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Autore: LovelyMoon    23/12/2015    1 recensioni
Kevin e Noah sono fidanzati da 5 anni. Si amano da impazzire, hanno un rapporto solido, sincero, sono felici. Kevin non è mai stato in grado di mentire a Noah, ma se vuole riuscire nella sua sorpresa ora deve farlo! Ci vorrà tutto l’aiuto possibile da parte della famiglia di Noah –e del suo ex- eppure qualcosa va ugualmente storto… Kevin sceglie proprio il giorno di Natale per la sua sorpresa, perché è il giorno dell’anno preferito di Noah, ma un equivoco rischia di rovinare la festa… Ce la farà Kevin a chiedere all’amore della sua vita di sposarlo?
Un racconto simpatico e romantico per quest’aria natalizia che ci circonda!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Kevin

-Allora, sei pronto?- chiedo a Noah e lui mi guarda, con gli occhi luminosi e il sorriso caldo e splendente. Fa di sì con la testa, euforico, così infilo la spina delle lucine nella presa.

-Kev, perché non si accendono?- mi chiede quando l'albero non si illumina.

-Non lo so, aspetta ci riprovo- Sto per toccare la spina, il mio sguardo rivolto ancora verso l’albero, quando l'urlo di Noah mi blocca. Mi volto per guardare anch'io la presa e vedo delle scintille.

-Oh, merda!- esclamo scattando in piedi e trovandomi tra le braccia di Noah -L'albero avrebbe potuto prendere fuoco, ti rendi conto!- O forse no, non saprei. Non era mica l'albero ad essere collegato alla presa giusto? I miei sconclusionati pensieri vengono interrotti da Noah che mi gira verso di lui stringendomi le spalle.

-L'albero? Ti preoccupi dell'albero? Saresti potuto morire folgorato!- dice con un tono troppo alto e la preoccupazione che gli si legge chiaramente negli occhi. Il mio Noah è sempre stato come un libro aperto, almeno per me.

-Beh, sono ancora vivo- lo rassicuro e poi lo bacio dolcemente sulle labbra.

-Adesso che facciamo? Non possiamo avere un albero di natale senza le lucine! Questa è la seconda serie che si rompe!- si lamenta allontanandosi di qualche passo da me.

-Probabilmente perché erano entrambe vecchie di anni. Facciamo così, andiamo a comprarle- propongo sorridendo. Abbiamo addobbato praticamente tutto l'appartamento, vischio incluso, e di certo non possono mancare le lucine colorate. -Possiamo prendere anche quelle calze che hai visto qualche giorno fa, quelle che volevi appendere al camino, ti va?-

-Mi stai davvero chiedendo se mi va di andare per negozi a fare shopping natalizio?-

-È stata una domanda stupida, vero?-

-Assolutamente!- esclama ridendo.

Noah adora il Natale. Fin da bambino, è sempre stata la sua festa preferita. Al nostro primo Natale insieme, gli chiesi cosa gli piaceva di più di questa festa. Credetemi, non ha smesso di parlare per un’ora buona delle tradizioni della sua famiglia e del perché gli piaceva così tanto il Natale!

-Da dove inizio? Forse dovrei iniziare dalla neve. Mi piace tantissimo la neve! Hai presente quando le strade e i tetti delle case sono ricoperti da quel morbidissimo manto bianco? È stupendo! Il primo di dicembre, se c'è abbastanza neve, ci riuniamo tutti a casa dei miei genitori e facciamo un meraviglioso pupazzo con tanto di naso, sciarpa e cappello. Oh, e poi l'angelo! L'angelo di neve, hai presente? Ci stendiamo tutti a terra e iniziamo a muovere braccia e gambe fin quando la neve ci entra nelle mutande! E la battaglia di palle di neve! Mio padre ormai non è più tanto giovane, ma non mancherebbe mai a una battaglia di palle di neve! Ah e poi l'albero di Natale! Dio, io amo fare l'albero! Mi piace ancora di più quando ci mettiamo tutti i pacchi regalo! Così tanti che alla Vigilia sembrano formare un enorme castello! E decorare l'intera casa, soprattutto se con la mia famiglia. Ti ho detto che sono il quarto di cinque figli, vero? Beh, pensa che confusione quando eravamo piccoli! Mi piaceva da matti! Ridevamo e scherzavamo tutti insieme mentre aprivamo gli scatoloni degli addobbi, e la mamma ci portava le tazze con la cioccolata calda e i biscotti con le gocce di cioccolato. Oddio, ti sto annoiando vero? Sto straparlando! Scusami! Ti sembrerò pazzo, ho ventidue anni ma sembro un bambino di cinque! È che sento il Natale come la festa della famiglia, capisci? E io amo la mia famiglia. Non sarebbe Natale senza anche uno solo dei miei fratelli. Ti prego, non guardarmi come se fossi pazzo!-

Ovviamente non lo stavo guardando come se fosse pazzo, ma semplicemente come il ragazzo più dolce e adorabile che avessi mai conosciuto. Sono passati cinque anni da allora e ogni anno abbiamo fatto tutto quello che mi disse quel giorno. Il primo dicembre, non importa che giorno sia, Kelly e Jerry, i genitori di Noah, organizzano una cena di famiglia così che tutti possiamo fare quel famoso pupazzo di neve e l'angelo e la battaglia. Dopo cena, ci sediamo tutti in salotto, vicino al camino, a bere cioccolata calda e mangiare biscotti. Fino a cinque anni fa tutto questo era nuovo per me. Non ho mai festeggiato il Natale come loro. La mia famiglia era molto più... rigida, ecco. Le decorazioni in casa si limitavano a un piccolo albero in salotto. Il pranzo di Natale era come ogni domenica, con l'eccezione di scartare il mio regalo. Non bevevamo cioccolata calda né vedevamo film a tema natalizio. Il primo Natale che ho festeggiato con la famiglia di Noah, mi sembrava tutto così strano. Non ero per niente a mio agio nel stare insieme a quelle persone che ridevano e scherzavano felici, intorno a una tavola imbandita di ogni ben di Dio. Non ero abituato a sedermi sul pavimento, circondato da tante persone, a scartare regali con in sottofondo canzoni natalizie. Adesso invece, non ne posso più fare a meno.

-Ti sbrighi, Kevin? Andiamo!-

Noah mi tira per la manica della felpa e io sbuffo. Ha sul viso quell'espressione felice e serena che gli illumina gli occhi. I capelli castani sparati da tutte le parti e le guance arrossate a causa del freddo lo rendono, se possibile, ancora più adorabile. Dio, dopo cinque anni sono ancora totalmente, completamente, irrimediabilmente innamorato di Noah.

Noah

Il vento freddo mi fa pizzicare le guance e nonostante abbia messo i guanti, ho le mani gelate.

-Ho freddo- borbotto e Kevin sbuffa. -Ho le mani gelate- continuo, ignorando il suo sorriso sghembo.

-Sì, e le orecchie gelate e la coda gelata- mi prende in giro con un chiarissimo riferimento a La carica dei centouno sapendo che quella del cucciolo che si lamenta per il freddo è la mia scena preferita.

-Non ho la coda, ma se l'avessi sì, avrei anche quella gelata- Kevin ride, ma io continuo -Ho le chiappe gelate, però-

-Tesoro, tu adori la neve! Smettila di lamentarti!-

Io sbuffo e infilo la mano destra nella tasca posteriore dei suoi jeans e la sinistra nella tasca del mio cappotto.

-Oh, adesso capisco! Era una scusa per toccarmi il culo?-

Lo guardo con un sopracciglio sollevato e quel sorrisetto malizioso che a lui piace da matti.

-Non ho bisogno di una scusa per toccarti il culo- rispondo con tono più basso

-Quando siamo in pubblico sì- ribatte lui, poi improvvisamente si ferma, mi tira a sé e mi stringe tra le sue braccia. -Ma mi va bene così, puoi toccarmi il culo tutte le volte che vuoi- aggiunge e poi mi bacia, delicatamente, facendomi rabbrividire come solo lui sa fare. È incredibile come dopo cinque anni, ogni volta che le sue labbra toccano un qualsiasi lembo della mia pelle, io rabbrividisco dalla punta dei capelli ai piedi. Ogni volta che mi tocca, con tenerezza o passione, il mio cuore batte ancora all'impazzata come se fosse la prima volta.

-Sei arrossito- mi dice sfregando la punta del suo naso col mio -E sei adorabile-

-È il freddo- mento io facendogli la linguaccia.

Riprendiamo a camminare e manca solo qualche metro al negozio, ma una folla poco più avanti di noi ci incuriosisce e ci fermiamo.

-Che succede?- mi chiede Kevin, allungando il collo per riuscire a vedere qualcosa. Io sono più alto di lui di sette centimetri quindi non ho bisogno di alzarmi sulle punte.

-Ehi, guarda! Quei due si sono sposati!- esclamo, con un po' troppo entusiasmo, a dire il vero. Neanche li conosco!

-Chi?-

-Non lo so, ma sono due uomini molto carini e molto felici!-

-Beh, sono contento per loro- commenta Kevin ma il suo tono è strano e non mi convince. Riprende a camminare e visto che la mia mano è bloccata nella tasca del suo jeans, mi tira facendomi inciampare.

-Kev, non tirarmi così!-

-Scusa, ma il negozio potrebbe chiudere tra poco-

C'è qualcosa che non va. Kevin è un tipo curioso, si farebbe gli affari di tutti.

-Che hai?- gli chiedo allora sperando che mi risponda sinceramente, invece del suo solito snervante “niente”.

-Niente- Ecco, appunto.

-Non è vero. Dai, dimmi che hai!-

-Noah sul serio, niente! Voglio solo andare a prendere le lucine, tornare a casa e sistemare l'albero-

-E le calze! Dobbiamo prendere anche le calze- aggiungo io e lui sorride. -Kevin...-

-Si?-

-Tu pensi mai al matrimonio?- gli chiedo con tono incerto. La domanda mi è uscita prima ancora che potessi anche solo chiedermi se fosse una buona idea farla e ormai è troppo tardi per avere paura della risposta. Kevin si ferma di botto e mi guarda con occhi spalancati e l'espressione sorpresa, ma non in senso positivo. Direi più sconvolta. Merda!

-Beh... no- mi risponde guardandomi con ancora gli occhi sgranati.

-Davvero? Non vorresti sposarti un giorno?- gli chiedo ancora

-Perché dovremmo sposarci?-

-Perché stiamo insieme da cinque anni e conviviamo da tre!-

-Esatto, che differenza farebbe un matrimonio?-

D'accordo, immaginavo che avrebbe detto di no ma addirittura non volersi sposare mai?

-Stai dicendo che non vuoi sposarti? Neanche tra qualche anno? Anche se ormai tutti gli Stati permettono alle coppie omosessuali di sposarsi?-

Kevin si stringe nelle spalle e io resto sconvolto. Riprendiamo a camminare, ma non ho più nessuna voglia di comprare quelle lucine né le calze.

Kevin

-Backy, è successo un casino!- sussurro al telefono, chiuso in bagno nella speranza che Noah non mi senta.

-Che hai? Oddio, è qualcosa di grave?- mi chiede lei preoccupata

-Sì! No! Cioè, non come pensi tu!-

-Allora calmati e perché diavolo stai sussurrando?-

-Perché Noah non deve sentirmi! Backy, devi aiutarmi!-

-Va bene, ma prima devi dirmi cosa è successo!-

-Hai ragione, scusa. Oggi eravamo per strada e abbiamo visto due uomini che si erano appena sposati!-

-Ok- fa Backy -E dov'è il problema?-

-Il problema è che Noah ha iniziato a parlare di matrimonio! Mi ha chiesto se ci penso mai e se un giorno vorrò sposarmi!-

-Ops!-

-Ops? Sai dire solo questo? Backy, è un disastro! Mi rovinerà la sorpresa, lo so! Sono andato nel panico e gli ho detto che non mi sposerò mai!-

-Non esagerare, Kevin! Anzi, forse è meglio così! Adesso sa che non vuoi sposarti e quindi quando glielo chiederai sarà ancora più sorpreso, non trovi?-

-Tu dici?- gli chiedo non del tutto convinto. Mi passo una mano tra i capelli, nervoso e cerco di calmarmi facendo un lungo respiro.

-Kevin, andrà tutto bene-

-E se mi scopre? Sai che non sono capace di mentire a tuo fratello!-

-E tu fai in modo che non succeda! E poi ti aiuteremo noi, te l'ho già detto!-

-Adesso è anche arrabbiato perché crede che non voglio sposarmi! E se mi lascia? E se pensa che non tengo abbastanza al nostro rapporto?-

-Smettila di essere così melodrammatico! Noah sa che lo ami, non ti lascerebbe solo perché non vuoi sposarti!-

-Si, ma... Merda, mi sta chiamando, devo andare!- Chiudo la telefonata senza neanche salutarla, apro la fontana del lavandino giusto per fare un po' di scena e poi esco.

-Allora, accendiamo queste lucine?- gli chiedo cercando di sembrare più normale possibile, anche se sto sudando freddo e non riesco a smettere di torcermi le mani. Noah ovviamente lo nota e mi guarda accigliato. Non sono mai riuscito a nascondergli niente, che diavolo mi è preso quando ho deciso di fargli questa sorpresa? Dio, adesso mi lascia!

-Che hai? Sei strano, Kevin, e non dirmi niente!-

-Oh, io... Ecco... in realtà...- riesco solo a balbettare, così Noah mi si avvicina e mi stringe la vita con le sue mani grandi.

-C'è qualcosa che ti preoccupa? Sai che puoi parlarne con me, qualsiasi cosa sia-

-Vuoi lasciarmi?- mi lascio sfuggire e se mi dice di sì al diavolo la sorpresa, dannazione, glielo chiederò qui e ora!

Noah mi guarda tra lo scioccato e il divertito.

-Perché dovrei volerti lasciare?-

-Perché ti ho detto che non voglio sposarmi e a quanto pare tu vuoi sposarti!- gli rispondo con un tono così stridulo da farlo arretrare.

-Oh, Kevin! Non ti lascerò solo perché non vuoi sposarti. Certo, mi piacerebbe poter dire che sei mio marito, un giorno. Mi piacerebbe rendere tutto ufficiale, ma io ti amo. Sposati o no, ti amo da impazzire-

Devo sembrargli un cucciolo bastonato, perché ho il broncio e lui sorride guardandomi con tenerezza.

-Ti amo anch'io. E magari un giorno, chissà, ci sposeremo...-

-Basta parlare di matrimonio, ok? Lasciamo perdere. Andiamo ad accendere quelle lucine- dice, poi mi bacia sulla fronte, sulla punta del naso e infine sulla bocca.

Spero proprio di non rovinare tutto!

*

Kevin

-Buongiorno, tesoro- Noah mi sveglia accarezzandomi una guancia. È steso dietro di me, il suo petto contro la mia schiena e le sue braccia che mi stringono forte.

Prima di incontrare Noah non amavo molto le effusioni. Non mi piaceva essere coccolato, non mi piacevano le smancerie e a stento lasciavo che i ragazzi mi baciassero durante il sesso. Ero un ragazzo abbastanza cinico e freddo, dovuto a un'infanzia non proprio facile a causa dei miei genitori severi, snob e che mi lasciavano per la maggior parte delle volte da solo o con la domestica. Poi ho conosciuto Noah.

Era il dodici dicembre e faceva così freddo che mi chiusi in un bar a bere della cioccolata calda. Qualche minuto dopo, la porta si aprì, facendo arrivare una folata di vento gelido, ed entrò questo ragazzo alto e con le spalle larghe, una felpa blu col cappuccio a coprirgli la testa e dei pantaloni da tuta neri, larghi ma non abbastanza da nascondere i muscoli delle gambe e il sedere meravigliosamente tondo e sodo. Dal cappuccio gli usciva un ciuffo di capelli castani che gli cadeva sulla fronte. Aveva le guance rosse, ma la cosa che mi colpì di più fu il suo sorriso. Entrò sfregandosi le mani per scaldarle, ma aveva sul viso un sorriso largo e luminoso che gli faceva comparire due fossette sulle guance ed era così bello che mi mozzò il fiato. Salutò Ben, il barista, e poi si guardò intorno in cerca di un tavolino libero. Erano tutti occupati, per mia fortuna, quindi si avvicinò a me e mi chiese se poteva sedersi. Ci misi qualche secondo a rispondere, perché ero troppo impegnato a fissare quelle labbra rosse e piene e quegli occhi di un chiaro verde con dei puntini più scuri, grandi e vivi. Noah ha gli occhi più espressivi che abbia mai visto. Come io non riesco a mentirgli, lui non può nascondermi le sue emozioni. Che sia felicità, rabbia, passione, dolore, malinconia. Non c'è bisogno che mi parli, mi basta guardarlo negli occhi.

Così, quando ora mi giro verso di lui riesco a leggere chiaramente nei suoi occhi il desiderio. Gli sorrido malizioso e gli bacio la punta del naso. A lui non basta e cattura la mia bocca con la sua, alternando i baci con piccoli morsi. Sento la sua erezione contro il mio stomaco e mi spingo di più verso di lui per aumentare la frizione dei nostri corpi.

-Questo sì che è un buongiorno- gli dico mentre la sua mano si insinua nei miei pantaloni.

-Davvero? Credevo che il miglior buongiorno fosse svegliarti accanto a me- mi stuzzica stringendo la mia erezione nuda nella sua mano. Mi scappa un gemito e lui sorride sulle mie labbra.

-Non per offenderti, amore, ma questo è...- Non riesco a finire la frase perché Noah si fionda sulla mia bocca e mi bacia con passione. Ricambio il bacio e lentamente infilo la mano nei suoi pantaloni, fin dentro i boxer. Noah ansima sul mio collo e dopo poco raggiungiamo entrambi l'orgasmo.

-Wow...-

-Già, wow- mi dà corda lui. Alzo lo sguardo verso il comodino per vedere l'ora e mi viene un colpo.

-Fammi alzare, tesoro. Alle nove devo essere in ufficio- dico cercando di essere più convincente possibile. Non guardarmi negli occhi, non guardarmi negli occhi. Ti prego, non guardarmi negli occhi!

-Ma è sabato! Il sabato hai la giornata libera!-

-Lo so, ma vedi... Jason mi ha chiesto... di ...-

-Che mi stai nascondendo, Kevin?- mi chiede incrociando le braccia al petto.

-Niente!- rispondo alzandomi di scatto dal letto -Perchè credi che ti stia nascondendo qualcosa?-

-Perché stavi balbettando- mi risponde mettendosi anche lui in piedi -Sai che non puoi mentirmi, Kevin-

-Lo so ed è per questo che non lo faccio mai! Sarebbe inutile- Oddio, sto iniziando a sudare!

-Allora perché sei così nervoso?- insiste e io mi avvicino a lui e gli prendo le mani. Posso farcela!

-Non sono nervoso, vorrei solo poter restare qui con te invece di andare in ufficio- gli dico serio stupendo anche me stesso. Noah mi guarda con quel suo sguardo tenero e caldo, il sorriso accennato che gli illumina il viso. Fare tutta questa messinscena vale davvero la pena, se il risultato sarà vedere l'amore della mia vita felice.

-D'accordo. Va' a farti la doccia, io preparo il caffè-

Noah

I giorni che precedono Natale sono una vera confusione, le strade e i negozi sono affollati e io mi diverto da impazzire. Anche se Kevin è a lavoro e fuori fa davvero troppo freddo, ho preferito uscire anziché stare chiuso in casa. Ho già comprato i regali di Natale per tutta la famiglia, ma non mi dispiacerebbe trovare qualche altra cosa per Kevin. So che non è con i regali che si dimostra quanto si ama una persona, ma a me piace farli e a Kevin piace riceverli. In realtà, gli piace scartare i regali perché è curioso come pochi! Siamo perfetti insieme! Beh, che siamo una coppia perfetta l'ho capito tanto tempo fa. Forse addirittura dal nostro primo incontro. Era il dodici dicembre, il giorno che consideriamo il nostro anniversario. Faceva un freddo incredibile e l'unica cosa che volevo fare era chiudermi nel mio bar preferito e bere una cioccolata calda. Il bar di Ben però era affollato e tutti i tavoli erano occupati. Stavo per andarmene quando vidi Kevin. Aveva una maglia nera che gli metteva in risalto i muscoli delle braccia, il collo era coperto da una sciarpa grigia. La prima parola che pensai per descriverlo fu sexy. E mi stava fissando. Non per semplice curiosità, lo avevo capito da subito che mi stava quasi mangiando con gli occhi. Mi avvicinai a lui e gli chiesi se potevo sedermi. Ci mise un po' per rispondermi e in quella breve attesa mi permisi di guardarlo davvero. Aveva gli occhi di un chiaro azzurro, il naso perfetto per il suo visto squadrato ma con i lineamenti morbidi. La bocca era semplicemente meravigliosa con il labbro inferiore leggermente più carnoso di quello superiore. Ricordo che restammo in quel bar per ore, a parlare e ridere fin quando trovò il coraggio di chiedermi un appuntamento per quella sera stessa. Da quel giorno è entrato a far parte della mia vita, una vita che senza di lui, adesso, non avrebbe senso.

Per questo quando lo vedo a qualche metro di distanza da me vado nel panico. Che diavolo ci fa lì? Perché non è a lavoro? Aveva detto che doveva andare a lavoro! Mi ha mentito, come diavolo ci è riuscito! Io capisco sempre quando mi mente! L'anno scorso ha provato a farmi una sorpresa per il mio compleanno, fingendo che non avrei avuto neanche la torta. Ovviamente l'ho scoperto. Andò in panico appena gli feci qualche domanda e non ci misi niente a capire che mi stava preparando una festa a sorpresa! Da allora ha promesso a sé stesso che non mi avrebbe mai più fatto un sorpresa né detto una bugia! E poi che diavolo ci fa Gabe con lui?

Mi nascondo dietro un palo della luce, col cuore a mille e il respiro affannato. Si abbracciano e quando si staccano ridono come due idioti. Perché ridono? Kevin non è così divertente! E che diavolo deve fare col suo ex? Vorrei sentire cosa hanno da dirsi, sapere perché sono così vicini. Ho i pugni così stretti per la rabbia che le unghia mi si stanno conficcando nella carne. Va bene, questa mattina non so come è riuscito a mentirmi, ma vediamo adesso come se la cava, con le spalle al muro!

Li raggiungo a passo veloce e pesante, facendo lunghi respiri per calmarmi.

-Non potevo non farlo, per chi mi hai preso?- sento dire a Kevin.

Nella mia mente si stanno formando milioni di scene, una più orribile dell'altra. Quindi è stato Kevin a chiamare lui. Perché lo ha chiamato? Perché si sono visti? Quante altre volte si sono incontrati? Cosa non poteva non fare? Oddio, hanno fatto sesso sulla scrivania di Kevin?

-Kevin- lo chiamo con voce dura, pur cercando di essere più rilassato possibile. Oh, certo, come se fosse possibile rilassarmi dopo aver immaginato il mio uomo fare sesso con un altro sulla sua scrivania!

Kevin si gira di scatto, con gli occhi spalancati e il viso pallido. Beccato, eh! In un attimo le punte delle orecchie gli diventano rosse e lo vedo anche torturarsi le mani.

-Noah! Che... che ci fai qui?- mi chiede balbettando, con voce stridula e un'aria tremendamente colpevole.

-Passeggiavo. Tu? Mi avevi detto che dovevi andare a lavoro- gli dico. Incrocio le braccia al petto e assumo una posizione più rigida, giusto per intimorirlo un po'. Va bene, razionalmente parlando non credo davvero che Kevin mi abbia tradito col suo ex, ma comunque mi ha mentito. Deve esserci qualcosa sotto.

-Io... Il capo... In ufficio...-

-Stai balbettando, Kevin- lo fermo guardandolo con sguardo accigliato -Ti stai torturando le mani e hai le orecchie rosse-

-Oh, è per il freddo. Sai, ho dimenticato il cappello-

-Che ci fai qui? Con Gabe?-

-Ehm sì, ciao Noah- mi saluta Gabe. Non l'ho mai sopportato e il fatto che abbia avuto una relazione col mio ragazzo può essere una valida motivazione.

-Ciao, Gabe. Allora, Kevin? Sai che non puoi mentirmi. Mi hai detto che andavi in ufficio, era una bugia?-

-Cosa? No! Sono andato in ufficio, ma poi Jason mi ha mandato a fare dei servizi per lui, ecco-

-Quali servizi?-

-Noah! Anche tu qui?-

Mi giro verso la voce che mi chiama, per trovarmi di fronte mia sorella Backy.

-Backy? Ciao...-

-Ciao fratellino- mi saluta lei schioccandomi un bacio sulla guancia -Che coincidenza tutti qui, eh?-

-Eh già- concorda Kevin -Stavo proprio salutando Backy quando ho visto Gabe da lontano- mi spiega.

-Ah sì?-

-Si- risponde Gabe.

-Visto che Kevin ha incontrato questo suo amico...- dice Backy.

-Ex ragazzo- preciso con tono duro.

-Quello che è, sono andata a dare un'occhiata in quel negozietto laggiù-

-Capisco- dico alla fine non del tutto convinto -Kevin, non mi hai ancora detto cosa dovevi fare per Jason-

-Mi ha solo chiesto di... andare alla posta per conto suo. Tutto qui- risponde, indicando la posta alle sue spalle.

D'accordo, facciamo un riepilogo: Kevin è uscito dall'ufficio, che si trova a pochi isolati da qui, per andare alla posta, ha incontrato Backy e poi Gabe, dopodiché Backy si è allontanata e sono rimasti solo Kevin e Gabe. Non so se posso crederci. Sbaglio o ha detto di averlo chiamato lui? Ma Kevin non mi ha mai dato motivo di dubitare di lui, quindi... nonostante tutti i chiari segnali che mi indicano che mi ha mentito, voglio credergli.

-E ora torni in ufficio?-

-Sì, solo per un'altra oretta credo. Il tempo di consegnare delle ricevute a Jason e poi torno a casa-

-D'accordo- dico alla fine -Ci vediamo lì- saluto tutti con un semplice cenno della testa, senza dare neanche un bacio sulla guancia a Kevin. Voglio credere che sia stata tutta una coincidenza, ma non ne sono ancora del tutto sicuro.

Kevin

-Merda, merda, merda!-

-Kevin, santo Dio, calmati!-

-Calmarmi, Backy? Dio, chissà adesso cosa pensa!-

-Cosa potrà mai pensare? Gli hai detto che sei uscito per fare dei servizi per il capo, no?-

-Si, ma mi ha visto col mio ex! Già qualche giorno fa abbiamo avuto quella discussione sul matrimonio-

-Ti ha detto che non ha nessuna intenzione di lasciarti, giusto? Anche se non vuoi sposarti?-

Faccio un cenno con la testa, perché adesso sono troppo preoccupato per riuscire a dire cose sensate. Ho le mai sudaticce e la gamba non vuole saperne di stare ferma.

-Ascolta- Backy mi stringe una mano così che possa guardarla -Stasera, a casa, preparagli una di quelle tue solite cene a lume di candela. Qualsiasi cosa per dimostrargli che non è cambiato niente nel vostro rapporto-

-Stai dicendo che può pensare che mi sia visto con Gabe perché abbiamo di nuovo una storia?-

-Sei tu che lo stai pensando, Kev!- ribatte Gabe -E con la cena potrebbe pensare che hai qualcosa da farti perdonare-

-Oddio! State zitti, sono già abbastanza preoccupato!-

-Non ne hai motivo, Kevin- cerca di tranquillizzarmi Backy -Noah sa che lo ami più di qualsiasi altra cosa al mondo e solo perché ti ha visto per strada col tuo ex non vuol dire che ora pensa che lo stai tradendo-

-Ne sei sicura?- chiedo con tono piagnucoloso.

-Certo- risponde lei, con un deciso cenno della testa.

-E poi ormai è quasi tutto finito, devi solo aspettare che arrivi la misura giusta. Non farti prendere dal panico, va bene?-

-D'accordo. Ci proverò-

Noah

-Ne sei proprio sicuro?-

-Ti dico di sì, Billy! Chiedi a Backy, se non mi credi!-

-Dai Noah, non penserai mica che Kevin ti stia tradendo?-

-Non lo so! Mi è sembrato strano. Sicuramente mi ha mentito su qualcosa e poi quella storia del matrimonio... Era così strano mentre ne parlavamo-

-Certo, perché non vuole sposarsi!-

-Mamma? Stavo parlando con Billy!-

-Ho messo il vivavoce-

-Chi altro c'è? Volevo solo un po' di conforto, non una riunione con l'intera famiglia!-

-Nina-

-Papà-

-Johnny-

-Wow, praticamente tutti, non potevate dirmelo prima?-

-Non sarebbe stato così divertente- mi dice Nina e posso benissimo immaginare la sua espressione divertita.

-Sentite, io sono davvero preoccupato. Kevin non è mai stato così misterioso e tanto meno è mai stato bravo a dirmi bugie!-

-Questo vuol dire che non ti ha mentito, se non sei riuscito a capire cosa ti stava nascondendo!- ribatte mia madre esasperata.

-E se invece fosse qualcosa di davvero importante, magari grave? Così tanto che ha davvero imparato a nascondermi le cose? -

-Stai esagerando, Noah!- il tono di papà è burbero e ciò vuol dire che sta iniziando a stufarsi -È cambiato qualcosa nel vostro rapporto ultimamente? A parte quello che hai detto adesso, lo vedi strano? Si è allontanato, è più freddo?-

-No! Assolutamente no, stamattina abbiamo anche fatto ses...-

-Noah!- mi fermano tutti insieme, inorriditi al pensiero che io e il mio ragazzo facciamo sesso come qualsiasi altro essere vivente sulla faccia della Terra.

-Cosa?-

-Ci sono i bambini!- Oh!

-Ciao, zio Noah!- sento i miei nipotini salutarmi.

-Santo Dio, quando avevate intenzione di dirmelo?-

-D'accordo, ascolta Noah- mi dice Johnny con un tono stranamente serio per lui -Kevin ti ama, lo sappiamo tutti che per te farebbe qualsiasi cosa. Sei la persona più importante della sua vita, quando mai ti ha dato modo di dubitare di lui? L'unica volta che ha provato a mentirti è stato quando ha cercato di farti quella festa a sorpresa e neanche ci è riuscito!-

-Un momento!- esclamo e sento la mia famiglia sussultare -Una sorpresa! Mi sta preparando una sorpresa!-

-Oh- sento dall'altro lato del telefono, quindi ho ragione!

-Ho ragione? Kevin mi sta preparando una sorpresa? E voi lo sapete?-

-No, tesoro- risponde mia madre -Non sappiamo niente. E poi cosa credi che sia? Avrai già il regalo di Natale, non ti aspetterai pure una sorpresa!-

-Non deve essere per forza a Natale, mamma-

-Noah sul serio, stai pensando troppo. Prima dici che ti tradisce, poi che ti sta preparando una sorpresa. Non può essere che ti stai immaginando tutto?-

-Nina, conosco il mio ragazzo. Va bene, grazie per la chiacchierata! Ci vediamo a Natale!- senza dar loro il tempo di salutarmi, chiudo la telefonata. Mi sento molto più sollevato, adesso! E felice! Non solo il mio ragazzo non mi sta tradendo, ma mi sta anche preparando una sorpresa!

*

Noah

-Dove hai detto che vai?-

-Jason mi ha chiesto di andare a ritirare dei pacchi per lui alla posta-

-Mmm, certo-

Kevin si gira a guardarmi, con gli occhi assottigliati -Cosa c'è? Non mi credi?-

-Certo che ti credo- rispondo -Non dovrei?-

-Perché non dovresti?-

-Non lo so, sei tu che lo stai dicendo-

-Io non sto dicendo niente- si gira di nuovo e riprende ad abbottonarsi il cappotto.

-Ehi- lo chiamo, abbracciandolo da dietro. Kevin poggia la testa sulla mia spalla e io gli poso un bacio sulla tempia -Ti amo, lo sai vero?-

-Lo so. Ti amo anch'io- Si gira e mi bacia sulle labbra, portando le mani tra i miei capelli. Il bacio si fa più intenso, ma prima che le mie mani arrivino sul suo fondoschiena, si allontana.

-Devo andare, è la Vigilia e la posta chiude prima-

-D'accordo-

-Quando torno riprendiamo da qui, ok?- mi dice con uno sguardo ricco di allusioni

-Ci conto- sussurro al suo orecchio e lui rabbrividisce.

Mi dà un ultimo bacio e poi se ne va.

Non credo che stia andando davvero alla posta. Vorrei seguirlo, perché vorrei davvero scoprire cosa sta combinando, ma so, o almeno immagino, che Kevin si stia impegnando davvero tanto per questa sorpresa e non voglio rovinargliela. Ho pensato a cosa possa essere. Qualche mese fa abbiamo parlato di prenderci un cucciolo, quindi magari si tratta di questo. Avevamo pensato anche a dei nomi, come Kai o Lily. Sì, forse è un cucciolo! Oppure un viaggio alle Maldive. Abbiamo parlato anche di questo un po' di tempo fa. Va bene, basta così! È inutile pensarci! Quindi decido di andare a farmi una doccia, ma la suoneria di un telefono che non è il mio mi blocca. Guardo sul divano e il cellulare di Kevin è proprio lì.

-Pronto?-

-Kevin? Tu non sei Kevin- mi risponde una voce maschile dall'altro lato del telefono.

-No, sono il suo ragazzo! Tu chi sei?-

-Oh! Ehm, ciao Noah. Sono Gabe-

Giuro che la prossima volta non rispondo più a nessuna chiamata senza prima vedere chi è!

-Gabe, ciao- ricambio il saluto perché sono una persona educata, nonostante l'odio che provo per questo tizio. D’accordo, odio è una parola troppo forte, ma è pur sempre l’ex del mio ragazzo! -Cosa vuoi da Kevin?-

-Non c'è?-

-È uscito e ha dimenticato il telefono qui. Perché lo vuoi?-

-Io... niente, è che dovevamo incontrarci per un... affare-

Il mio cuore si ferma per qualche secondo di troppo. Non posso crederci. Kevin doveva incontrarsi col suo ex?

-Che tipo di affare?-

-Beh sai... volevo chiedergli un aiuto per un contratto essendo lui un avvocato e...-

-Certo, capisco. Come ti ho detto, Kevin ha dimenticato il telefono a casa. Gli dirò che hai chiamato, ciao-

Chiudo la telefonato e butto di nuovo il telefono sul divano. C'è davvero qualcosa che non va, ora ne sono sicuro. Kevin non doveva non andare alla posta perché mi sta preparando una sorpresa, doveva semplicemente incontrarsi col suo ex ragazzo che ora probabilmente è il suo amante.

No... No, non è possibile! Kevin non mi tradirebbe mai! Deve esserci una spiegazione, giusto? Non devo saltare a conclusioni affrettate e quando Kevin tornerà a casa, lo obbligherò a dirmi tutta la verità.

Kevin

-Te l'ho detto, Noah! Mi ha chiamato in ufficio per farmi dare un'occhiata a un contratto che gli ha proposto un suo cliente e io gli ho detto che avremmo potuto incontrarci, tutto qui!-

-E perché non me lo hai detto?- Noah mi guarda fisso negli occhi, scettico.

-Perché me ne ero dimenticato, ok? Mio Dio, può capitare!- Sto cominciando a sudare freddo, ma mi sforzo di non torcermi le mani.

-Certo che può capitare, ma non è solo questo! Sei così strano in questi giorni! Kevin, ti prego dimmi la verità... C'è qualcosa tra te e Gabe?- mi chiede infine, con un tono più basso e l'espressione leggermente ferita.

Oh mio Dio! Davvero pensa che lo stia tradendo!

-Noah! Come puoi pensare una cosa del genere?- gli chiedo avvicinandomi a lui. In realtà mi sento offeso, ma Noah ha gli occhi lucidi e leggo nel suo sguardo tutta la preoccupazione e il dolore al solo pensiero che io lo possa tradire. Quindi, adesso la cosa più importante è rassicurarlo -Tesoro, non ti tradirei mai! Ho trascorso una vita intera a cercare una persona che riuscisse ad amarmi nonostante tutti i miei difetti! Che riuscisse a rendermi felice, sereno, che mi facesse sentire amato! Non rischierei mai di perderti! Ti amo, Noah! Ti amo più della mia stessa vita, ti prego credimi-

Finalmente Noah mi sorride, ma non è il suo solito sorriso allegro.

-Noah...-

-Mi dispiace aver dubitato di te- sussurra abbracciandomi forte -Forse sono io che mi sto immaginando tutto-

Merda, adesso mi sento anche in colpa! Peccato che l'anello non sia ancora pronto, altrimenti glielo avrei dato qui, adesso e al diavolo la sorpresa! Non posso vedere il mio Noah con lo sguardo così triste! Dovrebbe essere sempre felice, ogni giorno! Dovrebbe ridere sempre, perché è il suo sorriso che mi illumina le giornate, che mi dà la forza di andare avanti anche nei giorni più difficili.

-Ehi, forse hai ragione. Sono stato un po' strano quest'ultima settimana, ma solo perché in ufficio abbiamo avuto tanto lavoro. È stata una settimana dura- dico cercando di farlo sentire un po' meglio.

-Scusa, tesoro-

-Va tutto bene. Perché adesso non andiamo a mettere tutti i regali nei sacchi?- sì, abbiamo comprato dei sacchi come quello di Babbo Natale, va bene? A Noah piacevano e non sono riuscito a dirgli di no! -Domani è Natale, il tuo giorno dell'anno preferito!-

-Smettila di trattarmi come un bambino!- ribatte ridendo.

-Ma se sei tu che dici che a Natale torni bambino!-

-Ma adesso ho ventisette anni!-

-Non cambierà niente neanche tra cinquant'anni!-

-Sei sicuro?-

Capisco che quella domanda non è riferita solo al Natale. È riferita a noi, al nostro rapporto, al nostro amore. Se solo sapessi, Noah!

-Ne sono sicuro-

-Te l'avevo detto che avrebbe pensato che lo stessi tradendo!- sussurro al telefono, ancora una volta chiuso in bagno per non farmi sentire da Noah.

-D'accordo avevi ragione, ma vi siete chiariti no?-

-Sì, spero che adesso stia più tranquillo. Mio Dio Backy, dovevi vederlo! Era così triste-

-Sai una cosa? Mio fratello è davvero fortunato ad avere accanto un uomo come te-

-Nah, quello fortunato sono io. Allora, andrà Billy a ritirare l'anello? Sa dove devono incontrarsi, vero?-

-Sì e gli ho fatto vedere anche una foto di Gabe, così potrà riconoscerlo senza problemi. È tutto un casino, perché non potevano aprire la gioielleria?-

-Forse perché è Natale e anche il padre di Gabe si merita un po' di riposo?- rispondo secco e Backy sbuffa.

-D'accordo, ci vediamo domani sera. Andrà tutto bene, vedrai. Sarà una giornata memorabile!-

-Speriamo! Buonanotte, Backy-

Noah è già nel letto, mezzo nudo. Oh! No, è completamente nudo, con solo il lenzuolo a coprirgli l'inguine!

-Ehi, che intenzioni hai?- gli chiedo, con già mezza erezione e avvicinandomi al bordo del letto. Inconsciamente mi lecco il labbro, al solo pensiero di quello che accadrà tra poco.

-Beh, volevo farmi perdonare per quella scenata di oggi...- mi risponde prendendomi le mani e tirandomi a sé.

-Non hai niente da farti perdonare- gli dico stendendomi su di lui. Appoggio i gomiti ai lati della sua testa e lo bacio con delicatezza. Le sue mani mi accarezzano la schiena e brividi di eccitazione mi attraversano tutto il corpo. Noah sorride malizioso quando sente la mia erezione contro il suo ventre. -Quindi posso rivestirmi? Sai, sono parecchio stanco-

-Non ti azzardare- Gli mordo forte il labbro e poi ci passo la punta della lingua sopra. Domani chiederò a questo meraviglioso uomo di sposarmi. Quest'uomo che adesso è qui, sotto di me, che mi sta baciando come se non ci fosse un domani, che mi sta accarezzando come se fossi la cosa più preziosa della sua vita. Sicuramente, lui lo è per me.

*

Kevin

-Ehi, è arrivato Babbo Natale!-

-Certo Billy, se non fossi così magro e soprattutto con i capelli neri e senza barba!-

-Date a me ragazzi- ci arriva in soccorso Kelly prendendo i due sacchi e permettendoci finalmente di entrare in casa -Metto tutto sotto l'albero-

-Zio Noah, zio Kevin!-

David, Luke e Sophia, i figli di Backy e di suo marito Chris, ci corrono incontro e ci stringono forte. Quando ci liberano, veniamo placcati da Mary e Hanna, le figlie di Billy e sua moglie July.

Noah si abbassa e li bacia tutti, mentre i bambini parlano ininterrottamente di cosa pensano che Babbo Natale porterà loro.

La casa di Kelly e Jerry è la classica villetta residenziale a due piani, con quattro camere da letto, due bagni, un grande salone con il camino e il giardino, che adesso è ricoperto di neve.

-Zio Kevin, andiamo a fare il pupazzo di neve?- mi chiede Hanna.

-Ma Herby c'è ancora- Sì, Herby è il pupazzo di neve che abbiamo fatto tutti insieme il primo dicembre.

-Vogliamo fare il figlio di Herby!-

-Herby ha un figlio?- chiede Noah ai bambini con tono divertito, l'aria felice identica a quella che hanno i suoi nipotini. So di averlo già detto, ma quanto è adorabile!

-Sì! E si chiamerà Berry!-

-Herby e Berry?- chiedo io. Ne hanno di fantasia questi bambini.

-Non ti piace?-

-Oh, certo che mi piace! Iniziate ad andare con lo zio Noah, io vado a salutare i vostri genitori-

Appena Noah è fuori con i bambini, io corro da Billy.

-Allora? Dov'è l'anello?- Dire che sono agitato è sicuramente un eufemismo.

-Calmati, Kevin! È nel cassetto del comodino della mamma, l'abbiamo nascosto lì. Dio, ti farai venire un infarto!-

-Voglio solo che vada tutto bene, organizzare questa sorpresa è stata un casino! Non so neanche come sono riuscito a farcela!-

-Ovviamente perché ti abbiamo aiutato noi!-

-Probabile. Grazie Billy-

-Ehi, chiederai a mio fratello di sposarlo. Non devi ringraziarmi, devi solo renderlo felice-

-È quello che voglio- Billy mi stringe in un caloroso abbraccio e poi mi lascia andare a salutare gli altri. Ho intenzione di fare la proposta dopo aver aperto tutti i regali, quindi dopo il mega pranzo cucinato da Kelly e Nina.

Quando torno in salotto Noah ha tra i capelli alcuni fiocchi di neve ed è seduto sul pavimento, con i bambini intorno a lui. Chissà, magari un giorno avremo anche noi un figlio. O una figlia, certo. Sono sicuro che Noah sarebbe un ottimo papà. Probabilmente lui sarà quello buono e io quello più severo. Potremmo chiamarlo Samuel se è un maschietto o Hilary se è una femminuccia. Beh, credo di dovergli chiedere prima di sposarmi, quindi un passo alla volta Kevin!

Sto per avvicinarmi a lui quando una mano mi tira per il polso. È Backy, ovviamente.

-Sei pazza? Mi hai fatto male!- mi lamento appena arriviamo in cucina.

-Quanto sei delicato! Allora? Sei pronto?-

-Sono un po' nervoso, in realtà-

-Oh Kevin! Per quale motivo dovresti essere nervoso?- mi chiede Kelly. Ha anche lei gli occhi verdi, ma quelli di Noah sono molto più belli. Sarà per quei puntini più scuri che li rendono così particolari, o perché sono straordinariamente espressivi. Molto probabilmente per entrambe le cose.

-Non avrai mica paura che ti dica di no, vero?- mi chiede Nina.

Io mi stringo nelle spalle, imbarazzato. Insomma, sto per fare una proposta di matrimonio! Sono sicuro che chiunque sarebbe nervoso al mio posto!

-Kevin, Noah ti ama- mi dice Kelly stringendomi le mani tra le sue -Come puoi anche solo pensare che non voglia sposarti?-

-E ti ricordo che la settimana scorsa ha parlato proprio lui di matrimonio-

-Beh, si... Ma non intendeva adesso. Ha parlato in generale, sapete-

-Kevin! Basta con tutti questi dubbi! Mio figlio ti ama più di qualunque altra cosa al mondo! Ti adora, ogni volta che ti guarda gli si illuminano gli occhi!-

Mi sento leggermente stupido adesso. So perfettamente che tutto quello che ha detto Kelly è vero. So che Noah mi ama, proprio come io amo lui.

-Sì, hai ragione- dico alla fine e poi vengo abbracciato da tre magnifiche donne che sono entrate nel mio cuore dal primo momento che le ho incontrate. Quando ho conosciuto Noah non ho trovato solo l'amore della mia vita, ma anche una splendida famiglia che mi ha accolto come se ne facessi parte da sempre. I miei genitori non erano tipi da abbracci e parole dolci. Beh, anche se lo fossero stati non avrebbero avuto neanche il tempo, visto che erano sempre occupati con il loro lavoro. Ho capito il vero significato della parola “famiglia” solo quando sono entrato per la prima volta in questa casa.

Kelly è una cuoca bravissima. Neanche la governante dei miei genitori era così brava. Quando finiamo di pranzare siamo tutti così sazi che non riusciremmo a mandare giù neanche un goccio d'acqua.

-Possiamo aprire i regali adesso?- chiede Sophia saltellando. Jerry la prende in braccio, appoggiandosela poi su una spalla e urla: -Andiamo in salotto!- con un tono così allegro che mi fa scoppiare in una fragorosa risata.

-Sei pronto?- mi sussurra una voce maschile ad un orecchio, ma poiché non ho sentito nessuno avvicinarmi, salto per lo spavento e gli do una gomitata così forte che lui, chiunque sia, si piega in due. Quando mi giro vedo Johnny massaggiarsi il fianco.

-Oddio, scusa Johnny!-

-Un po' agitato, eh?-

-Si, giusto un po'-

-Noah è già in salotto seduto accanto all'albero- mi dice poi -Va' a prendere l'anello- Io faccio un lungo respiro e vado. Ci siamo. Sto per chiedere all'uomo che amo di trascorrere il resto delle nostre vite insieme. La scatolina è nascosta sotto alcune maglie di Kelly e ci metto un po' per trovarla. È rossa, ovviamente. La apro per essere sicuro che l'anello c'è ed infatti eccolo. È una semplice fscetta d'argento, abbastanza larga per la scritta “K&N per sempre” incisa all'interno. Spero che non la trovi banale. Metto la scatolina in tasca e sto per uscire dalla camera quando mi suona il cellulare.

-Pronto?-

-Ehi, Kevin! Allora?-

-Ciao Gabe. Allora cosa?-

-La proposta! Glielo hai già chiesto?-

-Non ancora- rispondo con l'ansia che mi fa battere forte il cuore -Ma manca poco-

-Ottimo! Perché devo dirti una cosa riguardo l'anello-

-Oddio! C'è qualcosa che non va? Perché l'ho visto e mi sembra perfetto!-

-Non proprio. Mio padre mi ha appena detto che potrebbe essere un po' largo, nel laboratorio non riuscivano a decifrare bene il numero della misura-

-Stai scherzando, vero?-

-Non andare in panico, adesso! Papà dice che si può stringere, sta' tranquillo!-

-Tranquillo, eh?-

-Sono sicuro che andrà tutto bene-

-Lo so. Beh, a pensarci bene... anch'io, Gabe-

-Anch'io Gabe cosa?-

Merda! Perché Noah deve essere così silenzioso quando cammina?

-Ehi, tesoro- la mia voce esce leggermente tremolante e sono sicuro di aver la stessa espressione colpevole e gli occhi sgranati di quando mi ha beccato per strada la settimana scorsa. -Gabe, devo salutarti- Chiudo la chiamata e cerco di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma ho la bocca secca.

-Perché eri a telefono con Gabe, il giorno di Natale, mentre la mia famiglia sta scartando i regali?- mi chiede. Ha le braccia incrociate al petto, la postura rigida, lo sguardo accigliato. Riesco a leggere la rabbia nei suoi occhi. Noah è l'uomo più dolce che io abbia mai conosciuto, ma non fatelo incazzare. Diventa una bestia.

-Tesoro, non è come pensi-

-Davvero? E come sai cosa penso in questo momento?-

-Perché ti conosco! Mi hai sentito parlare con Gabe e...-

-Sai una cosa, Kevin? Mi sono davvero stancato! Prima lo incontri per strada, poi vi sentite per telefono e vi fate anche gli auguri di Natale! Di nascosto, come se non volessi che io lo venga a sapere!-

-Amore, ti spiegherò tutto-

-Si, devi. Ma adesso sono troppo arrabbiato per ascoltare qualsiasi stronzata!- Odio vederlo così incazzato! Sapevo che avrei rovinato tutto, maledizione! Noah esce dalla camera a passi pesanti e non si ferma quando lo chiamo. Lo seguo di corsa fino in salotto dove tutti ci stanno osservando. Nessuno parla e sarebbe quasi inquietante se non fosse per i canti natalizi in sottofondo che provengono dallo stereo sul camino.

-Che succede?- chiede Jerry -Vi abbiamo sentito discutere-

-Niente- risponde secco Noah -Continuiamo ad aprire i regali- Si siede a terra, vicino ai bambini e prende un piccolo pacco -Oh, guarda Kevin. Questo è tuo, da parte dei miei genitori che ti adorano!-

-Noah smettila di fare l'idiota!- sbotta Billy.

-Io idiota?- ripete ironico Noah -Lui chiama di nascosto il suo ex ragazzo chissà per quale motivo e io sarei l'idiota!-

-Come al solito salti a conclusioni affrettate!- lo riprende Nina.

-Perché diavolo lo state difendendo?-

-Lascialo spiegare, Noah. C'è una buona ragione per quello che ha fatto- dice Kelly con tono più dolce rispetto al resto della famiglia.

-Quindi voi sapevate che si stava sentendo col suo ex ragazzo?- chiede Noah sorpreso e ancora più infuriato. Va bene, mettiamo fine a questo casino.

-Noah, sul serio hai frainteso tutto. E non posso darti torto, perché sono una frana in queste cose- comincio a dire, torcendomi le mani. Lui ovviamente lo nota e capisce che sono nervoso. Sta per dire qualcosa, ma Johnny, Nina, Billy e Backy lo zittiscono. -Lasciami parlare. Ascolta e basta, per favore-

L'espressione di Noah si addolcisce, anche se di poco, nel vedermi così insicuro.

-Hai ragione, ultimamente ti ho mentito- riprendo a dire col cuore che batte troppo velocemente -Ma non per il motivo che credi tu- Faccio un lungo respiro, mi avvicino a lui di qualche passo e mi inginocchio per stringergli le mani -Cinque anni fa, quando sei entrato in quel bar, mi hai cambiato la vita. Mi ha folgorato con la tua bellezza, ma soprattutto col tuo entusiasmo mentre mi raccontavi della tua famiglia. Con la tua gentilezza, mentre ti offrivi di darmi i tuoi guanti per farmi scaldare le mani. Con la tua genuinità e schiettezza, mentre mi dicevi di essere meno cinico. Mi hai reso una persona migliore da quel giorno. Se adesso sono così felice e sereno, se adesso adoro la mia vita così com'è a differenza di tanto tempo fa, è solo merito tuo. Amo ogni singola parte di te, ogni piccolo difetto di te. Amo la tua dolcezza e la tua sensibilità, amo la tua insensata gelosia. Insensata, perché ti amo e non farei mai niente che possa farti soffrire. Non farei mai niente che possa farti stare male perché io vivo per renderti felice, Noah. Vivo per vedere quel tuo splendido sorriso e la luce che brilla nei tuoi occhi-

Mi fermo per fare un respiro profondo, gli lascio le mani e prendo la scatolina che ho nella tasca. Mi metto su un solo ginocchio e Noah spalanca gli occhi. Si porta una mano sul petto, trattiene il respiro e poi, quando apro la scatolina, su sul viso compare il sorriso più bello che abbia mai visto in tutta la mia vita. Ha gli occhi lucidi per l'emozione e so che sta facendo uno sforzo immenso per trattenere le lacrime.

-Noah James McConney, mi vuoi sposare?- Oddio, ce l'ho fatta! Mi bruciano gli occhi per le lacrime e credo che tra poco il cuore mi scoppierà. Sto tremando, un po' per l'emozione un po' per l'ansia perché Noah non ha ancora detto niente. Perché non ha ancora detto niente? Per favore, di' qualcosa! Poi, quando meno me lo aspetto, Noah si lancia su di me e mi abbraccia, facendomi cadere sulla schiena. È praticamente spalmato su di me e mi sta guardando negli occhi. Sto per chiedergli se ha intenzione di rispondermi, ma mi ritrovo con la sua bocca calda e morbida sulla mia. Mi sta baciando lentamente, con dolcezza. Quando si allontana di qualche centimetro sento un orribile senso di vuoto, ma quando apro di nuovo gli occhi lo vedo sorridere.

-Si- sussurra sulle mie labbra -Certo che ti sposo, Kevin- e mi bacia di nuovo, prima sugli occhi, asciugandomi le lacrime dalle ciglia, poi sulla punta del naso e infine sulla bocca.

Ci stacchiamo soltanto quando sentiamo la famiglia applaudire e qualcuno -sicuramente Johnny- fischiare. Ci alziamo in piedi e Noah allunga la mano sinistra. Prendo l'anello e con calma glielo infilo all'anulare.

-Grazie a Dio, ti va alla perfezione!- mi lascio sfuggire e poi lo abbraccio ancora, incrociando le braccia dietro la sua nuca.

-Perché non doveva andargli?- chiede Backy asciugandosi gli occhi. Anche Kelly, Nina e July lo fanno. Jerry si gira per non farsi vedere, ma io lo noto lo stesso. Chris, Johnny e Billy stanno sorridendo come ebeti. I bambini si guardano intorno, curiosi, poi iniziano ad applaudire. Matrimonio è qualcosa che capiscono, infondo.

-È proprio per questo che mi ha chiamato Gabe- rispondo liberando Noah dal mio abbraccio stritolatore -Per dirmi che forse l'anello sarebbe stato un po' largo-

-Kevin... mi dispiace aver...- zittisco il mio uomo con un bacio.

-Lo so- gli dico -E so anche che non sono poi così bravo a fare le sorprese, quindi non posso darti tutti i torti-

-Sei stato bravissimo, invece- ribatte Noah accarezzandomi una guancia.

-Allora... È stato un bel Natale? Perché sai, ho pensato di farlo oggi perché tu adori il Natale e...- Noah mi interrompe stampandomi un altro bacio sulla bocca e poi dice: -Vediamo un po': nevica e fuori tutto è bianco, il camino è acceso, in sottofondo ci sono i canti natalizi, ho intorno tutta la mia famiglia e l'uomo che amo mi ha appena chiesto si sposarlo. Sì, è indubbiamente il più bel Natale di sempre-

Noah

-Sono così felice! È stato incredibile!- esclamo con gioia guardando ancora il bellissimo anello intorno al mio anulare.

Siamo nel letto, solo un lenzuolo a coprire i nostri corpi nudi. Fa freddo, ma siamo ancora accaldati per… i festeggiamenti, ecco. Abbiamo fatto l'amore appena siamo tornati a casa ed è stato probabilmente il miglior sesso da quando ci siamo conosciuti. Non che le altre volte non sia stato fantastico, ma questa volta c'era quella sorta di consapevolezza che niente e nessuno potrà mai allontanarci che ha reso tutto ancora più bello. Con le mani intrecciate, mentre ci guardavamo negli occhi, lentamente, dolcemente, a ripeterci ti amo quasi ad ogni spinta.

-Sì, ma è stato parecchio stressante!- mi dice Kevin con la testa appoggiata sul mio petto

-Beh, io sono contento che non riesci a mentirmi- gli dico accarezzandogli i capelli, un gesto che lui adora -Dio Kevin, mi dispiace così tanto aver pensato che potesse esserci qualcosa tra te e Gabe. Non so cosa mi sia preso-

-Te lo dico io cosa ti è preso- Alza la testa per guardarmi negli occhi e dice: -È partito tutto dal discorso sul matrimonio. Hai creduto che non volessi sposarti, poi mi hai visto col mio ex e hai pensato che se non volevo sposarti era perché avevo una storia con lui-

Sbuffo, perché ha perfettamente ragione.

-Pensi che l'incisione sull'anello sia banale?- mi chiede e il tono della voce mi fa capire che è davvero preoccupato che possa non piacermi. Deve aver organizzato tutto nei minimi dettagli e solo ora mi rendo conto che deve essere stato difficile per lui preparare questa sorpresa senza farmi accorgere di niente.

-È perfetta, Kevin. È stato tutto perfetto- gli dico con tono serio.

-Noah?- mi chiama dopo qualche secondo di silenzio.

-Si?-

-Ho contattato Gabe solo perché suo padre ha una gioielleria-

-Lo so-

-Noah?- mi chiama ancora, ma con un tono più incerto.

-Si, tesoro?-

-Sai che volevo chiederti di sposarmi da prima di quel discorso sul matrimonio, vero?- mi chiede, la voce leggermente tesa.

-Lo so, amore. Lo so- lo rassicuro. Gli poso un bacio tra i capelli e lui sorride, facendo comparire due tenerissime fossette sulle guance.

-Bene- dice e poi appoggia di nuovo la testa sul mio petto.

-La mia famiglia sapeva tutto, eh?-

-Ovviamente o non ce l'avrei fatta da solo! Backy è venuta in gioielleria con me e Billy è andato a prendere l'anello visto che ieri mattina non era ancora pronto-

-Sai, in realtà avevo pensato che mi stavi preparando una sorpresa-

-Davvero? Noah, non avevi mica già capito?- mi domanda guardandomi con gli occhi sgranati, un misto di delusione e ansia si legge chiaramente nel suo sguardo.

Lo guardo con un sopracciglio alzato -Se l'avessi capito non ti avrei mai fatto quella scenata, ti pare?-

-Oh, giusto- si appoggia di nuovo sul mio petto e sospira sollevato.

-Sono così fortunato ad averti al mio fianco. Senza di te non sarei la persona che hai descritto prima-

-Noah...-

-È vero- lo fermo -Mi hai detto delle cose meravigliose, lascia parlare me ora. Sei l'uomo più buono che abbia mai conosciuto, Kevin, e hai un cuore immenso. Non importa quanto tu sia impegnato o stanco, se qualcuno chiede il tuo aiuto tu non ci pensi su due volte. Hai sempre una parola di conforto per tutti, sei così altruista da pensare sempre prima agli altri che a te stesso e questo a volte mi fa arrabbiare. Ma infondo va bene, perché tu sei così e ci sono io a prendermi cura di te. Sei sensibile, premuroso e affettuoso come pochi, Kevin. Forte e coraggioso. E sei simpatico, divertente, vivere con te significa ridere ogni santo giorno! E poi sei così dannatamente attraente!-

Kevin mi guarda con un sorriso timido perché si imbarazza sempre quando qualcuno gli fa dei complimenti e il rossore sulle sue guance lo dimostra.

-Dio, non vedo l'ora di diventare tuo marito!- esclamo poi stringendolo più forte tra le mie braccia.

-Anch'io- dice lui -Salve, sono il marito di Noah. Mi piace! E magari un giorno... potremmo avere un bambino- Kevin esita nel dire queste ultime parole, insicuro. Come può anche solo pensare che non voglia dei figli con lui?

-Sarebbe magnifico-

-Davvero?- mi chiede alzando leggermente la testa e il mio cuore perde qualche battito nel vedere quei bellissimi occhi luminosi e quell'espressione felice.

-Dio, ti amo così tanto.- gli dico per poi baciarlo sulle labbra. Kevin si allontana di qualche centimetro per sussurrarmi -Ti amo anch'io, Noah-, poi si fionda sulla mia bocca, baciandomi con passione, la lingua che si insinua tra le mie labbra. A quanto sembra, non abbiamo ancora smesso di festeggiare questa magnifica e inaspettata proposta. E va benissimo così!

S.A.

Che dire, mi è piaciuto molto scriverla e ci ho messo davvero poco. Improvvisamente mi sono trovata la testa occupata da questi splendidi ragazzi! Spero che la storia, molto semplice e per nulla pretenziosa, sia piaciuta anche a voi! Buone feste a tutti!

  
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