Ti amo. Ti ho sempre amato e ti amerò per sempre, ma tu non lo saprai mai. Vederti per me è come ricevere una pugnalata in pieno petto; ascoltare la tua voce è come essere colpita alla schiena con una catena di ferro, ma per te sopporterei torture mille volte peggiori. Per te, che non mi hai mai ricambiato, che non mi hai mai dato niente. Tu mi hai strappato il cuore, e io ti ho perdonato. No, anzi, ti ho ringraziato. Perché tutto ciò che fai fa parte della tua perfezione. Tu mi hai lacerato l’anima, l’hai sezionata, l’hai ridotta a brandelli. Senza neanche rendertene conto. Io ti amo alla follia perché non fosso fare nient’altro. Sei la mia droga, la mia ossessione, il mio dio. Sei la mia ispirazione, il mio dolore, il mio oblio personale, perché mi perdo nei tuoi occhi, nella tua voce, e rabbrividisco al solo pensiero delle tue mani. Le tue stupende, bellissime mani. Vorrei essere brezza leggera per accarezzarti il volto, vorrei essere vento per giocare con i tuoi capelli. Vorrei essere un uragano per portarti via da lei. Ma non posso. E non voglio. Senza di lei, tu non saresti felice, e tutto ciò che voglio in questa mia vita è la tua felicità. Sei la mia luce, le mie tenebre, la mia alba, il mio crepuscolo. Sei tutto, e sei anche di più. Tu sei perfetto come non lo saprà mai essere nessun altro, e nessuno mai saprà eguagliarti. Sei irraggiungibile, ultraterreno, divino. Le tue labbra, il più bel fiore del creato. I tuoi occhi, le gemme più rare e preziose. Perché tu sei unico al mondo. Perché ogni frutto della fantasia umana, dal più bello al più forte, da Adone a Ercole, impallidisce davanti te. Perché venendo al mondo, hai fatto appassire ogni altra bellezza in un solo istante, ma tu basti a rimpiazzarle tutte mille e mille volte. Ogni tuo gesto è perfetto, ogni tuo sorriso è sacro. Incontrandoti ho firmato la mia condanna a un’eternità di sofferenza, ma ne vale la pena, perché tu sei tutto. Ti amerò per l’eternità, per l’eternità soffrirò e per l’eternità sarò tua. Perché io ti amo.