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Autore: Alyeska707    22/12/2015    3 recensioni
Uno dei possibili finali per la storia tra Damon e Emily.
Dal testo: No, le sue emozioni non erano distinte. Erano come fuse in una sola lama che la lacerava lentamente e sempre più in profondità. Però era consapevole che rimuginarci sopra non avrebbe né modificato il passato né risolto questioni. Allungò il braccio, così da raggiungere il tasto d’accensione della vecchia radio sul comodino. E sul primo canale stava cominciando una canzone che Emily conosceva bene, la canzone che lei aveva ispirato. La canzone di Damon Young. Tightrope.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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But nobody wants to be alone
I was walking a tightrope
-Tightrope

«I-Io…  Non lo so.» Oscillò, Emily, nella sua insicurezza. Alzò le spalle, sbatté le palpebre un paio di volte guardando verso il soffitto, poi annuì con la testa. «Non so cosa ne sarà di me, o… del mio sogno… Ma non voglio uccidere questo bambino per un sogno… irrealizzabile! Lui non lo merita e io… io non so più niente.» Singhiozzò riempiendo il pesante silenzio della stanza, non riuscendo più a controllarsi. Insomma, ormai cosa le restava? Se prima aveva due scelte, amare Damon o raggiungere le olimpiadi, ora si ritrovava con nessuna opzione. Nessuna via di fuga. Nessun piano B.
«Sei proprio come tua madre» disse l’anziana guardandola negli occhi, mentre i suoi erano appannati da un velo di lacrime. Certo, Emily aveva appena diciassette anni, però era… diversa, e forse era stata quella sua diversità a colpire Damon Young, che da suo punto di forza era diventato niente più di un’arma. Ed Emily non riusciva a spiegarsi la dinamica di tutti i fatti che si erano succeduti con tanta frenesia da confondersi, da farle esplodere la testa. E ogni volta che la ragazza realizzava che tutti i suoi sforzi e la sua deduzione per la ginnastica erano stati vani, veniva assalita da un’angoscia che la faceva ansimare, mentre le lacrime si accumulavano copiose ai margini dei suoi occhi e il cuore minacciava di uscirle dal petto. Sentiva ogni volta un groppo alla gola, poi una nausea insopportabile, e poi l’ennesimo conato di vomito.
E nemmeno Damon c’era. L’unica persona in cui aveva riposto la sua fiducia, l’unica con cui si era aperta, confessato le proprie debolezze, sfogata, l’aveva tradita. Aveva tradito tutti i progetti che avevano, aveva distrutto lei, che nonostante tutto, non poteva smettere di amarlo. Perché con lui era stata bene veramente e non poteva credere che i suoi sentimenti fossero mutati con tanta facilità. E sì, si domandava anche se ciò che provava per lei fosse anche minimamente comparabile a quello che sapeva provasse per Kaylie. Ciò la faceva sprofondare, andare a picco. Ma aveva capito che non ci si poteva fidare di nessuno, che il mondo è ingrato e ipocrita, che da soli si possono evitare molte sofferenze.
Abbracciò la nonna, mentre sentiva addosso il peso dell’intero mondo.
Aveva perso tutto.
Las Vegas era più illuminata di quanto ricordasse e dalla finestra della sua nuova camera, mentre il vento le spettinava i corti capelli corvini, era abbagliata dallo spettacolo di quelle luci. Tirò le maniche della felpa per nascondersi le mani dal freddo e incrociò le braccia, scrutando il panorama ora con aria critica, un’espressione seria, apparentemente distaccata, ma complice di un passato di glorie e delusioni.
Chiuse la finestra e si sedette a gambe incrociate sul letto fissando un punto indefinito sul pavimento. E pensando. Pensando a qualcosa di altrettanto indefinito, ma chiaro al contempo. Aveva rimpianti? Serbava rancore? Odio verso di lei, rabbia verso Damon? No, le sue emozioni non erano distinte. Erano come fuse in una sola lama che la lacerava lentamente e sempre più in profondità. Però era consapevole che rimuginarci sopra non avrebbe né modificato il passato né risolto questioni. Allungò il braccio, così da raggiungere il tasto d’accensione della vecchia radio sul comodino. E sul primo canale stava cominciando una canzone che Emily conosceva bene, la canzone che lei aveva ispirato. La canzone di Damon Young. Tightrope.
Così si addormentò con quella dolce melodia di sottofondo, la testa appoggiata sul cuscino, umido di lacrime.
La mattina dopo era esattamente una mattina come ogni altra della sua nuova vita. Aprì gli occhi alle 6.10, ancora abituata ai ritmi della Rock, poi, dopo aver constatato l’orario, si convinse di riposarsi ancora un po’.
 
«Emily, svegliati cara! Hai visite!» esclamò sua nonna scuotendola leggermente.
«Che… cosa? E chi è?» mugugnò assonnata.
Sentì altri passi avanzare, ma lei non si stava muovendo, e neppure la nonna.
«Emily.» Le si sgranarono gli occhi, riconoscendo all’istante la voce. Socchiuse le labbra in procinto di parlare, ma che poteva dire? Non trovava parole. Lei non lo voleva perdonare, non poteva. E non poteva dirgli che le era mancato inverosimilmente, che lo voleva accanto. Non poteva.
«D-Damon…» mormorò con un filo di voce.
Damon fece per parlare, per spiegare, per scusarsi, ma Emily si alzò e fece qualche passo verso di lui, con un’espressione contrariata dipinta in volto.
«Perché sei qui? Ti ha detto mia madre dove mi trovavo?»
Damon deviò lo sguardo dagli occhi freddi di lei, che altro non facevano che accusarlo e respingerlo. Certo, non negava di essere colpevole, anzi. Riconosceva di aver fatto un madornale sbaglio ad aver baciato Kaylie, ma era stato un momento di debolezza, tutti ne hanno. Emily lo aveva lasciato definitivamente, o almeno così credeva, e anche lui, come lei, ne era uscito devastato. Sentiva la necessità di alleviare il dolore, anche in minima parte. Aveva cercato una distrazione, un qualcosa che avesse potuto fargli dimenticare Emily. Ma se ne era pentito. Perché l’amava, ed era pronto a tutto per rimediare.
«E-Emily, io… mi dispiace, davvero, devi credermi, non volevo è stato un errore, davvero» allargò le braccia, come per abbracciarla ma lei arretrò bruscamente.
«Tu… tu non puoi venire e pretendere che tutto torni come prima, capisci? Io ho perso tutto!» Emily ricominciò a singhiozzare, non riuscendo a trattenere le lacrime. «Ho perso tutto per te! Non ho più un sogno, per te! E tu… tu… » Non riuscì a terminare la frase; lo superò uscendo dalla stanza. Damon la rincorse fino all’uscita gridandole di fermarsi, che lui amava lei soltanto, che non aveva mai smesso di farlo.
Gli occhi di Damon Young, prima azzurri come il mare a ciel sereno, si erano tramutati in una tempesta di vetri. Era terrorizzato all’idea di perderla. In fondo era l’unica cosa importante che gli era rimasta. Al diavolo la musica e il resto. Senza di lei non sarebbe mai successo niente.
Gli tornarono in mente le immagini di loro a Parigi, seduti sul prato verde, mentre si promettevano che si sarebbero incontrati sotto la Tour Eiffel nel 2012, dopo le olimpiadi. Il pensiero di averla strappata a quel suo futuro lo faceva sentire orribile. Quella promessa non sarebbe mai stata rispettata.
«Emily, fermati! Lasciami spiegare!»
Emily si bloccò, priva di forze per andare avanti.
«Emily Kmetko, sei la ragazza più… più misteriosa e intrigante che abbia mai conosciuto. L’ho capito fin da subito, da quando ti ho incontrato a quella festa, che eri diversa. E io… io non volevo che tu ti vedessi costretta a rinunciare al tuo obiettivo! Perché so cosa vuol dire sentirsi irrealizzati, ok?  E… e non voglio che tu ti senta così. Io ti amo e non smetterò mai di ripetertelo. E sono disposto a rinunciare a tutto per stare con te. Devi credermi. E non ti lascerò mai sola. Io… io sono pronto ad essere un… buon padre. Credimi Emily. Ti prego.»
Emily fece per asciugarsi le lacrime. Ora le sue labbra erano tese in un sorriso sofferto e commosso.
Quindi era stato il destino a scegliere l’avvenire di Emily? Sì, e aveva scelto Damon. Lui  era lì, giurando che non se ne sarebbe andato mai. Ed era l’unica cosa che importava ad Emily in quel momento.
 
Can you catch me?

 
Hello!
Sono Alyeska ed è la prima storia che
scrivo su Damon e Emily, nonostante
conoscessi da tempo la serie TV.
Se vi piace fatemelo sapere,
se c'è qualcosa che non va
fatemelo sapere comunque ^^
Inoltre pensavo che questa oneshot potrebbe anche diventare una long. recensite e ditemi cosa ne pensate a proposito e se ne vale la pena. :)


 
   
 
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