Fanfic su artisti musicali > Adam Levine
Segui la storia  |      
Autore: BiancaViola    19/12/2015    0 recensioni
Tessa ha ventisei anni, ha un carattere difficile ed è allergica alle persone. E poi ci sono le canzoni, le uniche in grado di farle provare emozioni. Quella voce... quella voce le entra dentro, le arriva sottopelle e le regala brividi e sogni, quella voce ha un nome: Adam. Ma lui è come una stella, impossibile da raggiungere, puoi solo guardarlo da lontano perché il cielo non si tocca mai con le dita. E se raggiungere il proprio cielo non fosse poi così difficile? Se fosse scritto nel libro del proprio destino?
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Odio i compleanni, soprattutto quando quello in questione è il mio. È vero, ho gusti difficili, non mi va mai bene niente e odio anche le sorprese ma mai nessuno si sforza di capirmi, che ci fosse qualcuno disposto a perdere qualche minuto del proprio tempo prezioso per interrogarsi su ciò che potrebbe rendermi felice. Non chiedo la luna, non chiedo nemmeno le stelle, vorrei solo che i miei amici provassero per me un affetto sincero. Mi basterebbe anche solo averli tutti accanto mentre soffio sulle candeline ed esprimo un desiderio che non potrà mai avverarsi, ma non fa niente, sarebbe bello lo stesso. È chiedere molto? Evidentemente di questi tempi sì. 
E poi c'è Oliver, lui è il mio ragazzo, stiamo assieme da un anno e mezzo e tra tutte le cose, non ha ancora capito che sono allergica ai kiwi. 
"Auguri, amore" e mi bacia.
Mi bacia sulla fronte come quando mio padre chiudeva il libro delle favole e mi augurava la buonanotte. Mi bacia in questo modo assurdo e infantile e mi mostra la torta che ha fatto preparare appositamente per me da Teddy's Cake. Sarà sicuramente buonissima. ma si dà il caso che sia stata decorata con piccole fettine di kiwi e che, se solo osassi assaggiarne una sola forchettata, rischierei subito un bello shock anafilattico e addio mondo crudele. Mi ci vedo bene in prima pagina sul The New York TimesGiovane donna uccisa dal kiwi il giorno del suo ventiseiesimo compleanno. Che morte orrenda, oserei dire vergognosa.

"Cosa c'è, piccolina?" mi domanda e il mio occhio vibra al nervoso come tutte le volte che mi chiama con questo ridicolo vezzeggiativo. Già mi bacia sulla fronte, manca solo che per lui sia una specie di sorellina minore e stiamo freschi. "Non sei contenta della torta?".
"Ma no, sono contentissima" mento, perché affermare la verità implicherebbe anche mettergli le mani addosso o sputargli in un occhio. 
Oliver ride, ride per davvero. Scoppia a ridere di gusto ed io per un attimo mi sento fuori dal mondo. Avrà forse detto qualcosa? Una di quelle barzellette che fanno ridere solo lui?
" Sciocchina... credevi davvero che il mio regalo fosse solo una misera torta?" domanda senza smettere di ridere ed io mi impongo di stampare sulla mia faccia un sorrisino finto. 
Idiota, penso, hai dimenticato di nuovo che al kiwi sono allergica, ma butto giù quel boccone amaro e sospiro mentre Oliver estrae dalla tasca del suo giacchino di pelle nera, da vero motocicletta quale crede di essere, una bustina da lettera. Me la porge e gli brillano gli occhi. So già cosa c'è all'interno, è lo stesso regalo che ho ricevuto a Pasqua e prima ancora a Natale e al mio compleanno dell'anno scorso. In questo momento desidero tanto che si tratti almeno di un assegno in bianco, ma ho forti dubbi.
"Grazie, amore ma non dovevi" e lo penso davvero perché se mi ha rifilato l'ennesimo buono da spendere in un negozio di intimo femminile con la speranza che io acquisti mutandine e reggiseni sexy, che lui neppure vedrà, dato che la nostra vita sessuale è piatta come l'elettroencefalogramma di un cadavere, allora è meglio che Oliver risparmi pure i suoi soldini.
"Oh, è solo una sciocchezza per dimostrarti quanto ti amo!".
Chiudo gli occhi. Inspiro ed espiro, inspiro ed espiro. Devo mantenere la calma e devo attenermi al piano, quello di mollare Oliver ma non il giorno del mio compleanno. Odio già questa data e non ho nessuna intenzione di ricordarla a vita come il giorno in cui ho mollato l'ennesimo uomo scemo e senza palle. Dunque apro la busta e con mia grande meraviglia vi trovo dentro una lettera. Sì, una lettera d'amore.
"Da dove l'hai copiata?" sbotto senza neppure dargli il beneficio del dubbio che possa averla scritta lui.
"Come fai a sapere che l'ho copiata?" domanda e spiattella la verità da solo, io non ho nessuna voglia di rispondergli. L'interrogato è lui, lui solo. " È stata Mary, non è vero? " aggiunge e si finge offeso e tradito da me e da quella che dovrebbe essere la mia migliore amica, anche se nell'ultimo periodo, da quando frequenta Jessy, non esiste più. Si è annullata come donna e forse anche un po' come amica.
"Mary non mi ha detto nulla... è solo che tu non mi hai mai scritto una lettera e queste non sembrano parole tue" ammetto e Oliver appare subito risentito.
"Comunque avevo organizzato una caccia al tesoro" afferma e per un attimo mi sento in colpa, sono stata ingiusta nei suoi confronti. "Il regalo è questo" e mi porge un pacco incartato con della carta per i doni di colore troppo rosa per i miei gusti.
È nauseante, stucchevole e ho una paura tremenda di scorgere il suo contenuto. E se lo lasciassi chiuso e impacchettato a vita? Inspira, espira. Calma e sangue freddo. Mi mostro felice e accomodante e scuoto il regalo proprio come farebbe un bambino con il suo uovo di Pasqua.

"Fa' piano" mi rimprovera. "Potrebbe rompersi, è delicato" prosegue e la mia mente perversa immagina già la soddisfazione di far scivolare accidentalmente il regalo per terra.
***
Sono in fila in un negozio che vende di tutto a Time Warner Center, il centro commerciale vicino a Columbus Circle, quello dal quale Oliver, divenuto ufficialmente il mio ex il giorno del mio compleanno, ha acquistato il mio regalo, quello che ora nascondo in una busta di cartone e che al solo pensiero di tirarlo fuori al momento del cambio, mi fa tremare le gambe per la vergogna. Ho insistito affinché tenesse lui questo dannato salvadanaio a forma di maiale tutto rosa con l'apertura per inserire il denaro posizionata proprio tra le natiche del porco, quello dentro il quale lui sognava di mettere da parte i soldi con i quali acquistare, in maniera simbolica, la nostra futura casa, ma Oliver, che pare abbia preso fin troppo bene la fine della nostra relazione, ha tenuto a precisare che quello restava comunque il mio regalo e che forse guardandolo, avrei poi cambiato idea. E col cacchio! Una vita intera insieme a lui non la passo nemmeno se mi pagano, lasciatemelo dire, lasciatemi sfogare.
"Bene signorina" mi dice il commesso dopo aver cercato malamente di trattenere una risata davanti al maiale. "Può scegliere qualsiasi cosa per il cambio".
Percorro le corsie del negozio alla ricerca di una cavolta qualsiasi che non abbia le sembianze di un animale, anche se facevo prima a riciclare questa specie di dono, forse avrei potuto regalarlo a Mary per dispetto, ma ormai sono qui.
"Guarda Sam" urla una ragazzina e spintona la sua amica mentre tiene tra le mani la confezione di un CD musicale. "Sono riuscita a trovarlo, sono rimasti solo pochi pezzi".
Sembra un'esagitata, una di quelle che ai concerti del proprio cantante preferito si barrica davanti ai cancelli dello stadio dal giorno prima, per finire sotto al palco e trascorrere le due ore dello spettacolo a strillare, piangere e tirarsi i capelli per la gioia o la disperazione di non essere nemmeno guardata di striscio dal suo eroe dall'ugola d'oro. Però devo ammettere che tutto questo entusiasmo mi ha resa curiosa, così mi avvicino alle due ragazze che girano e rigirano il CD tra le mani, guardandolo come se fosse la reliquia di un santo. Intravedo l'immagine della copertina e devo ammettere che è davvero orribile. Sembra uno scorcio di natura, la riva di un fiume il cui terreno è di un colore rosso evidenziatore e da lì, parte una lettera V del medesimo colore. Sollevo un sopracciglio e fingendo di provare attenzione per i dischi davanti alle due fan, cerco di spiare il nome del cantante o della band che manda in visibilio queste due. Come minimo sarà uno di quelli che ha fatto la gavetta sul canale Disney Channels, oppure qualche vincitore di un reality musicale data l'età delle due che io ho superato già da un pezzo. Forse comincio a soffrire della famosa Sindrome di Peter Pan, ho paura di crescere anche se restare per sempre una ragazza di ventisei anni senza ancora un vero lavoro e uno scopo ben preciso nella vita, fa preferire il girone di un inferno.
Maroon 5.
Però... hanno gusti queste qui! Devo ammettere che un tempo piacevano anche a me, poi è iniziato quel periodo pieno di apatia della mia vita e ho perso interesse anche per la musica. Sì, la ascolto ma lo faccio distrattamente e ascolto la radio mentre faccio altre mille cose in contemporanea e non so mai chi è che canta da metterei brividi e chi invece meriterebbe di chiudere la bocca per sempre. Spero siano rimasti altri CD della band perché improvvisamente ho voglia di sostitire il porco di Oliver con qualcosa di utile, ho voglia di ascoltare buona musica, ho voglia di sognare ad occhi aperti ora che posso permettermelo, ora che, senza quella palla al piede, sono di nuovo libera.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Adam Levine / Vai alla pagina dell'autore: BiancaViola