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Autore: AlexisVictorie    18/12/2015    4 recensioni
Rose è una Ribbon.
A cinque anni, il bambino che avrebbe dovuto amarla per tutta la vita ha rifiutato di Legarsi con lei.
Adesso convive con il nome sanguinante di quel bimbo inciso sul dito.
Scorpius un nome sul dito non lo ha.
Ha rifiutato il Legame a cinque anni rimpiangendo, solo dopo, il dolore che avrebbe patito la sua Ribbon.
Rose e Scorpius diventano amici ma la prima dovrà nascondere un segreto che affonda le radici in una scelta compiuta molti anni prima.
AU in cui a cinque anni appare il nome della persona a cui sei destinato sul dito.
AU dove il nome può non apparire.
Oppure può apparire ma portare indicibili dolori.
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Ogni bambino aspettava con ansia i suoi cinque anni. 

Era l'età che segnava il resto della vita.

Era a cinque anni, che il nome, il quale, dalla nascita, ogni essere umano aveva sottopelle, finalmente emergeva.

E finalmente scoprivi chi ti avrebbe accompagnato durante la tua vita, sostenendoti sempre.

Certo c'erano le eccezioni.

Il nome del tuo amato poteva sbiadire in caso di morte del proprio compagno.

Eppure, quando finalmente lo incontravi scattava un meccanismo inspiegabile, chiamato Legame, che ti portava ad un affiatamento e un affinità unica con la persona designata.

Talvolta, alcune persone avevano anche un legame empatico con il proprio compagno, evento unico e particolare ma purtroppo ancora poco chiaro agli studiosi.

Sembra uno scenario incredibilmente felice.

Eppure non andava sempre così.

C'erano le eccezioni purtroppo.

Ci sono i Bondless e i BCE, o Ribbon.

I Bondless non sviluppavano alcun nome sul proprio dito a 5 anni e la cosa nasceva come un rifiuto a Legarsi col proprio compagno.

Per ogni Bondless, o “Senza Legame” esiste sempre un Ribbon a lui collegato.

I Ribbon sono i rifiutati, le persone che hanno un nome al dito ma che soffrono dolori incredibili a causa del rifiuto da parte delle persone marchiate sulla loro pelle.

Il loro dito sanguina costantemente e sono costretti ad assumere specifiche medicine.

Sono la categoria più evitata, perché è anche quella che soffre di più.

Sentirsi dire, che la persona che dovresti amare più della tua stessa vita ti ha rifiutato, non è mai facile, per nessuno.

Se poi a soffrire è un bambino, le cose peggiorano.

I Ribbon, i Rifiutati, sono anche il 70% dei criminali rinchiusi nelle prigioni, a livello mondiale.

Il Rifiuto li porta spesso alla rabbia e all'odio e chi si lascia trasportare si macchia di omicidi di ogni tipo.

Nessuno vuole avere a che fare con i Ribbon.

Vengono esclusi spesso dalla società.

Non si è mai verificata la possibilità che ad un Bondless compaia all'improvviso un nome tatuato sull'anulare sinistro, anche dopo i 5 anni o che le ferite di un Ribbon si sanino con l'accettazione da parte del compagno che li aveva precedentemente rifiutati.

Ci sono anche tanti misteri riguardo i Legami e solo il tempo saprà risolvere tutti i nostri dubbi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rose osservò con aspettativa il proprio dito.

Il piccolo Hugo, di tre anni, la osservava curioso, in piedi nella sua culla, e la chiamava piano, cercando di attirare l'attenzione della sorella più grande.

-Tesoro, cosa fai?- la chiamò suo padre, Ron Weasley, e Rose gli sorrise allegra.

-Oggi è il mio compleanno papà! Ho cinque anni! Presto mi uscirà un nome sul dito!- esclamò allegra, abbassando lo sguardo a fissarsi le manine piccole e sottili.

-Oh lo so.- sorrise Ronald -Sei una signorina adesso. Che ne dici se prendiamo Hugo e raggiungiamo la mamma? Possiamo rubarle un po' di torta di compleanno- suggerì divertito l'uomo e gli occhi di bambina di Rose brillarono di entusiasmo.

Suo padre afferrò con allegria il piccolo Hugo e sgattaiolò verso la cucina, cercando di muoversi Felpato. 

Rose lo seguì quatta quatta.

Hermione Granger stava canticchiando qualcosa, mentre mescolava l'impasto con energia.

Un profumo di cioccolato arrivava da un pentolino a lato e Rose si leccò i baffi con aria furbetta.

Con quella chioma rossiccia, sembrava proprio una piccola volpe che si apprestava a compiere una delle sue malefatte.

Ron sorrise e passò silenzioso alle spalle della moglie.

Stava per agguantare un coltello, quando Hermione, senza neanche girarsi, disse chiaro e tondo -Non provarci neanche Ronald. Te le taglio quelle manacce. Rose, vieni fuori anche tu-

La bimba sbuffò infastidita.

Era impossibile fregare sua madre.

La donna sorrise ad entrambi e strinse a sé il piccolo Hugo, che Ron aveva recuperato dal salotto.

-Sapendo che avreste avuto cattive intenzioni, vi ho preparato delle crepes-

Tese verso di loro, il piccolo spuntino e la piccola corse ad abbracciare la mamma.

-Oggi è il tuo giorno Rose. Comparirà presto un nome sul tuo piccolo dito di bambina e allora festeggeremo tutti insieme, il ragazzo o la ragazza che avrà la fortuna di stare con te. Okay?-

-Okay mamma- rispose la piccola rossa con un sorriso allegro in viso.

-Oggi sei tu la gioia di questo mondo. Anche se per noi lo sei sempre- le sussurrò Hermione, come un segreto inconfessabile.

Rose annuì, gli occhi leggermente umidi e i denti in bella mostra.

-Grazie mamma, grazie papà. Vi voglio bene.-

-Noi ti amiamo tesoro- rispose Ron.

Il piccolo Hugo borbottò qualcosa e l'atmosfera tornò leggera e piena di euforia.

La pace a casa Weasley- Granger non sarebbe durata a lungo purtroppo.

Pochi mesi dopo, la piccola Rose, irruppe nella camera dei genitori, gli occhi luminosi di lacrime, gocce di pioggia, che cadevano dal cielo contenuto negli occhi della bambina.

Il sangue cadeva, un rivolo sottile percorreva l'anulare sinistro della piccola, gocciolando fino al pavimento.

-Mamma. Il dito. Mi fa male. Fa tanto male. Aiutami.-

Gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime, ma si affrettò a scendere dal letto per avvicinarsi alla figlia.

-Tesoro, dobbiamo portarti in ospedale. Mi dispiace. Sei stata rifiutata-

Ron si vestì in fretta e furia, affidando Hugo alle cure della moglie, e afferrò la figlia fra le braccia, cercando di calmarla e di placare il dolore lancinante che aveva portato la piccola ad emettere grida strazianti.

-Mi dispiace Rosie. Mi dispiace così tanto.- sussurrava alla piccola, che cercava di trattenersi dall'urlare a squarciagola.

-V-va t-tutto b-bene papà- sussurrò piano, stringendo con forza la mano sinistra nell'altra.

Quando Rose uscì finalmente dall'ospedale, la mattina seguente,aveva al dito un piccolo anello, di quello che ti mettevi per non mostrare a tutti il nome del tuo Legame.

Tutti bambini ne ricevevano uno a 5 anni, era un dono importantissimo.

Sotto l'anellino, però, c'era un cerotto, molto sottile, che copriva il nome scritto elegantemente nella pelle liscia della bimba.

Rose osservò il piccolo anellino dorato.

-Perchè mi hai fatto questo?- sussurrò affranta -Perché mi hai rifiutata, Scorpius?-

 

 

 

 

 

 

 

Scorpius si osservò nello specchio con relativo interesse.

I capelli biondi, fini e sottili, gli incorniciavano il viso leggermente più spigoloso dell'anno prima.

Aveva sedici anni ormai, e nonostante fosse un Bondless, il liceo scientifico gli permetteva di frequentare.

Scorpius non sapeva perchè aveva rifiutato il Legame, non sapeva neanche come era potuto accadere.

Aveva visto come suo padre, Draco Malfoy, tormentasse il suo anello sotto il quale c'era un cerotto spesso sporco di sangue.

Suo padre era un Ribbon, sua madre una Legata che aveva perso il marito un anno dopo le nozze.

Il loro era un matrimonio combinato ed era evidente che non si amassero, davvero.

Aveva visto il nome sul dito di suo padre una sola volta, e gli era rimasto impresso: Apple.

Un nome buffo per una ragazza, eppure aveva sorpreso più volte, Draco a fissarlo con malinconia e tormento per quel rifiuto subito ad appena cinque anni.

Scorpius aveva avuto paura di fare la stessa fine del padre.

A cinque anni aveva deciso che non gli interessava avere un nome al dito.

Quando era stato chiaro, che il giovane Malfoy fosse un Bondless, Draco era diventato furioso.

Scorpius non aveva mai pensato al Legame e alla ragazza che aveva subito il suo rifiuto.

O almeno ci aveva provato.

Si era ritrovato spesso ad immaginarla, soprattutto quando a cinque anni, aveva sentito un orribile dolore alla mano, il dolore di un Ribbon, ma nulla era apparso sul suo anulare.

Aveva temuto un qualche legame empatico, con una persona che neanche conosceva, e nel corso del tempo era accaduto spesso.

Momenti durante i quali stava particolarmente male e il suo dito bruciava, quasi come se la sua Ribbon lo stesse punendo per quello che le aveva fatto.

Scorpius aveva imparato a sentirsi in colpa per la ragazza che aveva dovuto affrontare non pochi guai a causa del suo rifiuto.

Suo padre aveva pianto per quella bambina, e per la sua sofferenza e Scorpius aveva capito di aver sbagliato.

Da qualche parte, quella bimba stava male per colpa sua.

Aveva cercato di immaginarla più volte.

La voleva rossa.

Aveva una sorta di adorazione per quel colore di capelli.

Ma altro non gli veniva in mente.

Magari qualche lentiggine.

Erano particolarmente graziose a parer suo.

Ma non riusciva mai a visualizzare un viso nella sua mente.

Sospirò, cercando di non pensare a quello che lo aspettava.

Un nuovo liceo.

Un nuovo giorno.

Un nuovo anno.

Sospirò, saltando in sella alla sua moto, parcheggiata nel garage di casa.

La accese con impazienza e volò fino alla sua nuova scuola.

Cercò di calmarsi e di mischiarsi fra la folla, nonostante i suoi capelli fossero così dannatamente evidenti fra quella gente prevalentemente castana.

Durante l'appello delle classi, venne fatto il suo nome quasi subito, quindi si sbrigò ad unirsi ai suoi compagni.

Il suo vicino aveva degli arruffatissimi capelli neri e dei luminosi occhi verdi, nascosti dietro degli occhiali rotondi.

Il giovane gli sorrise con gentilezza e tese una mano.

-Mi chiamo Albus Potter. Tu, invece?-

-Scorpius Malfoy- rispose con un po' di distacco, ma stringendo comunque la mano che gli era stata offerta.

Vide il ragazzo irrigidirsi e socchiudere gli occhi, abbassandoli verso la sua mano.

Era un gesto strano.

Nessuno, solo sentendo il suo nome, subito osservava cosa fosse effettivamente.

Un Bondless non era malvisto quanto un Ribbon, eppure negli occhi del giovane era apparso un lampo di ira.

-C'è qualche problema?- chiese curioso ma Albus tornò a sorridere, seppur forzatamente.

-No. Va tutto bene.-

-Rose Weasley- chiamò la severa professoressa che si era occupata di dividerli in classi.

La McGranitt fissò con attenzione la ragazza che si era affrettata a prendere posto nella stessa fila di Scorpius.

Anche lui non aveva potuto non osservarla.

Aveva dei delicati riccioli rossi, una pelle pallida come la Luna e le guance cosparse di efelidi.

Due grandi occhi blu svettavano intelligenti, e Scorpius si sentì stringere lo stomaco.

Un lieve pizzicore colpì la sua mano ma lo ignorò, come cercò di ignorare la giovane ragazza dalle labbra rosee e gli occhi color mare.

Albus, invece, la raggiunse subito.

Rose Weasley, sorrise al ragazzo e lo prese a braccetto.

Si affrettò a seguire i due ragazzi, cercando di ignorare due fastidiose fitte: allo stomaco e all'anulare sinistro.

 

 

 

 

Albus cercava di spiegare alla cugina cos'aveva visto.

-Mi stai dicendo...che questo ragazzo si chiama Scorpius- sussurrò lei, l'espressione affranta.

-Sì. Ed è un Bondless, uno dei “Senza Legame”. E se fosse lui, Rose? Se è lui ad averti rifiutato?-

-Se è lui, allora voglio conoscerlo-

-Scherzi vero? È colpa sua se questa società non vuole accettarti. Rose sei una ragazza splendida ma questa gente di merda vede solo cos'hai sul dito.-

-Voglio capire. Perché, Albus? Perché mi ha rifiutata? Cosa gli è successo?-

Albus sbuffò e osservò preoccupato Rose che si accomodava affianco a Scorpius Malfoy.

Il ragazzo sembrava osservare con meraviglia ogni gesto di sua cugina e, per un secondo, Albus smise di odiare quel biondino ossigenato.

 

 

 

 

 

 

-Rose Weasley. Sono la…cugina di Albus-

Scorpius sorrise lieto, rallegrato dall'idea che Albus fosse solo il cugino della rossa.

Osservò gli occhioni blu della ragazza e tese una mano.

Rose la osservò e le sfuggì un sorriso.

-Sei mancino?-

Scorpius la osservò confuso.

-Solo i mancini, talvolta, si sbagliano e offrono la mano sinistra e non la destra-

-Oh…sì. In effetti sì.-

Scorpius fece per cambiare mano ma Rose la strinse con tranquillità.

-Per me non è un problema usarle entrambe.- sorrise rassicurante e il biondo annuì.

Rose si voltò verso il professor Vitious, un ometto piccolo che stava spiegando Fisica con grande entusiasmo.

Scorpius ne approfittò per osservarla, cercando di non rendere troppo evidente il suo interesse.

Rose prendeva diligentemente appunti e aggiungeva annotazioni alla rinfusa un po' ovunque sul foglio.

Aveva una scrittura elegante e raffinata, senza troppi ghirigori se non sulle A o le O che erano più articolate.

Il polso sinistro, che stringeva il quaderno, aveva un'infinita di braccialetti e un orologio dorato.

Un anello di oro bianco scintillava alla luce del lampadario, e Scorpius sentì montare la rabbia verso il nome segnato sul dito di Rose.

Cercò di concentrarsi sul professore, e riuscì anche a scrivere qualcosina, prima che finisse la lezione.

Quando Vitious uscì, un chiacchiericcio attraversò tutte le file.

Rose si accorse che il cugino, Albus, aveva già puntato una ragazza dai lisci capelli rossastri.

Non era certo un mistero, che i Potter amassero le rosse, soprattutto vivendo a stretto contatto con una marea di Weasley pel di carota.

Persino il bisnonno di Albus, Charlus Potter, aveva sposato una donna rossa di capelli.

Per non parlare della fantastica nonna Lily, che cucinava bene quanto nonna Molly.

Le due ai fornelli erano, per quanto diverse, due allegri tornado rossi, e i pranzi di Natale erano la gioia di tutti.

La ragazza che aveva attratto Al, aveva un nome che le ricordava l'Italia e Rose fece uno sforzo di memoria, per inquadrarla col nome di Alice.

Sorrise di sottecchi al cugino, e si voltò verso Scorpius.

Il biondo la fissava con intensità cercando di capire perché il viso della compagna gli procurasse quelle sensazioni così intense e sconvolgenti.

-Allora Scorpius…quanti anni hai?-

Il giovane Malfoy si aspettava tutto tranne quello.

Rose voleva fare conversazione con lui e non era minimamente interessata al suo stato di Bondless.

-Ho quasi diciassette anni. Tu?-

- Sedici. Fatti a giugno.-

Scorpius annuì e Rose sorrise.

Il biondo si incantò quando vide due adorabili fossette comparire sulle guance della rossa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Albus, caro, puoi invitare il tuo amico a Natale se gli fa piacere. Ovviamente solo se Rose è d'accordo. Immagino come deve essere dura per lei. Migliore amica del suo Bondless.- borbottava Molly, senza neanche badare troppo al nipote, che cercava di trovare un attimo di pausa della nonna per intervenire e bloccare quel fiume di parole.

-Rose è d'accordo nonna. Lo andiamo a prendere con papà-

-Harry si mette sempre a disposizione. Un carissimo ragazzo, vero?-

-Nonna, papà è diventato vecchio. Non è mica un ragazzo, sai?-

-Ammutolisci Albus e non parlare in questo modo del caro Harry.  È un tesoro, tuo padre. Tu avrai preso da Ginny- sbottò Molly, baciando una guancia di Albus e stringendolo in un abbraccio.

-Vi amo tantissimo, ragazzi- sussurrò e Al ricambiò subito la stretta.

-Vado a chiamare Rosie- la avvisò.

Molly sorrise.

Quei ragazzi erano il suo orgoglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rose sorrise ad Alice, mentre Hanna Abbott e Neville Paciock entravano allegri in casa Weasley.

Si era scoperto che Alice era Legata ad Albus, e che i genitori della rossa erano vecchi amici di Harry, Ron ed Hermine (il Golden Trio, come li chiamava Neville, ridendo).

Rose era sempre felice di vedere Albus correre a stringere Alice e vezzeggiarla in ogni cosa.

In questo somigliava ad Harry, chee sembrava sempre pronto a dare un po' di affetto alla zia Ginny.

In effetti, la linea maschile dei Potter aveva una vera e propria adorazione per le loro Legate.

Bastava vedere come James stesse ballando con la moglie nel mezzo del salotto.

La stringeva con amore e lei aveva un sorriso largo sul viso mentre nascondeva il viso nella spalle del marito.

Rose sentì la tristezza invadere il suo cuore.

Lei non avrebbe avuto nessuno a stringerla fra le braccia, nessuno a regalarle quei sorrisi innamorati che invidiava tanto.

-Rose?- 

La rossa sobbalzò, sentendosi chiamare e incrociò gli occhi grigi di Scorpius, che sorrise dolcemente.

-Non volevo spaventarti-

Il biondo allargò le braccia, e Rose si strinse contro il petto asciutto ma muscoloso del ragazzo.

-Pensavo che tuo padre non ti avrebbe permesso di saltare la cena di Natale.- sussurrò contro la sua camicia grigia.

-Sono riuscito a fargli cambiare idea. Volevo esserci-

Scorpius sciolse l'abbraccio per salutare il resto della famiglia.

Ron strinse le labbra con disappunto quando il ragazzo apparve sulla porta, e il biondo si irrigidì.

Il padre di Rose lo aveva sempre disprezzato anche se si sforzava di assumere un atteggiamento civile.

La madre, Hermione, era più dolce ma, anche lei, cercava di rimanere distaccata da Scorpius.

Temeva costantemente di dire o fare qualcosa di sbagliato, e che i signori Weasley- Granger passassero alla guerra aperta nei suoi confronti.

Rose rideva di quelle paranoie, ma lei sapeva.

Ne era sicuro.

Il pranzo passò velocemente, nonostante Scorpius sentisse freddezza da parte di tutti i Weasley.

Quando tutti i numerosi cugini Weasley si spostarono in giardino, Scorpius prese da parte Rose e Albus.

-Vorrei chiedervi una cosa.-

Al gli sorrise incoraggiante e Rose gli afferrò la mano.

Il freddo dell'anello bianco, fece rabbrividire Scorpius ma fu un altro dettaglio ad attirare la sua attenzione.

Una consistenza rugosa sotto l'anello simile a quella dei cerotti.

Un dubbio si insinuò nella mente di Scorpius ma lo cacciò momentaneamente per esporre le sue preoccupazioni ai due cugini.

-Per caso…i vostri parenti hanno problemi con i Bondless?- e qui indicò la sua mano, priva di qualsivoglia anello.

-No Scorpius.- lo rassicurò Rose e di nuovo Scorpius avvertì il cerotto sfregare contro la sua pelle -Hanno bisogno di tempo per imparare a fidarsi-

-Ma con Alice non hanno fatto così-

-Ma Alice è la Legata di Albus- ribattè con un sorriso Rose -Tu hai rifiutato il Legame quindi non sanno come prenderti. Zio Fred era un Ribbon. Morì in un incidente d'auto senza mai trovare la donna che lo aveva rifiutato. Un uomo ubriaco prese in pieno la sua auto e zio George ne soffre ancora. Tutti ne soffrono ancora. Aveva circa venti anni e tutta una vita davanti. Zio Fred era sempre triste quando zio George era con Angelina. Soffriva molto il rifiuto ma lo nascondeva bene. O almeno così dice Fed Jr, il figlio di zio George. In famiglia una Bondless ha fatto soffrire zio Fred. Non biasimarli se sono freddi. Immagina che per la tua scelta, qualcuno sta soffrendo- sussurrò la ragazza, gli occhi lucidi.

Il cerotto sfregò contro la pelle di Scorpius che cercò di ignorare la sensazione fastidiosa.

Rose era una Ribbon.

Qualcuno aveva rifiutato la sua Rose.

Così bella e pura, con quei grandi occhi blu e la chioma rossa.

Qualcuno l'aveva rifiutata.

Eppure era meravigliosa.

Scorpius era innamorato di Rose da tempo.

Se non fosse stato impossibile, avrebbe voluto il nome dell'amica sul suo dito.

-Lo so, Rose. Da bambino avevo il terrore di venire rifiutato. Come è successo a mio padre. Per questo io per primo, ho rifiutato il legame, capisci? Se potessi tornare indietro, non rifiuterei il Legame. In nessun caso.-

Rose si appoggiò alle sue gambe e Albus annunciò che sarebbe andato da Alice.

Quando l'amico scomparve dalla vista, Scorpius abbassò lo sguardo, trovando Rose completamente addormentata.

Rose aveva un sonno incredibilmente profondo, e smuoverla non serviva a nulla.

Uno sguardo avido riempì gli occhi di Scorpius.

Il biondo si avvicinò alla mano sinistra di Rose e tolse piano l'anello.

Afferrò un lembo del cerotto e lo sollevò piano.

Rose si mosse appena ma non si svegliò.

Gli occhi di Scorpius si riempirono di orrore.

Il suo nome era marchiato a sangue sul dito della sua Rose, infiammato e incrostato.

Lo ricoprì velocemente con l'anello e si portò le mani al viso, cercando di reprimere le lacrime.

Rose sapeva che era lui il suo Bondless ma si era comportata da amica in ogni caso.

Non biasimava Ron Weasley per l'odio a stento trattenuto nei suoi confronti.

Lacrime calde solcarono le sue guance e Rose si destò subito, quasi avesse sentito il suo dolore.

-Scorpius? Cos'hai? Perché piangi?-

-Perchè non me l'hai detto, Rose? Come diavolo hai fatto a tenere tutto dentro?-

Rose impallidì.

-Io…-

Scorpius la strinse.

Rose piangeva, rilasciando tutto il dolore che aveva sopportato.

Scorpius non la lasciò mai.

-Io…invidiavo il ragazzo che aveva il suo nome sul tuo dito, convinto che nessuno ti avrebbe amato quanto ti amo io, e invece, io ti ho rifiutata. Rose non immagini quanto io stia male per questo. Ti amo ma ti ho rifiutato. Mi dispiace così tanto, Rosie-

La ragazza scosse il capo.

-Eri sempre gentile, sei così intelligente ed io…volevo conoscerti ecco. Capire il mio rifiuto. E sei così bello, simpatico, carismatico ed io..come una sciocca, mi sono innamorata di te. Di colui che mi aveva rifiutato. Avrei dovuto odiarti, invece eri il primo dei miei pensieri. Non volevo lo scoprissi così Scorpius. Mi dispiace-

-Va tutto bene, Rose. Lasciarti per me è inconcepibile adesso.- sussurrò Scorpius, sprofondando nella chioma della rossa.

Scorpius la baciò piano, con dolcezza e un pizzico di malizia, senza foga o voracità.

Erano così presi, l'uno dall'altro, che Rose non si accorse che il nome di Scorpius si era rimarginato.

E Scorpius non si accorse, che il nome di Rose era apparso sul suo anulare sinistro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Allora, non so bene come chiamare questa one-shot.

È il mio regalo di compleanno per Gea, la mia parabatai, la mia sorellina e la persona più importante della mia vita, molto probabilmente.

Ho costantemente paura di perderti sorellina, perché sei incredibile e ti voglio un mondo di bene.

Auguri di buon compleanno.

Nonostante la settimana che ci divide, sei sempre tu quella vecchia che si addormenta prima delle 10.

Questo è il tuo giorno.

Oggi sei tu la regina.

Ti voglio tanto tanto tanto bene.

Un bacione fortissimo

Alexis

   
 
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