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Autore: En Sev En    17/12/2015    2 recensioni
“Tu sei Joker vero ? Tu sei Jeff Moreau, quel Moreau giusto ? “ le disse Rila mentre lui non poteva fare a meno di non vedere Viola Shepard davanti a lui, gli stessi occhi, lo stesso tono deciso e persuasivo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Jeff Joker Moreau, Liara T'Soni, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione: ultime due one shot il cui tema questa volta è "malinconia" con una punta di smielato buonismo. Siamo sempre con i soliti personaggi in questione e la solita comandante Viola Shepard.
Il racconto in questione è semplicemente uno scritto a mò di chiusura della precedente long "L'oscurità non può essere spezzata" di cui riprende qualche piccolo tema da chiudere defintivamente.
Buona lettura.

 

Armali, su Thessia, anno 2249.

Era una splendida giornata quella odierna, come forse mai Liara aveva visto o ricordato qui su Thessia. Il cielo era sereno è completamente luminoso. Un caldo tepore avvolgeva la pelle in maniera piacevole, i profumi dei campi in fiore e dei parchi lì vicino permeavano l'aria.

Una giornata magnifica e perfetta.

Non molti avrebbero immaginato che di lì a poco si sarebbero ritrovati in quel punto coloro che avevano salvato la galassia dal male assoluto. Erano passati solo 60 anni circa eppure nella mente dei più era come se non fosse successo nulla, benché resoconti e statue celebrative piazzate in più pianeti della galassia ammonissero i popoli su quanto fosse costato in termini di dolore e perdita l'attuale serenità.

“E' tutto diventato come la vecchia statua dei Krogan sulla cittadella” pensò Liara mentre vedeva la giovane Rila e sua sorella Nish'ala ripulire e lucidare le tombe, una quella di sua madre e loro nonna Benezia T'Soni. La statua dei krogan era stata eretta per celebrare la loro vittoria contro i rachni sancendo la pace nella galassia, ma non poteva non ricordare come fossero stati sterilizzati qualche centinaio di anni dopo. Gli anni che passano sembrano quasi cancellare le azioni compiute, come aveva visto fare alle onde del mare lì sulla terra con una scritta sulla sabbia. Ma non importava, tutto ciò che voleva era lì con lei. Alle 2 giovani piaceva sempre mettere fiori freschi come avevano visto fare sulla terra benché quella non fosse un'usanza su Thessia. Ma sapevano che i fiori erano graditi sia a Benezia sia al loro papà.

Guardando Rila non poteva fare a meno di non vedere la copia perfetta di Viola, non solo lo stesso sguardo ma anche la stessa determinazione, lo stesso carisma. Nonostante fosse così giovane era già diventato il centro dell'universo di tutti coloro che la conoscevano. Così come sua sorella invece era completamente l'opposto, timida e riservata. Shepard l'aveva sempre accomunata alla madre,

“ avete lo stesso carattere” diceva “ e lo stesso viso splendido e dolce, lei invece deve avere ripreso un quarto dei tuoi geni, forse metà”

“Non è così che funziona Alison” le ripeteva, come lo diceva sempre a suo padre ma ormai era diventato quasi un gioco più che una protesta piccata.


 

“Sono qui Liara, è sempre un piacere rivederti”

Urdnot Wrex era appena giunto insieme a Nordim e non perse tempo a salutare la sua amica fidata. Nordim invece era già andato di corsa ad abbracciare Rila, la sua gemella d'infanzia, confermando le impressioni di Liara di poco prima su di lei. A dire la verità Liara sospettava che il giovane Krogan avesse iniziato a sviluppare qualcosa in più verso sua figlia che non una semplice intesa dovuta ai giochi infantili, ma rivolse comunque la sua attenzione all'ingombrante genitore e caro amico.

Nonostante i pochi anni passati per un Krogan, non sembrava neanche più lo stesso Wrex, avrebbe detto che era un po' più curvo, un po' più stanco. Ma forse il termine corretto sarebbe stato un po' più in pace.

Non lo si sarebbe detto di quello spietato e valoroso guerriero che invece lei conosceva. E la sua confidenza con lui le permetteva di prenderlo in giro bonariamente su questo:

“La colpa è sempre di voi femmine!”

“Guarda che noi asari siamo mono-genere, non sono una femmina” replicava

“Si si, ma vi siete mai viste allo specchio ? Siete femmine solo che vi mancano i maschi. Per questo scappate fin in giovane età in giro ad accoppiarvi con mezza galassia, vi mancano i maschi. Ed è per questo che combattete così male, se aveste dei maschi asari forse sareste temibili avversari” la irrideva Wrex.

“Non funziona così, Wrex! “ ancora una volta....ma forse iniziava a pensare che fosse realmente così. Suo padre, Viola la prendevano sempre in giro perchè - era per un quarto Krogan – mentre lei negava indispettita, ma adesso vedendo Rila così simile a Shepard, vedendo le sue reazioni indispettite a quelle affermazioni, non poteva fare a meno di pensare che forse era lei a non aver ben capito.

E ripensava a come Nish'ala fosse identica a lei, di come a poco più di 50 anni avesse già sviluppato una passione per la storia esattamente come lei. 2 figlie splendide ma così diverse e così simili ai loro genitori, forse davvero funzionava così.

E lì davanti a Benezia ripensava alle sue parole

“diventare madre è un grande privilegio. Creare, modellare una vita ...” quanta verità ma era solo felicità ciò che loro le restituivano. E lei aveva avuto 2 figlie ben prima di quanto le asari avessero come uso e costume. Aveva imparato dagli umani a non aspettare a vivere la propria vita e le proprie passioni. Chi meglio di Viola Shepard le aveva potuto insegnare una lezione così importante ?

“Adesso lo so madre, grazie di tutto” pensò l'ancora giovane asari.


 

“Pensavo non saresti venuto Wrex” lo provocò Liara.

“Allora significa che ancora non hai imparato a conoscermi, credo che dovresti venire a vivere a Tuchanka così forse impareresti e magari anche per insegnare qualcosa visto che senza Bakara le altre femmine non sono molto capaci”.

Urdnot Bakara era morta da qualche anno, nonostante le cure di Mordin e di Maelon non era riuscita a vivere più di tanto; ma era morta serena, il popolo krogan aveva un futuro e lei aveva un figlio splendido. Il destino del popolo Krogan era realmente cambiato ed erano in molti a chiedersi se già in quei pochi anni tale popolo avesse perso le sue naturali capacità guerriere. La società aveva iniziato un nuovo percorso culturale e sociale, proprio come stavano sperando tutti.

E mentre Liara e Wrex conversavano tranquilli tra di loro, ecco che apparve la figura di uomo molto anziano: era su una di quelle sedie a campi di forza che usavano i disabili, aiutata da una giovane donna, Liara aveva stimato in circa 30 anni la sua età.

Lei era Lidia e lui era suo nonno, Jeff Moreau.

“Jeff, sono contenta di vederti qui; ci speravo proprio ed anche Viola”

Moreau aveva iniziato a piangere, si era ripromesso di non farlo più e più volte durante il viaggio dalla colonia fino ad Armali ma alle parole di Liara cedette. Non era più giovane e seppur la mente aveva retto il suo fisico era disastrato così come il suo animo.

“Liara, io non so cosa dire. Mi vergogno di me stesso, io non so..”

“Non devi Jeff e non devi dire nulla; sappi che anche lei non ha mai smesso di pensarti. Quel vostro confronto è stata l'unica cosa che non è mai riuscita a perdonarsi fino ad oggi. Si è chieste più e più volte se avesse dovuto venire da te a cercare perdono”

Le lacrima di Joker aumentavano.

“Perdono? Lei? Sono stato io il mostro, le ho detto delle cose orribili con una cattiveria ed un egoismo che lei non meritava. Tutto ciò che avevo avuto di felice nella mia vita era stato merito suo, se avevo conosciuto Ida per come era è stato solo per merito suo. Ed il mio ringraziamento è stato quell'aggressione. Lei ha passato una vita terribile e come ringraziamento si è vista tradita da persone come me che la dovevano sostenere. Avevo anche pensato di ucciderla ma ero troppo vigliacco per tentare, troppo vigliacco da volerla ferire in quell'unico modo possibile. Non me lo perdonerò mai Liara, adesso non posso neanche più...”

Jeff Moreau non aveva finito la frase quando all'improvviso si trovò faccia a faccia con Rila. Lei vedendolo e sentendo il suo nome, era scattata come una molla di fronte a lui.

“Tu sei Joker vero ? Tu sei Jeff Moreau, quel Moreau giusto ? “ le disse Rila mentre lui non poteva fare a meno di non vedere Viola Shepard davanti a lui, gli stessi occhi, lo stesso tono deciso e persuasivo.

Liara si preoccupò seriamente e stava per intervenire immaginando il peggio ma Rila la precedette abbracciando dolcemente ma intensamente lo stupito ex-pilota.

Un minuto, un solo intenso minuto senza alcuna parola o rumore. Solo il calore di lei sul suo corpo, solo la sua pietà su di lui, mentre le calde lacrime dell'uomo le bagnavano la testa.

“Va tutto bene Jeff, non c'è più nulla a cui ripensare”. Solo queste furono le parole della giovane prima di lasciarlo dolcemente lasciando scivolare le sue mani sulle sue con un sorriso che nessuno potesse pensare esistere in tutto l'universo, per poi riunirsi a Nordim e Nish'ala.

Un essere meraviglioso.

Con pochi gesti aveva da neonata purificato suo padre, con pochi gesti aveva fatto lo stesso con Joker. Nessun dubbio che lei sarebbe stata destinata a grandi cose in futuro.

Era la degna figlia di Viola Shepard e per Jeff era come se fosse stata lei stessa ad abbracciarlo, a dirle quelle parole, a cancellare il ricordo dell'amarezza. Semmai fosse stato possibile dalla morte di Ida, Rila le aveva dato un po' di serenità. E guardarla nei suoi occhi era come guardare lei.

Lidia si commosse, non aveva mai visto in suo nonno quello sguardo così pieno di luce.

Mentre Liara aveva il petto ricolmo di orgoglio e ammirazione. Vedeva Lidia, il cui nome assomigliava in maniera tanto sospetta a quello di Ida, e vedeva sua figlia che era già in grado di compiere cose eccezionali

“sei il mio più grande orgoglio” pensò mentre dava ancora uno sguardo alla figura di Benezia sulla lapide.

 

Quel momento di sincera commozione fu interrotto solo dall'arrivo di altre 2 asari, Falere e Samara.

Falere rivolse uno sguardo di saluto verso Liara ma subito corse ad abbracciare Rila, troppo forte il legame che aveva con lei e la sua perduta sorella, troppo forte la gioia di poterla abbracciare visto che la vedeva così di rado a causa del suo esilio su Lesuss. Samara invece fece l'esatto contrario; un tenero ma contenuto sorriso a sua nipote e poi si avvicinò a Liara.

“Spero di essere giunta in tempo. Questa è un'occasione troppo importante da poter giustificare un ritardo con un impedimento”.

“Non preoccuparti Samara, oggi abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Non c'è più alcuna fretta”.

“E' vero Liara ma temo che la vostra presenza abbia iniziato ad influenzarmi”.

In realtà Liara era rimasta allibita, non tanto nel vedere Samara quanto Falere al di fuori del convento nonostante la presenza della madre. Secondo il codice delle Justicar avrebbe dovuto ucciderla, era un Ardat-Yakshi, com'era possibile che Samara l'avesse portata lì con lei.

“Ti vedo turbata Liara, immagino tu stia pensando a Viola”.

“No in realtà sono stupita dal vederti qui in compagnia di Falere, secondo il codice..:”

La millenaria asari si voltò verso sua figlia come se quasi non si fosse accorta che era presente, ma subito rivolse nuovamente lo sguardo a Liara sorridendo:

“E' vero giovane Liara, ho trasgredito per la prima volta nella mia vita il codice. E non ne sono pentita.”

Liara non poteva credere alle sue orecchie.

“La mia vita volge al termine e non ho potuto fare a meno di riflettere su ciò che abbiamo vissuto , su cosa abbiamo fatto, su cosa il codice ci dica di fare e di come invece abbiamo agito e cosa ottenuto in questa vita. E pensando ad oggi, a Viola, mi sono resa conto che lei è stata più importante del codice. Che il codice è stata solo una scusa per non pensare, ma il bene non è venuto da questo tipo di comportamento. Il difendere i giusti dai malvagi è una cosa ben più alta che il rispettare delle fredde e semplici parole scritte in un libro vecchio più dello stesso mondo asari. E questo lo dovevo a Shepard, non rimpiango come ho vissuto fino ad adesso ma Viola meritava il mio profondo rispetto. Falere è qui oggi come giusto che sia e potrà venire quando lo vorrà senza alcun impedimento. Perché questa è giustizia e Shepard il mio codice.”

Liara era stupefatta, se Viola avesse potuto vedere quale incredibile gesto aveva compiuto per lei Samara. Sospettava anche che nell'animo dell'anziana asari si fosse risvegliata anche una certa passione per quella umana così carismatica e bella; era successo a lei, era successo a molti altri ed adesso si ripeteva con Rila e chi le stava attorno. Ma non ci fu un attacco di gelosia, Viola aveva solo avuto lei e soltanto lei. Il suo cuore ed il suo essere avevano pulsato solo per lei ed era orgogliosa anche di questo.

In quei pochi metri quadri erano ormai presenti tutto ciò che era rimasto di quella splendida e dolorosa avventura: di tutto i compagni erano rimasti soltanto loro a resistere al passare del tempo ma con loro c'era anche il futuro che avevano saputo garantire. Nuova e vecchia generazione insieme.

“ Sono contenta che siate venuti tutti, sono sicura che avrebbe avuto un grande piacere a rivedervi qui riuniti come una famiglia” mentre nel frattempo fissava Jeff proferendo tali parole.

“ e sono sicura che vorrebbe vedere visi sorridenti ed allegri perchè tutto ciò che abbiamo fatto è stato fatto proprio per questo, per essere felici e sorridenti. Le lacrime lasciamolo all'oscuro passato, non devono più toccarci così come i cattivi sentimenti. Guardate qual è il nostro lascito, guardate Lidia, Nordim, Rila, Nish'ala e tutti coloro che adesso possono correre felici in un prato giocando con una palla. Questa è la nostra eredità. L'eredità che Viola ha sempre desiderato lasciare. E quando sarà il momento ci rincontreremo nuovamente ne sono sicura, mentre nel frattempo lei si potrà consolare con tutti i vecchi amici, con Thane, Kaidan, Mordin, Karin. Con David. E spero che il diavolo corra veloce perchè con Viola insieme a Garrus non avrà dei bei momenti fino al nostro arrivo”.

Rila aveva deposto dei fiori Serenis come omaggio sulla lapide vicina a quella di Benezia. Ed il gruppo non aveva altro da fare in quella calda e luminosa giornata e se ne andarono tranquilli mentre 2 giovani asari giocavano con una palla felicemente in un giardino poco distante.

Rila aveva avuto solo una preoccupazione nel mettere quei fiori, ovvero quella di non coprire la scritta in maniera che fosse ben visibile per chiunque:



 

Viola Shepard

11/04/2154 08/08/2249

Per sempre amata, insieme nell'eternità.


 


 
   
 
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