Anime & Manga > Kamigami no Asobi: Ludere Deorum
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Autore: _AngelBlue_    21/12/2015    2 recensioni
La dolce Yui Kusanagi si dirige alla Keraunos Senior High School per frequentare il college scolastico. Li la nostra giovane eroina non sa che proprio in quella scuola farà un incontro davvero inaspettato, un incontro che le cambierà totalmente la sua vita.
Scoprirà che la scuola non è popolata solo da umani, ma ben si, da delle Divinità Greche.
Ben presto Yui stringerà una forte amicizia verso di loro, ma dovrà anche superare diverse difficoltà insieme ai ragazzi nella quale avranno uno spiacevole destino da affrontare.
(Potete trovare questa storia pure su wattpad revisionata)
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kronos era morto e la scuola era ritornata nel suo stato attuale, anche se ancora c'era qualcosa da riparare. Zeus praticamente aveva cercato di rendere altrettanto meglio questo posto che prima era ricoperto solo da macerie e di polvere. 
Da un momento all'altro sarebbero arrivati i nostri genitori per venire a prendere quei pochi studenti rimasti nell'accademia, compresi i miei.
Li stavo attendendo, ma nel frattempo volevo assolutamente salutare tutti i ragazzi dato che loro vivevano già in questa scuola, non li avrei rivisti per un paio di mesi.
Il primo anno era finito, perciò dovevo solo aspettare il prossimo per poterli rivedere, ma nell'attesa mi sarei presa anche una enorme vacanza insieme ai miei splendidi genitori.
Chiusi la valigia per poi dirigermi con Hikari verso l'esterno del edificio dove avremmo aspettato i nostri. I genitori della mia amica erano già arrivati così la salutai per poi dirigermi verso il dormitorio dei ragazzi, sicuramente li avrei trovati li.
Proprio come pensavo, di fronte al cancello della loro dimore c'erano Dyonisus, Thor e Hades che stavano cercando di tenere a bada diverse ragazze, intente a salutare le Divinità.
La maggior parte di loro era soprattutto per Hades, visto che era colui che aveva salvato il mondo dai Titani. Non si staccavano di dosso da lui, oramai sembravano non avere alcun timore dato che prima tutti lo evitavano proprio per la sua solitudine e il suo viso sempre serio e misterioso.
-Ciao ragazzi!- li salutai allegramente.
-Ehi..felice di vederti ancora qui Yui-.
Dionysus si scostò di sopra la maggior parte delle ragazze per poi avvicinarsi a me.
Anche gli altri fecero la stessa cosa, lasciando quelle ragazze piene di gelosia alla quale io mi dovetti tenere in guardia, visto che sembravano distruggermi con un solo sguardo.
-Ma non sei ancora partita?-.
-Se sono qui davanti a te, direi di no Thor!- risi per la buffa domanda che mi fece, mentre lui si sentì uno stupido per avermelo detto -Comunque sono venuta qui per salutarvi, tra poco verranno io miei e dovrei andare.-.
-Si, lo sappiamo- pronunciò Hades un po' dispiaciuto per la cosa.
-Sai, sarà molto strano senza te qui...adesso con chi mi divertirò a stuzzicare Loki!-.
Dionysus fece la faccia da cucciolo alla quale io non resistetti per non abbracciarlo.
-Aspetta un secondo! quindi tutti quei scherzi che ogni volta fanno a me e Loki sarebbero per causa vostra???- parlò Thor, inarcando un sopracciglio e guardandoci di sottecchi.
-Ehh..di cosa stavamo parlando Yui?-.
-Non lo so Dionysus..-.
Io e lui cambiammo subito discorso ridendo sotto il naso, lasciando il ragazzo dai capelli verdi perplesso.
-Mi appoggio a quello che ha detto Dionysus, sarà molto strano stare qui senza di te-.
Hades si era avvicinato con un sorriso, mentre io lo abbracciai così forte, mi sarebbe mancato molto, anche se erano solo tre mesi di vacanza per me era un'eternità infinita.
Una volta salutati tutti e tre domandai dove si trovavano gli altri. Hades aveva detto di aver visto Tsukito nel loro giardino, così mi precipitai subito lì.
Appena arrivai a destinazione mi girai la testa da tutte le parti alla sua ricerca, ma stranamente non lo trovavo. Quando rassegnata stavo per girare un angolo della casa, mi accorsi di una figura dalla testa rosea accovacciata per terra in ginocchio, intento a curiosare tra i cespugli posti vicino alle pareti della casa.
-Tsukito! ma cosa stai facendo?-.
Il Dio della luna non appena sentì la mia voce sorpresa, si sollevò il busto sempre rimanendo in ginocchio di fronte a me. La sua solita espressione non lasciava intendere molto su quello che era intento a fare, ma non ci volle molto finchè non ricevetti una sua risposta quando mi prese dolcemente la mano.

"Oh no...ma cosa vuole fare...perchè questo gesto...così sembra una dichiarazione..."

Arrossì di colpo, in questo secondo l'imbarazzo mi stava mangiando viva per quello che aveva fatto. Se a quest'ora sarebbe passato di qui qualche umano mi avrebbe sterminata.
-Tsukito..non starai pensando di...-.
-Yui...- cominciò a parlare con voce molto profonda, mentre la mia agitazione stava salendo sempre di più -Io......ho perso Usamaro!-.
Mi bloccai come una scema, mentre lui aveva abbassato la testa sconvolto.
-Fiuuu..per un momento ho creduto che...-.
-Hai creduto cosa?- storse la testa da un lato curioso.
-Niente, lascia perdere, non importa-.
Risi per cambiare discorso, anche se lui sembrava rimanere ancora curioso da ciò.
-Ah eccoti qui!-.
Era stata la voce roca di Takeru a rompere, per mia fortuna, quel momento imbarazzante che si era creato tra me e Tsukito.
Takeru si avvicinò con sguardo rabbioso verso il fratello, per poi consegnare nelle sue mani il coniglietto Usamaro. Tsukito ritornò subito felice.
-Ma dove lo hai trovato fratello? era tutto il giorno che lo cercavo-.
-Lo trovato che girovagava per i corridoi della casa, al secondo piano-.
-Ah...meno male, grazie Takeru!-.
-Si..si, ora vallo a mettere in gabbia prima che ti scappi di nuovo tra le mani.-.
Tsukito sorrise e il fratello sembrò ricambiare, se pure sapeva che era sbadato e che perdeva sempre il coniglietto facendo così infuriare l'altro, Takeru gli voleva sempre bene. 
Adoravo il loro rapporto che avevano entrambi, diversi di carattere ma legati da un grande affetto e amore fraterno.
Tsukito si mise a sorridere mentre accarezzava Usamaro sulla testa, mentre l'altro fratello facendoci caso solo ora che io per tutto quel tempo ero rimasta qui a guardarli, puntò i suoi occhi su di me guardandomi di sottecchi.
-Tsk...ehh tu, che cosa hai da guardare con quella faccia da pesce lesso? ma non dovevi partire?- sputò amaramente, mettendosi in posa come di uno vincente.
-Ma lo sai che sei proprio antipatico!-.
-Si lo so, non c'è bisogno che me lo ricordi- incrociò le braccia al petto -Comunque ancora non te ne vai? mi faresti un grosso favore nullità!-.
Era odioso quando faceva così, ma sono sicura che sotto sotto stava fingendo questo terribile modo strafottente che mostrava, il suo era solo orgoglio.
-Fratello non essere così rude, Yui è venuta per.....- si fermò puntando quei occhi semi freddi su di me -Aspetta...come mai sei venuta qui Yui?-.
Se la mia faccia era rabbiosa per gli insulti di Takeru, Tsukito era riuscito nel suo intento a farmela trasformare in una da ebete, facendomi scordare completamente il mio dovere su quello che ero venuta a fare.
Mi ricomposi per poi tornare in me stessa.
-Ero venuta per salutarvi, ma saluto solo te visto che qui non sono gradita da qualcuno.-.
Mi avvicinai al Dio della luna per abbracciarlo affettuosamente, mi sarebbe mancato quel suo modo lunatico che si ritrovava, per gli altri poteva sembrare strambo ma a me piaceva così come era. 
In quel abbraccio non avevo potuto non notare lo sguardo di Takeru che lo avevo lasciato di sasso per quelle mie parole. Diciamo che lo avevo fatto anche apposta, perchè ero sicura che in verità lui non pensava veramente quelle cose su di me.
Una volta staccata da quell'abbraccio feci per andarmene, dando le spalle ai due, ma una mano mi prese il braccio facendomi girare e trovarmi di davanti Takeru.
-Yui...guarda che io stavo solo sc...-.
Non lo feci finire che abbracciai saldamente anche lui, lasciandolo pietrificato dal mio strano comportamento che avevo avuto dopo quello che lui mi aveva detto.
-Lo sapevo che non lo pensavi seriamente quelle cose.-.
Takeru rise felice, per poi ricambiare anche esso il mio saluto. 
Ehh si...mi sarebbe mancato anche lui, quel suo modo arrogante e beffardo carattere che era solo mascherato per non mostrare in verità la sua dolcezza che aveva dentro di se.
Dopo aver salutato i due fratelli andai dall'altro lato della casa dove Takeru mi aveva detto di aver visto Loki sonnecchiare proprio li. Avevo una certa insicurezza, per dirla meglio timidezza, nel doverlo salutare visto che ultimamente era rimasta ancora aperta la questione "bacio" che lui stava per darmi quella volta. Mentre poi mi era capitato diverse volta di vedere uno strano comportato in lui verso di me, ultimamente sembrava sempre difendermi, è ogni momento che avevo passato con Loki prima della battaglia lo avevo sorpreso a guardarmi in un modo indescrivibile.
Appena girai l'angolo non c'era alcuna sua traccia.
-Strano, e pure Takeru mi ha detto che...-.
Qualcosa, o per dirla meglio qualcuno, mi era spuntato di davanti cadendo da un albero, facendomi sussultare dallo spavento.
-Loki! ma vuoi farmi venire un infarto!- urlai mettendomi la mano al cuore.
-L'idea era proprio quella gattina.-.
-Davvero spiritoso.....-.
Rise, uscendomi come al suo solito la lingua in una smorfia buffa.
Non so perchè ma per quelle sue gesta e quel suo modo molto infantile, io lo trovavo davvero buffo e carino.

"Carino?...ma cosa vado a pensare adesso?....."

Ecco, adesso ero più che sicura che il mio viso era paonazzo. Io non lo potevo vedere ma dal modo in cui Loki mi guardava, decisamente malizioso, potevo dedurre che era così.
-Come mai sei diventata rossa?- disse mentre cominciava ad avanzare verso di me in modo calmo e tranquillo -Cosa c'è? ti faccio paura per caso?-.
Da quella domanda gli avrei sicuramente risposto di si visto come si stava comportando, ma in questo momento ero troppo impegnata a indietreggiare sempre di più, mentre lui avanzava con il suo solito sguardo provocatorio e beffardo.
Purtroppo non potei più indietreggiare visto che adesso mi ritrovavo con le spalle al muro della casata divina, ma non potevo neanche andare di lato dato che Loki aveva barrato la mia strada con le sue braccia portate nei miei lati, vicino alla testa.
Mi ricordava molto quella scena della biblioteca.
-Non hai risposto alla mia domanda Yui.-.
-Quu...quale do...manda?-.
-Hai paura di me?-.
-No..è solo che...questa vicinanza mi mette molto a disagio.-.
Proferii, portando lo sguardo altrove. Guardarlo troppo, soprattutto nei suoi bellissimi occhi chiari mi metteva in agitazione.
-Come mai?- mi fece una seconda domanda, ma stranamente poi cambiò discorso dicendomi una cosa rendendomi ancora più devastante -Sai, se devo essere sincero, mi mancherai. Vorrei che non te ne andassi.-.
-D..davvero?- alzai lo sguardo sorpresa.
Loki annuì di si con la testa, facendomi poi un sorriso sincero che io non resistetti nel fargliene uno anch'io.
-Se devo essere sincera pure io, direi che mi mancheresti anche tu.-.
Glielo dissi, senza farci troppo giri di parole, volevo essere sincera con lui.
Loki per un momento mi scrutò fisso senza riuscire a capire cosa stava pensando di me. Avrei tanto voluto saper leggere nella mente per sapere cosa si stava dicendo in quel preciso secondo nella sua testa, ma era solo un sogno irrealizzabile.
Divenni ancora più rossa in viso perchè i suoi occhi non volevano staccarsi da me, solo dopo non li vidi più, li aveva chiusi, ma per un solo motivo.
Loki aveva lasciato le mani dalle pareti per prendere con delicatezza il mio viso e poggiare le sue labbra su di me.
Avevo sgranato gli occhi, ma poi non resistetti e li chiusi anche io, lasciandomi trasportare da quel meraviglioso e caloroso bacio che il Dio delle malefatte mi stava concedendo.Non era finito, era vero e proprio, lo capivo dal modo in cui ci stavamo lasciando trasportare. 
Quel bacio era iniziato tranquillo, ma stava diventando meno cauto, molto più deciso e passionale.
Purtroppo poi si fermò, lo vidi staccarsi da me ritornando a fissarmi serio ma anche con un piccolo sorriso. Non capii per quale motivo lo fece.
-Ehi stellina!-.
La voce solare di Apollon mi fece girare, ritrovando sia lui che Balder venire verso di noi.
Adesso ne capii il motivo per quale si fosse staccato, Loki mi aveva per un secondo guardato, leggendo nel suo sguardo che non dovevo dire niente su quello che era successo tra me e lui.
-Ragazzi sono felice di vedervi.-.
-Siamo venuti a salutarti, Thor mi ha detto che ci cercavi perchè devi partire- disse Balder.
-Ehi si, devo passare un po' di tempo anche con i miei-.
Mal grado mi dispiaceva lasciarli, non potevo restare qui, anche i miei mi mancavano molto.
-Ci mancherai Yui-.
-Anche tu Balder, ma non dovete essere tristi, alla fine sto via solo il tempo delle vacanze. Poi tornerò di nuovo.-.
Mormorai felicemente, sperando di riuscire a rallegrarli un poco visto che erano molto tristi per la mia partenza.
-Non vedremo l'ora Yui-.
Era stato Loki a parlare, ma nel modo in cui l'aveva pronunciato con quel suo solito sorrisino nascosto, mi aveva fatto capire che anche se stava parlando in plurale mettendo i suoi amici, in realtà era riferito di più a se stesso. 
Gli risi anche io sotto il naso, lasciando i due confusi sul perchè io e Loki ci lanciavamo continuamente questi piccoli sorrisi.
-Ci siamo persi qualcosa ragazzi? perchè ridete?-.
 Apollon mise la mano sulla mia spalla facendomi riportare alla realtà, mentre Loki aveva scosso la testa girandosi dall'altra parte imbarazzato, ma questa cosa non sfuggì al Dio della luce.
-Ehi no Apollon, niente di che, ma ora credo che debba andare.-.
Li congedai con la mia risposta. 
Balder mi abbracciò forte a se, poi era volta di Loki che immersa nel suo abbraccio mi faceva provare anche un senso di malinconia perchè mi sarebbe mancato, se potessi resterei ore così abbracciato con lui. Mentre poi era la volta di Apollon nella quale disse di volermi accompagnare al cancello d'uscita della scuola.
Apollon aveva proposto ai due se volevano venire ma Loki aveva detto che non poteva, sicuramente perchè si sarebbe sentito triste anche lui nel vedermi andare via, mentre Balder aveva deciso di fare compagnia al rosso.
Cominciammo a camminare ma prima che potessi svoltare l'angolo diedi un ultimo sguardo a Loki, regalandoci entrambi l'ultimo sorriso, anche se nelle nostre teste ci stavamo dicendo che non vedevamo l'ora di rivederci.
Durante il cammino per arrivare al cancello, io e Apollon avevamo camminato tenendoci per mano. Non era stato un gesto amoroso quello nostro, come molte persone ci stavano scrutando e si stavano già facendo mille film mentali, in nostro era per l'affetto di amicizia che provavo per lui, come provava anche essi la stessa cosa nei miei confronti.
Arrivammo vicino al cancello dove vidi dietro quelle sbarre i miei, presi dalla gioia nel vedermi, soprattutto mia madre.
-Allora, ci si vede presto stellina- mi disse lui facendomi un grosso sorriso.
-Già...ci si vede Apollon.-.
Lo avevo quasi mormorato per il dispiacere che avevo. Apollon lo capì così che mi prese e mi abbracciò tirandomi a se e stringendomi molto forte, facendomi sentire un po' meno triste. 
Lui era stato la prima Divinità nella quale io avevo parlato, ed era stato anche il primo ad aver stretto subito un rapporto di amicizia molto forte, perciò mi era difficile staccarmi anche da lui.
Purtoppo lo dovetti fare, per poi dargli le spalle e varcare il cancello, facendomi sommergere stavolta dalle braccia calorose e amorose dei miei genitori.
Mi girai per l'ultima volta, osservando la scuola e Apollon che mi salutava con la mano vicino al cancello, per poi salire in macchina così che mio padre la fece partire.
E man mano che la macchina si andava allontanando, io tenevo lo sguardo puntato sul finestrino dove ammiravo quella scuola, finchè si faceva sempre più piccola e lontana. 
Quella era la mia seconda casa dove avevo affrontato diverse difficoltà, superato grandi battaglie, ma soprattutto, dove avevo conosciuto delle persone davvero straordinari e speciali per me.
Delle Divinità che non mi sarei mai aspettata in tutta la mia vita di affezionarmi così tanto a loro.
Quelle Divinità davvero importati che hanno reso la mia vita, rendendola indimenticabile.



  
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