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Autore: mame_chan92    22/12/2015    1 recensioni
Quattro ragazze hanno deciso di intraprendere una nuova vita in una accademia di canto, ballo e musica. Mille emozioni in un solo anno accademico tra passione, incontri e prove.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Passano le settimane e non trovo il coraggio di andare a parlare a Seungho di mia spontanea volontà, a malapena riesco a salutarlo quando ci incontriamo nel corridoio spiccicando due parole di senso compiuto. Io e le altre ragazze abbiamo corsi diversi, spesso mi trovo a pranzare da sola e questo mi porta a cercarlo con lo sguardo. Mentre passo da una pietanza all'altra ordinatamente disposta sul vassoio, scruto i tavoli sperando di scorgere quei capelli rosso ramati. Quel giorno in mensa mi sono trovata bene, è simpatico ed è piacevole parlare con lui. Quando i nostri sguardi si incrociano lui sorride solare e scuote la mano nella mia direzione e io, timidamente , sorrido e ricambio. A volte lo incrocio nel corridoio, o meglio, gli finisco addosso perchè la maggior parte delle volte sto ascoltando musica e quindi non mi accorgo dove sto andando. Forse mi evita perchè ha capito che sono un danno ambulante. Come quasi ogni giorno vado nella mia stanzetta per disegnare e cantare ma, una volta arrivata lì, mi accorgo che oggi è occupata da dei ragazzi che , a quanto mi hanno detto, non hanno intenzione di andarsene prima della chiusura della scuola. Decido quindi di andare nel giardino interno sotto ad un albero di pesco che avrà più o meno una cinquantina d'anni, con il tronco molto robusto e nodoso dalle foglie di un verde acceso. La giornata è limpida e nel cielo non c'è nemmeno una nuvola. Il sole splende alto e decido di sedermi all'ombra dell'albero. Una volta seduta apro il blocco da disegno e prendo le matite dalla borsa, poi mi distraggo a guardare il paesaggio. Di fronte a me si apre un prato verde smeraldo non troppo grande e alla fine di esso c'è un campo da basket di cemento. Sul campo da Basket si possono vedere tre figure che giocano indisturbate. Dietro di me e ai lati si vede l'edificio dell' accademia a forma di "U" che finisce poco prima del campo da Basket. Incomincio a canticchiare mentre la mano quasi automaticamente si muove sul foglio senza sosta, afferrando ogni tanto la gomma che tengo appoggiata sulla gamba sinistra. Senza farci caso, dopo qualche minuto, dall'insieme di tratti che la mia mano stava tracciando, emerge un bozzetto di un ritratto. Incredula continuo a fissare il disegno smettendo di canticchiare, senza rendermene conto ho disegnato il volto di Seungho. Certo, è tutto un bozzetto e per di più non sono molto brava nei ritratti. *************************************************************************************************************************** Aish, anche oggi non siamo riusciti ad incontrarci tutti quindi mi ritrovo da solo in giro per la scuola senza sapere cosa fare. Passeggiando lungo il corridoio sto pensando che in effetti potrei andarmene a casa ma non ne ho proprio voglia. Mentre percorro per la terza volta il lungo e spazioso corridoio centrale guardando fuori dalle alte e luminose finestre, mi accorgo che c'è una persona sotto l'albero nel giardino. Continuo a fissare quella figura dalle finestre passeggiando, dopo due finestre mi fermo alla terza per guardare meglio fuori. Qualcosa mi dice che quella persona la conosco ma sono troppo distante per capire chi sia. Continuando a passeggiare noto che più mi sposto più riesco a vedere il profilo di quella figura. Guardando ancora meglio vedo che è una ragazza che porta una coda alta lunga e castana. Dopo qualche istante che la fisso capisco che in realtà si tratta di Trisha quindi decido di scendere nel giardino. ***************************************************************************************************************************** Rassegnata da quel ritratto sospiro e chiudo l'album da disegno. "Cioccolata?" sussulto appena a quelle parole e alzo lo sguardo, notando subito che si trattava di Seungho. "oh ciao" sorrido imbarazzata e vedo che mi sta porgendo una barretta di cioccolato bianco "per me?" "beh mi avanzava" ridacchio prendendo la barretta mentre il ragazzo si siede vicino a me. "Non è vero tu non mangi cioccolata bianca" "beccato" mi sorride solare come sempre e scarta una barretta di cioccolato normale cominciando a mangiarla. "Grazie" sorrido ed inizio a mangiare pure io la cioccolata "figurati...che facevi tutta sola qui?" "la stanza dove di solito vado era impegnata quindi ho deciso di mettermi qui" "ottima scelta" . Restiamo in silezio per qualche istante "tu invece?" "i miei compagni mi hanno dato buca quindi non sapevo cosa fare, poi ti ho visto dalla finestra" annuisco alle sue parole. Il discorso non è fuido e ogni tanto inciampiamo in qualche silenzio imbarazzante. ***************************************************************************************************************************** "Senti Trisha...visto che sta per venire buio...ti va se ti accompagno a casa?" "oh no tranquillo non voglio disturbarti" "beh ma anche io devo attraversare il parco quindi un pezzo di strada è lo stesso" "se non ti crea disturbo va bene" annuisco sorridendo nella direzione del ragazzo. In effetti guardandomi intorno noto che ormai si sta avviciando il tramonto ed eravamo rimasti seduti lì tutto il pomeriggio a parlare del più e del meno. Mentre parlavamo restavo quasi sempre con lo sguardo basso sull'incarto della cioccolata che tenevo ancora tra le dita. Raramente lo guardavo in volto a causa della mia timidezza e di quel suo sorriso che mi faceva sentire imbarazzata ogni volta. Parlare con lui è molto piacevole perchè ti contagia con il suo sorriso e i suoi occhi a mandorla sorridenti. Alla fine siamo rimasti a guardare il tramonto nel giardino della scuola. Il sole è tramontato proprio davanti a noi scomparendo dietro il campo da basket ormai vuoto, poco prima di tramontare sembrava che quell'enorme disco arancione intenso stesse per entrare in collisione con il campetto di cemento. Poi sparì del tutto portando con se vari colori intensi, dall'orizzonte partiva un colore rosso fuoco che si trasformava via via in arancione, giallo,indaco,celeste per poi concludere sopra le nostre teste con un blu profondo. Non mi ero mai accorta quanto fosse bello e rilassante un tramonto di quel genere. Dopo qualche esitazione decidiamo di alzarci e, dopo aver recuperato album e matite, ci incamminiamo verso il cancello della scuola. ******************************************************************************************************************************* "Ci credi che manca poco alla fine della scuola?" poco dopo aver oltrepassato il cancello, dopo svariati munuti di silenzio il ragazzo prende parola. "Sinceramente non ci credo" ridacchio guardando i nostri passi quasi all'unisono che calpestano la ghiaia all'entrata della scuola per poi svoltare in direzione del parco."La consosci la festa di fine anno scolastico?" "fanno una festa? No non ne sapevo niente....di che si tratta?" guardo di sfuggita il ragazzo che cammina di fianco a me non troppo distante. "Beh...diciamo che si fa un saggio finale, ovviamente chi ne ha voglia, però tra i partecipanti del saggio finale eleggo il principe e la principessa della scuola" "davvero? Come in America?" "Diciamo di si...solo che in America eleggono il re e la reginetta del ballo...non del saggio" ridacchia guardandomi intenerito forse per il fatto che non ne ero al corrente. "Tu hai intenzione di partecipare?" "non lo so...ho già partecipato l'altro anno....tu?" "oh io no.." ridacchio imbarazzata "è il primo anno non mi conosce nessuno...ci sarebbe il silenzio di tomba mentre mi esibisco" "ma di quello non ti devi preoccupare...non è una gara" annuisco, in fondo aveva ragione non era una gara ma solo un saggio. "Beh comunque credo che passo...poi non sono nemmeno tipa da quel tipo di feste" "capisco..." mi sorride e cominciamo ad inoltrarci nel parco passeggiando ormai al buio guidati soltanto dalla luce dei lampioni ai lati della stradina principale. "io dopo devo andare a destra...tu?" indico appena con la mano il lato destro "io devo andare a sinistra ma ti accompagno fino al cancello....per le ragazze è pericoloso girare a quest ora da sole" "hai ragione" ridacchiamo e insieme giriamo a destra verso il mio dormitorio. "ma le altre ragazze?" guardo l'orologio da polso "mh dovrebbero essere già a casa da pomeriggio...non abbiamo molte lezioni insieme quindi ognuno ha un orario diverso" "capisco...se finisci sempre così tardi ti posso accompagnare io" "tranquillo non voglio disturbarti ogni giorno" "figurati....te l' ho detto il mio dormitorio è dall'altra parte" sorride guardandomi negli occhi. Poco dopo raggiungiamo il cancello del mio dormitorio e mi fermo dando le spalle all'edificio. "Grazie per avermi accompagnata" sorrido guardando il ragazzo "figurati...ehm....senti Trisha...visto che non abbiamo molto tempo da passare insieme....ti andrebbe di uscire con me?" mentre parla si tortura i capelli sulla nuca strofinandoli imbarazzato."e-eh?" sbatto ripetutamente gli occhi incredula cercando di capire se avevo sentito bene "p-per me va bene...si" imbarazzata abbasso il viso. "oh ecco" lo guardo mentre cerca qualcosa nelle tasche della giacca poi mi porge un foglietto "il mio numero...quando vuoi scrivimi" "certo va bene" guardo il foglietto con le cifre scritte velocemente con una penna nera. "Allora buonanotte" riprende il ragazzo "buonanotte" sorrido ancora imbarazzata ed entro nel cancello poi attraverso la porta del dormitorio ancora incredula.
  
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