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Autore: Grimilde Deveraux    19/12/2015    1 recensioni
Un piccolo spezzone altamente romantico di due dei miei personaggi che letteralmente adoro...Lia e Frankie ci hanno messo tanto ad arrivare a questo punto nonostante siano una coppia perfetta e mi piaceva l'idea di condividere con voi questo momento.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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François si guardò allo specchio lisciandosi per la centesima volta la giacca blu scuro del completo con nervosismo:<< Adesso capisci come mi sentivo io al mio matrimonio Frankie >> e la calda voce di Ian lo fece voltare verso la porta della camera:<< Non mi sei d’aiuto cugino >> brontolò poi tornando a guardare lo specchio spettinandosi i capelli:<< Non volevo esserlo >> commentò Dorian avvicinandosi e sorridendo all’immagine allo specchio.

François guardò per un istante i loro riflessi e la sua mente tornò a quel dannato giorno della recita al liceo: oggi come allora e con quello smoking viola che avrebbe fatto sembrare chiunque uno stupido pinguino da rinchiudere Ian era uno schianto, sposato da quasi un anno era l’immagine del fascino per antonomasia e il codino biondo che si era fatto crescere in quei mesi gli dava quell’aria sbarazzina per cui sua moglie andava pazza; lui invece…più si guardava e più continuava a vedere quell’imbranato ragazzino vestito da Bianconiglio che non aveva il coraggio di dichiararsi alla ragazza per cui aveva una cotta.

<< Lia è già tua ormai, non devi preoccuparti di nulla cuginetto >> gli ricordò Dorian forse intuendo i suoi pensieri:<< Dici? Allora perché mi tremano le mani? >> poi tornando a tormentare la giacca Frankie aggiunse:<< Mi sento ancora come se avessi addosso quello stupido costume da Bianconiglio >> che poi era più o meno la verità dato che per fare una sorpresa a Lia il loro matrimonio aveva come tema proprio Alice nel Paese delle Meraviglie e che il suo smoking ricalcava in maniera quasi perfetta il costume del Bianconiglio di Tim Burton.

La risata di Ian lo riportò alla realtà:<< Beh Frankie…hai dimenticato la coda a batuffolo! >> e tirò un pugno affettuoso sulla spalla dell’altro che si stava sistemando il piccolo bocciolo di rosa bianco all’occhiello:<< Non sei divertente Dorian Atelier, potevo farti vestire da Cappellaio Matto ricordatelo >> Ian sorrise:<< Beh direi che poco ci manca no? >> e si sfiorò la giacca viola che aveva scelto personalmente, poi tornando serio continuò:<< Lia ti ama, moltissimo >>

 

Mentre Ian calmava lo sposo nella loro casa di famiglia, a qualcun altro era toccato il compito di tenere sotto controllo gli sbalzi d’umore di un’ansiosa ed eccitata Amélie Roux…

Infatti nella suite dell’hotel dove la sposa si stava preparando erano riunite praticamente tutte le donne della famiglia: Kassie, Vic, Dorothée, Elizabeth, Izzy, Blanche e perfino Sophie, Cat e Dahlia:<< Sei splendida tesoro mio, davvero… >> e Kassandra guardò la figlia mentre Victoire stava finendo di acconciarle i capelli in quei boccoli fintamente spettinati che la facevano sembrare una fata…

<< Credi davvero che mi stiano bene maman? >> domandò Lia con la voce ridotta ad un sussurro e Kassie annuì mettendole una mano sulla spalla lasciata nuda dal vestito:<< Sei splendida amore mio e questo vestito ti sta un incanto >> Lia si sfiorò il tulle celeste che componeva i vari strati del suo abito:<< Non so cosa sia preso a François, quando mi detto di voler organizzare lui il matrimonio pensavo scherzasse, ma ora… >> << Ecco. Finito. >> commentò Victoire facendole alzare gli occhi verso lo specchio:<< Ma Vic…questa è… >> e guardando la propria faccia e i propri capelli Amélie rimase paralizzata tornado con la mente a molti anni prima quando, ancora quattordicenne, era ferma su un palco a recitare la parte di Alice Kingsley:<< Frankie mi ha dato una tua vecchia foto e mi ha detto che dovevi essere esattamente uguale…ho solo seguito i suoi ordini >> ancora più perplessa Lia si alzò in piedi guardando la sua intera figura: i boccoli neri che le ricadevano sulla schiena, il vestito turchese con le spalle scoperte, i guanti senza dita in pizzo bianco abbinati alle scarpe tacco dodici, il cerchietto di brillanti che le riluceva in testa come tante piccole stelle…fece per dire qualcosa, ma poi la sua mano, animata da volontà propria, salì a sfiorarle il ciondolo a forma di coniglio che portava al collo e un sospiro le sfuggì dalle labbra:<< C’è qualcosa che non va Lia? >> le domandò Blanche avvicinandosi e sorridendole con amore:<< No Bree, va tutto bene >> poi prima che qualsiasi donna potesse aggiungere altro una voce maschile seguita da un lieve bussare la bloccò:<< Possiamo? Siete pronte? >> Amélie si voltò verso la porta trovandovi suo padre e suo fratello impeccabili nei loro smoking grigio fumo con una piccola rosa bianca all’occhiello:<< Papà…Den…siete…siete fantastici >> e lei si avvicinò al suo eroe sorridendo:<< Tu sei meravigliosa Amélie, sembri un angelo >> commentò Adam Roux guardando la sua bambina con un sorriso mentre cercava di nuovo di ricordarsi che ormai la sua piccola Lia era una donna!

<< Sei bellissima sorellina, fatti guardare >> e baciandole una guancia Den la fece girare su sé stessa per ammirarla meglio, poi alzando gli occhi e incrociando quelli della moglie aggiunse:<< Pronte signore? La carrozza ci aspetta >> Blanche scosse il capo avvicinandosi al marito:<< Dove hai lasciato AJ? >> Den le baciò piano le labbra:<< Con tuo padre, l’ultima volta che l’ho visto Jean gli stava mettendo la cravatta >> Bree sorrise e appoggiandosi al corpo solido di suo marito diede un’ultima occhiata alla piccola comitiva riunita:<< Noi andiamo, ci vediamo in chiesa Lia >>

 

Dieci minuti dopo era lì, ferma davanti alla porta della cattedrale a braccetto di suo padre:<< Sei nervosa tesoro? >> le domandò Adam con un sorriso:<< Non esattamente… >> mormorò Lia piano:<< Diciamo curiosa…François ha organizzato tutto da solo e non ha voluto dirmi nulla, non so cosa aspettarmi >> pensando a quello che il giovane Atelier aveva preparato e avendo capito quello che lui aveva in mente Adam sorrise:<< Oh credo che ti piacerà tesoro mio, non devi avere paura >> Lia lo guardò spalancando gli occhi:<< Cioè tu lo sai? Sai che cosa… >> ma allo sguardo del padre Amélie capì:<< Lo sapete tutti >> Adam fece spallucce baciando la tempia della figlia:<< Lo abbiamo aiutato a farlo piccola, François voleva che tu avessi il tuo giorno perfetto e ha coinvolto tutta la famiglia >> sentendo suo padre riferirsi a tutti loro come la famiglia, un’unica grande famiglia e non Atelier o Roux o Boucher, sorrise dolce pensando che le era sempre piaciuto il modo in cui tutti loro si comportavano, come se fossero sempre stati parte di una sola entità nonostante i cognomi diversi.

 

<< Le piacerà vedrai >> e Ian poggiò una mano sulla spalla di François mentre lui guardava la navata della chiesa cosparsa di petali di rosa rossi e bianchi:<< Non ho esagerato? Voglio dire Alice nel paese delle meraviglie è una fiaba per bambini e… >> ma prima che lui potesse concludere la frase l’organo cominciò a suonare e le porte di Sainte-Croix si aprirono sulla sua bellissima sposa.

Gli bastò uno sguardo, un’occhiata a quel vestito di tulle turchese, a quei boccoli neri e quegli occhi zaffiro che cercavano i suoi per perdersi nei ricordi, indugiò ancora un po’ sul suo viso e le labbra di Amélie si incurvarono in un dolce sorriso: aveva capito quello che aveva fatto per lei.

Felice di averle regalato quel piccolo angolo di paradiso François attese in silenzio con i nervi a fior di pelle che Adam Roux conducesse la sua adorata bambina all’altare dove lui l’avrebbe fatta diventare sua moglie.

 

Guardando gli addobbi della chiesa Lia si chiese per un attimo se era capitata in un sogno: erano praticamente gli stessi addobbi o per lo meno erano molto simili; François aveva praticamente ricreato la loro recita di Alice nel Paese delle Meraviglie all’interno della cattedrale.

Sbatté appena le palpebre per ricacciare indietro le lacrime – Vic l’avrebbe uccisa se avesse rovinato il trucco prima della torta e delle foto – poi sorridendo a suo padre alzò gli occhi verso l’altare per cercare il suo futuro sposo.

Quando lo vide il suo cuore mancò un battito e un timido sorriso le irradiò il viso: era il suo Bianconiglio, François indossava un completo identico a quello che da ragazzino aveva messo per la recita a scuola e ora la stava guardando esattamente come l’aveva guardata quella sera.

Di nuovo Lia si chiese fin dove era disposto ad arrivare quell’uomo meraviglioso per amor suo, ma poi la navata finì e lei si ritrovò sull’altare davanti al prete con il suo principe azzurro che le stringeva la mano.

 

<< Hai fatto tutto questo per me? >> gli domandò mentre, soli sulla lussuosa Porsche Panamera degli Atelier, si dirigevano alla tenuta di famiglia dove si sarebbe svolto il ricevimento:<< A cosa ti riferisci signora Atelier? >> le domandò lui cambiando la marcia e voltandosi per rivolgerle un veloce sorriso:<< A tutto: il mio vestito, il tuo smoking, la chiesa… >> << Sì >> fu la semplice risposta di suo marito e lei non poté fare altro che sentirsi amata e felice.

Quella sera poi, soli nella camera padronale – come da tradizione di famiglia – François strinse a sé la sua dolce mogliettina e, quando lei fece per togliersi il vestito le fermò la mano sorridendo:<< Aspetta…voglio guardarti ancora un po’ con questo addosso >> e lasciandosi invadere dai ricordi chinò le labbra sulle sue nel primo vero bacio di quella giornata:<< Mi sono innamorata di te quella sera Lapin Blanc >> lui sorrise guardandola con tutto l’amore che gli faceva battere il cuore:<< Mi sono innamorato di nuovo di te quella sera >> lei lo guardò curiosa:<< Come di nuovo? >> Frankie annuì preparandosi a dirle una cosa che mai le aveva rivelato in tutti quegli anni insieme:<< Mi sono innamorato di te il primo giorno di seconda elementare, quando sei venuta a sederti sul gradini vicino a me all’intervallo >> per un attimo anche Lia ripensò a quel giorno:<< Ma non abbiamo nemmeno parlato, eri arrabbiato con Ian, non volevi parlare con nessuno e… >> lui sorrise:<< E tu ti sei seduta vicino a me facendomi compagnia e aspettando che fossi pronto a parlare, è stato in quel momento che ho capito che avrei voluto passare tutta la mia vita con te al mio fianco >> Amélie rise abbracciandolo stretto:<< Beh adesso ci sei riuscito no? Sono tua moglie >> lui le baciò la fronte:<< Sì, mia moglie >> lei ricambiò quello sguardo d’amore:<< Mio marito >>

   
 
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