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Autore: StewyT    23/12/2015    0 recensioni
Daniel sorride e si stende al mio fianco, abbracciandomi “Amo così tanto il Natale”
“Perchè?” accarezzo i suoi capelli.
“Non lo so, per tutto! Da piccolo amavo svegliarmi al mattino, quando era finita la scuola, e trovare mia madre che mi dava il buongiorno con una tazza natalizia ricolma di cioccolato caldo e una canzone natalizia di sottofondo. A dodici anni, quando ho iniziato ad avercela con il mondo ho smesso di amare anche il Natale e non riuscivo più a sentire nemmeno quell'aria tanto felice e dolce. Ora la sento di nuovo. Mi sembra di aver ritrovato la felicità perduta”
“Per me è diverso. Mi sembra diventato tutto così… commerciale! Il Natale è la festa dei regali e basta. Da piccola non la vedevo proprio così ”
“Ricordi tutti i nostri discorsi sulle paure, Dan?”
“Certo” sorride e mi accarezza “la mia insensata paura dell'amore!”
“Forse dovrei aggiungere alle mille paure anche quella dell'aridità. Non voglio diventare una persona cinica e arida”
“E non lo sarai. Non ti ho forse aiutato a superare tutte le paure? Passerà anche questa” sfiora con le labbra la fronte e mi abbraccia.
OS Natalizia.
Personaggi di Bad girls VS Bad boys.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Good Girls & Bad Boys'
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All Good Girls want for Christmas a Bad Boy.

 
“Allora cosa fai per Natale, Bren?” Agnes, dal viso pallido e il sorriso dolce mi schiocca due dita avanti agli occhi e ritorno tra le altre, nel grande saloncino di Selene.
Giovedì, 24 Dicembre 2015 (seconda Vigilia di Natale passata qui in Montana, secondo Natale che sicuramente sarà meraviglioso), festa del gruppo studio per scambiarci i regalini, e poi di corsa fino a casa per una doccia, un bacio a Dan e poi di nuovo di corsa con Jake e Kat da David e Amy; si prospetta una serata calma…
“Vado a cena da amici, voi?”
“Io finalmente torno a casa!” risponde Camille balzando in piedi, con i suoi capelli scuri e il sorriso da cucciolo amoroso.
“Anche io” risponde allegra, battendo le mani, Agnes, una delle ragazze con cui ho stretto di più nel gruppo, assieme a Camille, Tess e Keira.
“È da due settimane che non vedo la mia famiglia!”
“Non ti lamentare Agnes, sono due mesi che non vedo Jem!” tutte scoppiamo a ridere alle parole di Morgana.
Bevo un sorso di cioccolato dalla mia tazza calda e mi appoggio meglio sul divano. “Tu invece cosa fai Seli?”
“Lunedì ho detto a mia mamma che mi vedo con una ragazza!”
“No!” Camille batte le mani felice; è una delle amiche più strette di Selene e sa quanto sia potuto essere difficile per lei dire a sua madre che da un po' di tempo a quella parte usciva ufficialmente con una ragazza, e non un ragazzo; certo la piccola dolce Seli non si è mai fatta mancare niente, bella come è, è sempre riuscita ad avere tutti i ragazzi e le ragazze che voleva, ma a quanto pare con questa Nora è una cosa seria, talmente tanto seria da volerla presentare alla famiglia!
“Sì” risponde lei ridendo “Non potevo più sopportare di dire bugie!”
“Dillo apertamente, Selene!” la rimbecca Morgana “non potevi più sopportare di dover fittare ogni sabato una camera d'hotel per divertirti con Nora!”
“Vi conosciamo bene” ride maliziosa Tess.
Scoppiamo a ridere all'espressione di Selene, perversa come sempre.
“Nora mi costa parecchio, ma ehi ne vale la pena!”
“Che ha detto tua mamma?” chiedo io curiosa.
“Che se è una mia amica stretta posso portarla a casa quando voglio, proprio come faccio con Camille!”
“Ah da quando io e te siamo strette in quel modo?” dice lei seria, e ancora una volta si sente un coro di voci che scoppia a ridere.
“Davvero tua mamma ha fatto finta di niente?” chiede Keira sconvolta.
“Sì. Pensa sia una cosa passeggera, sai uno di quei momenti in cui passano tutti, ma non è così. Lo sapete, Nora non è un momento passeggero, la amo!”
“Awh quanto sei dolce Selene!”
“Non prendermi per il culo, Morgana!”.
Ridacchio e butto la testa sul divano; ancora una volta mi chiedo come possa essere successo tutto questo; un bel giorno mi sono ritrovata a cambiare totalmente tutta la mia vita e adesso mi ritrovo felice come non mai, con persone speciali che non avrei mai neanche lontanamente immaginato di incontrare.
Ricordo ancora come se fosse ieri il primo giorno in facoltà, l'ansia, l'odio, lo smarrimento e la paura di non aver fatto la scelta giusta. In una nuova città, in un nuovo percorso scolastico, senza conoscere nessuno: mi vedevo persa, ma sapevo che avrei comunque avuto Dan al mio fianco, non ce l'avrei fatta altrimenti. Poi eccomi lì, seduta nell'ultimo posto, dell'ultima fila, dell'ultima parte dell'aula, scocciata e nervosa, quando mi si avvicina una ragazza con i capelli biondi e un sorriso allegro, mi si presenta e mi trascina avanti con lei e le altre. Angelo biondo, da dove arrivi? Dalla città delle pervertite!
Così pian piano ho fatto amicizia con la strega, la perversa, la timida, l'allegra, la stupida e tutte le altre. Io chi sono? La solita completa cogliona Brenda che si perde tra i suoi pensieri e le sue fantasie quando meno è il momento.
“Oh” Tess mi schiocca due dita avanti agli occhi e io ritorno ancora una volta tra loro. “Che hai stasera?”
“Mancanza di sfogo! Si deve sfogare un po' la nostra Bren” butta lì Selene ridendo “Su, su, di sicuro il tuo bel Daniel ti regalerà qualcosa di interessante stasera”
“Beata te” sospira Tess “Qui ancora non c'è via per me!”; scoppio a ridere e l'abbraccio.
Il mio cellulare prende a squillare e io neanche lo sento, tanto sono intenta a fare la deficiente con le altre, fino a quando non è Morgana che per disperazione si alza e risponde “Sì, Daniel, cinque secondi ed esce!”.
“Vedo, vedo, nella mia sfera magica, che se non ti alzi vado io dal tuo ragazzo e Bren, giuro che mi prendo anche il suo pacco regalo!” dice in tono malizioso.
“No, no, il pacco regalo è mio!” dico ridendo “Vado!”.
Mi alzo di mala voglia dal divano, e le abbraccio tutte una per una, come se non ci dovessimo vedere più per un'eternità, quando in realtà abbiamo solo quindici santissimi giorni di pausa scolastica.
L'aria fuori è freddissima: indosso capotto, sciarpa, capello e guanti, eppure mi sembra di essere completamente nuda; l'aria gelata entra comunque da qualche piccolo pezzetto scoperto e contagia tutto il corpo con i suoi brividi veloci.
Dan suona il clackson e io corro velocemente da lui, prima che il freddo possa farmi congelare sul posto.
L'abitacolo della macchina è caldo e confortevole, adoro.
“Ehi! Pensavo non saresti più venuta!”
“Perdonami è che stavamo parlando e non mi sono accorta del cellulare!”
“Come è andata con le ragazze?” mi si avvicina e mi da un bacio, uno dei suoi tanti baci, e addio, mi sono pure dimenticata la domanda che mi aveva fatto.
“Allora?” chiede allontanandosi e mettendo in moto.
“Allora cosa?”
“Ti ho chiesto come è andata con le ragazze”.
Scoppio a ridere e mi copro il viso: tre anni e ancora un suo bacio mi fa questo effetto!
“Bene! Sono piaciuti i miei regali! Tu con i ragazzi?”
“Bene. Ah, sono felicissimo di non dover vedere più quei coglioni per quindici giorni!”
“Perchè potrai finalmente passarli tutti sotto le coperte con me?”
“Sì, questo mi aiuterà sicuramente a prendere ottimi voti in tutti gli esami di febbraio” ride e mi da un pizzicotto sulla guancia -unico pezzo di pelle scoperto-.
“A proposito… a che ora passano a prenderci Jake e Kat, Brendy?”
“Verso leotto, probabilmente, perché?”
“Devo darti il mio regalo!”
“Me lo darai lì, dai” sorrido; chissà cosa mi avrà regalato di bello quest'anno. Io ci ho lavorato molto su, e alla fine ho optato per un weekend tutti soli soletti in un posto caldo e rilassante da decidere assieme.
“Non posso mica dartelo avanti a tutti!” un'espressione di pura perversione si dipinge sul suo volto, e io non posso fare che ridere e amarlo.
Le stradine del Montana, in inverno, si riempiono di neve ed è un piacere restare in macchina -con l'aria calda a palla- e scorrere tra le montagne innevate, e gli alberi neri vestiti di bianco; talmente tanto rilassante e bello che quando arriviamo a casa nostra quasi mi dispiace.
Daniel ferma la macchina in garage e poi scende e viene verso di me per abbracciarmi; il suo odore è sempre così dolce e fresco!
Dopo tre anni ancora non riesco ad abituarmi alla sua perfezione e alle sensazioni che mi fa provare anche solo un suo abbraccio.
Dan apre la porta e mi spinge dentro, dove il nostro albero grande ci aspetta in tutta la sua magnificenza rubando tre quarti dello spazio presente nel saloncino della mini casa delle bambole in cui viviamo.
“Ehi, cosa c'è?” Daniel mi toglie il cappotto e mi abbraccia da dietro, iniziando a lasciare piccoli e dolci baci lungo il mio collo.
“C'è che è il nostro secondo Natale assieme” dico buttando le mani tra i suoi capelli “E io ancora non sono riuscita ad abituarmi a...te”
“Ed è un bene?” chiede sorridendo.
“Non lo so” mi giro verso di lui, interrompendo il suo lavoro; mi guarda infastidito e poi mi avvicina di più a sé.
Non abbiamo più parlato del suo tradimento e a dire il vero non vorrei parlarne mai più, ma da quando abbiamo fatto pace, sette mesi fa, tutto va molto meglio di prima; litighiamo spesso perché ci divertiamo: ad ogni litigio segue una notte d'amore meravigliosa. Ma non lo facciamo mai per un vero e proprio motivo, semplicemente perché non ce ne sono. Se non pensavo di poter avere una vita perfetta con il mio partner, mi sbagliavo alla grande. Amo Daniel e lui non smette mai di farmi capire che mi ama allo stesso modo.
Tutto sembra essere nato per un motivo: noi due.
E se prima non credevo nel destino, sono stata costretta a farlo dalla valanga di azioni che ci hanno portato a stare assieme, così.
“Come non lo sai?” mi da un pizzicotto e alza un sopracciglio. “A cosa non riesci ad abituarti, precisamente?”
“Mhm” gli sfioro la mascella con l'indice e lo guardo attentamente negli occhi, poi inizio ad accarezzarlo scendendo verso i suoi pettorali “Alla tua bellezza, ai tuoi occhi meravigliosi, alla tua mascella pronunciata, ai tuoi pettorali magnifici, e i tuoi addominali ancora più belli” fermo la mano all'altezza dei suoi pantaloni e la riporto su, verso il suo cuore.
“Cosa potrei fare per aiutarti?” dice lui con aria dispiaciuta.
“Non lo so” sospiro “Ma non riesco ad abituarmi neanche alle tue carezze”
“No?” chiede e poi fa scivolare la mano fredda sotto la mia maglia; mi ritraggo per riflesso, ma subito dopo ritorno attaccata a lui e alla sua mano che sfiora dolcemente il mio addome.
“E ai tuoi baci” aggiungo avvicinando le labbra alle sue.
“Su questo posso fare qualcosa!” sorride e poi mi bacia violentemente, attaccandosi completamente a me, trasportandomi in un bacio così tanto vorace che mi lascia senza aria dopo neanche due secondi.
“Meglio?” chiede allontanandosi giusto lo spazio per parlare e tornare a fissarmi negli occhi.
“Forse”
“Perfetto. A cosa altro non sei abituata?”
“Al modo in cui mi fai sentire” rispondo seria, al che lui aggancia la mia maglia e la sfila via “Adesso lavoriamo anche su questo, okay? Basta giusto un po' di pratica, te lo giuro!”.
Scoppio a ridere e lo bacio.
“Sai che io non mi abituerò mai all'amore che provo per te?” sussurra al mio orecchio; mi sale un brivido lungo la schiena e no, questa volta non è colpa solo delle sue mani fredde, ma anche della sua voce dolce e del suo bacino spinto pericolosamente verso il mio.
“Dan” sospiro aggrappandomi ai suoi capelli “Tra poco vengono Jake e Kat”
“Aspetteranno” risponde baciando la mia spalla; abbassa la spallina del reggiseno, e continua a scendere verso il mio braccio, per poi stringere la mano destra nella sua e portarmi verso il divano. Mi ci adagia sopra dolcemente, divarica le mie gambe per farsi spazio; stringo le ginocchia contro il suo bacino e le mani attorno al suo collo, mentre sulle mie labbra si fanno strada parole scomposte e senza senso, come ogni altra volta che Daniel prende a baciarmi, toccarmi e muoversi su di me in questo modo.
Mi faccio coraggio, e aggancio la sua maglia verde perché non è giusto che solo lui possa vedere e sfiorare il mio seno, devo avere la stessa possibilità anche io.
“Finalmente” sussurra lui mordendo il mio lobo.
“Non era giusto” ansimo io.
“Infatti non lo era!” sorride e mi aiuta, buttando via la sua maglia.
Lo guardo estasiata per un secondo; la pelle chiara, in netto contrasto con i capelli neri -leggermente più cresciuti- mette ancora di più in evidenza gli occhi blu liquidi, pieni di voglia e soddisfazione.
“Brenda non sono una statua” dice sorridendo.
“Oh lo so” rispondo dandogli un pizzicotto sul braccio prima di sorridergli e iniziare a baciare il suo collo, e poi giù verso i suoi pettorali; mordo un capezzolo, così come lui fa spesso, e lo sento sorridere; stringe di più i miei capelli e mi ferma, facendo quello che poco prima io ho fatto con lui.
“È una gara?” sussurra al mio orecchio “Beh io ho più da mordere, ho già vinto” mi fa un occhiolino e poi mi morde il lobo. Scoppio a ridere prima di assumere un tono offeso “Se è un modo per dirmi che sono grassa possiamo anche finirla qui per me”. Faccio per scrollarlo via e alzarmi, ma le sue mani vanno a stringere i miei polsi sopra la testa.
“Era un modo per dire che amo il tuo seno” alza un sopracciglio e come per ribadire quello che ha detto toglie velocemente il reggiseno e morde un seno con forza lasciandomi scappare un mugugno di dolore misto a piacere.
“Stiamo sfiorando il cannibalismo, Daniel” sussurro ridendo.
“Tu credi?” alza ancora un sopracciglio, e poi spinge il suo bacino verso il mio.
“Mhm direi che qualcuno è bello sveglio” questa volta alzo io un sopracciglio e lui ride “Davvero?” spinge ancora il suo bacino verso il mio “Da cosa lo capisci?”
Mi bacia forte, stringendo ancora i miei polsi, non gli farò vincere mica la partita! Spingo anche io il bacino verso il suo e mi districo dalla sua presa per portare le mani al suo fondo schiena e tenerlo stretto al mio.
“Non lo so bene” rispondo sorridendogli in segno di sfida.
“Brenda!” sbuffa scoraggiato e infila le mani tra i nostri bacini.
“Così non c'è sfizio” sbuffo io; sento le sue mani sulla pelle al confine con i pantaloni, e poi sulle cosce; alzo ancora di più il bacino per permettergli di sfilarmi via i jeans.
“Mi stai facendo soffrire” sbuffa lui, al che io rido.
“Ti do una mano, vieni!”.
Ribalta la situazione, sedendosi sul divano; io mi infilo tra le sue gambe e vado ad aprire i suoi jeans, sfiorando quello che non dovrei sfiorare, beccandomi un 'Brendy, stronza maledetta!' in cambio.
Tolgo anche i suoi pantaloni; adesso siamo praticamente separati solo da uno strato di cotone: le nostre mutande. Mentre le nostre parti basse gridano per ricevere attenzione.
Daniel si alza velocemente e mi prende in braccio trascinandomi in camera da letto, dove mi stende sul letto.
Un secondo dopo stiamo facendo l'amore.


* * *
Il mio cellulare trilla; mi sporgo dal letto per leggere il messaggio sperando che non sia Kat che mi avvisa di essere arrivata; siamo ancora attorcigliati sotto le coperte e non ho per niente voglia di alzarmi.
Bren ritarderemo di una mezz'oretta, io e Jake abbiamo avuto con contrattempo.
Ridacchio scuotendo la testa “A quanto pare i nostri migliori amici si sono scambiati i regali ora, proprio come noi”.
Daniel sorride e si stende al mio fianco, abbracciandomi “Amo così tanto il Natale”
“Perchè?” infilo una mano tra i suoi capelli e prendo ad accarezzarli.
“Non lo so, per tutto! Da piccolo amavo svegliarmi al mattino, quando era finita la scuola, e trovare mia madre che mi dava il buongiorno con una tazza natalizia ricolma di cioccolato caldo e una canzone natalizia di sottofondo; adoravo la neve, l'odore dei biscotti di burro, gli scampanellii delle porte addobbate a Natale, i Babbi Natale fuori ogni negozio, lo shopping, la notte di Natale. A dodici anni, quando ho iniziato ad avercela con il mondo ho smesso di amare anche il Natale e non riuscivo più a sentire nemmeno quell'aria tanto felice e dolce. Ora la sento di nuovo. Mi sembra di aver ritrovato la felicità perduta”
“Mi hai raccontato tutto questo solo perché vuoi che domani ti svegli con del cioccolato caldo?”
“No!” dice ridendo “Okay sì, mi conosci bene!” sorride, e noto quella luce particolare negli occhi che ha solo quando beh stiamo per fare uno dei nostri discorsi strappacervello.
“Scherzi a parte per me è diverso”
“Come al solito!” dice lui alzando gli occhi al cielo e poi sorridendo.
“Mi sembra che il Natale non sia più come una volta; l'aria Natalizia di cui parlavi, non riesco più a sentirla e non penso sia a causa della felicità. Ora sono incredibilmente felice, eppure il Natale resta solo un altro giorno in cui mangiare a sbafo e scartare dei regali. Una domenica qualsiasi, con dei regali”
“Che brutto”
“Sì! Ecco. Mi sembra diventato tutto così… commerciale! Il Natale è la festa dei regali e basta. Da piccola non la vedevo proprio così, e se mi chiedi perché la vedo in questo modo, non so neanche darti una risposta. È cambiato tutto verso i dodici anni. È come se si fosse spento lo spirito di festa, dentro di me”.
Daniel annuisce serio “Dobbiamo fartelo ritrovare perché non c'è niente d più bello”.
Gli sorrido e sospiro. “Ricordi tutti i nostri discorsi sulle paure?”
“Certo” sorride e mi accarezza “la mia insensata paura dell'amore!”
“E la mia del buio, dell'altezza, della solitudine. Forse dovrei aggiungere alle mille paure anche quella dell'aridità. Non voglio diventare una persona cinica e arida”
“E non lo sarai. Non ti ho forse aiutato a superare tutte le paure? Passerà anche questa” sfiora con le labbra la mia fronte e mi abbraccia.
“Sono felice di avertele confidate quel giorno sul divano. A quest'ora avrei ancora paura del buio altrimenti!” ridiamo. “Come avrei fatto senza i tuoi mille modi per farmi passare la paura!”
“Per te è stato tutto molto più semplice, non vale! Ti è bastato un bacio”
“E tante lacrime!” gli ricordo alzando l'indice.
Restiamo in silenzio per qualche secondo; la neve che scende, buttandosi sul vetro della porta, il camino acceso, il calore di Dan mischiato al mio.
“Ci credi al vero amore, ora?”
“No” risponde ridendo e mi si gela il sangue nelle vene; io ci credo al vero amore, io credo che noi resteremo per sempre assieme.
“Come?”
“Non credo nel vero amore semplicemente perché mi sembra stupido come termine. L'amore non è vero o finto; l'amore c'è o non… c'è! Se c'è non finirà mai. L'amore è come la vita, dura tutta la vita, ecco perché preferisco il nostro ti vivo ad un semplice ti amo. Quindi se per 'vero amore' intendi un amore che sarà eterno..”
Sorrido e lo abbraccio più stretto. Che fidanzato saggio!
“Seriamente, pensaci! Tu stavi con Jim, ma non era amore.” annuisco.
“Ma non ho neanche mai pensato che lo fosse” lo interrompo.
“Sì, invece. All'inizio lo pensavi!”
“Forse” sbuffo e sorrido.
“Non lo era. Vi siete lasciati e diciamo.. traditi a vicenda?”
“Non proprio esattamente, ma prosegui!”
“Non vi siete perdonati semplicemente perché non vi amavate. Sono bastato io per farti capire che lui non era l'uomo della tua vita! Ci siamo innamorati, ed è successo quello che è successo. È arrivato Adam, eppure non sei riuscita ad innamorarti di lui anche se era perfetto per te!”
“Già. Non sei geloso per niente di lui?” alzo un sopracciglio e lui fa un gesto con la mano come a dire che di quello ne parlerà dopo, prima deve finire il suo memorabile discorso.
“Non ti sei innamorata perché amavi me! Quando ami una persona, e la ami davvero, niente e nessuno te la toglierà della testa. Nessun Adam, Daniel o chicchessia prenderà il suo posto.”
“Amore mio, tutto questo per dire cosa?”
“Che l'amore è uno, ed è per tutto la vita!”
“Ecco, riassunto è molto meglio!” scoppio a ridere e lui mi da un buffetto sulla guancia. “Non pensi lo stesso?”
“Assolutamente sì. Non si possono amare due persone contemporaneamente! Ma… credo che nella vita non debba esserci necessariamente un solo amore!”
“Quindi pensi che riuscirai ad amare qualcuno oltre me?”
“Non succede a tutti di avere la fortuna di trovare due amori nella vita, io ho trovato te e non ti lascerò andare via tanto facilmente!”
“Ecco” risponde sorridendo “Perchè io non ti lascerò andare via per niente!”. Gli sorrido “A proposito… non mi hai risposto!”
“A cosa?”
“Sei geloso di Adam?”
“Che domande! Io sono meglio di Adam, mi hai visto? Ho capelli neri e occhi blu, proprio come piace a te, fisico scolpito, un dragone attivo… nah di cosa dovrei essere geloso! Perchè dovrei?” alza un sopracciglio in disappunto e io scoppio a ridere.
“Ti..vivo davvero tanto, Daniel!”.
Più vera di così, la risposta, non poteva essere.
Si abbassa a mi bacia dolcemente, prima di essere interrotti dallo squillo del telefono.
“Pronto?” rispondo infastidita.
“Bren siamo giù”.
“Arriviamo!”.
“Oh cazzo” dico spingendo Daniel via “Dobbiamo fare la doccia! Sono giù! Veloci!”.
Mi alzo e mi avvio in bagno, ma Dan mi ferma e mi spinge verso la doccia “in due si fa prima!”.
E così, un quarto d'ora dopo siamo pronti, in macchina, e cantiamo tutti e quattro una qualche canzone di Bublè.
Mezz'ora dopo siamo seduti alla grossa tavola nel grosso salone di David e Amy. Vivono ancora in Spagna, ma tornano ad ogni festa. Il piccolo Andrew è decisamente cresciuto ed è sempre bellissimo. Sembrano una famiglia perfetta!
Noi tutti lo siamo.
Due ore dopo, e tre kg dopo siamo tutti seduti avanti al camino, con i nostri pacchi regalo sulle gambe -David abbraccia il piccolo Andrew che per l'occasione è ancora sveglio- e gli occhi fissi sull'orologio per aspettare la fatidica ora.
Poi ecco la lancette andare sul 12 ed è mezzanotte!
“Buon Natale” urliamo tutti all'unisono.
E in questo preciso istante sono sicura di una cosa: questo è in assoluto il periodo migliore della mia vita.
Ognuno scarta i propri regali; vedo gli occhi di Kat brillare avanti alla foto dello studio fotografico – con tanto di modelli -che 'Kat mi raccomando a te, se li sfiori anche solo con un dito ti uccido!'- che Jake ha regalato a Kat per un giorno, il sorriso di Jake allargarsi quando Kat gli da la sua nuova chitarra acustica con su inciso un dragone blu come quello che Jake ha tatuato, e una semplice frase 'Hold back the river, let me look in your eyes'.
Poi i miei occhi si fissano su Amy che arrossisce e scoppia a piangere, buttandosi al collo di David che sorride felice.
“Allora, è un sì?” chiede e lei continua a piangere e cerca di farsi strada tra i singhiozzi, e dopo un po' riesce a pronunciare un “Ti amo” disordinato. Lo bacia e non c'è bisogno che ci dicano niente, noi quattro iniziamo a battere le mani e fischiare felici, mentre il piccolo Andrew si gira attorno tutto spaventato e curioso.
Dan mi attira a sé e mi sorride “Tu non vuoi scartare il tuo regalo?”.
Mi passa un pacchetto di velluto che prendo con mani tremanti; già la confezione mi mette ansia.
“Apri, dai”. Annuisco sorridendo, e faccio come mi dice, ritrovandomi un cerchietto di cristalli viola avanti.
“WoW
“Ti piace?” chiede entusiasta.
“Che vuol dire? Mi stai-mi stai chiedendo-oh Mio Dio è troppo presto!”. Daniel scoppia a ridere e scuote la testa.
“No che non ti sto chiedendo di sposarmi, ti sto solo chiedendo di diventare ufficialmente la mia ragazza”
“Uh” deglutisco visibilmente sollevata “non che non voglia sposarti, ma sarebbe davvero troppo.. presto!”
“Non te lo avrei mai chiesto ora!” mi abbraccia e io gli sorrido.
“Ti amo” sussurro passandogli il mio pacchetto decisamente più sottile.
“E questo cos'è?”
“Scartalo!”. Lo strappa velocemente e si ritrova avanti due biglietti per un weekend ovunque vogliamo “Sei pronto?”.
Daniel sorride “Andiamo a visitare il tuo posto preferito?”
Lo bacio stringendolo forte e sorrido.
Andrew scoppia a piangere attirando l'attenzione di tutti, che iniziamo a riempirlo di regali, giocattoli e baci, fino a quando non arriva l'ora di andare a festeggiare a letto.
I primi ad avviarsi sono Jake e Kat, io e Dan restiamo giù a dondolare il piccolo Andrew fino a quando non si addormenta e noi siamo liberi.
Facciamo più silenziosamente possibile e saliamo al piano di sopra, Dan mi sorride con aria cattiva e si avvicina alla porta di Kat e Jake.
“No, No” sussurro io ridendo “Ti uccideranno!”.
Lui ride e mi fa un occhiolino, poi bussa alla porta.
“Jake, ti serve rinforzo?” urla e noi due scoppiamo a ridere, prima che Kat urli un 'Vai via' che non so se sia più un urlo di piacere o di nervosismo per l'interruzione di Dan.
“Divertitevi!” urlo io.
Ridiamo e andiamo a nasconderci in camera prima che uno dei due, mezzo nudo, venga a picchiarci a sangue.
“Non ci credo” dico chiudendomi la porta alle spalle “Tu avresti ucciso Jake se lo avesse fatto!” mi asciugo le lacrime e Dan mi tira a sé.
“Mhm” scuote le spalle “Chi può mai saperlo! Che ne dici di un bel bagno caldo e una sigaretta in onore dei vecchi temi?”.
Annuisco sorridendo e lo seguo con gli occhi mentre si abbassa verso la sua valigia per prendere qualcosa.
Il mio cellulare trilla e leggo il messaggio in arrivo, è di Adam.
Ultimamente non ci siamo sentiti molto, ma superato l'imbarazzo siamo riusciti comunque a restare in buoni rapporti amichevoli – ho conosciuto persino Agnes e sono stata davvero felice perché è adorabile - e per quanto riguarda Dan.. anche lui ha stretto più o meno amicizia con lui.
Buon Natale, dolci Drenda!
Da Adam e Agnes”.
“Chi è?” chiede Dan avvicinandosi a me con un sorriso stampato sul viso.
“Adam e Agnes ci augurano buon Natale”
“Chissà quanto avrebbe voluto trascorrerlo con te, il Natale”.
Amicizia, certo…
“Invece lo sto trascorrendo con te” gli dico dandogli un pizzicotto.
“Andiamo?” Lo spingo verso il bagno e lo abbraccio da dietro.
“Uh a proposito” sussurra girandosi verso di me; alza la mano che aveva nascosto dietro la schiena e mi mostra un ramoscello di Vischio “Buon Natale, amore mio!”.
Lo abbraccio forte e sorrido, prima di baciarlo come tradizione vuole, sotto il vischio.
Ancora una volta sorrido. Sorrido sempre con lui.
È tutto così perfetto.


 
Spazio autrice.
EEEEEEHI! Vi avevo detto che sarei tornata a rompervi le balls per Natale ed eccomi qui a farlo :')
Questa os non è niente di che, e non ha un grande senso, ma è un modo per augurare un buon Natale a tutte le persone che hanno seguito la storia in questo luuungo anno!
(Se non avete mai letto nulla che riguarda le mie Good Girls, beh vi perdete due storie idiote ma abbastanza divertenti, tutto quello letto sopra potrebbe risultarvi strano...).
Vorrei tanto poter spedire ad ogni personcina un bel Dragone, ma ehi non sono ancora riuscita a trovare nemmeno il mio :O

Se posso dedicare la storia a qualcuno, la dedico a tutte le povere personcine che come me alla domanda 'cosa fai a Capodanno' rispondono con un dolcissimo e simpaticissimo 'vaffanculo' lol
Grazie per aver letto!
Buon Natale, felice Anno nuovo, divertitevi, bevete, mangiate e se avete un Dragone ricordateche chi lo fa a capodanno lo fa tutto l'anno LOL
OH DIMENTICAVO! SE volete iscrivervi al gruppo su fb per essere sempre aggiornate (ma chi ci scrive mai lol) vi lascio il link :3
https://www.facebook.com/groups/796625640460809/


StewyT~



 
  
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