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Autore: Bolty    20/12/2015    1 recensioni
Gwen sta cadendo. Peter alias Spider-Man si lancia nel vuoto per raggiungere la sua amata.
Lancia una ragnatela, nel disperato tentativo di prenderla. Ma ormai è troppo tardi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gwen Stacy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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"Quello che più dà valore alla vita è che non dura per sempre. Ciò che la rende preziosa è che finisce."

E' la frase del discorso a cui penso subito. So' come sta per andare a finire. Il tempo non vola; il tempo cade. Cade come cocci di metallo, pezzi di ingranaggio e come me. Sembra la fine di una storia. In effetti lo è. A scrivere la parola fine è l'orologio, da cui sto cadendo adesso.

Dovrei sentirmi arrabbiata in questo istante. Ma la mia vita è finita prima che cominciasse. La borsa di studio per Oxford che ho tanto ambito, andrà al ragazzino di quattordici anni, che se la litigava con me. Avrà un futuro grazie a me. In questo verso, la vita è abbastanza ironica.

Sento già la mancanza della mia famiglia che avrà di me, come io di loro. Prima papà, e adesso io, la figlia del Capitano Stacy che segue le sue orme di morte. Ci sono tante azioni di cui pento. Ma aver amato Peter Parker, non è tra quelle.

"Nessuno può prendere decisioni per me. Hai capito? Nessuno. Questa è una mia scelta, okay? Una mia scelta!"

Gli avevo detto questa frase nenche quindici minuti fa. Voleva portarmi via dalla centrale perchè aveva un brutto presentimento, in particolare per non mettere in pericolo me. Ma io, non mi sono mossa da li'. E ora ne sto pagando le conseguenze. Innamorarsi di Spider-Man non è stata una scelta, ma alla fine sono rimasta con lui. Anche se potessi tornare indietro all'infinito, sceglierei sempre questa strada. Un semplice ragazzo e un supereroe. Per avere uno è inevitabile avere l'altro.

L'orologio sta per scoccare l' 1:21, e la ragnatela che ha lanciato mi ha quasi raggiunto. E' giunta l'ora. Trattengo il fiato. Vedo il mio riflesso nelle lenti della sua maschera. Per un attimo sento di essere in salvo. Ma non è cosi. Ho leggi della fisica contro la mia parte. Nessuno sopravviverebbe da una caduta del genere, neanche se la ragnatela mi raggiungesse prima che tocchi terra: ci sarebbe il fatale contraccolpo a finire l'opera.

So che non lo rivedrò più, come lui non rivedrà più me. Non oso pensare quello che succederà tra poco. Il dolore sarebbe insopportabile. Si darà la colpa di non essere riuscito a salvarmi. Spider-Man dovrebbe essere in grado si salvare tutti, è quello che fa. Un'altra promessa infranta, ma sono quelle che preferisco.

Ripenso alla cerimonia dei diplomi, io vestita di blu e giallo, facendo un discorso davanti i presenti, tranne Peter, che era la' fuori, a fare il suo dovere. Un'altra immagine mi scorre davanti: sul ponte di Manhattan, io e lui, lui che mi aveva promesso il suo eterno amore e ci eravamo baciati. Sono di nuovo tra le forti e calde braccia, l'unico posto, dove mi senta davvero al sicuro.

Chiudo gli occhi, e la ragnatela mi raggiunge. Poi il contraccolpo previsto. E io con le braccia aperte, come un uccello, libero di volare via.

"Tutte le persone qui che ci hanno aiutato a diventare ciò che siamo, so che apparentemente ci stiamo dicendo addio. Ma porteremo un pezzo di tutti in ogni cosa che faremo in futuro... per ricordarci sempre chi siamo e cosa vogliamo davvero."
   
 
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