La tempesta stava per arrivare. Noi due già infreddoliti per una temperatura scesa d'improvviso. Il motore dell'auto che non voleva saperne di avviarsi per un misterioso motivo o almeno tale lo era per me che disconoscevo tutti gli aspetti meccanici. Stavamo nell'abitacolo per evitare di bagnarci non appena le prime gocce sarebbero scese. << Che facciamo ?>> Chiesi come se ci fosse un'alternativa. Il picnic romantico era naufragato come d'altronde la speranza di farla innamorare. Sì, le piacevo ma non tale da farle provare l'amore. Ormai purtroppo siamo tutti a conoscenza che l'attrazione unisce due corpi, il cuore tace finché non incontra chi desidera davvero. Il suo silenzio era più freddo della temperatura esterna, forse si aspettava il solito sesso e non che sulla coperta mettessi del cibo. Scrutare la natura e parlare un po': per scoprirsi, per accendere una scintilla di una candela che ormai ritengo priva d'ossigeno. Battevo le mani sullo sterzo per ira ad ogni volta che girando la chiave non sentivo alcun segno di vita della macchina, la stessa che ci aveva portato in campagna. Forse la batteria era più scarica della mia pazienza! Presi un po' di coraggio, credo che feci anche un respiro profondo prima di parlarle. << Mi ami? >> Chiesi diretto, definendomi subito un idiota per avere iniziato con tale domanda. Sì, era l'unica cosa che volevo sapere e anche se ero sicuro che “no” era la risposta, volevo che provenisse dalla sua voce lo stesso. Mi guardò, con l'aria di chi non si aspetta l'argomento. Guardò l'esterno, forse voleva uscire per due passi ed evitare di argomentare, ma il cielo venne in mio aiuto e iniziò la pioggia che subito scese a dirotto per non darle l'idea di aprire la portiera. Era già trascorso un anno da quando “l'avventura” ebbe origine. All'inizio anche la mia era solo attrazione fisica, ma poi quel cuore che mi batte in petto decise di dire la sua e mi mostrò che un abbraccio non serviva più per sentire il suo corpo stretto al mio, ma che avevo bisogno del motivo puro per cui due persone si abbracciano: l'affetto del contatto, sentire la sua presenza e per un attimo incollare le nostre anime. << Ti voglio bene in un modo più intenso rispetto agli altri, altrimenti non mi concederei a te nuda. Mi piaci, ma da sempre io non sento le emozioni facilmente come potresti averle benissimo tu o tanta altra gente! Tutti parlano del cuore che comanda, di lasciarlo parlare, ascoltarlo e seguirlo. Mi hanno descritto l'amore come irrazionale, bello e brutto. M hanno detto tante cose, ma io non ho alcuna definizione. Forse una: il cuore è solo un organo che pompa sangue per consentirci di vivere, niente di più! Per quanto riguarda i sentimenti li disconosco e sinceramente, sempre per come ne ho sentito parlare, preferisco rimanerne priva! >> Mentre parlava scrutava più il cielo ché i miei occhi. A quel punto ero io che avrei voluto l'assenza di pioggia per uscire, ma ormai che avevo iniziato dovevo proseguire. << Mi hai usato per piacere e compagnia? >> Altra domanda a cui avrei dovuto tapparmi la bocca prima di enunciarla. << No! Nel mio modo di affrontare la vita non è così. Forse tu hai motivo di pensarlo, ma dimmelo tu: perché mi ami? Spiegamelo anche tu cos'è l'amore, quello che io non riesco a concepire. >> Lei, nella sua tranquillità, mi esortava a dirle qualcosa che so che in sé avrebbe negato.