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Autore: Dragon gio    08/03/2009    1 recensioni
Un breve racconto dell'infanzia di Sai. Un momento che ha segnato qualcosa in lui, anche se ancora oggi non lo comprende appieno...
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Naruto Shippuuden - SIGNIFICANT BREAK
I personaggi di questa storia non mi appartengono, ma sono proprietà di Kishimoto Masashi. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.



SIGNIFICANT BREAK




Un passo dopo l’altro, cercava di sfuggirgli.

In quella faticosa corsa dove un maledetto sassolino si intromise fra lui e i suoi piedi.

La sensazione della terra umida sulla faccia, il respiro affannato e poi, quell’ombra nera che lo ghermiva…


Gli occhi si sbarrarono accompagnati da un violento sussulto. Si mise seduto, il respiro affannato lo percuoteva provocando dolore ai polmoni.

Pochi secondi per realizzare che era stato solo un brutto sogno. Una mano passò lenta fra i capelli, asciugandone quell’unica ma significativa goccia di sudore che era calata sul suo viso d’avorio.

Facendo attenzione a non provocare rumore, scese dal letto. Come un felino aggraziato raggiunse la porta della stanza ed uscì silenzioso.

Camminava a piedi nudi per quei corridoi bui, faceva scorrere la mano sul muro freddo per orientarsi.

Anche se aveva visto quella locanda solo nel pomeriggio, rammentava la strada per scendere le scale ed uscire nel piccolo giardino sul retro.

Non appena fu fuori, respirò a pieni polmoni quella brezza serale, fresca e limpida.

Nell’aria si percepiva umidità, forse avrebbe piovuto l’indomani. Anche il cielo era oscurato dalle nubi, ma le poche stelle visibili brillavano di una luce quasi magica.

Si sedette sui primi gradini del portico, non badando ai brividi di freddo che gli facevano accapponare la pelle bianca.

Si strinse un poco le braccia scoperte, rimproverandosi mentalmente per non aver preso una maglia prima di uscire fuori.

Ma lui era abituato a sopportare il freddo, così come il caldo. Poteva resistere giorni senza mangiare, o bere acqua.

Sapeva rimanere muto davanti alle ferite, per quanto dolorose fossero.

Riusciva a non provare nulla, nonostante il cuore nel petto a volte gli battesse così forte da stordirlo…

Era stato addestrato così Sai della Radice.

Emise un vago sospiro liberatorio, la vista di quel paesaggio gli stava donando quiete.

Stranamente, quel sogno lo aveva turbato.
Un rumore di passi lo mise in allerta, subito si voltò e il suo corpo si irrigidì, pronto a scattare al minimo cenno di pericolo.

La piccola porticina di legno si spalancò e un ragazzo biondo tutto assonnato fece la sua entrata in scena.

-    Aha, ecco dove eri… - mormorò lui non trattenendo uno sbadiglio.
-    Naruto-kun…cosa ci fai qui? –
-    Mh…sono andato in bagno, poi al ritorno ho notato che la porta della tua camera era aperta… -
-    Oh…devo averla lasciata aperta uscendo… - affermò lui atono. Che svista sciocca da parte sua, di rado commetteva simili errori.
-    Brr…che freddo che fa qui fuori! Ma perché sei venuto qui, scusa?! –
-    Umh…diciamo perché non riuscivo a prendere sonno… -
-    Anche tu? –

Un espressione interrogativa si dipinse sul viso del moro. Naruto non gli diede peso e, senza ulteriori cerimonie, decise si sedersi accanto a lui.

-    Ti secca se resto a farti un po’ di compagnia? –
-    No… -

Nessuno dei due prendeva la parola, erano intrappolati in quel tacito silenzio. Forse fin troppo esagerato, come pensò Naruto dopo qualche minuto…

-    Ehe…io devo aver mangiato troppo stasera…ho ancora la cena sullo stomaco, anche se mi corico, non riesco proprio a dormire! –
-    Credo che tu abbia esagerato con il pesce fritto…è difficoltoso da digerire in simili quantità… -
-    Umh…sì forse...! Però, Sakura-chan dice sempre che ho uno stomaco da struzzo e che potrei digerire pure i sassi!! –

Una lieve risatina increspò le labbra di Sai, facendogli deformare per qualche istante quel volto di cristallo.

Si sentì osservato, infatti quando spostò lo sguardo sul suo interlocutore, si accorse di quei pozzi cerulei che lo scrutavano attento.

-    E tu, perché non riesci a dormire? Di certo non perché hai mangiato troppo! A dire il vero, non hai quasi toccato cibo! –
-    Lo so…mi dispiace di aver fatto preoccupare Sakura-san con il mio comportamento… -
-    Bé, è un ninja medico! E’ normale che si preoccupi della salute dei suoi compagni!! –
-    Mh… -
-    Allora? Cosa può mai rendere così irrequieto un tipo come te, al punto di non riuscire a mangiare e dormire?! –

Sai attese un poco prima di rispondere, si prese il tempo per riordinare i tanti pensieri sparsi nel suo cervello.

Non parlava mai a casaccio e anche questa volta non lo avrebbe fatto.

-    E’ questo posto credo…che mi rende ansioso… -
-    Questo posto?! Parli della locanda…?! –
-    No…però, poco lontano da qui, anni fa, mi è accaduto un fatto singolare… -

Il biondo si fece ancora più attento alle parole dell’amico, curioso come non mai di conoscere qualche oscuro segreto di Sai.

Sogghignò furbescamente, eccitato come un bimbo.

-    Dai, racconta!! Adesso mi hai messo curiosità!! –

Lui sfoggiò uno di quei sorrisi indecifrabili, poi si schiarì la voce e cominciò a narrare di eventi accaduti quando era ancora un bimbo…

-    Una volta, non molto distante da qui c’era un orfanotrofio…in quel luogo ci ho passato alcuni anni della mia infanzia… -
-    Oh…vuoi dire che quel rudere che abbiamo viso oggi, era un orfanotrofio?! E tu ci hai abitato?! –

Sai fece un cenno d’assenso con il capo, prima di proseguire – Ricordo che in quel periodo, a causa delle guerre, quel caseggiato ospitava moltissimi orfani… -

Per un momento Naruto sussultò a quella parola, orfano. A volte si dimenticava che pure Sai aveva conosciuto il dolore di non crescere con accanto dei genitori amorevoli…

-    Eravamo davvero in troppi, e non appena qualcuno si presentava per adottare uno di noi, non ci si poneva troppe domande sul chi fosse o da dove veniva… -

Il giovane si prese un'altra breve pausa, come se lui stesso mentre parlava, si stesse ricordando di quei fatti.

-    L’importante, era che portassero via uno di noi…una bocca in meno da sfamare di quei tempi, voleva dire molto… -
-    Sì, capisco! Doveva essere dura per tutti… -  sussurrò sempre più catturato da quella storia che trovava davvero interessante.
-    Un giorno, si presentò un signore distinto, di mezza età…e decise di adottare me… -

Per un attimo, Naruto si sentì spaesato. Era certo che Sai fosse rimasto orfano, ma allora perché…?

Senza perdersi in ulteriori pensieri, tornò a concentrarsi su Sai.

-    Quando mi prese con sé e mi portò via, mi sentivo grato a quella persona…pensavo che dovevo esserlo, visto che si sarebbe occupato di me come un genitore… -
-    E poi? Che accadde?! –

Sai mostrò un altro sorriso, ma questa volta era differente. Era strano, vuoto e gelido…

-    Una volta soli, capì che le sue intenzioni non erano poi così nobili… -
-    Eh?! Ma…che stai dicendo?! Che cosa voleva da te quel tipo…?! – domandò concitato e ingenuo Naruto. Tentando di scacciare via dalle mente, orribili pensieri sulle intenzioni di quel distinto signore…
-    Mettiamola così…all’improvviso mi è saltato addosso…e io ho cominciato a scappare… -

Il compagno deglutì a vuoto, quello che era iniziato come un divertente racconto d’infanzia, si stava trasformando in un incubo.

-    Per un po’, sono riuscito a sfuggirgli, ma poi devo essere inciampato, non ricordo bene…e lui mi ha subito bloccato… -

Naruto rabbrividì, non solo per quella storia, ma per il viso totalmente inespressivo che aveva Sai mentre gli narrava di quella vicenda.

Totalmente serafico e apatico, continuava a parlare come se nulla fosse. Come se ciò che aveva vissuto fosse stata una comune corsa campestre e nulla più.

-    Sai…quell’uomo ti ha…? – balbettò il giovane, incapace di pronunciare la prossima parola. Sai lo osservava curioso, forse Naruto si era fatto coinvolgere un po’ troppo da quel vecchio racconto…
-    No… -
-    Meno male! Ma, non hai avuto paura?! –
-    Ad essere sincero…più che la paura, era il senso di impotenza che mi seccava! La mia sola forza di bambino, non poteva nulla contro quell’adulto…non riuscivo a far altro che pensare, che se non fossi stato così debole avrei di sicuro reagito… -
-    Ma…poi cosa è successo?! Se non eri in grado di liberati da solo da quel tizio… -
-    All’improvviso, intervenne qualcuno in mio soccorso…-
-    Sul serio?! E chi era?! –
-    Un ninja… -
-    Davvero?! –
-    Sì…uno shinobi di non ricordo quale villaggio…tutto un tratto il corpo di quell’uomo mi si è accasciato addosso, colpito alla schiena da un kunai… -


La mente di Sai, scavava con forza nei ricordi. E così, rivide quel se stesso bambino, steso a terra, inerme.

Quel se stesso patetico, capace solo di piangere perché troppo piccolo e debole per potersi difendere.

Rammentò l’odore sgradevole di quella persona mentre tentava di spogliarlo, ma più di ogni altra cosa, si ricordò del sibilo del kunai che fendeva l’aria.

Come il coltello che affondava nel burro, quel pezzo di metallo acuminato, di cui all’epoca non conosceva nemmeno l’esistenza, si era andato a conficcare in mezzo alle scapole di quell’uomo.

Gli era poi ricaduto addosso, pesante come un sacco di patate, gemendo dal dolore. Mentre si scostava da lui, ovviamente schifato e terrorizzato, vide in controluce la figura seducente di quello shinobi.

Anche sforzandosi, il viso di quel ninja era ormai sfocato nei suoi ricordi. L’unica cosa che non aveva scordato, era quel kunai luccicante, intriso di sangue che affiorava dalla schiena di quell’individuo senza scrupoli.

-    In quel momento, pensai che ero stato graziato da qualche divinità…nella loro infinita pietà, avevano mandato un angelo per salvare quel penoso bambino incapace di difendersi…-
-    Sai… -
-    Ma…quell’angelo, non si limitò a salvarmi…egli mi fece anche dono di un arma…-
-    U…un arma?! Vuoi dire che quel ninja, ti ha regalato un arma?!! A te, che eri un moccioso?! –
-    Sì, esatto! E mi spiegò anche, che a questo mondo una simile fortuna si ha una volta sola e che da quel momento, avrei dovuto contare solo sulle mie forze… -
-    Wow…che paroloni…! –
-    Forse…in quel momento non compresi appieno…ma quando quell’uomo rivoltante tentò di accanirsi di nuovo contro di me, allora io… -
-    EH?! Aspetta un attimo, ma non era morto?!! –
-    No…sono stato io ad ucciderlo…se ci penso bene, quella è stata la prima persona che ho ammazzato… -

Una goccia di sudore, sfuggì al controllo di Naruto e lentamente prese a scendergli giù dalle tempie.

-    Non saprei dirti se fossi stato davvero io a trafiggerlo o fu quel tizio a cadere sulla spada, ma in ogni caso morì per mano mia… -
-    Sai…se volevi mettermi i brividi, ti informo che ci sei riuscito!! – esclamò con disappunto il biondino. Lui per tutta risposta, tornò a sorridergli cinico.
-    Non pensavo di turbarti, perdonami… -
-    Mh…ehi, senti un po’! Lo hai mai più rincontrato quel ninja?! –
-    No purtroppo…però, ho ancora quell’arma che mi regalò… -
-    Sul serio?! –
-    Sì…è la mia spada corta… -
-    EH?! Quella…?!! –
-    Per un bambino, era come una vera spada…o almeno, era questa l’impressione che avevo da piccolo… -


L’ormai sbiadito ricordo di quelle piccole manine pallide che stringevano con forza quella spada, riaffiorò in lui.

Così come, la visione quasi celestiale che ebbe della schiena di quel ninja, che come un eroe si allontanava verso il sole…

E il pensiero timido che si formò in lui di voler diventare un ninja, un giorno.


Le dita passarono sulle membra stanche, con un ultimo sorriso si congedò da Naruto. Ma prima che potesse risalire in camera, lo stesso ragazzo gli corse dietro intimandogli di fermarsi.

-    Sai…!! –
-    Cosa c’è, Naruto-kun? –
-    Ecco…no nulla! Cioè… - biascicò grattandosi la nuca. Non trovando le giuste parole per esprimersi.
-    Che ti prende? –
-    Insomma, non ho capito…! Alla fine, è per quel che ti è successo allora che non ti piace questo luogo?!! –

Sai si soffermò a riflettere prima di replicare alla domanda dell’amico. Distolse lo sguardo da lui con noncuranza, le mani parevano sudargli leggermente per l’incertezza e la gola secca non aiutava.

Che gli eventi di quel giorno lontano, avessero significato davvero così tanto per lui?

Al punto da risultare come una frattura nel suo cuore?

Che fosse stato davvero un significativo punto di rottura con il se stesso debole e codardo?

-    Non lo so… - sussurrò con cipiglio severo infine. Un vago senso di inquietudine gli attraversò gli occhi color inchiostro.

Per un breve, ma significativo istante…


_ _ _


END
05-03-2009




Buona sera!! Questa fiction è stata una cosa del tutto imprevista! Semplicemente avevo voglia di reinterpretare l'ennesima scena tratta dal manga Berserk (non sò perchè, ma accosto spesso le sventure di Caska al personaggio di Sai! XDD)!!

Sono abbastanza soddisfatta di questa shot, forse perchè dopo tanto mi sentivo davvero ispirata...! XDD

Il titolo altro non è se non il verso di una canzone che mi piace tantissimo: Not Enough dei Flaw!! * * In realtà l'ho inserito solo a fiction ultimata, non trovavo un titolo adatto e questo verso mi piaceva particolarmente! XDD

Ok, lo ammetto, nell'insieme non è un gran che, e nemmeno tanto originale, ma mi andava di scriverla! Spero che vi sia piaciuta almeno un pochetto! XD

Sono come sempre graditi commenti, consigli e critiche costruttive!! ^ ^

Prima di scappare, ringrazio la carissima wolvie91 che ha commentato nuovamente la mia raccolta di Shot Memories!! Non ti preoccupare tesoro, se ho un altro colpo di fulmine, aggiorno con un nuovo capitolo! XDD Non posso essere rimasta all'asciutto di idee....non su Shin! XDD Anche a costo di parlare solo di lui (Ehi!! Ci sono anche io...!! ç . ç' Nd Sai)!! XDD

Sentiti ringraziamenti anche a tutti coloro che commentano sempre, che mi seguono, e che salvano fra i loro favoriti le mie storielle! XDD

Un grosso bacio da Giò, ci risentiamo nella prossima fiction!!!

P.S. BUONA FESTA DELLE DONNE A TUTTE NOI DONNE!!! ^ O ^ (Direi che ce lo meritiamo, o no? ^__-)







  
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