tre barre gli sembrò bruciante sul polso sinistro, mentre stralci degli ultimi anni trascorsi gli fecero pulsare le tempie per qualche frazione di secondo. Stava tradendo la rinascita dei Paramore in cambio della sua.. e per quanto sapeva che fosse quella giusta, nei suoi trent'anni mai aveva preso decisione che facesse più male.
Jeremy prese un sospiro profondo; non ebbe il coraggio di avvicinarsi, nè di sfiorarla prima di incamminarsi verso l'uscita.
'Spero che prima o poi il tuo dolore per aver mollato la nostra strada diminuisca abbastanza da permettermi di far ancora parte della tua vita' furono le ultime parole che lasciò sospese nella stanza chiudendosi la porta alle spalle. Le lacrime di Hayley trovarono luce nello stesso istante, mentre le sue gambe cedettero lentamente sul divano di pelle rossa. Le parole di Jeremy le avevano sussurrato quanto egli non la stesse abbandonando, eppure qualcosa dentro di lei inevitabilmente si ruppe. Finì.

Sitting in an empty room
Trying to forget the past
This was never meant to last
I wish it wasn’t so.


Prese a fissare un punto indefinito davanti a sè, senza avere la minima idea di come impiegare i minuti che scorrevano lenti. Svuotata. Cosa ne sarebbe stato della sua band? Dell'unica cosa che l'avesse tenuta viva, che le avesse offerto una base su cui costruirsi? Hayley avrebbe mai potuto essere ancora Hayley senza i Paramore? Il fiato stava riprendendo a mancarle in gola; appoggiò leggermente il capo sullo schienale del divano, ad occhi chiusi, desiderando di non doverli aprire per giorni o mesi. Ma prima che potesse formulare qualsiasi altro pensiero, un rumore dalla porta d'ingresso attirò la sua attenzione e tutte le sue domande-e forse risposte- si concretizzarono nella figura alta e bruna che le stava dinanzi. Taylor non ebbe bisogno di dire nulla; non aveva gli occhi arrossati come lei, ma Hayley sapeva che aveva pianto: non con le lacrime, ma dentro.
Fu un abbraccio senza parole, ma che seppe parlare tanto; di delusione, forza e vulnerabilità, di amicizia, e rimpianti sfumati in ricordi, coraggio di lasciarsi cadere e paura nell'essere ancora in piedi.
'Io non so come andare avanti adesso' fu tutto ciò che Hayley riuscì a dire d'un fiato.
Guardava soltanto Taylor, cercando di decifrare l'espressione incomprensibile che aveva dipinta in volto, sperando di leggervi tra le righe. La verità è che non sapeva cosa aspettarsi dalle sue parole.
'Andrai avanti Hayley, come hai fatto ad ogni caduta fino a qui. Andremo avanti insieme, perchè finchè ci sarà qualcosa da coltivare, io sarò lì con te a vederla crescere. Perchè finchè anche soltanto uno di noi crederà ancora nei Paramore, allora i Paramore avranno ragione d'esistere'.
Hayley scoppiò in un ennesimo pianto, ma che ebbe stavolta sapore liberatorio. Strinse una mano di Taylor nella sua, e sentì un'energia flebile e insistente nascerle dentro. Quanta forza avrebbe richiesto ripartire ancora da zero, ancora una volta? Non lo sapeva, e non credeva neanche d'averne abbastanza quella sera, ma qualcosa le impedì di mollare la presa, ancora.

Quella sera Hayley e Taylor si sarebbero seduti su quel divano rosso, ed avrebbero ancora sentito il vuoto di un posto mancante al loro fianco. Ma avrebbero preso a parlare per riempirlo, di nulla e di tutto, di pezzi da recuperare e speranze da riaccendere, di passato e di ferite, di paura e di futuro. Nulla sarebbe stato certo, nulla sarebbe stato facile, ma da qualche parte, in quella stanza, una scintilla era ancora accesa, e forse bastava; e forse, finchè sarebbe esistita, ricominciare valeva ancora la pena.

So, picking up the pieces, now where to begin?
The hardest part of ending is starting again.

   
 
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