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Autore: The Writer Of The Stars    22/12/2015    0 recensioni
“Va bene, Rach, non fa niente se adesso non ci riesci. Piangi sul volante dell’auto, riascolta quel brano dall’inizio anche dodici volte, prenditela con Dio se vuoi, che tanto lui è lì per quello, per raccogliere le vostre lacrime cercando di scusarsi per avervi portato via il vostro Quarterback. Va bene così, non preoccuparti se ora non puoi cantare in auto da sola. Sei appena morta dentro, ci vuole un po’ per ricominciare a vivere.”
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“I like to sing in the car and uhm … and before Finn I used to sing alone…”
 

La goccia di pioggia si frantuma contro il vetro leggermente appannato dell’automobile e tu chiudi gli occhi perché non vuoi vedere nient’altro distruggersi dopo tutto quanto. Intravedi un gruppetto di ragazze fasciate nelle loro belle divise da cheerleader e ti verrebbe quasi da sorridere per il ricordo che quel giubbetto bianco e rosso suscita in te, eppure non puoi fare altro che morderti le labbra carnose e osservarle correre verso l’ingresso della scuola, cercando di ripararsi alla bel meglio con un paio d libri di testo. Il volante è davanti a te e mentre lo osservi senza guardarlo davvero, un malato impulso giunge alle terminazioni nervose della tua mano e ti trovi a premere il pulsante d’accensione della radio senza nemmeno accorgertene.

“Mi piace cantare in macchina e prima di incontrare Finn cantavo sempre da sola …”               

Eri sincera quando parlando col Professor Schue hai affermato di poter essere in grado di cantare nuovamente, eppure era altrettanto vero quel dolore lancinante al petto che ti ha destabilizzato per pochi secondi dinanzi alle sedie del vostro Glee Club, occupate ora da altre persone come voi, speranzose e distrutte come voi. Senza quasi pensarci decidi di esserti stancata di quella canzoncina commerciale che la stazione radio sta passando e quasi arrabbiata ti fiondi sul pulsante del cd. Ti aspettavi un deludente “no cd” ma quando sullo schermo a cristalli liquidi della tua vecchia auto appare un “Track 1”, ti scopri sorpresa e ti fermi a mezz’aria, allungando l’orecchio allenato.

“Is this the real life?
Is this just fantasy?”


Non ricordavi di aver lasciato quel cd dentro al lettore musicale, ma non appena Bohemian Rhapsody ti perfora i timpani, ti scopri destabilizzata da un lancinante mal di testa e vorresti spegnere quell’affare, affondare la testa sul cuscino rosa della tua vecchia stanza e dimenticare quelle strofe.

 Te lo aveva regalato Finn quel cd, vero Rach? E’ per questo che fa tanto male, giusto?

Hai già le mani premute contro i timpani da un pezzo, e stai singhiozzando, te ne accorgi perché scopri il volante in pelle macchiato di lacrime. Il turbinio operistico ti sta avvolgendo nella sua spirale di opulenza, la ballad iniziale è passata dolorosamente nelle tue orecchie con un eco vagamente ovattato a causa delle tue mani e ti viene da piangere ancora maggiormente, come un fiume in piena di pensieri che ti turbano, distruggono, logorano la tua mente stanca.
“Mi piace cantare in macchina e prima di incontrare Finn cantavo sempre da sola …”

“Puoi farcela, Rach, un piccolo sforzo. Avanti, apri la bocca, lasciati andare, lo hai fatto qualche ora fa, cosa cambia adesso?” la tua coscienza ti incita e tu vorresti darle retta ma non appena socchiudi le labbra tutto ciò che riesci ad emettere è un gemito strozzato, inconsistente.

“Cosa cambia adesso?”

“Cambia che non ricordo più come si fa cantare in auto da sola.”
Gli studenti là fuori avranno pensato che sei pazza, psicopatica, meglio starti lontana e li ringrazieresti per questo, perché adesso non hai bisogno di nessuno, solo di stare da sola con quel dannato cd. Allunghi una mano verso la manopola dell’audio e alzi il volume di colpo, così forte che per un attimo ti stordisce. Ci riprovi, apri la bocca, ma non esce nulla, non un dannato accordo, non una dannata nota.

“S- so you … thi…”

“Va bene, Rach, non fa niente se adesso non ci riesci. Piangi sul volante dell’auto, riascolta quel brano dall’inizio anche dodici volte, prenditela con Dio se vuoi, che tanto lui è lì per quello, per raccogliere le vostre lacrime cercando di scusarsi per avervi portato via il vostro Quarterback. Va bene così, non preoccuparti se ora non puoi cantare in auto da sola. Sei appena morta dentro, ci vuole un po’ per ricominciare a vivere.”

“Nothing really matters to me …”

“Brava, hai visto che ce l’hai fatta ad intonare almeno una frase? Non preoccuparti ora, lascia stare. C’è tempo per cantarla tutta quanta. Hai tutta una vita davanti, tu.”
   
 
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