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Autore: Luna Gothica    13/03/2005    4 recensioni
Cosa accadrebbe se una notte all'improvviso i personaggi dei nostri videogiochi preferiti prendessero vita...?
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura, Sovrannaturale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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!GMB!

---Game Might Be---

 

 

*Capitolo 1: …a GaMe*

 

^Corri! Corri!^

 

Due zombie la stavano inseguendo. Il corridoio era così lungo…troppo lungo perché potesse seminarli…

Monica si guardò alle spalle per osservare i due morti viventi venirle incontro…con i vestiti sbrindellati e i corpi semidecomposti, poi guardò di nuovo davanti a sé…Le scale per il primo piano erano ancora lontane…

 

^Non ho tempo di ucciderli…Devo arrivare alle scale…una volta là sarò salva…^

 

Continuò a correre senza più voltarsi indietro…C’ era quasi…

 

^E questi da dove saltano fuori?!^

 

Altri due zombie erano sbucati da un corridoio proprio davanti a lei, e ora anch’essi le venivano incontro agitando le braccia…

 

^Dannazione!! Toglietevi di mezzo!^

 

Gli zombie si erano piazzati proprio di fronte alle scale, ostruendole il passaggio. Monica fece per tirar fuori la pistola, ma le sue ultime munizioni erano andate perdute quando aveva ucciso i due dobermann-zombie poco prima

 

^Un’arma…ho bisogno di un’arma…^

 

Cercò il coltello, ma poi ricordò di averlo lasciato nel baule del sottoscala per far spazio al fucile, tra l’altro senza munizioni, che aveva trovato nella stanza adiacente a quella col soffitto mobile…L’unica cosa che poteva fare era tentare di oltrepassare i due zombie per raggiungere le scale…Tentò di aprirsi un varco, ma nel frattempo anche gli altri due zombie l’avevano raggiunta, e uno di loro l’aveva ormai immobilizzata

 

“No!!!”

 

Tentò ancora di divincolarsi e scappare, ma ormai era troppo tardi…

 

Game Over…

 

Monica si alzò dalla poltrona e spense la Play Station.

 

“Sarà la decima volta che ci provo…Non riuscirò mai a finire questo gioco!”

 

Estrasse sconsolata il CD dalla console, riponendolo con cura nella sua custodia.

Resident Evil: la pietra miliare dei videogiochi horror; Daniele glielo aveva prestato circa una settimana prima. Lei era stata felicissima di aver finalmente trovato qualcosa da condividere con lui…Adorava Daniele fin dai tempi delle elementari, ma lui non si era mai accorto di lei, almeno fino a quella mattina, quando lei gli aveva chiesto di prestarle il gioco.

 

Monica- “Potresti darmi il tuo numero? Sai, nel caso dovessi aver bisogno…voglio dire…per il gioco o cose così…”

 

Daniele l’aveva guardata in modo strano, poi le aveva risposto:

 

Daniele- “Resident Evil è un classico…Se lo conosci bene come dici non dovresti avere problemi, no?”

 

Monica- “Si, certo…Però…voglio dire…” balbettò

^Come diavolo mi è saltato in mente di dirgli che conosco il gioco alla perfezione?! Gli unici giochi che conosco sono quelli di lotta di mio fratello…^  

 

 Daniele- “Comunque, se hai bisogno…”

 

Aveva strappato un bigliettino dal suo diario aperto sul banco e ci aveva scarabocchiato sopra il suo numero di cellulare…

 

Daniele- “Sai, non credevo che tu fossi il tipo di ragazza a cui piace questo genere...

 

Monica era rimasta immobile a fissare il pezzo di carta nella mano del ragazzo. Non riusciva a crederci: Daniele stava davvero dandole il suo numero…

 

Daniele- “Allora? Hai cambiato idea?”

 

Monica- “No, no…stavo solo…”

 

Si era affrettata ad afferrare il bigliettino, e proprio in quel momento stava suonando la campanella dell’intervallo…Daniele aveva guardato l’orologio…

 

Daniele- “Senti, io torno in classe. Ci sentiamo.”

 

Si allontanò, poi raggiunta la porta, si voltò nuovamente verso di lei.

 

Daniele- “E stacci attenta, eh! Quello è il mio preferito!”

 

Le aveva fatto l’occhiolino, poi era scomparso nel corridoio…Monica era rimasta immobile al suo banco, con il videogioco in una mano e il numero di Daniele nell’altra…

 

 

Quello stesso pomeriggio Monica era andata a casa di Diana per raccontarle ogni cosa…

Quando era entrata nella sua stanza, Diana non aveva distolto per un solo attimo lo sguardo dallo schermo della TV ; aveva il joystick tra le mani e la sua PS2 era accesa…Le si era avvicinata lentamente…

 

Monica- “Diana?”

 

Diana le aveva fatto cenno con la mano di aspettare e aveva indicato il posto libero accanto a lei. Monica le si era seduta accanto senza più fiatare: per Diana il momento del gioco era sacro…

Monica osservava le immagini sullo schermo…un giovane ragazzo in divisa ballava con una ragazza dai capelli neri, o almeno ci provava, non sembrava esattamente ciò che si dice un bravo ballerino…

 

Monica- “Che gioco è?” chiese curiosa

 

Diana le aveva nuovamente fatto cenno di aspettare…

 

Diana- “Final Fantasy VIII. La scena del ballo...”

 

Il ragazzo sembrava essersi ripreso. Ballava infatti divinamente una specie di walzer…a un tratto però, si era fermato, il suo sguardo e quello della ragazza fissavano i fuochi d’artificio che brillavano nel cielo sopra di loro, poi l’aveva guardata negli occhi e…no, no…che delusione…niente bacio…la ragazza se ne era andata e lui era rimasto a fissarla con aria delusa mentre si allontanava…

 

Diana- “E’ bellissimo…”

 

sospirò commentando il volto del ragazzo fissato sullo schermo. Monica stava incominciando a stufarsi…

 

Monica- “Diana? Hai intenzione di staccarti da lì e darmi retta almeno per un minuto?”

 

Diana- “Adesso…Scusa…”

 

Si era alzata e aveva spento la sua console…Era almeno la decima volta che riguardava quella scena, nonostante avesse già terminato il gioco più di una volta…Squall era talmente stupendo…Diana tornò a sedersi vicino all’amica.

 

Diana- “Allora? Hai parlato con Daniele?

 

Monica era arrossita leggermente, ripensando a quella mattina…

 

Monica- “Sì…e lui…mi ha dato il suo numero?”

 

Diana- “Mh…E ti ha dato il gioco?”

 

Monica- “Sì. Ma non ci ho ancora giocato…”

 

Diana- “Quando lo finisci puoi prestarlo anche a me?”

 

Monica esitò…Daniele le aveva raccomandato di starci attenta…

 

Monica- “Forse…dovrei chiedere il permesso a Daniele…Non so se--

 

Diana- “Vabè non fa niente…Tanto non vado pazza per quel genere di giochi…uccidere zombie senza uno scopo non mi entusiasma particolarmente…”

 

Monica- “Hai detto zombie?!”

 

Diana- “Certo! Di cosa credeva che si trattasse?”

 

Monica- “Ma io non…Non credevo che…Dalla copertina mi sembrava un soldato…” ^Ora mi spiego le parole di Daniele questa mattina…^

 

Diana- “Resident Evil…Casa infestata…Non ti dice niente?”

 

Monica- “Lo sai che non ci capisco niente di inglese!”

 

Diana era scoppiata a ridere…Non voleva prendere in giro la sua amica…ma a volte era più forte di lei…

 

Monica- “Cosa c’è da ridere?”

 

Diana- “Se non capisci l’inglese avrai un bel po’ di problemi con quello!”

 

Monica- “Perché…?”

 

Diana- “Resident Evil è un gioco interamente in lingua inglese!”

 

Monica- “Che cosa?!”

 

Diana scoppiò a ridere divertita dall’ingenuità dell’amica.

 

Diana- “Allora…Hai ancora intenzione di giocarlo?”

 

Monica-“Certo! Voglio dimostrare a Daniele che anche io sono all’altezza!”

 

Diana- “Questo è lo spirito giusto! Io potrei scaricarti da internet le soluzioni del gioco! Così non avrai bisogno di capire ciò che dicono i personaggi!”

 

Monica- ^Daniele ho detto che posso chiamarlo se ho bisogno d’aiuto…^   ”Non potresti cercare solo le traduzioni dei dialoghi?”

 

Diana- “Oh…Allora l’hai presa proprio sul serio! Ok vedrò cosa posso fare…”

 

Monica- “Grazie Diana!”

 

Esclamò abbracciando l’amica.

 

Diana- “Bè…Sono sempre la tua migliore amica!”

 

Monica- “Ora e per sempre!”

 

Così Diana si era messa davanti al suo computer e dopo una mezz’ ora le aveva stampato per lei tutte le traduzioni relative al gioco.

Monica l’aveva ringraziata contenta ed era tornata a casa per mettersi subito all’opera. Suo fratello era fuori per gli allenamenti di calcio, così la Play Station sarebbe stata tutta per lei per tutto il pomeriggio.

In poche ore, con qualche tentativo e un po’ di tremarella, era riuscita ad avanzare nel gioco, ma ora…Era la decima volta che tentava di attraversare quel corridoio infestato dagli zombie…Ma non intendeva perdersi d’animo. Forse aveva solo bisogno di una pausa…Spense la console e scese le scale per andare in cucina a prendere qualcosa da sgranocchiare.

In casa non c’era nessuno, così avrebbe evitato i soliti rimproveri per i suoi spuntini fuori pasto…Aprì la credenza alla ricerca di qualcosa che soddisfasse il suo langurino…Tra le varie scatole che vi trovò, scorse una confezione ben nascosta di cioccolatini al liquore. Optò per questi ultimi e prese in mano l’intera confezione per portarla su…Prese un cioccolatino e se lo gustò prima di salire nuovamente in camera. Arrivata posò la confezione sul letto del fratello, si sedette nuovamente sulla poltrona e accese la radio per cercare qualche canzone che le piacesse ma, a quanto sembrava, a quell’ora non c’era nulla di interessante: solo pubblicità e giochi radiofonici. Spense la radio e rimase ancora un po’ seduta sulla poltrona. Era tutto così silenzioso quella sera…Erano le sei e mezza passate, il cielo incominciava ormai a imbrunirsi, passata l’ora del tramonto. C’era qualcosa di lugubre, di macabro, in quella sera. No…forse era una sua impressione. Quel gioco le stava facendo dare di volta il cervello, ma doveva continuare. Sentiva che doveva continuare…anche solo per superare quello stallo.

Accese la console. C’era talmente tanto silenzio che poteva sentire il suono del CD girare dentro a quella scatola grigia…Monica afferrò saldamente il joystick.

Era di nuovo nel rifugio del sottoscala. Questa volta ripose nel baule il fucile, prese con sé il coltello e uscì dalla stanza, salì le scale e…

 

Booohhhaaam!!!

 

Un boato, un tuono…qualcosa era risuonato per tutto il quartiere.

 

Monica- “Ma che diavolo è stato!?!”

 

Per qualche istante Monica udì i rumori degli antifurti che scattavano, compreso quello di casa sua, poi tutto si spense e l’intero quartiere rimase al buio, senza più alcun rumore, neanche quello del CD nella console

Qualcosa era accaduto. Lo sentiva: qualcosa era cambiato. No, forse era semplicemente andata via la luce…forse un temporale…un temporale? Ma se non aveva sentito neanche il più piccolo rumore da quando era a casa…Se ci fosse stato un temporale se ne sarebbe certamente accorta…

 

^Magari il temporale è incominciato quando ho iniziato a giocare e non me ne sono accorta…^

 

Cercò di spiegare a se stessa sebbene la cosa le sembrasse alquanto improbabile…In ogni caso ci avrebbe pensato più tardi. Ora aveva bisogno di una torcia; ricordava di averne vista una in mano al fratello non molto tempo prima, ma chissà dov’era finita ora…Aprì l’armadio del fratello e frugò tra le varie scatole sul fondo…ne aprì un paio ma senza risultato. Scorse poi la scatola dei pennarelli dove ricordava di averla vista lì dentro una volta…Aprì la scatola e trovò la torcia al suo interno. Monica l’afferrò e pigiò il tasto un paio di volte per assicurarsi che le batterie non fossero scariche. Un debole fascio di luce le illuminò il viso, lo rivolse davanti a sé e uscì dalla stanza…Le scale sembravano diverse, era sicura che prima fossero di meno…probabilmente era solo un’illusione ottica dovuta al buio…Fece per poggiare un piede sul gradino...un rumore. C’era un rumore al piano di sotto…tese l’orecchio…quel rumore le era familiare…sembrava come un rosicchiare continuo…intervallato da vari suoni gutturali…Monica rimase impietrita…No…non poteva essere…Scese un gradino, poi un altro, un altro ancora, piano, senza far rumore…Giunta a metà scala si fermò. Aveva le mani sudate, la torcia quasi le scivolava di mano…La impugnò con più forza, e con l’altra mano si appoggiò alla ringhiera. Poteva sbagliarsi…Doveva sbagliarsi…l’unico modo per scoprirlo era guardare…Sporse la testa lentamente e la girò in direzione della cucina…Il muretto le impediva di vedere completamente, ma c’era qualcosa lì dietro…qualcosa…o qualcuno…era proprio lì nella sua cucina…Monica si strinse alla ringhiera; aveva la bocca completamente asciutta, gli occhi sbarrati, le pupille dilatate…

La “cosa” era china su qualcosa…e dal rumore si sarebbe detto che la stesse mangiando…Monica trattenne il respiro…La cosa aveva finito. Stava per alzarsi…

 

^E’ un incubo…E’ solo un incubo…Quel gioco mi sta mandando in pappa il cervello…^

 

Si era alzato…si era accorto della sua presenza…Monica lo vide voltarsi lentamente verso di lei…

 

^Uno zombie…^

   
 
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