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Autore: eleCorti    20/12/2015    0 recensioni
Il giovane, ridestato dai suoi pensieri, alzò la testa e guardò la sorella e solo allora si rese conto di quanto fosse cresciuta pure lei, di quanto fosse cambiata e di come non fosse più la bambina che aveva bisogno di suo fratello.
“Forse è giunto il momento di lasciarla andare” gli aveva detto la giovane Takenouchi.
“Ma io non so se voglio” ribatté il giovane, abbassando gli occhi.
“Tai!” lo richiamò la fidanzata, ricordandogli ciò che si erano detti poco prima.
“Ok parlerò con lei” tagliò corto il giovane, posando un piccolo bacio all’amata.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è cosa migliore per un bambino che avere un fratellino, perché ti senti meno solo, perché hai qualcuno con cui giocare; perché hai qualcuno da proteggere, perché hai qualcuno da accudire; perché ti senti per la prima volta responsabile.
Anche un piccolo bimbo di nome Taichi Yagami era felicissimo quando la sua mamma gli comunicò che avrebbe avuto un fratellino o una sorellina; anche se avrebbe preferito un fratellino con il quale giocare a calcio.
In quell'anno il piccolo dalla folta e buffa, secondo il modesto parere dei suoi compagni, chioma castana viveva a Tokyo nel quartiere di Hikarigaoka, dove frequentava l’asilo.
Il piccolo bimbo era molto allegro e vispo e non faceva mai stare fermi i suoi genitori, i quali erano convinti che, con l’arrivo del nuovo nascituro, avrebbero avuto il doppio del lavoro, ma si sa che i fratelli non sono mai uguali!
Il tanto atteso giorno arrivò e quando il piccolo Taichi vide il suo fratellino, o meglio sorellina, poiché era femmina, ne fu colpito, perché era così piccola ed indifesa come un fiore appena sbocciato, e subito in lui nacque un senso di protezione verso quella piccola creatura.
“Mamma come si chiama?” domandò il piccolo, che era tra le braccia del padre.
“Hikari” rispose la donna, sorridendo alla piccola, stretta tra le sue braccia.
Hikari: quello per lui era il più bel nome esistente.
I due fratelli Yagami legarono molto, la bambina, molto diversa dal fratello, era molto appagata e tranquilla ed era molto attaccata al fratellino.
Il piccolo Yagami giocava volentieri con la sua piccola sorellina e quando combinava qualche piccolo disastro, come ad esempio quando bagnava il letto, lui si prendeva la colpa al posto suo, beccandosi i rimproveri dei genitori.
Per lei era anche uscito in piena notte, quando incontrarono per la prima volta i Digimon; Hikari era, infatti, saltata giù dalla finestra in groppa ad Agumon, e lui, preoccupato di perdere la sua adorata sorellina, si era precipitato in mezzo alla strada pur di ritrovarla sana e salva.
Poi vi fu il cambiamento totale da parte del bambino dai capelli castani: un giorno, quando si erano già trasferiti nel quartiere di Odaiba, quando Taichi era tornato da scuola e vi aveva trovato la sorella che era in via di guarigione, aveva deciso di portarla fuori a giocare al parco; purtroppo, però, la piccola svenne e fu trasportata in ospedale grazie all’ambulanza.
Si sentiva attanagliato dai sensi di colpa, per non aver badato a sua sorella e per aver agito di testa sua, pur sapendo che la madre gli aveva espressamente vietato di far affaticare la piccola, poiché soffriva di una grave malattia.
“Taichi ti avevo detto che tua sorella era seriamente malata” lo sgridò la madre, mollandogli un sonoro schiaffo.
E i sensi di colpa del bambino aumentarono, si sentiva a pezzi, uno straccio e si ripromise che da quel giorno avrebbe protetto sua sorella, non permettendo che gli fosse fatto del male.
E così fu. Più passavano gli anni e più i due fratelli crescevano, legando sempre più, diventando sempre più uniti.
Taichi proteggeva sempre sua sorella, specie quando ancora andavano alle elementari, quando la piccola Yagami aveva ancora bisogno di lui, quando ancora cercava la sua protezione.
Crescendo, ovviamente, questo bisogno di protezione assoluta del fratello, andò scemando, ma la giovane Hikari non si staccò mai completamente dal castano, anzi ci teneva molto a lui, alle sue opinioni, poiché riteneva che quelle del giovane Taichi fossero importanti.
Dall’altro lato Taichi era assai felice che sua sorella lo considerasse ancora, perché ormai erano grandi, andavano tutti e due alle superiori, avevano interessi diversi, ed amici diversi.
E di ciò il castano era contento per la sorella, ma ciò che non gli andava giù e che lo rendeva assai geloso, erano i ragazzi che gironzolavano intorno alla sua adorata sorellina; addirittura stava quasi per litigare con i suoi compagni di squadra, poiché erano interessati a Hikari.
Per fortuna il tutto si era risolto, poiché la castana aveva fatto capire loro che non provava alcun interesse.
E ciò avveniva per ogni ragazzo che non andava bene al giovane Yagami, poiché lui impediva loro di avvicinarsi alla sorellina e quest’ultima poi li respingeva.
Ma c’era un ragazzo che ancora non aveva subito la disapprovazione da parte del maggiore dei due Yagami: Takeru Takaishi.
Il giovane dai capelli biondi era innamorato da un paio di anni della sua amica d’infanzia, ma ciò che gli impediva di farsi avanti era il timore di una reazione di Taichi; sapeva quanto l’amico tenesse alla sorella ed aveva paura di una sua possibile reazione sbagliata.
Non si arrese lo stesso, continuò a provare qualcosa per la sua amica dai capelli castani, vedendola ogni giorno e passandoci molto tempo.
Anche Hikari era innamorata del biondino da un paio di anni, tuttavia era sempre stata restia nel dichiararsi, perché sapeva benissimo che il fratello fosse geloso e non voleva di certo dargli un dispiacere.
Ma la giovane sapeva di non poter a lungo tenere nascosto questo sentimento che provava nei confronti di Takeru e voleva dichiararsi al più presto. Non riusciva, però, ad affrontare il fratello e dirgli apertamente che era stanca della sua gelosia, ma qualcosa la bloccava, forse la paura di farlo stare male e farlo soffrire.
Vi era una persona, però, che conosceva bene la situazione e soprattutto conosceva bene Taichi, costei era Sora Takenouchi, fidanzata del castano da un paio d’anni, precisamente dalle superiori.
Sora sapeva della gelosia di Taichi, dei sentimenti di Takeru e Hikari, e sperava che i due si mettessero insieme, poiché a suo parere erano fatti l’uno per l’altra, ed era a conoscenza della gelosia del fidanzato.
Ma sapeva che non doveva parlarci lei, ma Hikari, per questo riuscì a convincere la giovane ad aprire il suo cuore al fratello, e convinse anche il fidanzato ad ascoltarla, senza essere geloso.
“Forse è giunto il momento di lasciarla andare” gli aveva detto la giovane Takenouchi.
“Ma io non so se voglio” ribatté il giovane, abbassando gli occhi.
“Tai!” lo richiamò la fidanzata, ricordandogli ciò che si erano detti poco prima.
“Ok parlerò con lei” tagliò corto il giovane, posando un piccolo bacio all’amata.
E ora i due fratelli Yagami passeggiavano per la riva del mare, in silenzio, l’uno distante dall’altro.
Ormai erano entrambi grandi, Taichi andava all’università e Hikari era all’ultimo anno delle superiori.
Taichi si perse tra i suoi ricordi, rimembrando quanto fosse cambiato grazie alla sua sorella, grazie a lei aveva imparato a essere responsabile, aveva imparato a prendersi cura di qualcuno, aveva anche imparato a proteggerla, ad esserci sempre per lei in ogni momento, sia in quelli brutti che belli.
Si ricordava perfettamente la prima volta in cui la giovane aveva ricevuto una delusione amorosa, il ragazzo le aveva dato un bel due di picche, e lei si era buttata tra le sue braccia, liberandosi in un pianto consolatorio.
Erano anni che non veniva da lui, che non chiedeva il suo aiuto, un suo parere, un consiglio e forse lo aveva già lasciato andare, mentre lui ancora si aggrappava a lei, come se lei fosse l’ossigeno grazie al quale poteva respirare.
Ma la giovane Hikari ancora non lo aveva lasciato andare, teneva a suo fratello, gli voleva un bene immenso e sapeva che avrebbe contato sempre su di lui, perché lui ci sarebbe sempre stato ad aiutarla, se solo lei ne avesse avuto bisogno.
“Taichi...” sussurrò la giovane, interrompendo il glaciale silenzio.
Il giovane, ridestato dai suoi pensieri, alzò la testa e guardò la sorella e solo allora si rese conto di quanto fosse cresciuta pure lei, di quanto fosse cambiata e di come non fosse più la bambina che aveva bisogno di suo fratello.
“Io... ti devo parlare” continuò la castana, mentre il vento muoveva i suoi capelli.
“Di Takeru?” ipotizzo il fratello, che era conoscenza dei sentimenti del biondo.
“Sì” affermò la giovane, cercando di non arrossire.
“Lo so che lui è innamorato di te” le confessò il giovane, avvicinandosi di poco alla sorella.
Sgranò gli occhi sorpresa, e si chiese perché non aveva fatto una delle sue tante scenate di gelosia.
“Beh... sì... ecco... anch’io sono innamorata di lui”ammise, stavolta arrossendo.
“Lo so” confessò il giovane, sorridendo, poiché già sapeva da un po’ di tempo ciò che la sorella provasse nei confronti dell’amico.
Ebbe un altro shock, perché mai aveva fatto capire i suoi veri sentimenti nei confronti di Takeru.
“E perché non me ne hai parlato. Perché non hai fatto una tua scenata di gelosia?” gli chiese apertamente, poiché divorata dalla curiosità.
Si prese del tempo prima di rispondere, poiché voleva riflettere. In effetti, la sorella aveva ragione, avrebbe dovuto ingelosirsi e fare le sue solite scenate, ma non le fece mai, forse perché conosceva Takeru fin da quando era un bambino e sapeva che non avrebbe mai fatto soffrire la sorella.
“Forse perché so che non ti farebbe mai soffrire” ammise infine.
“E questo che significa?’” gli domandò, con gli occhi illuminati, perché sperava solo una cosa.
“Che beh... ti lascio andare” le disse, stringendo i pugni, poiché non era stato per nulla facile pronunciare quelle parole.
“Grazie” lo ringraziò, abbracciandolo di slancio.
La strinse a sé per l’ultima volta, poiché sapeva che d’ora in poi sarebbe stata di Takeru che non avrebbe mai più avuto bisogno di lui.
“Comunque non ti ho lasciato andare, so che ci sarai sempre per me, quando ne avrò bisogno” gli disse, dopo essersi staccati.
“Sì, io ci sarò sempre Hika” le sussurrò, prima di posarle un piccolo bacio sulla tempia.
“Grazie oni-chan” gli disse, prima di allontanarsi da lui.
Qualcuno abbracciò da dietro il giovane Yagami: era Sora che, nascostasi poco distante, aveva ascoltato tutto, ed era assai orgogliosa del fidanzato.
“Bravo amore” gli sussurrò a un orecchio.
“Grazie” rispose il castano, per poi baciarla.
Era vero, ognuno era andato per la propria strada, ma questo non segnò la fine del loro bellissimo rapporto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: lo so è la prima fic che scrivo che non riguarda la taiora. Ma ho voluto concentrarmi sul rapporto tra Hikari e Taichi, che a mio parere è un bellissimo rapporto tra fratello e sorella.
Beh è la prima volta che scrivo su di loro e spero che il mio intento sia riuscito, ovvero Taichi protettivo nei confronti della sorella e Hikari che ovviamente cresciuta vuole i suoi spazi, ma che non vuole lasciare andare il fratello.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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