Una
breve fic ambientata dopo il capitolo 68 del manga, quindi se non
volete spoiler non vi conviene leggerla!
Il titolo è preso
dalla telefonata di Tamaki a Hikaru, fatta alla fine del capitolo
stesso... Orrendo, me ne rendo conto ^^'
[494 parole]
* * * * *
Something I want to talk about
Infilò
il cellulare nella tasca della giacca, sentendo gli occhi del gemello
puntati con una certa insistenza su di lui. “Era Tamaki”
Disse, rispondendo all'implicita domanda dell'altro.
“Cosa
voleva?”
Hikaru osservò l'espressione del fratello.
Kaoru conosceva già il motivo per cui il Lord l'aveva
chiamato. L'aveva intuito, o forse l'aveva
semplicemente letto
sulle sue labbra contratte. O sulle sue dita, che pochi secondi prima
avevano avuto l'impulso irrefrenabile di scagliare il telefonino a
terra. “Voleva parlare” Ribatté, cercando di non
lasciar trasparire alcuna emozione.
“Parlare?”
“Di
Haruhi” Precisò, sentendo una spiacevole fitta
stringergli lo stomaco.
“L'ha capito”
“L'ha
capito” Ripeté, in tono piatto.
“Era questo
quello che volevi, non è vero?”
“Certo! Ora
sarà una guerra ad armi pari”
Il
Lord sapeva. Aveva
smesso di essere cieco, di trincerarsi dietro uno scenario familiare
che ormai era stridente, quasi sinistro. Era quello che Hikaru aveva
desiderato, per cui aveva lavorato insieme agli altri membri del
Cub.
Eppure, ora che il piano si era realizzato, non era felicità
quella che provava. Non era sollievo, né soddisfazione.
Era
paura.
La fitta si
intensificò, nonostante stesse cercando di ignorarla.
Kaoru,
ancora una volta, intuì cosa si stava muovendo dietro l'ombra
di quel sorriso spavaldo. “Hikaru” Disse, gentilmente.
“Voglio chiederti una cosa. Sei davvero convinto di poter
vincere contro Tamaki?”
Hikaru gli si avvicinò e posò
la mano sulla sua spalla, stringendola. Kaoru sentì le dita
tremare, affondate nella stoffa della divisa. Un movimento appena
percettibile, lieve. “No, non credo che potrò vincere
contro di lui”
“Allora... Perché?”
“Perché
è bello avere qualcuno per cui combattere, nonostante
tutto”
Kaoru sorrise, inclinando il capo. “Tra poco
non avrai più bisogno dei consigli del tuo gemello
saggio”
“Per favore, non propinarmi un discorso su
quanto sia cresciuto in questi mesi” Rise Hikaru. “Mi
bastano le scenate di mamma sul fatto che stiamo diventando
bellissimi uomini”
L'altro fece una smorfia. “Se
volevi offendermi paragonandomi a mamma ci sei riuscito”
“Dai,
sai che in fondo ti voglio bene! Molto in fondo”
“Sono
impressionato dalla tua gentilezza”
I gemelli iniziarono a
camminare, avviandosi verso l'uscita del campus.
“Kaoru?”
“Ti
ascolto”
“Spero che anche tu troverai presto qualcuno
per cui lottare” Disse Hikaru, in tono serio.
Kaoru
annuì.
Durante il tragitto fino alla limousine rimasero in
silenzio, immersi nei reciproci pensieri. L'autista li stava
aspettando, e poco dopo la macchina iniziò a scivolare senza
fretta lungo il viale.
“Kaoru?”
“Sì?”
“Hai mai pensato a Mei?” Domandò Hikaru,
spiando la reazione del gemello.
“Mei?”
“Non
far finta di non sapere di chi sto parlando” Continuò.
“E' carina, forse troppo abbronzata ma carina... E mi sembra
che andiate d'accordo”
Il fratello gli lanciò uno
sguardo infastidito. “Cosa stai dicendo?” Esclamò,
puntando gli occhi sulla pelle chiara del sedile. “E poi non
sei un agente matrimoniale!”
“Eppure penso di non
sbagliarmi”
“Pensa quello che vuoi” Bofonchiò
Kaoru, che all'improvviso sembrava imbarazzato.
Hikaru non
aggiunse altro, limitandosi ad osservare il traffico di Tokyo con un
sorrisetto saccente sul viso.
* * * * *
NOTE
Mi piace l'idea di Kaoru e Mei insieme, sarebbero carini! Inutile dire che non mi rassegnerò mai a vedere Haruhi con Tamaki e non con Hikaru... Povero Hikaru! Le ingiustizie della vita T_T