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Autore: DarknessGirl_95    20/12/2015    1 recensioni
Sakura è morta, le Carte di Sakura sono senza un padrone e distrutte dal dolore. Per evitare una catastrofe vengono sigillate in attesa di un nuovo cattura carte. Chi sarà a possedere le Carte di Sakura e farle sue? Suo figlio, il timido Kioshi o i due gemelli suoi compagni di scuola? La storia si ripete, nascono nuovi amori ma arrivano anche tante difficoltà!
Questa è la mia prima fanfic di questo tipo! Siate clementi. Non ho una grammatica delle migliori, sono straniera e scrivo da cellulare. Grazie se leggete!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Kero-chan -Cerberus, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Kioshi!! NO!!!-
Ecco la frase che rimbombava nelle orecchie del ragazzo quando si svegliò da solo in una stanza fredda e buia. O almeno credeva di essere da solo, ma appena alzò la testa, vide intorno a sé degli scheletri che camminavano lentamente intorno a lui e ridevano. Erano orribili, bianchi come la neve e le loro orbite vuote mettevano al ragazzo una sensazione di orrore e paura. Ma come era possibile che esistessero i morti viventi? Ne aveva sentito parlare nei film e nei racconti horror ma mai nella realtà sapeva di un fatto del genere.
Si alzò lentamente, continuando a tenere alta la guardia anche se aveva una grande paura e si muove lentamente, sperava in questo modo di potersela svignare. Passo dopo passo si allontanò da loro che sembravano non vederlo e si incamminò sperando di non fare altri spiacevoli incontri. Il suo pensiero, ora, era diretto a Ryan, sperava di tutto cuore che stesse bene. All’improvviso sente una mano ossuta sulla spalla e si volta con lo sguardo terrorizzato, erano loro e lo stavano seguendo. Cercò di scappare ma quello scheletro che sembrava tanto debole, lo trattenne e lo spinse a terra con forza, tanto da fargli battere la testa.
“Che dolore…” pensò mentre si agitava e si dimenava in preda al panico.
“Il giovane cercò di difendersi ma era tutto inutile, gli altri morti viventi lo stavano raggiungendo mentre quello che teneva a terra gli stava per mordere il collo…”
In un attimo una luce abbagliante ridusse in polvere gli scheletri e il “suo angelo” dai lunghi capelli bianchi e gli occhi bianco ghiaccio lo prese tra le braccia e lo strinse a sé.
-Non posso proprio lasciarti fare niente da solo, eh?- disse sorridendo con tenerezza al ragazzo che lo guarda e si asciuga una lacrima.
-N…non è vero…guarda quante carte ho catturato senza di te…- protesta mostrando le Carte di Sakura e sorride in modo timido.
-E sei stato molto bravo…ora però devi catturare anche questa carta…- gli sussurra dolcemente all’orecchio l’angelo.
-E che ne so che carta è…- brontola Kioshi incrociando le braccia al petto e mettendo il muso.
-Secondo te…mostri del genere potrebbero esistere?- chiede con fermezza l’angelo posandolo a terra seduto. Poi se ne va.
-E…ehi…- cerca di chiamarlo il ragazzo ma nulla, era di nuovo solo ma aveva capito cosa fare.
“Ma si! Questa deve essere per forza…”
-…LA CARTA DELLA FANTASIA!- urla con convinzione e prende la chiave di Sakura.
-Chiave del sigillo, sprigiona i tuoi poteri magici! Risveglia il potere della stella! Luce stellare, cancella l’oscurità e il male, scettro a me!- urla e, magicamente, appare lo scettro, mentre intorno a lui si ricompongono dalla polvere i mostri.
“Tanto ho capito…” sorride contento.
-Carta di Sakura, torna prigioniera nella tua forma originaria!- urla con il sorriso sulle labbra mentre intorno a lui tutto diventa luce, essa viene risucchiata nella carta e il ragazzo sorride contento della cattura. Prende un fazzoletto e afferra la carta appena catturata, era proprio la carta della fantasia.
Il libro su cui la misteriosa persona stava scrivendo scompare e dietro di essa si innalza un furioso grido di rabbia che poi si trasforma in un sadico sorriso.
“Tanto presto o tardi sarà mio…Yue!” sussurra e scompare dalla stanza.

“Che bello! L’incubo è finito!” pensa contento guardando la carta poi si ricorda di Ryan e si guarda intorno ritrovandosi accanto il ragazzo privo di sensi disteso a terra. Subito lo soccorre preoccupato e lo prende tra le braccia scuotendolo appena.
-E…ehi…Ryan…svegliati…- disse preoccupato mentre il moro apre lentamente un occhio e lo guarda un po’ intontito.
-Ehi…piccolo…che ti succede?- sussurra mettendosi seduto a terra con Kioshi accanto e lo abbraccia ricordando ciò che era successo.
-Ryan! Avevo tanta paura!- sussurra il ragazzino abbracciandolo forte forte piangendo.
-Ora siamo insieme ok?- cerca di consolarlo il più grande coccolandolo anche se sentiva un forte dolore alla spalla, forse era andato fuori qualcosa.
-Come stai, Ryan?- chiede con le lacrime agli occhi e le guance leggermente rosse per il pianto.
-Tranquillo…sto bene…mi fa solo male un po’ la spalla…- si tocca la spalla lesa e chiude leggermente un occhio.
-Usciamo di qui…per favore…- sussurra e si alza lentamente aiutando l’amico e incamminandosi, apre senza problemi la porta ed esce alla luce del sole chiudendo gli occhi infastidito. Era rimasto al buio per molto tempo e ora la luce del sole gli dava un po’ fastidio, infatti vanno subito a ripararsi dentro a un bar. Sospirano entrambi sollevati e sospirano.
-Ma che è successo?- chiede ancora confuso Ryan, cosa era realmente successi lì dentro? Lui ancora non capiva e voleva fare luce su questa storia, o almeno questa era l’impressione del ragazzo.
-Nulla di che…era tutto finto ma fatto molto bene…- giustifica il ragazzo cercando di dargli una spiegazione plausibile e facendo un mezzo sorriso. Ryan non era di certo così stupido, ma decise di credere alla sua versione anche se sotto sotto sapeva che nulla era stato normale lì. Poi guarda il cameriere che si era avvicinato a loro e urla sorpreso.
-MA TU SEI YUKITO?! CHE CI FAI QUI TU?- chiede perplesso guardandolo malissimo, stava rovinando i suoi piani con Kioshi con la sua presenza.
-Potrei farti la stessa domanda, io qui ci lavoro per mantenermi! Tu che fai qui? E con Kioshi pure…- disse innervosito dalla sua presenza mentre si sistema gli occhiali da vista sul naso.
-Ciao Yukito-kun!!!- esclama contento Kioshi andando subito ad abbracciare contento di vedere anche lui quel giorno. Yukito rimane sorpreso dall’entusiasmo del ragazzino e lo stacca freddamente.
-Scusami piccolo ma sto lavorando ora quindi non posso interagire con i clienti in questo modo…ma se vuoi dopo il lavoro mi unisco a voi…se state fino a sera!- gli propone il ragazzo e il giovane annuisce contento.
-Sei felice, Ryan?- chiede innocentemente il ragazzo al moro che sbuffa.
-Si, si!- sussurra e si mette una mano tra i capelli e guardando altrove cercando di non dare a vedere il proprio fastidio, mentre il biondo sorride sotto i baffi soddisfatto della situazione.
-Cosa ordinate, signori?- chiede prendendo un palmare in mano.
-Per me un succo di frutta e due toast…ho una fame!- esclama alzando la mano come un bambino mentre Ryan guarda il menù e sospira.
-Io un caffè e due brioche alla crema…- disse freddamente poi guarda Kioshi e si intenerisce, sembrava davvero un bambino. Così sorride e gli prende le mani.
-Ora vedo che stai meglio, piccolo…- sussurra con dolcezza mentre Kioshi diventa appena rosso sulle guance.
-Ehm…sì…senti…- sussurra con dolcezza poi guarda altrove non sapendo come chiederglielo.
-Dimmi pure…andremo ovunque vuoi, Kioshi…- gli sussurra con dolcezza Ryan mentre Yukito si allontana con sguardo truce rivolto ai due, più a Ryan che altro.
-Stasera andiamo io e te sulla ruota panoramica?- chiede timidamente, voleva tanto vedere le luci della città della notte, mentre Ryan subito pensava a un momento romantico con lui e annuisce felice alla sua proposta.
-Molto volentieri piccolo…- sussurra e aspettano la loro merenda ridendo a scherzando tra di loro sotto gli occhi gelosi di Yukito.
Dopo aver mangiato e bevuto, si alzano, Ryan paga e vanno a fare qualche giro su altre giostre come montagne russe, autoscontri, labirinti e, quando scese il buio, salirono sulla ruota panoramica.
-Che bello!!! Non vedevo l’ora di salire!- esclama tutto contento salendo nella cabina tenendo per mano l’amico che lo segue.
-Anche io, Kioshi, anche io!- risponde entusiasta e lo segue per poi chiudere la porta ma proprio all’ultimo qualcuno blocca la chiusura con la mano e la riapre.
-Posso salire con voi?- chiede con un sorriso da finto innocente Yukito guardando i due.
-Sì, certo che puoi salire!- gli permette Kioshi mentre Ryan lo fulmina con lo sguardo e si siede accanto a Kioshi.
-Grazie piccolo!- entra e si siede di fronte al ragazzino che era felice.
“Vuole proprio rovinarmi l’appuntamento…” pensa seccato il moro con il broncio mentre Kioshi guarda fuori vedendo che si stavano alzando da terra.
-Guardate che bello!- urla quando arrivano in cima ma nessuno dei due sembra interessato al paesaggio, si guardavano tra di loro con sguardo di sfida. Kioshi si gira verso di loro e prende per mano Yukito costringendolo ad alzarsi e a guardare fuori.
-Guarda, guarda! È bellissimo!- disse con il sorriso sulle labbra mentre Ryan li osserva geloso, ma poi viene tirato anche lui verso la finestra e messo a guardare il paesaggio da Kio che rideva contento.
“Per te non era un appuntamento questo, vero piccolo? Ma solo un uscita tra amici…” pensa iniziando a capire che il suo piccolo amico non era interessato a nessuno dei due ora, voleva solo degli amici.
Verso tarda sera uscirono dal Luna Park tutti e tre felici e contenti per la giornata.
-Noi due andiamo via in moto, tu che fai Yukito?- chiede con indifferenza il giovane Ryan mentre si avvicina alla moto.
-Anche io sono in moto…posso accompagnarvi…- disse Yukito per la “gioia” del moro e sale in moto indossando il casco tenendo alta la visiera.
-Va benissimo!- gli disse Kioshi mettendosi anche lui il casco e salendo in moto dietro a Ryan e abbracciandolo forte forte per paura di poter cadere. Intanto il più grande si assicura che sia tutto a posto e parte in moto con il ragazzino seguito dal suo acerrimo rivale. Per fortuna non volarono parole tra di loro durante tutto il viaggio e, una volta arrivati a casa Lee, si fermarono.
-Grazie mille della giornata, ragazzi! Mi sono divertito un sacco!- disse Kioshi scendendo e togliendosi il casco e porgendolo a Ryan che lo mette via. Poi si avvia verso la porta di casa e la apre.
-Buonanotte…!- sussurra con lo sguardo stanco e chiude la porta. I due ripartirono a gran velocità e si fermarono quando furono sicuri di essere abbastanza lontani dalla casa. Si tolsero i caschi e si guardarono in cagnesco.
-Tu lo hai invitato a un appuntamento senza dirmi nulla!- lo accusa subito Yukito furioso, ma Ryan sembrava indifferente alle sue accuse.
-Per lui non era un appuntamento! Era una normale uscita tra amici!- si difese subito lui e rimise in moto.
-Ci si vede, Yukito!- disse e parte allontandosi, non voleva arrabbiarsi con lui dopo la bella giornata che aveva trascorso, qualche inconveniente a parte.
-Scappa, scappa! Tanto so come la pensavi tu!- gli urla dietro furioso il biondino poi torna a casa sua con lo sguardo di chi medita vendetta.
  
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