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Autore: sognatrice errante 92    17/12/2015    3 recensioni
Immaginate cosa sarebbe successo se tutto fosse stato tranquillo dopo la trasformazione di Elena? immaginate se non ci fosse stato l'asservimento, la cura, i cacciatori, e tutti i drammi che hanno seguito quel momento? immaginate in che modo elena si sarebbe resa conto di essere innamorata di Damon?... io l'ho fatto, l'ho immaginato e questo per me sarebbe stato un perfetto finale di serie se si fossero fermati in quel momento.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario…

Sono passati quasi tre mesi da quella notte sul ponte. La notte in cui la mia vita sarebbe dovuta finire. La notte in cui ho riaperto gli occhi svegliandomi in un mondo nuovo.
Sono stati giorni difficili e complicati, è stata dura accettare la mia transizione, ma ora va meglio. Sto bene. La sete di sangue è sotto controllo grazie agli insegnamenti di Damon, so che la scelta di bere sangue umano è stata dura per Stefan ma non c’era altro modo.
Ora riesco ad abbracciare gli altri senza volerli dissanguare, le mie emozioni sono più controllate e sembra che le cose stiano tornando quasi alla normalità dopo che Klaus è Rebekah hanno lasciato la città.
Sto bene. Mi manca essere umana ma sto bene. L’amore per Stefan e per mio fratello mantiene in vita la mia umanità, ma qualcosa in me è cambiato, qualcosa che non capisco, qualcosa che ogni notte mi raggiunge nei miei sogni. I suoi occhi… Perché quando chiudo gli occhi vedo solo i suoi occhi?

Elena se ne stava seduta sulla sua finestra, mentre il suo cuore si apriva tra le pagine del diario che tante volte aveva accolto le sue parole, i suoi dubbi, e le sue lacrime. Il sole illuminava la stanza, era mattino presto e il solo canto degli uccellini rompeva il silenzio di quel nuovo giorno.

- Sei mattiniera oggi! - disse una voce dall’altro capo della stanza che fece riemergere Elena dai suoi pensieri. Si voltò di scatto e lo vide; vestito come sempre, giacca di pelle scura e camicia nera, i soliti capelli perfetti, il sorriso malizioso stampato in volto, e gli occhi di giaccio che le provocavano un brivido ogni volta che incrociavano i sui. – Damon…- disse Elena sorpresa, - Che fai qui così presto? -. Damon non rispose, rimase sulla porta a guardarla, quasi come a voler imprimere quell’immagine a fuoco nella memoria, il suo sorriso svanì lentamente e qualcosa nel suo sguardo, notò Elena, era diverso quel giorno.

- Damon… che è successo? - chiese Elena improvvisamente allarmata da quel silenzio. Ancora una volta Damon non rispose, ma lentamente entrò nella stanza e prese posto al suo fianco. – Sono venuto a salutarti Elena - disse lui guardando il sole che si alzava sopra i tetti. – Salutarmi? - chiese lei confusa da quella frase, Damon non passava mai per un semplice saluto. – Lascio la città Elena.- rispose lui e il sangue nelle vene di Elena sembrò gelare all’istante; - E’ il momento giusto… - riprese lui senza incrociare il suo sguardo e continuando a contemplare il panorama dalla finestra, - Gli originali sono andati via, tu e Jeremy siete in grado di cavarvela senza Alaric, e tu hai imparato ad essere una vampira modello visto che è da molto che riesci a nutrirti senza supervisione-. Elena lo guardava senza capire il senso di quelle parole, sapeva cosa sarebbe accaduto nel momento in cui avrebbe scelto con chi passare la sua vita, ma le parole di Damon le risultavano comunque vuote ed incomprensibili. – E’ il momento giusto…- ripeté ancora Damon e finalmente sembrò trovare il coraggio di guardarla negli occhi, - Cerca di non cacciarti in altri guai ok? – e detto questo si sporse per baciarle la fronte, un gesto semplice, un gesto amico, ma Elena riuscì a scorgere il dolore che vi si celava dietro, ed i suoi occhi iniziarono a bruciare per le lacrime.

Damon si separò da lei, e le fece un ultimo sorriso che incatenò lo sguardo di Elena sulle sue labbra; quante volte si era soffermata a fissarle senza che se ne rendesse conto, quante volte si era persa in quel sorriso che era sempre lì per confortarla e per sorreggerla, e quante volte lui aveva finto di non notarlo per cercare di essere corretto nei confronti di suo fratello.

- Addio Elena – disse infine e si alzò per andare via. Elena rimase ferma a fissare Damon che si allontanava da lei. Che si allontanava dalla sua vita per non rimetterci più piede. Che si allontanava dalla città farle vivere in pace la sua scelta di amare Stefan. Che si allontanava da lei…

Senza rendersene conto, senza avere controllo sul suo corpo, Elena scattò in piedi e volò giù dalle scale e fuori dalla porta, - Damon…- chiamò urlando, appena in tempo per impedirgli di salire in auto. Lui si voltò e trovò il suo sguardo ad attenderla sul portico, era strano vederla lì, pensò lui, su quelle scale, tra quelle colonne che avevano ospitato tanti “Buona Notte” e li avevano visti baciarsi per la prima volta, come spettatori silenziosi di un film destinato a finire male.

Elena prese coraggio e si incamminò verso la macchina, senza sapere cosa gli avrebbe detto, senza sapere cosa avrebbe potuto dire, ma il suo corpo non si fermava, e prima di rendersene conto era di nuovo al suo fianco. –Damon io…- provò a dire Elena ma le parole s’incastravano in gola, -Io…- riprese ma lui le sfiorò la guancia con le dita e ogni capacità verbale di Elena sembrò scomparire del tutto mentre si beava involontariamente di quella carezza.

- Non andartene… - riuscì a dire infine riuscendo ad incrociare il suo sguardo con una fitta di dolore nel cuore, - Ti prego non… - - Elena – la interruppe lui chiudendo gli occhi, - E’ giusto così… devo andare -. – No… no che non è giusto – disse lei in un tono di supplica che Elena non aveva mai usato prima, - Non devi... - - Si devo! - disse lui bloccandola ancora con lo sguardo che questa volta era pieno di tristezza. – Tu hai fatto la tua scelta – disse fermo – Ed io devo fare la mia, per dare la possibilità a mio fratello di vivere felice con te -.

Elena lo guardava intontita, mentre lui ancora le accarezzava la guancia. – E’ per Stefan che lo fai?... lui ti ha convinto? – chiese Elena sentendosi stupida a chiedere motivazioni che le erano già chiare, - Perché se è stato lui…- - Lui voleva che restassi Elena- la interruppe ancora Damon, - Anche se avevamo deciso in maniera diversa all’inizio, lui mi ha chiesto di restare per te… ma io non posso -. Pronunciò quelle ultime parole quasi strozzato, Io non posso; Elena lo sapeva, ma il suo cuore gridava altro.

- Devo andare… perché voi possiate essere felici io devo andare – riprese lui più calmo, ma Elena non riusciva a dire nulla, - Ma sai quanto sono egoista Elena, non devo dirti che lo faccio anche per me -, a quel punto le lacrime che Elena tratteneva iniziarono a scendere senza controllo, e nonostante tutto Damon iniziò ad asciugarle con la mano che ancora era ferma su di lei. – Per quanto questo faccia soffrire mio fratello… non posso restare qui a vedere lui che…- Damon respirò a fondo, forse per reprimere l’impulso di tirare un pugno a qualcosa, - Ogni volta che vi vedrei insieme… ogni vostro abbraccio… ogni vostra risata… ogni vostro bacio, sarebbe come un paletto nel cuore e a lungo andare, questo mi porterebbe ad odiarvi, ed io non voglio odiarvi, non posso odiarti.-. Era la prima volta che Damon le parlava così a cuore aperto, la prima volta che lasciava che lei vedesse cosa si celava davvero dietro il suo sarcasmo e la sua corazza.

Elena non rispose, gettò le braccia al collo di Damon e premette il viso contro il suo petto, lasciando che le lacrime scorressero libere. Damon l’abbracciò forte, accarezzandole i capelli, e mentre si lasciava cullare Elena si perdeva ascoltando il battito veloce di quel cuore che lei aveva spezzato. – Non voglio perdere anche te… non posso – sussurrò Elena senza staccarsi da lui, Damon la strinse più forte poi con dolcezza si separò da lei prendendole in volte tra le mani, - Ti ho detto che con te non avrei mai potuto essere egoista – disse serio, parlando più a se stesso che a lei, - Ma perdonami se questa volta… - riprese, ma non finì mai la frase, perché premette le sue labbra sulle sue e la baciò. Elena avrebbe voluto combattere, o almeno avrebbe voluto volerlo fare, ma l’unica cosa che fece fu chiudere gli occhi e lasciare che il cervello si scollegasse totalmente dal resto del corpo.

Damon fece scivolare le mani sui fianchi di Elena e la strinse a se, rendendo più intenso quel bacio; Anche Elena fece più forte la sua stretta, e contro ogni logica, contro ogni istinto, si ritrovò a baciare Damon. Niente esisteva più all’improvviso, tutto era sparito, tutto era senza significato, l’unica cosa che Elena riusciva a sentire, l’unica cosa a cui riusciva a pensare era Damon che la stringeva a se, e nonostante si sentisse soffocata dal senso di colpa, il suo unico pensiero era il desiderio che quel momento non giungesse mai al termine.

Damon si separò da lei lentamente, ma ancora per qualche istante le rimase accanto, Elena rimase ferma ad occhi chiusi, il respiro irregolare, e la fronte che toccava quella di Damon. – Ti amo Elena – sussurrò lui dolcemente, - Damon io… -- Non riaprire gli occhi finche non sarò andato ti prego – la interruppe lui, Elena non rispose, si limitò a fare un segno di consenso con la testa mentre ancora si teneva a lui, - Tornerai mai? – riuscì a chiedere infine, ma quella domanda le sembrò vuota, inutile, una richiesta disperata. Damon sorrise – Forse tra un secolo o due… incontrerò una ragazza in una strada buia che mi farà dimenticare di te – cercò di scherzare ma Elena sapeva che in realtà voleva sperare che una cosa del genere potesse capitare, - E a quel punto potrò tornare -. Damon sfiorò con le labbra la guancia di Elena, e infine la lasciò andare. Elena tenne fede alla sua promessa, e solo quando sentì il rombo dell’auto di Damon riaprì gli occhi appena in tempo per vederlo sparire all’orizzonte.

 6 SETTIMANE DOPO

La luna piena rendeva quella notte limpida e pulita, nel buio la luce delle stelle illuminava quel luogo pieno di silenzio, silenzio rotto solo dal battito del cuore di Damon, che steso sul freddo asfalto di quella strada. Perdersi nel silenzio della notte era sempre stato rilassante per Damon, in qualche modo gli aveva sempre svuotato la mente, ma nelle ultime settimane si era trasformato nel momento in cui i ricordi di Elena tornavano a danzargli d’avanti agli occhi, e mentre ogni ogni sorriso, ogni abbraccio e ogni momento che aveva passato con lei prendeva forma nella sua mente, si chiedeva se sarebbe mai riuscito ad allontanarli quel tanto che bastava per ricominciare a vivere davvero.

Il rumore di un'auto ruppe a tranquillità di quel luogo, e quando la luce dei fanali lo raggiunsero chiuse gli occhi in attesa della sua preda. - Di tanti posti al mondo scegli la periferia di Long Island per ricominciare? -. La voce che si era presentata a Damon non poteva assolutamente essere reale, probabilmente i suoi sogni erano diventati fin troppo vividi dopo due ore a guardare il cielo. Damon scattò in piedi pronto ad attaccare, ma ad attenderlo trovò la personificazione reale dei suoi sogni; Elena era lì che gli sorrideva dolcemente, vestita come sempre in modo semplice, gli occhi lucidi ed il respiro affannato, e come sempre bella come un angelo. - Elena... - disse soltanto Damon mentre una voragine gli si apriva nel petto, - Ciao Damon... - disse lei semplicemente, come se essere lì fosse la cosa più normale del mondo, - Elena cosa ci fai qui?... cos'è successo?... Stefan sta bene? -, Elena sorrise malinconica, - Stefan è a Portland – disse avvicinandosi a lui di qualche passo – Insieme a Caroline a Jeremy e gli altri - - A Portland? - disse lui confuso – E' andato in vacanza senza di te?... scortese da parte sua -. Il sorriso di Elena sparì lentamente e si fermò di fronte a lui, - Visto che la vacanza è per fargli dimenticare me... - iniziò mentre incrociava il suo sguardo, - Andare con lui avrebbe vanificato lo scopo -. Damon non disse nulla, se ne stava lì fermo imbambolato a fissare Elena, come se gli avesse parlato in un’altra lingua, - Che sta succedendo? – riuscì a dire infine, ed Elena chiuse gli occhi respirando affondo, forse per cercare le parole giuste da dirgli.

- E’ tutto cambiato dopo che sei andato via… - iniziò Elena – Ti sei portato via qualcosa di me… e credimi… ho provato ad ignorare quello che mi succedeva Damon… ho provato ad andare avanti ma… - Elena lo incatenò con lo sguardo e il cuore di Damon si paralizzò del tutto – Ma… non riuscivo a smettere di pensare a te -. Damon avrebbe tanto voluto prendere Elena tra le braccia, baciarla e stringerla per non lasciarla andare mai più, ma per una volta lasciò che la ragione prevalesse sui suoi istinti; si allontanò da lei e le diede le spalle, forse per cercare di rendere il parlare con le un po’ più semplice, - Elena io… io davvero non… non capisco come… tutto questo sia possibile – Mettere insieme l’intera frase risultò davvero complicato – Tu hai scelto lui… andava tutto bene quando me ne sono andato… eravate… - - Felici? – lo interruppe lei infine – Si m’illudevo che fosse così ma… - ancora una volta Elena annullò la distanza tra loro – Non appena ti ho visto partire… E’ stato come se non riuscissi più a guardare Stefan senza vedere te… e quando entrambi l’abbiamo capito tutto è crollato –.

Damon si voltò a guardarla ma non riuscì a dire nulla, - Damon… - riprese Elena, questa volta in tono più fermo – Dopo la mia trasformazione, niente è stato più lo stesso. Non solo perché dovevo imparare a vivere tutto d’accapo, ma anche perché tutto quello che provavo era diverso, era più forte, e più chiaro… Da umana mi sono innamorata di Stefan totalmente, la mia trasformazione non ha potuto cambiare questo perché il mio amore per lui era già completo prima, ma quello che provavo per te prima… -. Elena fece un passo verso di lui e lentamente posò una mano sul suo petto – E’ come se fosse esploso quando mi sono risvegliata. -. Damon non distolse lo sguardo – E quindi cosa provi ora? – chiese lentamente; Elena sorrise dolcemente – Damon tu… tu mi hai presa alla sprovvista. Mi sei entrato nel sangue e qualunque cosa io faccia… qualunque cosa mi imponga... non riesco a liberarmi di te… - Damon rimase senza fiato a quelle parole, - Elena io… - - Tu mi hai cambiato la vita… - lo interruppe  velocemente Elena per non perdere il coraggio di dirgli la verità – Mi hai protetta… sempre… - continuò – E sei stato tu più di chiunque altro a farmi sentire viva negli ultimi mesi… e nonostante io abbia sempre rifiutato di ammetterlo a me stessa per pura e semplice paura… Damon io… -, Elena chiuse gli occhi e trattenne il respiro – Io ti amo Damon Salvatore -.

Elena riaprì gli occhi e si avvicinò ancora a lui, gli prese il volto tra le mani accarezzandogli le guance – Mi sono innamorata di te molto prima di diventare un vampiro… senza accorgermene ti sei preso una parte del mio cuore molto tempo fa… ed ora non posso più far finta che non sia così… ne con Stefan… ne con te -. Elena non aspettò la risposta di Damon, lo tirò a se e lo baciò, lasciando che l’amore per Damon le invadesse completamente il cuore. Damon la sollevò da terra e la strinse forte al suo petto per perdersi totalmente in lei. Il mondo intorno a loro sembrò scomparire, niente esisteva, niente importava, sarebbero potuti rimanere persi in quell’attimo per sempre.

Si separarono lentamente, restando abbracciati – Alla fine hai davvero incontrato una ragazza in una strada buia – disse Elena ancora in estasi facendolo sorridere. Damon la rimise lentamente con i piedi per terra – Ho solo dovuto aspettare 172 anni – rispose Damon mentre cercava di ricordare come si respirava.

- Ti andrebbe di far colazione a Parigi? – disse Damon mentre la lasciava andare – oh certo… - rispose Elena divertita – E magari dopo facciamo un giro in Australia - - Non scherzo Elena – disse serio, - Damon… - provò a rispondere Elena, ma si bloccò quando vide la determinazione che i suoi occhi celavano – Fai sul serio? – chiese e Damon le regalò il suo solito sorriso – Andiamo all’aeroporto e prendiamo il primo volo… saremo lì per domani mattina -. Elena non riusciva a credere a quello che stava proponendo – E’ una follia non possiamo…- - Si che possiamo – la interruppe lui deciso – Voglio farti vedere le meraviglie del mondo Elena… voglio portarti in cima alla  tour eiffel… e tra i vigneti toscani… voglio portarti in barca a vela fino in Grecia… e dirti che ti amo in ogni parte del mondo… e dirtelo ogni giorno per l’eternità -. Senza rendersene conto Elena iniziò a piangere, dall’emozione, dalla gioia, non importava e senza dire nulla baciò ancora Damon con un intensità tale che sarebbero potuti implodere sul posto, - Facciamolo! – disse senza fiato. Damon sorrise la baciò ancora una volta e poi entrambi saltarono in macchina per partire verso la loro nuova avventura… verso la nostra nuova vita… verso un nuovo amore.

   
 
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