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Autore: serecane    07/03/2009    1 recensioni
What if? cosa sarebbe successo se blaise fosse morto ad Hogwarts?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Pansy Parkinson
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, eccomi con un'altra breve One-Shot. Spero sia di vostro gradimento.

Un commentino???? *_*

Un lampo verde scaturisce dalla tua bachetta.

Una figura incappucciata cade a terra morta.

Nella fatale caduta, il cappuccio grigio che porta sul viso cadde alle spalle, rivelando i gentili tratti di una giovane donna.

Ha più o meno la tua età.

I suoi occhi vitrei fissano l’immenso cielo che si stagliava plumbeo sopra di lei, ma non lo vedono veramente.

Oramai, il gelido angelo della morte è disceso sulle sue vuote membra, prendendosi così la dannata anima della figura.

Si perché quell’anima non può avere che l’inferno dopo ciò che ha fatto, che ti ha fatto.

Tu, l’assassina, ti avvicini a quel corpo senza vita, con gli occhi rossi, le gote rigate dalle amare lacrime.

Perché piangi? Una come te non dovrebbe avere rimorso.

Guardi i suoi occhi, vitrei senza luce, e il tuo pianto si trasforma in un triste lamento.

In quegli occhi ne rivedi altri, quelli per cui sei diventata quello che sei adesso, quelli per cui hai abbandonato ogni rimasuglio di luce nel tuo animo, favorendo l’oscurità del tuo essere.

Eccoti, ad Hogwarts, dei bellissimi occhi blue elettrico fissano il cielo vuoti.

Si il cielo, proprio come quelli che avevi davanti.

Di fronte a quella sagoma senza vita, se ne staglia un’altra, la stessa che ora giace ai tuoi piedi.

Il suo sguardo sembra spaventato, come se non avesse messo in conto la morte.

Stupido colui che in guerra non mette in conto la morte.

L’anima non si salva solo per ingenuità.

Ogni azione fatta lascia un’impronta indelebile sul proprio corpo. Lo sai anche tu vero?

Vedendoti scappa, forse raggiunge i suoi amici, forse ha troppa paura anche per quello.

Tu, lentamente ti avvicini a quel corpo esanime.

Mai, prima di allora ti eri resa conto quanto tenessi a lui.

Gli prendi, gentile la testa tra le mani, posandola sul tuo grembo e lo guardi.

Il suo viso è concentrato, ma non vi si scorgono ne orrore ne paura.

Non ha nemmeno avuto il tempo per accorgersi che stava morendo.

I tuoi occhi iniziano a bruciare.

Sensazione strana vero?

Non hai mai pensato di poter piangere per lui.

Solo allora, quando oramai tutto è finito, quando oramai è impossibile tornare indietro ti accorgi di quella parte di te che hai sempre soppresso.

L’hai sempre considerato un amico, ma adesso che non c’è più senti che quella parte, rimasta congelata per così tanto tempo, se ne è andata.

Il tuo cuore si sgretola in mille piccoli pezzetti, il tuo animo si sente oppresso, quasi volesse scappare dal tuo corpo per ricontrarsi con l’anima del ragazzo e finalmente essere felice.

Felicità.

Solo ora ti rendi conto quanto il tuo essere sia stato sempre così lontano da quel concetto.

Ora, guardando con disprezzo il volto della ragazza ai tuoi piedi, rivedendo quel corpo senz’anima che tenevi tra le mani.

Ti lasci di nuovo sopraffare dai ricordi.

Ti avvicini lenta al suo viso, freddo inanimato.

La morte non ha portato via il suo dolce profumo di muschio bianco.

Mai, poi mai avevi guardato quel ragazzo in quel modo, mai avevi guardato un ragazzo con quegli occhi e mai più lo farai.

Congiungi delicatamente le tue labbra con le sue.

Un brivido ti accoglie, l’avresti voluto fare molto prima.

Oramai, le labbra violacee del ragazzo hanno perso il loro tepore.

Ti rialzi in piedi, riponendo con delicatezza il corpo esanime.

I tuoi occhi sono ancora pieni di lacrime.

In quella assoluta disperazione fissi lo scopo della tua vita, scopo che finalmente hai portato a termine.

Vuoi farla pagare a quella insulsa ragazza, quella che ti ha portato via metà della tua anima.

Da quel freddo pomeriggio sono passati cinque anni.

Cinque lunghi anni che tu hai trascorso nell’oscurità più totale.

Sei diventata poco più di un animale, un predatore.

I tuoi unici pensieri erano la vedetta e l’amore perduto, sei andata avanti vivendo unicamente nel passato, nei ricordi di quel triste pomeriggio

Sei diventata resistente alla fame e alla sete, alle ore di sonno mancate e alle ferite.

Si, oramai non senti più niente tanto il tuo cuore palpita insanguinato da quell’evento.

Ora, finalmente, hai ottenuto quel che volevi.

Hai vendicato la morte di Blaise.

Credevi ti saresti sentita meglio, ma non è così.

Con un calcio, allontani la bachetta dal cadavere.

Come se avesse potuto in qualche modo usarla.

<>.

Dici guardando con furia il corpo della Granger.

Ma non è con lei che sei arrabbiata.

La vera battaglia era con te stessa, e tu hai perso.

Ora non hai più un motivo per vivere.

Hai votato tutta la tua vita alla vendetta e ora che l’hai compiuta ti senti incredibilmente vuota.

Le gambe ti cedono, inizi a piangere, disperandoti.

Una cerchia di uomini si staglia intorno a te.

Sono Auror.

Ti prenderanno, ti porteranno ad Azkaban.

Ma non ti importa molto.

Oramai tu non esisti più.

Non avresti il motivo per farlo.

Nella tua mente rivedi un lampo verde scaturire dalla tua bachetta.

Questo lampo segnava la fine di Pansy Parkinson.

  
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