Piove.
Quell'ombrello lo hai sempre con te,sia con il sole che con la piogga.
E' così naturale che non ci fai caso quando al mattino lo prendi in mano.
Piove.
Ora l'ombrello è aperto
e le gocce tintinnano allegre,
ma tu non lo sei.
Perchè piove.
Sei stanco, annoiato,
non puoi fare più nulla.
Perchè piove.
Allora ti allontani,
ti allontani perchè è la cosa giusta da fare
lasciando tutto e tutti.
E' più facile, è meno doloroso, ti ripeti.
Eppure sai che è una menzogna.
Perchè ti sei fatto coinvolgere.
Perchè piove.
Piove e continuerà a piovere per sempre.
Per te non c'è luce.
Per te non c'è fine.
C'è solo un ricordo, un legame, un nome,
un volto sbiadito,
una sciarpa strappata,
una nota nel vento.
E' la prima volta che apri quell'ombrello.
E' la prima volta.
E sarà anche l'ultima.
Perchè piove.
Piove.
note:
Ciao a tutti.
Questa è la prima volta che provo a scrivere, quindi spero possiate capire eventuali errori o altro.
Comunque per chi fosse curioso questa "cosa" (non ho la presunzione di definirla poesia oppure storia, visto quanto è corta) è nata un giorno un po' per caso (anzi molto per caso) riguardando la 2x03 e l'espressione distaccata e riflessiva di Mycroft mentre legge il giornale dove viene riportata la notizia del suicidio di Sherlock.
Quindi per concludere, per chi l'ha già letta, spero vi sia piaciuta e se avete qualche consiglio da farmi siete liberissimi di scrivermi (anche per insulti).
Grazie.