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Autore: Hermione Jean Granger    21/12/2015    16 recensioni
Cosa rallegra il cuore più della neve? Cos'è la cosa più magica che abbiamo noi poveri Babbani? La neve.
È meraviglioso stare davanti alla finestra, magari con una tazza di cioccolata calda, ad ammirare i fiocchi candidi che danzano. Ma è ancora più bello trovare persone che siano come la neve, capaci di farti stare bene tutto l'anno, e non solo quando si gela.
La neve ha delle controindicazioni: l'amore no.
"Mentre cercava di farsi strada, a passi che affondavano sempre di più nel manto immacolato, pensava alla serata che la attendeva: a volte, soprattutto da appena sposati, lei e Ron avevano passato la Vigilia di Natale alla Tana insieme a tutti gli altri, ma quell'anno i nonni e gli zii avrebbero avuto tutto il venticinque dicembre per strapazzare i nipotini con giochi e baci. Quella sera era solo per lei, suo marito e i loro splendidi bambini."
[Prima classificata al contest "Accadde in una notte di Natale", indetto da Pasionbertotti sul forum di EFP e vincitrice del premio Fluff al "Winter Contest" indetto da MyPride e valutato da Meryl Watase]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ad Angie:
sei come la neve.
Grazie.

 

 Come la neve

Hermione stava camminando per le vie di Hogsmeade, ammantate da un candido strato di neve: i suoi capelli bruni erano scarmigliati come al solito e ricadevano sul suo cappotto, sciolti e ricci, frustati dal vento. Cercò di sistemarli come poteva in uno chignon, specchiandosi in una vetrina: aveva le gote arrossate per il freddo e le labbra screpolate, ma i suoi occhi scuri brillavano.
Era la Vigilia di Natale, la prima che lei e Ron avrebbero trascorso con Hugo, il nuovo arrivato in famiglia. Hermione non si crucciava più di tanto delle curve che aveva messo su dopo il parto - oltretutto, a suo marito facevano impazzire - e doveva ammettere a se stessa che tutte le paranoie sul suo aspetto fisico erano piano piano svanite dopo che aveva sposato Ron: per lui, lei era sempre la più bella delle principesse, sia in pigiama e struccata la mattina, sia al San Mungo in camice e urlante, prima di avere Rose, sia truccata e elegante per andare al lavoro o alle feste.
La ragazza sorrise a se stessa nella vetrina e proseguì il suo cammino.
Le era sempre piaciuta la neve, quell'anno era scesa a fiocchi grandi e fittissimi e aveva ricoperto tutto, facendo sembrare l'intero paesaggio una pista da pattinaggio luccicante. Mentre cercava di farsi strada, a passi che affondavano sempre di più nel manto immacolato, pensava alla serata che la attendeva: a volte, soprattutto da appena sposati, lei e Ron avevano passato la Vigilia di Natale alla Tana insieme a tutti gli altri, ma quell'anno i nonni e gli zii avrebbero avuto tutto il venticinque dicembre per strapazzare i nipotini con giochi e baci. Quella sera era solo per lei, suo marito e i loro splendidi bambini.
Quell'anno era stato difficile, lei e Ron avevano dovuto affrontare moltissime spese per entrambi i figli, per non parlare della casa e del denaro speso per il loro normale sostentamento. Giorni prima, avevano deciso di mettere insieme i loro stipendi, resi più magri dai tagli effettuati dal Ministero, per fare dei bei regali ai figli e ai nipoti, e di accontentarsi della compagnia reciproca per passare un bel Natale.
"Natale non sarà Natale, senza regali" aveva commentato Ron, con aria in parte sconsolata e in parte divertita, perché l'idea era stata sua: aveva un cuore talmente grande che Hermione si chiedeva come facesse a non esplodergli fuori dal petto. Nei giorni seguenti, la moglie l'aveva visto sempre più abbattuto, ma ogni tentativo di parlare di quel suo stato d'animo cupo era un buco nell'acqua.
Una sera, dopo che entrambi avevano spento le luci, era stato lui a parlarle spontaneamente: "Hermione... sei sveglia?".
"Sì" aveva sussurrato lei, sollevando le palpebre e trovandosi quasi naso contro naso con Ron, che la fissava con un'apprensione che offuscava i suoi occhi blu, solitamente sempre allegri e luminosi.
Lui aveva cercato la sua mano e l'aveva trovata subito: le loro dita si erano intrecciate, strette. "Sono un pessimo capofamiglia, Hermione" aveva detto, tutto d'un fiato, come per togliersi un cerotto nel modo più veloce e indolore possibile.
"Cosa?" aveva risposto lei, sgranando gli occhi.
"È vero" aveva ribattuto lui, con una risatina triste. "Non riuscirò nemmeno a farti un regalo di Natale".
"Ma, Ron..."
"Mi dispiace, meriteresti di meglio" concluse il marito, mentre una lacrima gli scivolava sul naso lentigginoso.
Lei si era avvicinata ancora di più e l'aveva abbracciato forte. "Ron, sei l'uomo che ho scelto, quello che continuo a scegliere ogni giorno e sarà così sempre. Non mi interessa se non puoi comprarmi uno stupido gioiello o chissà cosa. Ho già una bella casa, due bambini con i tuoi occhi e ho te qui al mio fianco tutte le sere... Ho..." la voce le si era spezzata, mentre qualche lacrima lottava per uscire. "...ho sposato l'uomo migliore del mondo, l'uomo che amo e ho sempre amato. Sono felice con te, Ron, non ci serve nient'altro" aveva concluso, mentre le lacrime di commozione finalmente cominciavano a scorrere sul suo viso.
Ron l'aveva guardata negli occhi e, dopo un timido sorriso, aveva posato le labbra sulle sue. "Ti amo" aveva bisbigliato contro le sue labbra, con gli occhi chiusi, asciugandole le lacrime col pollice. "Anche io".
Hermione si riscosse dal ricordo e si rese conto di avere un groppo in gola: l'uomo che aveva sposato aveva superato molte delle sue insicurezze, ma a volte si sentiva ancora come un bambino povero, vissuto all'ombra dei fratelli e del migliore amico. Per Hermione, Ron era molto più di quello, molto di più: aveva un piano, un piano nato grazie a Rose, che neanche ne conosceva l'esistenza. Ed era sicura che avrebbe funzionato.
La ragazza ammirò l'ultima volta la neve e l'immacolato splendore del paesaggio che la circondava, poi si Smaterializzò.

 
———

La Vigilia di Natale era trascorsa nel migliore dei modi: Rose aveva scartato i regali con urletti di gioia, Hugo aveva riso tutto il tempo in braccio al padre che lo portava di qua e di là per fargli vedere le luci e la neve fuori dalla finestra e Hermione si era curata di non far mancare mai il sottofondo musicale di canzoni di Natale Babbane (niente Celestina Warbeck in casa mia!).
Avevano avuto una Vigilia assolutamente chiassosa, in pieno stile Weasley e Hermione si sentiva talmente felice e grata per l'amore che permeava la sua vita che avrebbe voluto urlare di gioia.
Ron si era offerto di mettere a letto i bambini e Hermione, sola in salotto, guardava la neve che fioccava lenta fuori dalla finestra: prima di scoprire di essere una strega, a undici anni, sapeva comunque che la magia esisteva e lo sapeva grazie alla neve, che pur essendo tanto fredda aveva il potere di riscaldarle il cuore e di far brillare di gioia i suoi occhi.
"Si sono addormentati" annunciò Ron, comparendo sulla soglia con espressione tanto stanca quanto felice.
"Allora è il momento dei nostri regali" rispose Hermione, allegra.
Ron sbiancò e la sua espressione si fece sgomenta.
"Hermione, avevamo detto..." provò, ma lei non lo lasciò finire.
"Tranquillo, sono solo un corriere... Che porta un regalo da una persona molto speciale" ammiccò lei, alzandosi e andando a prendere qualcosa da sotto l'albero.
Ron si sedette sul tappeto, di fronte al caminetto, aspettando la moglie, che si accomodò di fronte a lui.
Hermione gli porse un pacchetto leggerissimo, che lui scartò subito, con impazienza.
La donna potè vedere chiaramente l'espressione di suo marito mutare, appena vide il disegno di Rose: c'erano loro quattro davanti alla casa addobbata per Natale e sopra ogni personaggio c'era scritto qualcosa nella calligrafia ancora incerta della primogenita Weasley.
Hugo: rompiscatole.
Mamma: principessa.
Papà: il mio eroe.
 
Hermione si avvicinò a Ron, che osservava il disegno con espressione tenera e stralunata, e lo strinse in un abbraccio. Quando si staccarono, notò che aveva gli occhi lucidi, ma non disse nulla.
"Sei il nostro eroe, Ron" si limitò a sussurrare. Lui tentò di ribattere, ma lei si alzò e gli porse una mano invitandolo a fare altrettanto: lo specchio sopra il caminetto ora li rifletteva entrambi.
"Sai, in questi giorni mi sono resa conto di dover far qualcosa per farti capire quanto sei importante per noi" cominciò Hermione, in tono dolce. "Sai perché mi sono innamorata di te?" domandò.
"Me lo chiedo ogni giorno" rispose lui, abbassando gli occhi.
"Perché sei una persona piena di luce. Ora guardati: così è come ti vedi tu. Chiudi gli occhi".
Ron eseguì, sentì Hermione allontanarsi e poi tornare di nuovo vicina, armeggiando con dei fili che arrotolò intorno al suo corpo.
"Apri gli occhi" sussurrò lei, dopo un po'. Ron sollevò piano le palpebre e quasi rise nel vedersi coperto di lucine di Natale che brillavano più che mai.
Hermione si avvicinò e gli prese la mano: "Così è come ti vedo io".
Ron, mentre qualche lacrima solitaria scivolava sul suo viso, si liberò di un po' di luminarie e le mise intorno alla moglie, attirandola a sé. Si guardarono a lungo, entrambi commossi, poi lui prese l'iniziativa e la baciò, prendendole il viso con le mani. Lei lo strinse forte, lasciandosi trasportare dalle sue attenzioni e dalla musica...
Aspetta! Musica?
Hermione aprì gli occhi e guardò Ron, stranita.
Lui le fece l'occhiolino: "Non sei l'unica a fare regali anche quando l'accordo prevede diversamente" commentò, sorridendo. "Ho sentito questa canzone Babbana e ho pensato di regalarti un ballo natalizio" disse semplicemente, stringendosi nelle spalle e porgendole una mano, che lei afferrò. Cominciarono a dondolare sul posto, guardandosi negli occhi. Alla seconda strofa, Ron cominciò a canticchiare sottovoce:
"The good and the bad times,
we've been through them all: 
You make me rise when I fall. 
Cause everytime we touch, I get this feeling
And everytime we kiss I swear I can fly. 

Can't you feel my heart beat fast? I want this to last. 
Need you by my side."

Hermione poggiò la testa sulla sua spalla, mentre la canzone finiva. Non ricordava di essersi mai sentita tanto completa e felice.
"Ti amo" sussurrò, e Ron la baciò di nuovo. Questa volta non c'era nessuna canzone in sottofondo, ma Hermione sentiva comunque la musica dentro di sé. E mentre Ron la portava in braccio in camera da letto, pensò che suo marito era come la neve: capace di farle sentire la magia della vita.

 


Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Eccomi tornata. Lo so, lo so: manco da tantissimo, veramente troppo tempo! Vi chiedo scusa e spero di farmi perdonare con la mia solita Romione di Natale - ormai è tradizione! 
Spero che tutto questo fluff non vi faccia cariare i denti, ma era davvero necessario: era da un secolo che non scrivevo su Ron e Hermione, e mi sono mancati così tanto!
Nel frattempo mi sono dedicata a fare la giudicia sul forum, e ho fatto anche un'esperimento di scrittura del tutto insolito che vedrete pubblicato probabilmente come prima storia dell'anno nuovo. Io ve lo dico, preparatevi al peggio xD
Come avrete capito, da adesso non vi mollerò più tanto facilmente: I'm back, bitches! XD
Colgo l'occasione per ringraziarvi, di cuore, per tutto il riconoscimento che date alle mie storie... e poi perché tra di voi si nascondono tantissime persone speciali. 
Direi che è anche il momento giusto per augurarvi Buon Natale e Buone Feste: riposatevi, mangiate tanto e state con le persone che amate! Non c'è miglior medicina. 
Ragazzi, non so che dire, spero di leggere le vostre opinioni in modo da potervi augurare Buon Natale personalmente, ma ringrazio anche tutti i lettori silenziosi che si limiteranno a leggere la storia e metterla tra le preferite/seguite/ricordate.
Ultimissima cosa: grazie di cuore a Cecilia per avermi seguito, spronato e aiutato. Grazie.
Vi voglio bene.
Herm


 
  
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