Being So Human
Protagonisti: Sabaku No Gaara; Kankuro
Sequenza spazio temporale: dopo il devastante attacco al villaggio
della Sabbia e la consequenziale estrazione dello Shukaku
愛
<< No! Non se ne parla! Cerca di essere
razionale fratello! >>
Uno sguardo color acquamarina lo perforò da
parte a parte.
Inutile. Non sarebbe mai riuscito a far
ragionare Gaara, non se il fratello in quel momento era così deciso. La sua
fermezza si leggeva con chiarezza negli occhi acquamarina, ancora segnati dalla
presenza dello Shukaku.
Era determinato. Ormai aveva deciso. Ci aveva
riflettuto a lungo, con attenzione: i rischi per lui erano minimi se venivano
prese le giuste misure di sicurezza e lui era disposto
a correre qualsiasi rischio.
Doveva scoprire. Sapere. Comprendere.
Kankuro però non era dello
stesso parere. Non erano passati molti giorni da quando Naruto
e gli altri avevano lasciato il villaggio, ma Gaara era rimasto ancora
indebolito dallo scontro e questo non giocava un punto a favore della sua
decisione.
Le notti trascorse da quella volta erano state
totalmente insonni. “Forza dell’abitudine” gli aveva detto il fratello, ma
forse voleva dire qualcosa di più.
Forse.. forse non se
ne era andato veramente…
Questa paura lo attanagliava. Lo faceva
rabbrividire anche quando non aveva freddo, lo portava più volte a controllare
le emozioni, a reprimerle.
Non poteva andare avanti così. Il bisogno di
sapere si era trasformato in un’ossessione bramosa. Avrebbe commesso qualche
sciocchezza irresponsabile se non avesse agito subito. Non poteva commettere
errori, e non poteva mettere in pericolo il villaggio, non un’altra volta.
Perciò,
il momento era arrivato.
Lo sentiva.
<< ADESSO BASTA! >>
Le carte sul tavolo tremarono lievemente,
svolazzando per la stanza, in seguito al pugno sbattuto con violenza sulla
scrivania in mogano.
Non ce l’aveva fatta a trattenersi. La rabbia
era sfociata con violenza dalla voce del Kazekage, ormai allo stremo della
disperazione, manifestandosi in quel gesto rabbioso.
Perché non capiva quanta importanza poteva
avere per lui?
Si massaggiò lievemente la mano, raggruppando i
fogli sparsi. Una folata contribuì a spargerli ancor di più per la stanza,
rendendo inutile il suo tentativo di mettere un po’ di ordine.
Pazienza, ci avrebbe pensato dopo.
Kankuro era ammutolito.
Incerto sul da farsi. Dopotutto quello era un ordine diretto dal Kazekage in
persona, ma anche da suo fratello in persona. Non poteva farlo.
<< Io.. Io non
posso! Non puoi chiedermi questo! >>
Un sospiro tremolante fuoriuscì dalle labbra di
Gaara.
- Calmo.. Respira..
Devi solo fargli capire quanto sia importante per te. Mantieni la calma. –
Non gli sarebbe piaciuto quello che stava per
fare. In pochi casi faceva leva sulla sua autorità, ma
questa volta era una questione troppo importante.
<< Kankuro
questo è un ordine dal Kazekage del villaggio della Sabbia. >> la voce
ferma e priva di inflessioni, eccetto che per quella autoritaria, non tradiva
la fatica che gli costava farlo.
<< O lo fai tu. O agisco da solo.
>>
Non sapeva se ci sarebbe riuscito da solo.
Se avesse perso la testa..
Se il demone si fosse risvegliato..
No!
Kankuro doveva esserci. Doveva
fermarlo nel caso fosse successo il peggio.
<< Pensa al villaggio! Non posso
permettere che gli accada qualcosa nel caso che.. nel
caso.. >>
La sua voce sfumò incerta. Non sapeva cosa
sarebbe realmente successo, ma Kankuro doveva farlo.
Doveva aiutarlo ancora una volta.
<< Aiutami… Ti prego..
>>
Kankuro sollevò lo sguardo,
sondando il volto del fratello. I capelli rossicci ne incorniciavano
morbidamente il volto stanco, segnato da quei sedici anni di lotte, lotte
continue. Gli occhi, di quel colore così particolare,
erano umidi, sinceri, desiderosi e bisognosi del suo appoggio. Dell’appoggio di
suo fratello.
Cedette.
<< Ok >> rispose con un sussurro.
<< Dove e quando? >>
<< Tra dieci minuti. Poco fuori il
villaggio. Non voglio che nessuno sappia la missione che ti ho affidato >>
Una smorfia alla parola “missione” distorse il
volto del jonin.
Non la si poteva certo definire missione quella
di attentare alla vita del quinto Kazekage!
Nonostante la disapprovazione fosse chiaramente
leggibile negli occhi di Kankuro, questi non emise un
fiato e lentamente si congedò.
***{Gaara’s POV}***
Mi passai stanco una mano fra i capelli. Era stata
proprio una fatica convincere Kankuro!
Sospirai, sorpreso di quanto fosse cambiato il
nostro rapporto in quei due anni trascorsi dall’attacco alla Foglia.
Un tempo non ci avrebbe pensato due volte ad
uccidermi e ora lo dovevo pure pregare!
Risi sommessamente.
Quanto poteva essere strano il corso della
vita. Inaspettato, ma mai noioso.
E poi non gli aveva chiesto esattamente di
ucciderlo, solo di sferrare un forte attacco contro di lui: il quinto Kazekage
del Villaggio della Sabbia, nonché suo fratello minore.
Forse gli ho chiesto davvero tanto…
Mi alzai lentamente, afferrai il mantello e mi
diressi impaziente verso le porte della città.
Verso il momento della verità.
愛
Una nuvola di sabbia si sollevò all’improvvisa
raffica di vento. Il vento non si concedeva tregua in quel posto, non si
fermava un istante a rimirare i suoi effetti.
Rimasero immobili per un istante, solo il
fruscio delle loro vesti era ben udibile in quella irreale tranquillità.
<< FALLO! Ora. >>
La richiesta di Gaara giunse come un ordine
perentorio alle orecchie del fratello. Come l’ordine di un Kazekage.
Le mani del
marionettista si chiusero a pugno. L’indecisione era ben evidente in lui, ma
non in Gaara. Non un’ombra di incertezza gli velò lo sguardo. Sarebbe stato
disposto ad assumersene le conseguenze. Qualunque esse fossero state.
Il chiaro rumore di un kunai, che fendeva con
forza l’aria, giunse ovattato alle orecchie del Kazekage.
Fu un attimo.
Il kunai gli penetrò la carne, lo sentiva.
Poteva percepire il sangue caldo sgorgare dalla ferita appena inferta. Una
macchia vermiglia incominciò a macchiargli le vesti candide. Il sangue
fuoriusciva copioso, inarrestabile.
Non riuscì a trattenere un gemito e cadde in
ginocchio.
<< FRATELLO! >> La mano protesa a
raggiungerlo e le gambe pronte a scattare.
<< Stai. Fermo. Per..
Favore.. >>
Le parole uscirono smorzate dalle sue labbra,
divenute pallide.
Tossì. Fiotti di sangue si riversarono anche
sulle mani. L’attacco era andato a buon segno.
Non poteva fermarlo proprio ora, doveva
aspettare.
E se
fosse successo?
Se il demone avesse preso il sopravvento? Lo
avrebbe certamente fatto. Si sarebbe accorto che qualcosa non andava nel suo
corpo.
Ma c’era ancora un demone?
C’ERA?
L’interrogativo che più lo aveva tormentato
prese a risuonargli nella testa. Una fitta di dolore alle tempie. Si prese la testa tra le mani come quando
sentiva che stava in procinto di perdere il controllo. Quella sensazione di non
essere più padroni di se stessi la conosceva bene oramai.
E ora? Stava veramente per prendere il
sopravvento?
Con le ultime forze rimastigli provò a
modellare la sabbia attorno a sé in modo da crearne una mano, come quando
faceva un tempo.
Percepì il kunai abbandonare il proprio corpo,
lasciare un vuoto incolmabile dietro di sé. Lasciare il proprio segno.
La vista gli si annebbiò, le forze rimaste
svanirono. Poco prima che il corpo del Kazekage toccasse la morbida sabbia
dorata il jonin lo afferrò
prontamente. Preoccupato osservò per un istante il fratello: era pallido come
un cencio lavato.
Sapeva che era stata una pazzia! E lui ne era
stato volontariamente complice!
Doveva sbrigarsi. Non sapeva quanto il fratello
avrebbe potuto resistere. Il kunai, sferrato mirabilmente tra il fegato e il
polmone destro, aveva adempiuto a quella sconsiderata
“missione”.
Velocemente rafforzò la stretta attorno al
corpo di Gaara, posto fra le sue braccia così prematuramente segnate, e corse.
Corse come mai aveva fatto prima.
愛
Le palpebre fremettero lievemente al raggio di
sole che gli illuminava debolmente il volto. Lentamente aprì gli occhi.
La stanza era bianca, asettica, doveva essere
una stanza d’ospedale. La sorpresa di trovarsi in un luogo che non fosse arso dalle
fiamme dell’Inferno lo riscosse completamente. Si mise a sedere gradualmente,
nonostante qualcosa bruciasse da qualche parte non ben identificata.
Le coperte cerulee scivolarono giù dal busto,
scoprendo delle bende. Bianche, morbide, sconosciute al suo corpo. Quando mai
ne aveva avuto il bisogno? La sabbia si era sempre rivelata una protezione
totale, inespugnabile. Lo aveva sempre protetto.
Sempre.
Era stata un po’ come l’amore di una mamma, ma
forse non era stato un amore che si era nutrito solo di se stesso, ma del suo
corpo, della sua mente. Quella protezione, quella forza, le aveva pagate a caro
prezzo.
Passò una mano sulle fibre di cotone della
fasciatura, avvolta con cura attorno alla ferita.
Se ci fosse ancora stato..
non gli avrebbe permesso di spingersi fino a quel punto. Lo avrebbe fatto
reagire. Lo avrebbe fatto diventare un mostro.
Osservando il bendaggio un senso di sollievo
inaspettato lo inondò totalmente. Continuò a fissare quelle bende candide, come
se fossero state il dono più grande che avessero mai potuto fargli.
Non riusciva ancora a crederci...
Attonito continuò a massaggiarsi in modo
febbrile la ferita, come a volerne assaporare le dimensioni. Una fitta di
dolore gli impose di fermarsi.
Ansimò, come se avesse corso a lungo. Non potè
trattenersi dal sorridere, dal provare piacere di quel dolore inaspettato, che
lo aveva lasciato attonito per una frazione di secondo, che lo stava facendo
sentire così vivo.
Così umano.
Note: Era da un po’ che mi
domandavo cosa sarebbe successo dopo l’attacco sferrato dall’Alba. Ho preferito
non andare troppo oltre con i fumetti perciò non so effettivamente se questo
episodio, o un fatto simile, sia avvenuto nella storia, so solo (da qualche
voce che è arrivata) che Gaara non ha perso del tutto i suoi poteri. Ma voi ve
lo immaginate Gaara senza il demone Tasso??? Io proprio
no!
Ok ok sto divagando
*Si rimette composta^^*, passiamo alla storia. Volevo dire solo poche cose:
spero che la vicenda sia scritta chiaramente e non ci siano problemi, in tal
caso io sono qui^^ Provvederò a chiarire i dubbi!
Spero di aver ricostruito dei personaggi IC e
che siano riusciti ad incastrarsi bene con il corso della vicenda generale.
Le recensioni sono sempre stragradite (a chi
non fanno piacere???) perciò vincete la pigrizia e
cliccate su “vuoi inserire una recensione?” ^-^
Guardate metto pure il messaggino no-profit!
XDDD
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Farai felice
milioni di scrittori.
Ringrazio
chi recensirà, chi metterà tra i preferiti (sono ottimista dai
XD) e anche chi leggerà solamente (pigroni! xDDD).
Un
saluto,
Gaara92