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Autore: izzie_sadaharu    23/12/2015    7 recensioni
Ispirata da una domanda su Yahoo Answer: come far cadere ai propri piedi un ragazzo in dieci mosse?
Risa proverà a far innamorare il suo ragazzo seguendo dieci consigli... ma riuscirà a non combinare un disatro? [Koizutani | Manuale a prova di idioti]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Extra. Sii te stessa
Perchè in fondo, vali più di mille finzioni.

 

 

 

Koizumi Etsuko entrò nella stanza, stringendo tra le mani i lembi delle maniche dello yukata. I capelli rossicci erano raccolti in un'acconciatura elegante. Dei delicati fiori di pruno bianco erano intrecciati tra le ciocche fulve, tramite un intricato gioco di bastoncini in legno e fermagli in osso decorato. Etsuko li avrebbe volentieri gettati dalla finestra, ma le era stato imposto di comportarsi bene e mostrarsi bella e desiderabile per il futuro marito.
Si sedette con la schiena dritta, resistendo all'impulso di scalciare via gli alti geta. Suo padre entrò nella stanza senza guardarla negli occhi, e si sedette davanti a lei, rivolgendole la schiena.
«Figlia, a momenti arriverà il nobile Ataashi. Vedi di non provocarmi alcun tipo di imbarazzo.»
«Sì, padre.»
La stanza era ampia, con le pareti decorate con semplici ghirigori oro e argento. Il tatami era stato sapientemente pulito dalle serve di casa Koizumi, e un tavolino era situato al centro del tavolo. Etsuko avrebbe versato il tè al nobile Ataashi, come aveva imparato in anni di studi con donne esperte, poi si sarebbe ritirata in un angolo, aspettando che so padre e il nobile concludessero l'affare.
Quando due donne entrarono dalla porta opposta, prosternandosi a terra e annunciando l'arrivo del nobile, Etsuko cominciò a sentirsi piuttosto nervosa. Presto avrebbe conosciuto il suo futuro marito, e non era sicura di essere psicologicamente preparata.
Le serve si allontanarono con fare compito e uscirono; al loro posto entrarono due uomini, vestiti abbastanza elegantemente ma senza la ricercatezza che Etsuko aveva notato nello yukata scelto per lei. Uno si sedette in un angolo – probabilmente era un giovane apprendista samurai che aveva seguito il suo maestro, mentre il più anziano, Ataashi, si diresse verso il padre di Etsuko.
Il signor Koizumi si alzò, e si inchinò lievemente, imitato da Ataashi. «È un piacere vedere che siete in buona salute, Ataashi-dono.»
«Lo stesso vale per voi, Koizumi-dono.»
Etsuko avrebbe voluto alzare lo sguardo per osservare il futuro sposo, ma il cerimoniale le imponeva di tenere gli occhi fissi a terra. La curiosità mista a paura le stava facendo tremare le mani bianche, ma si costrinse a rimanere immobile, come le era stato insegnato.
«Figlia, inchinati al nobile Ataashi, e servi il tè.»
Le serve di prima entrarono di nuovo nella stanza, portando un enorme servizio per la preparazione del tè. Poggiarono tutto sul tavolo e uscirono, dopo un profondo inchino a entrambi gli uomini.
Etsuko si alzò, traballando leggermente sui geta, e si avvicinò all'uomo. Era più anziano di quanto si aspettasse: doveva avere circa cinquant'anni, il che significava trentacinque anni più di lei. I capelli, raccolti nel tipico chonmage, erano striati di grigio, e la pelle attorno alla bocca cominciava a essere cadente.
Reprimendo un moto di repulsione, si inchinò fino a toccare terra con la fronte. «È un piacere incontrarvi, Ataashi-dono.»
«Lo so bene, ragazza. Sono mesi che tuo padre cerca di organizzare questo matrimonio.»
Etsuko non rispose, ma si sedette di fronte al tavolo e cominciò a preparare il tè. Fu allora che lo vide.
Il giovane, che era rimasto in disparte, seduto in un angolo della stanza senza proferire parola, la stava guardando tranquillo. I grandi occhi nocciola le restituirono uno sguardo dolce e calmo, e per un attimo il cuore di Etsuko perse un battito. La mano le tremò, mentre disponeva le ciotole sul tavolo, e suo padre se ne accorse. «Figlia, vedi di non fare disastri.»
Etsuko si morse il labbro inferiore nervosamente, e subito si rimproverò mentalmente. Avrebbe rischiato di sbafarsi il rossetto cremisi, o peggio ancora si sarebbe macchiata la pelle diafana, ottenuta con così tanta fatica e usando così tante ciotole di trucco.
Smise di tormentarsi le labbra e chiuse gli occhi, imponendosi di calmarsi.
Quando li riaprì, azzardò un'occhiata verso il nobile, e notò che la stava guardando sorridendo. Si ordinò mentalmente di ignorarlo, e cominciò a versare il tè dalla teiera in porcellana gigantesca
Intanto, il nobile Ataashi decise che era opportuno intavolare una conversazione. «Koizumi-dono, è molto che siete in Giappone?»
L'uomo parve in difficoltà, ma non esitò a rispondere: «Io ci sono nato, ma i miei nonni materni non erano nipponici. Perchè lo chiedete?»
Ataashi rispose assumendo un'aria saccente: «Curiosità. Sapete, ho portato con me il mio allievo Otani, per mostrargli che esistono nel nostro paese famiglie che non sono pure di razza.»
Etsuko posò la teiera e alzò lo sguardo sul ragazzo. Aveva i capelli scuri raccolti nel chonmage, e sembrava lievemente imbarazzato.
Suo padre ribattè, irritato: «Noi siamo giapponesi, Ataashi-dono.»
«Ma certo, ma certo... non potete tuttavia negare che quei capelli rossi sono tutto meno che nipponici. Alquanto disgustosi, se vogliamo dirla tutta... ma finchè mi può dare eredi, vedrò di passarci sopra.»
La ragazza si immobilizzò, stringendo tra le dita sottili due ciotole di tè. Fece due respiri profondi, tentando di calmare la voglia di urlare e piangere allo stesso tempo. Chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì e fissò un punto indefinito sul tatami.
«Ataashi-dono, mi dispiace che i miei capelli non siano di vostro gradimento.» Osò dire, modulando la voce in modo da celarne il tremore. «Tuttavia, mi duole dirvi che non posso farci gran che, sono desolata.»
Sentì una risata, e alzando lo sguardo vide che il giovane Otani si era messo a ridere, ignorando l'occhiataccia da parte dei nobili Koizumi e Ataashi. Quest'ultimo lo riprese: «Otani Zeshin, devo forse ricordarti che sei sotto la mia giurisdizione?» Si rivolse poi nuovamente alla futura sposa. «Dovete scusarlo, ragazza. Ha solo vent'anni, deve ancora imparare a dominarsi. Quanto a me, mi dispiace di avere espresso un commento offensivo nei vostri confronti. Vorrei poter dire di essere felice nel vedere che avete carattere, ma sapete, sono sempre stato tradizionalista.» Si alzò e la raggiunse di fronte al tavolo, chinandosi in modo da guardarla negli occhi. Per una volta, Etsuko non li abbassò, ma fissò i suoi cioccolato in quelli grigi dell'uomo. «Perciò, una volta sposati, vi assicuro che non avrete occasione di esporvi in questo modo. E per quanto riguarda i capelli, potete sempre tingerli.»
Etsuko sorrise, continuando a guardarlo negli occhi: «Vi ringrazio. Per lo meno, il mio presunto problema si può facilmente curare con della tinta.»

 

Come probabilmente è ovvio, Koizumi Etsuko e Otani Zeshin si innamorarono perdutamente. Ma il loro amore era contro le regole, tanto quanto lo erano i due amanti, e subì una sorte alquanto infausta. Quando si seppe della sua gravidanza, Etsuko venne ripudiata e venduta come schiava; Zeshin, da canto suo, sapeva che colui che veniva presentato come rampollo di Ataashi, era in realtà figlio suo. Ma anche lui venne allontanato, e costretto a lavorare come samurai per un signore straniero.
Era stata una relazione contro tutto e contro tutti, e in quanto tale fu stroncata sul nascere.
Ma quel loro figlio crebbe, e si innamorò; a sua volta ebbe figli, che a loro volta crebbero ed ebbero figli.

Più di duecento anni dopo, i discendenti dei discendenti di Etsuko e Zeshin si incontrarono e si innamorarono. E il loro amore fu contro ogni regola e ogni principio prestabilito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*) geta: zoccolo tipicamente giapponese. Per quelli di Etsuko, mi sono immaginata lo stile di zori da geisha (se siete curiose, googlate “geta gesiha” e vi troverete una marea di scomodissime ma meravigliose calzature tradizionali)

(**) sono sicura che già lo sapete, ma il suffisso “dono” è molto più rispettoso di “san” e veniva usato in epoca feudale. Talvolta anche ai giorni nostri viene usato, per indicare moolto rispetto.

(***) il chonmage è un tipo di pettinatura, indossata dagli uomini giapponesi in epoca feudale. (Di nuovo, provate a googlarlo)

 

 

Ho pensato che gli Otani abbiano preso il colore chiaro dei capelli più avanti nel tempo, rispetto ai Koizumi xD

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

È finita gente!
Cavoli, questo capitolo mi è piaciuto un sacco, anche se ammetto che 1) è diversissimo dagli altri sia come stile, sia come lunghezza, sia perchè è deprimente, che 2) i Koizutani ottocenteschi c'erano poco e niente e che 3) non dovrei dirmelo da sola.
Ma il punto è che mi sono divertita davvero tanto a scriverlo. Sarà che sono più portata alle angst più che al fluff, ma boh, mi ha preso veramente la mano mentre scrivevo! * è felice *
E so anche che il tema del “essere se stessi” c'entra e non c'entra. Diciamo che, essendo quello conclusivo, permea un po' tutti gli altri capitoli; e va a suo modo interpretato. Ma non mi sento di cambiare una sola riga di questo capitolo!
Il nome di Ataashi mi è stato ispirato da Akaashi di Haikyuu. (LOL)
Spero di non aver fatto castronerie storiche – diciamo che questa è ambientata prima dei Trattati Ineguali e perciò prima dell'arrivo degli Occidentali in maniera massiccia; dovremmo perciò essere nei primi dell'Ottocento. Spero che i costumi descritti, i riti e i modi di fare non siano del tutto sballati!
E che dire, niente! Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo e dell'intera fanfiction!

Ah sì, se trovate errori per favore ditemelo, ultimamente sono alquanto dislessica xD

Adesso sono in arrivo i super ringraziamenti, tenetevi forte!
 

Ringrazio chi...

- ha recensito: voi, le mie stelle, coloro che mi hanno spinto a continuare a scrivere e che mi hanno dato la carica (vi adoro tutte, grazie mille carissime!)
Chappy_
IMmatura
Gamora96
Queila
Fangirlandosulkpop
mana_chan
kissenlove
Amelia_
Mamiya_sakura
Rosa di ghiaccio

- ha aggiunto alle preferite: siete fantastiche/i, l'idea che qualcuno possa dire “questa storia è fra le mie preferite” mi scalda davvero tanto il cuore!
Aenima
elisabettabasco
fangirlandosulkpop
Gamora96
Lake of Fire
Obsessivefangirl
Chappychan_
Chocolate_

- tu ragazza solitaria che l'hai aggiunta alle ricordate: sei carinissima, grazie grazie mille!
Mitika98yb

- la sfilza di persone che l'ha seguita: grazie di cuore, avete aspettato tutti i miei ritardi, i miei temporeggiamenti, avete sopportato tutti i miei “la prossima volta sarò più veloce”, pur sapendo che non lo sarei mai stata. Siete davvero meravigliose, vi ringrazio davvero di cuore!
Agrifogliooro
Azzurratriton
Chibiroby
Class of 13
Fangirlandosulkpop
fightformanga1
Haru_da96
Hayhey
Hiyo
IMmatura
kissenlove
lulu_chan
Maiko_chan
mana_chan
Queila
rain25
rose T
SalamandraSlayer
sel97
semideah_
The Nim
_skyland

 

 

grazie di cuore anche a tutti i lettori silenziosi e anonimi!
Come sempre vi lascio il mio angolino spam!

 

 

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