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Autore: Farkas    23/12/2015    3 recensioni
Sam torna a Seattle per Natale e ritrova Freddie. Cosa succederà tra i due? Come è cambiata la vita di tutti dopo la partenza delle due amiche? Leggete se volete scoprirlo.
Questa storia è il seguito della mia precedente fic natalizia "Il Natale di Sam & Cat" pubblicata nella sezione a loro dedicata, ma può essere letta anche indipendentemente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Orenthal Cornelius 'Gibby' Gibson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Natale di Sam e Freddie
 
 
Il primo pensiero di Samantha Joy Puckett, al suo primo ritorno a Seattle dopo mesi passati a Los Angeles non fu "Quanto tempo è passato" o " Non è cambiato nulla" e neanche "Che nostalgia".
Fu " Che freddo cane! Ma da quando fa così freddo qui?!".
Sfrecciando sulla sua moto si diresse verso il suo vecchio quartiere.
C'era poca gente per strada, e nessuno diede segno di riconoscerla.
Ma in fondo cosa pretendeva? Che la gente scendesse in strada, sparando i botti comprati per Capodanno gridando: - Evviva Sam è tornata!- forse ?
"Coraggio" si disse avviandosi verso la sua vecchia casa.
Poco dopo aver suonato al campanello, ebbe la conferma che sua madre non era migliorata fisicamente negli ultimi tempi.
Pam Puckett non accolse la figlia con un abbraccio. Non era quel tipo di donna.
Si limitò a fissarla per qualche secondo per poi dichiarare :- Di nuovo qui eh?-.
-Già- rispose in tono piatto la bionda.
-Sei da sola?- chiese poi la donna in tono curioso.
-Sì- borbottò Sam.
-Peccato, mi sarebbe piaciuto molto conoscere la tua co … inquilina -.
Sam rimase disorientata per un attimo, poi il ricordo della sua ultima conversazione telefonica con sua madre le tornò alla mente e comprese quale parola stesse per dire la donna al posto di coinquilina.
Aveva chiamato sua madre una volta sola da quando si era trasferita, e aveva fatto un giro di parole piuttosto lungo prima di comunicarle la sua decisione di restare a Los Angeles.
Cosa che aveva portato Pam ad equivocare.
-Vedi ho incontrato una ragazza qui, ed è molto simpatica.- si era zittita un momento mentre faceva quella telefonata. Pensava davvero una cosa simile su quella rossa tanto bizzarra?- Ho deciso di vivere con lei per … non so per quanto, è che … -.
-Non ti preoccupare ho capito. A dire il vero me l’aspettavo-.
-Davvero?- aveva fatto lei sorpresa.
-Con un carattere come il tuo, ho sempre pensato che saresti diventata lesbica- aveva spiegato tranquillissima la Puckett più anziana.
Dopo quell’uscita Sam era rimasta temporaneamente senza parole, cosa che aveva permesso alla donna di aggiungere:- Non temere non ho pregiudizi-.
Era stato davvero troppo! Sam aveva chiuso la chiamata senza aggiungere una parola.
-Guarda che hai equivocato- protestò.- Cat è la mia miglio … è una mia amica!-.
L’aver quasi detto migliore amica la fece sentire in colpa. D’accordo lei e la stramba alunna della Hollywood Arts ne avevano passate tante insieme, ma Carly ricopriva quel ruolo da sempre anche se non si vedevano da una vita.
Quelle riflessioni filosofiche vennero stoppate dalla sua interlocutrice che sbuffò: –Sarà … entri o vuoi restare sulla porta?-.
Neanche l’appartamento era migliorato. Anzi, se possibile era perfino più caotico di quando ci viveva lei.
Nel vedere i vestiti e le stoviglie sporche sparsi ovunque, Sam si era scoperta a pensare con nostalgia, alla sua casa di Los Angeles e vedendo l’albero spelacchiato di sua madre aveva perfino rimpianto il mostruoso colosso verde comprato da Cat.
-Melanie arriverà stasera- disse di colpo Pam.
-Ah, bene- bofonchiò Sam. – Fatti raccontare da lei di Cat l’ha vista. Io poso le valige e vado a farmi un giro-.
Voleva andare in quella che era stata davvero la sua casa di Seattle.
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Dopo un piacevole scambio di insulti con Lewbert, Sam si era seduta malinconicamente sul pavimento a osservare la porta della casa di Carly.
Se solo la sua amica fosse tornata per Natale! Invece lei e il padre si erano fatti raggiungere da Spencer in Italia.
“Nemmeno lui ho potuto salutare” le mancava davvero quel bizzarro artista che per lei era stato quasi un fratello …
-Socia*! Che bello vederti!- urlò una voce familiare.
-Gibby!- urlò Sam.
Un’altra delle persone che le erano mancate. Certo, una parte di lei avrebbe voluto strozzarlo, perché aveva rivelato il suo nuovo indirizzo a quella pazza di Nora *, ma sotto Natale siamo tutti più buoni, quindi si limitò a una devastante pacca sulla schiena.
Dopo le solite chiacchiere di cortesia, Gibby le disse che Spencer gli aveva dato le chiavi di casa per innaffiare le piante .
-Piante?- ripetè la bionda.- Da quando Spencer ha delle piante?-.
-Da quando una fiorista carina ha aperto un negozio qui vicino- fece il giovane Gibson in tono sornione.- E ci tiene a farle vedere come le tiene bene, quindi la invita da lui mooolto spesso-.
Sam ridacchiò, ma poi le venne in mente una cosa:- Scusa, ma perché lo ha chiesto a te? Non avrebbe potuto occuparsene Freddie? Dopotutto abita qui di fronte-.
-Ehm sì – fece il castano imbarazzato- ma vedi … io a causa del mio nuovo lavoro al centro ricreativo * e Spencer a causa della fiorista lo abbiamo un po’ trascurato ultimamente, e lui ha fatto amicizia con un riccone e una cervellona * . Adesso passa un sacco di tempo con loro e quindi Spencer ha preferito chiederlo a me-.
Sam rimase interdetta per qualche istante dopo quelle notizie, ma una vocina nella sua testa osservò: “Perché ti stupisci tanto? La tua vita è andata avanti dopo iCarly, no? Perche le loro non avrebbe dovuto proseguire?”.
Ma a dare fastidio a Sam era soprattutto l’idea che Freddie si fosse avvicinato a una ragazza dopo la sua partenza, magari patita di tecnologia come lui.
Era così presa da quei pensieri che non si accorse che Gibby le aveva detto qualcosa.
-Scusa, puoi ripetere?-.
- Dopo essermi occupato delle piante, mi devo vedere con i ragazzi del centro ricreativo. Vuoi venire?-.
-No grazie. Di marmocchi ne vedo abbastanza-.
Sam camminava per le strade, senza una meta precisa.
Dopo aver aiutato Gibby (che tristezza vedere l’appartamento vuoto) era uscita a fare una passeggiata.
-Ehilà- fece di colpo una voce. La sua voce.
-Salve Benson - rispose neutra la bionda.
-Bentornata- fece il ragazzo con un largo sorriso.- Com’è andato il viaggio?-.
-Non c’è male grazie-.
-Ti va' di prendere una cioccolata calda?- propose il castano.
La bionda accettò e poco dopo erano tutti e due in un bar davanti a due tazze fumanti.
-Ci voleva proprio- sospirò la coinquilina di Cat .- Ma perché quest’anno c’è questo freddo polare?-.
-Il freddo non è poi tanto peggiore del solito- spiegò Freddie.- Sei tu che ora sei abituata al clima più caldo della California -.
- Cos’hai sulla giacca?- domandò la bionda per cambiare discorso.
Freddie scrollò le spalle:- Pelo di alpaca probabilmente-.
-Che?!-.
-Lascia perdere è una storia lunga. Tu da quando porti collane?-.
La ragazza infatti portava il pendente regalatole da Cat, con incisa la scritta:”La vera amicizia è un legame eterno”.
-Un regalo di Cat. Anzi devo comprarle qualcosa per ricambiare-.
-Ti va se ti accompagno?- propose l’ex-tecnico.
Cercando di attribuire alla cioccolata che stava bevendo, quella gradevole sensazione di calore nel petto la ragazza mormorò: -Se vuoi … -.
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Fu un pomeriggio piuttosto divertente.
Sam e Freddie girarono parecchi negozi, alla ricerca di un regalo per Cat scherzando e punzecchiandosi come avevano sempre fatto
“Siamo ancora noi. Non è cambiato niente” si ritrovò a pensare la bionda.
Alla fine presero due orecchini a forma di gatto e mentre se li facevano incartare Freddie disse:- La mattina di Natale fai un salto da me? Ti ho preso un regalo-.
Stavolta nessuna cioccolata, poteva giustificare l’ondata di calore.
-Ok- bofonchiò la ragazza.
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La mattina di Natale Sam si diresse al Bushwell Plaza con un pacchetto in mano.
Dopo che si furono fatti gli auguri, Freddie le porse un pacco rettangolare.
-Un … libro?- domandò la ragazza sospettosa.
-Aprilo- fece il giovane Benson con il tono di chi la sa lunga.- Scommettiamo che ti piacerà?-.
Un po’ dubbiosa Sam disfece il pacco e trovò effettivamente in libro: sulla copertina verde, c’era un lupo di fronte a un arrosto e più in basso si ergeva orgogliosamente il titolo:
                      IL PARADISO DEL CARNIVORO
          Da tutto il mondo una raccolta delle migliori ricette con la carne.
 
 
Estasiata la giovane Puckett cominciò a sfogliarlo, guardando le ricette: involtino di pollo con formaggio fuso, carne in tasca, abbacchio a scottadito … già i loro nomi erano tutta una poesia!
-Oh, grazie!- esclamò euforica Sam.
- Bè conoscendo i tuoi gusti … - ridacchiò Freddie.
La bionda gli porse un pacchetto tolto da una tasca esclamando:- Anch’io conosco i tuoi-.
-Il nuovo peraphone XX?!- esultò incredulo il ragazzo.
Sam sorrise: quando pochi giorni prima Cat aveva comprato un PC per Robbie trascinandosela dietro, lei aveva visto quel telefono e le era subito venuto in mente Freddie.
Tuttavia il regalo più grosso ai due ragazzi lo fece Daphne Leclerc una ragazzina di dieci anni. Daphne aveva appena scartato il suo regalo, il suo primo videogioco dei Pokèmon ed era corsa a farlo vedere al suo migliore amico Emmett Berdy, anche lui residente nel palazzo.
La bimba correndo verso l’appartamento di Emmett urtò inavvertitamente Sam facendole perdere l’equilibrio. Freddie cercò di afferrarla al volo, ma finì per scivolare … e le sue labbra finirono su quelle di Sam.
I due sbarrarono gli occhi un attimo prima di richiuderli e di approfondire quel bacio accidentale.
Non sentivano il freddo del pavimento su cui si erano ritrovati, né il suono dei passi che si avvicinavano.
L’unica cosa importante erano loro.
-Freddie!- urlò una voce femminile scandalizzata.
I due si staccarono per vedere una Marissa Benson dall’aria assai poco felice, sulla porta di casa.
-Posso sapere che ci facevate sdraiati sul pavimento del corridoio?- chiese la donna.
-E’ stato un incidente- si affrettò a chiarire l’ex tecnico rialzandosi mentre Sam faceva lo stesso.- Sam è caduta e mi ha trascinato giù-.
-Esatto- concordò la bionda.
-D’accordo- sbuffò la signora Benson – ora però io e Freddie dobbiamo andare. Mia sorella ci aspetta per pranzo. Buon Natale Sam -.
Il ragazzo indossò il cappotto datogli dalla madre e contemporaneamente si scusò con l’amica.
-Non è colpa tua- fece lei imbarazzata.- E’ stato un caso-.
-Allora ci vediamo in questi giorni- azzardò il giovane Benson.
-Certo- rispose Sam.- Tanto tornerò a ca … a Los Angeles solo dopo Capodanno-.
Freddie le fece un cenno di saluto e seguì sua madre nell’ascensore.
“Averne tutti i giorni di incidenti così”.
Questo pensiero sorse spontaneo nelle menti di entrambi i giovani, diretti ai rispettivi pranzi di Natale.
 
 
 
  • In un episodio di iCarly Sam e Gibby aprivano un ristorante insieme.
  • Vedi SuperPsycho episodio 30 di Sam & Cat
  • Oltre a Sam & Cat in origine si voleva produrre un altro spin-off di iCarly intitolato Gibby, che avrebbe avuto quest’ultimo come protagonista. Gibby sarebbe andato a lavorare in un centro ricreativo, e lì avrebbe incontrato quattro insoliti ragazzini delle medie, diventando per loro un mentore. Nathan Kress, si era detto interessato a far fare anche qui un cameo a Freddie, ma il progetto fu annullato. Sarebbero dovuti comparire anche i familiari di Gibby.
     
  • Il riccone e la cervellona amici di Freddie sono Logan e Quinn di Zoey 101.  L’ex tecnico li ha incontrati nella mia long Di riflessioni e inseguimenti che ho voluto citare in questa storia. Se vi va' dateci un’occhiata
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Eccomi qui con la mia seconda fic natalizia.
A essere onesti l’avevo progettata già l’anno scorso, ma poi non feci in tempo a scriverla prima di Natale.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che vi abbia fatto piacere leggerla come a me scriverla.
In più in questa fic c’è un richiamo a un’altra famosa serie TV . Famosa ma non comica . Riuscirete a trovarlo?
Fatemelo sapere nelle recensioni. Anche le critiche sono ben accette se costruttive e ben educate.
Auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu e Bone feste da Farkas!
  
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