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Autore: telesette    20/12/2015    1 recensioni
Mosso a pietà per lo stato miserabile di Lucius Malfoy, ormai neppure l'ombra dell'uomo infido ed arrogante di un tempo, Arthur Weasley decide di invitare quel povero disgraziato e la sua famiglia a trascorrere la sera della Vigilia di Natale in compagnia di sua moglie e dei suoi figli. Sfortunatamente però, sia Ron che George non prendono bene l'idea del genitore, incapaci di buttarsi il passato alle spalle, ma forse lo Spirito Natalizio riuscirà a fare il miracolo...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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A Tina, con affetto
e a tutti voi con il più sincero augurio di...
BUONE FESTE !!!

Natale coi Weasley


Ma ti sei forse rincretinito ?!?

La voce di Molly Weasley, a differenza dei suoi soliti rimbrotti da madre apprensiva, sembrava piuttosto la roboante collera divina pronta a scagliarsi sull'inerme consorte. Al suono di quella voce, malgrado l'orecchio mancante, il povero George credette per un attimo che la nuova casa stesse crollando su sé stessa per un imminente terremoto la cui potenza prometteva di inghiottire mezza campagna inglese. Ginny schizzò fuori dalla vasca da bagno, avvolgendosi appena nell'accappatoio, per la paura di non salvarsi in tempo. E perfino Ron, scuotendosi di soprassalto dal suo pisolino pomeridiano, ebbe l'impressione che un centauro arrabbiato gli avesse appena soffiato sul muso.
Arthur Weasley, che pure si aspettava una reazione del genere da parte della moglie, si addolorò ugualmente che proprio la sua dolce metà non intendesse fare alcuno sforzo per comprendere le sue ragioni.

- Amore, insomma, è per la Vigilia di Natale - mormorò debolmente Arthur. - Cerca di capire...
- Che cosa dovrei capire? - ribatté Molly ostinata. - Dovrei forse aprire la casa e la famiglia con quegli... quegli... con quegli spocchiosi animali viscidi e sputasentenze, capaci di avvelenare tutto quello che toccano!

Arthur scrollò penosamente il capo con un sospiro.
Prima che potesse riprendere il suo tentativo di convincere la moglie, ecco comparire la figliolanza a chiedere spiegazioni per tutto quel trambusto.

- Mamma - esclamò Ron preoccupato. - Che è successo, ti ha morsa uno gnomo?
- Aspetta, indovino - fece George con una smorfia beffarda sul volto. - Papà ti ha regalato un pregevole completino di lana rossa e verde, con cuoricini blu e gialli... di nuovo!
- George, smettila - fece Ginny sottovoce, assestando una lieve gomitata al fratello.

Il volto di Molly Weasley, dal candido colorito rosato sulle amorevoli guance paffute, era rosso e paonazzo di una violenta crisi di rabbia ormai sul punto di esplodere. Lo sguardo passò prima verso i figli, poi sul marito, e ancora sui figli che pure erano ansiosi di capire cosa mai stesse succedendo.

- Sapete "chi" è che vostro padre ha pensato bene di invitare, per la notte della Vigilia e per la sacralità di un Natale in famiglia?
- Amore, ti prego, adesso stai esagerando!
- Ah, IO starei esagerando ?!?
- Stavo solo cercando di spiegarti che...
- No, tu stavi cercando di contrabbandare in casa mia, nientepopodimeno che Lucius Malfoy e la sua degna famiglia di serpi al seguito!

Sbigottimento generale.
Il sorriso sul volto di George si spense di colpo, a Ginny per poco non scivolò di dosso l'accappatoio stretto alla meglio con le mani, e Ron rimase a bocca aperta con gli occhi fissi e sbarrati pensando di aver capito male.

- E' uno scherzo - mormorò il giovane Weasley.
- Papà ha una ricaduta - commentò George. - Mi sa che, da quella volta, quegli imbecilli del San Mungo non lo hanno mai curato come si deve!
- Oh, papà - gemette Ginny preoccupata. - Quante volte ti ha detto la mamma di non bere durante le ore di lavoro?

Arthur guardò i figli col solito sorriso bonario, malgrado l'espressione intristita del suo viso rotondo, dopodiché tornò a guardare la moglie con una certa severità.

- Se tu avessi visto Lucius come l'ho visto io, che pure lo conosco da troppo tempo ormai, perfino tu ti saresti mossa a pietà!
- Oh, certo - fece Molly stizzita. - Perché, "poverino", l'attuale disgrazia in cui si trova è colpa nostra!
- Molly, costui non è più nemmeno l'ombra di ciò che era: è un uomo finito, affranto, distrutto dal rimorso e dalla vergogna; un disadattato che passa le sue giornate a umiliarsi e a chiedere scusa quando la gente lo urta per strada di proposito... Quando stamattina l'ho aiutato a rialzarsi da terra, mi ha addirittura "supplicato" di non picchiarlo, come se io avessi intenzione di fargli del male!
- Io lo avrei bastonato più che volentieri - disse George convinto.
- Zitto George - lo ammonì duramente Mamma Weasley.
- Ti giuro, Molly, che non ho mai visto Lucius Malfoy in quello stato, neppure diciotto anni fa, quando si disse pentito al cospetto del tribunale - ammise Arthur. - Ho visto arroganza in lui, supponenza e palese falsità in ogni suo atteggiamento; un uomo completamente in mala fede, e ti assicuro che oggi sarei il primo a dubitare di ogni sua parola di ravvedimento... se non lo avessi visto, come invece l'ho visto, e con i miei stessi occhi per giunta!

Molly Weasley si morse il labbro inferiore, guardandosi bene dal dire ad alta voce cose delle quali poi si sarebbe certamente pentita, ma ugualmente lasciò intendere il suo pensiero al marito con l'eloquenza dei suoi lineamenti induriti dalla rabbia e dal rancore che le bruciavano tuttora dentro.

- Arthur - esclamò. - Posso sforzarmi di capire che tu abbia avuto pietà di lui, perché sei un uomo onesto e di buon cuore, ma come hai potuto invitarlo a casa nostra e proprio per la Vigilia di Natale?
- Ma è proprio per questo che l'ho fatto - spiegò Arthur con veemenza. - Per dimostrare a Malfoy quello che ha sempre negato nella vita, a sé stesso e alla sua famiglia... E cosa c'è di meglio dello Spirito Natalizio, per infondere coraggio e speranza ad un uomo che non sente più alcun motivo per vivere?

Molly scosse bruscamente le braccia verso l'alto, come a voler troncare quell'inutile discussione, e voltando le spalle al marito il suo sguardo si posò istintivamente su una fotografia magica del povero Fred. Trattenendo a stento le lacrime, al pensiero del suo figlio morto, la donna ebbe lì per lì un piccolo crollo emotivo e si lasciò andare ad un pianto sommesso. Arthur fece per confortarla, abbracciandola teneramente per le spalle, ma lei si scostò ostinatamente per non ammettere alcuna debolezza.

- Ho già perso un figlio, Arthur - sussurrò. - Un figlio che amavo, e che nessuno potrà mai riportarmi indietro...
- Nostro figlio, tesoro - sottolineò serio l'altro.
- Devo forse ricordarti da che parte si trovava il tuo "ospite natalizio", mentre tuo figlio veniva ucciso in quella stramaledetta notte?

Arthur tacque.
Subito Molly si rese conto di aver parlato ingiustamente, portandosi una mano alla bocca, piena di vergogna per aver quasi accusato il marito di non essere un buon padre di famiglia. Fortunatamente Arthur non era così ottuso da incassare al peggio anche lo sfogo più duro e pesante della moglie, che pure amava più di ogni altra cosa al mondo, così fece di nuovo per abbracciarla e questa volta lei non lo respinse.

- Perdonami, Arthur - singhiozzò. - Io... Non volevo dire che... Non so neanche cosa mi abbia preso...
- Va bene, tesoro - tagliò corto lui, baciandola sulla fronte. - Va tutto bene, non ti preoccupare!

Seguì un comprensibile silenzio nella stanza.
I figli, sebbene sconvolti, non osavano pronunciarsi in merito alla questione. Papà Weasley stava praticamente incitando tutti loro a "perdonare" laddove riteneva fosse possibile farlo. Nonostante i suoi trascorsi da Mangiamorte, la Battaglia di Hogwarts, e la tragica fine di tante persone innocenti, non si poteva addossare a Lucius Malfoy e alla sua famiglia la responsabilità materiale di tanti atroci delitti. Certo costui aveva seguito il Signore Oscuro, così come molti altri non meno colpevoli di lui, ma lo stesso Voldemort aveva finito per rinnegarlo dalla cerchia dei suoi più fedeli seguaci.

- Ascolta amore - disse poi Arthur alla moglie. - Non è giusto vivere il ricordo di nostro figlio con l'odio, lo capisci anche tu?

Molly annuì.

- Se anche un uomo come Malfoy avesse una possibilità di cambiare, ora che sta scontando appieno le conseguenze delle sue scelte sbagliate, perché non dovremmo mostrargli tutto l'affetto e la bontà che abbiamo inteso trasmettere per anni all'interno della nostra famiglia?
- Scusa papà - s'intromise Ron. - Ma questa tua idea, secondo me, è proprio una cavolata bella e buona!
- Ronald - fece Mamma Weasley, sconvolta dal tono aggressivo ed irrispettoso del figlio. - Chiedi immediatamente scusa a tuo padre!
- E se non volessi farlo - ribatté Ron ancora più adirato. - Ma cosa pretendete? Che si accolga a braccia aperte quell'ipòcrita di Malfoy, facendo finta di niente, per sederci con lui alla stessa tavola e guardare la sua brutta faccia... Col cavolo!
- Ben detto, fratellino - rincarò George con un applauso. - Non fraternizziamo con il nemico!
- Basta così, ragazzi - li ammonì Arthur severo. - La sera di Natale è un momento importante per tutta la famiglia, dove non può e non deve sussistere rancore verso nessuno, credevo di avervi insegnato almeno questo!
- Mettila così allora, papà - tagliò corto Ron seccamente, guardando il genitore per la prima volta con occhi colmi di disprezzo. - Se Natale significa dividere qualcosa con un verme come Malfoy, allora si vede che sono nato nella famiglia sbagliata!
- Pienamente d'accordo - fece eco George. - Salutaci tanto i Malfoy, quando li vedi... Buon Natale!

Ciò detto, entrambi i fratelli uscirono dunque di casa, lasciando i due coniugi Weasley fermi e immobili come due statue al centro del salotto.
Davanti alla soglia d'ingresso, i due si imbatterono in Harry il quale, ignaro di quanto fosse accaduto, riuscì appena a cogliere una frase come: "Amico mio, meglio se il Natale lo passi altrove"...
Purtroppo Harry non ebbe il tempo di chiedere loro ulteriori spiegazioni perché, montando ciascuno sulla rispettiva scopa, Ron e George schizzarono verso l'alto come due frecce e scomparvero poco oltre l'orizzonte come due piccoli puntolini nell'azzurro del cielo.
Appena entrato in casa, arrossendo per l'imbarazzo di trovare Ginny con ancora addosso l'accappatoio e i capelli bagnati, Harry non poté fare a meno di notare l'espressione addolorata e il profondo rammarico dei coniugi Weasley che pure lo salutarono con affetto.

- Scusate - mormorò Harry incerto. - Mi... Mi sono perso qualcosa?


( continua )... 

   
 
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