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Autore: NobleSeaFoam    24/12/2015    0 recensioni
Farsi sgridare dal proprio medico in pubblica piazza può essere imbarazzante.
Sentivo il bisogno di scrivere qualcosa di più o meno Omega!verse (Che mi affascina tantissimo ma non so ancora ben gestire quindi è MOLTO di background più che altro) e mpreg, tanto per attirare un po' di odio a gratis, probabilmente-
E sentivo il bisogno di un cucciolo Grace-Di Angelo quindi è nata questa roba. Il progetto sarebbe un po' lunghetto ma per ora mi concedo di metterla completa vista la mia incostanza e visto che come primo capitolo è abbastanza autoconclusivo.
Se anche voi non disdegnate il genere e la coppia, beh, spero che vi piaccia!
Note: La storia è ambientata PARECCHIO dopo la guerra contro Gea, non siamo a "Sedici anni incinta" e son tutti maggiorenni-
Dal testo:
"Esatto, cento punti Superman!" Brontolò decisamente contrariato. "Diventerai papà!" E detto questo girò i tacchi per tornare alla sua cabina, probabilmente per controllare i suoi pazienti, borbottando frasi come "Non solo doveva rubarmi il ragazzo, no, doveva anche ingravidarlo! Questi dannati alpha!" O qualcosa di molto simile.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jason Grace, Jason/Nico, Nico di Angelo, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Cominciai a preoccuparmi quando vidi Will Solace, con il suo metro e 73 raggiunto per grazia divina, i boccoli biondi che risplendevano di luce propria, che si dirigeva a passo di carica verso di me, sbattendo la porta della cabina di Apollo, con un'aria che per niente si addiceva a un figlio del Sole.
"Jason Grace." Esordì fissandomi dall'alto in basso, cosa che gli stava venendo particolarmente comoda visto che ero seduto sull'ingresso della mia cabina. "Capisco che i due Campi, tra allenamenti e mostri, non siano il principale punto di riferimento per alcune basilari informazione su argomenti abbastanza delicati ma è possibile che tu, un'alpha, non conosca l'importanza di contraccettivi semplici ma efficaci come i preservativi?!"
Lo guardai interdetto.
Il biondo aveva un anno meno di me, era un beta e stava studiando medicina per diventare ad ogni costo un vero medico, a prescindere dalle capacità che il suo ramo divino gli aveva conferito.
Non mi aspettavo certo da lui un discorso riguardante "come non mettere incinta la propria ragazza" ma mi ci volle poco a capire il perché di quella scenata.
"Nico... "
"Esatto, cento punti Superman!" Brontolò decisamente contrariato. "Diventerai papà!" E detto questo girò i tacchi per tornare alla sua cabina, probabilmente per controllare i suoi pazienti, borbottando frasi come "Non solo doveva rubarmi il ragazzo, no, doveva anche ingravidarlo! Questi dannati alpha!" O qualcosa di molto simile.
Rimasi a fissare la porta della cabina 7, nel tentativo di assimilare la notizia.
Nico di Angelo, il mio ragazzo, il mio partner, aspettava un figlio.
Da me.
 
Ma forse dovrei andare per ordine e spiegare prima un paio di cose.
Mi chiamo Jason Grace, sono un semidio figlio di Giove. Ex-pretore di Nuova Roma, ora Pontefice Massimo. Dopo 8 anni dalla guerra contro Gaia sono diventato uno studente di lingue e letterature classiche e un insegnante di scherma per i giovani semidei di Campo Giove e Mezzosangue.
All'età di 16 anni, appena conclusa la battaglia che aveva portato all'unione del campo greco con quello romano, ero stato sottoposto, insieme ai miei coetanei a una visita di routine in cui avrebbero stabilito se fossi un alpha, un beta o un omega. Non che su di me avessero molti dubbi effettivamente, mia sorella anni prima era stata identificata come alpha e, sebbene la cosa non fosse prettamente genetica, le possibilità sembravano essere molto alte.
Gli unici alpha che all'epoca conoscevo erano mia sorella e Percy Jackson, uno dei miei più grandi amici. Il nostro legame era fondato su una più o meno seria battaglia di testosterone che, contro ogni aspettativa, finiva spesso in parità, a riprova che, per tenere testa ad un alpha su quel piano, dovevi esserlo anche io.
Nello stesso periodo, oltre a confermare le teorie su di me scoprimmo che quella che all'epoca era la mia ragazza, Piper McLean, era un omega. A distanza di anni ringrazio di essere riuscito a tenere a freno gli ormoni per tutto il tempo che siamo stati insieme. Sarebbe stato un bel danno se la avessi marchiata come mia compagna, soprattutto visto che non eravamo durati più di due anni come coppia. Ora come ora era la mia migliore amica, consulente amorosa e probabilmente futura cognata, insieme a Reyna Ramirez-Arellano, un'altra mia ex, una beta. Per un periodo mi chiesi che problema avessimo io e mia sorella perché era possibile che avessi avuto due ragazze in vita mia e adesso entrambe avessero una relazione con Thalia? Col tempo decisi di ignorare la cosa. Non era affar mio alla fin fine con chi stava mia sorella, basta che lei e compagne fossero felici, e lo sembravano pienamente.
La maggior parte dei miei amici rimasti, Leo Valdez, Frank Zhang, Annabeth Chase erano invece dei beta. Dovevo ammettere che li invidiavo un po', avevano meno restrizioni riguardo alle relazioni e non dovevano fare controlli ogni tre mesi per monitorare gli ormoni e farsi prescrivere i farmaci adatti, non dovevano passare l'inverno con una virtuale cintura di castità per evitare di avere un figlio con una certezza del 95% se non si usavano tutte le precauzioni del caso. Certezza che aumentava al 99% se il partner era un omega, come nel suo caso o nel caso di Frank, visto che anche Hazel, la sua ragazza, nonché sorella di Nico, lo era. Ma a lui era andata molto meglio, era un beta, quindi niente spermatozoi superdotati che avevano fretta di spargere geni forti in giro per il mondo. E in più Hazel era una ragazza, quindi poteva prendere medicinali adatti per la contraccezione, cosa che non era possibile per i ragazzi omega. In fondo non avevano ovuli da dover proteggere tutto l'anno, solo quando andavano in calore, due volte l'anno, in cui si venivano a formare gli organi necessari alla riproduzione, per poi scomparire in caso di mancata fecondazione. I meccanismi degli omega erano ancora oscuri per certi aspetti alla medicina di conseguenza non era stato possibile creare l'equivalente della pillola contraccettiva per i ragazzi.
 
E così mi ero ritrovato a 24 anni, con alle spalle cinque anni di relazione con un ragazzo, un omega, a farmi fare la predica dall'ex di quest’ultimo perché lo avevo messo incinto.
Mi misi a fare un paio di calcoli. Era passato un mese e mezzo dalla fine del mio calore, ogni anno, da otto anni, terminava lo stesso giorno con una precisione che aveva dello spaventoso. E solo una volta, da quel giorno, circa tre settimane dopo, ci venne il dubbio che qualcosa fosse andato storto perché, una sera tolto il preservativo lo trovammo rotto. Nico però mi aveva assicurato che non c'erano rischi, che si doveva essere rotto alla fine perché non sentiva nulla dentro di sé e comunque, per sicurezza, era fuggito subito in bagno a controllare e ne era tornato confermando la cosa.
Feci per alzarmi e dirigermi alla cabina di Apollo per parlare con Will quando la voce del biondino squarciò l'innaturale silenzio che era calato sul campo.
"NICO DI ANGELO TI SEMBRA IL CASO DI USARE I VIAGGI NELL'OMBRA NELLE TUE CONDIZIONI?!" A quelle parole decisi di cambiare la mia meta e puntare verso la cabina di Ade, abbastanza sicuro di trovarci il mio ragazzo.
Appena entrato fui avvolto da una tenue luce bluastra che illuminava la stanza giusto il necessario per distinguere il mobilio e non andare a sbattere ovunque. Nico era lì, disteso sul letto, le mani che carezzavano il ventre ancora piatto, un sorriso dolcissimo in volto. Stava sussurrando qualcosa che non riuscii a comprendere, il volume troppo basso perché giungesse alle mie orecchie.
Mi schiarii la gola e le sue iridi si puntarono su di me per poi fuggire immediatamente per evitare il confronto con le mie, nello stesso momento in cui le guance pallide si imporporavano di un rosso tenue, tipico di quando era imbarazzato o si sentiva in colpa.
Mi presi qualche secondo per guardarlo, mi sembrava sempre di non farlo abbastanza spesso. Negli anni era cresciuto di 10 centimetri buoni ma ci passavamo ancora almeno una spanna. In più, nell’anno immediatamente dopo la guerra, dopo mesi e mesi di proteste e tartassamenti da parte mia e di Hazel, il moro aveva ripreso a mangiare regolarmente e quindi sembrava meno malaticcio di quando sci eravamo conosciuti, più in carne ma sempre asciutto, il fisico tonico per gli allenamenti e la pelle meno trasparente per il tempo che aveva trascorso in superficie. Era sempre stato bello, una bellezza particolare ma innegabile e, con il tempo, era anche migliorato.
"Jason... " mormorò il moro. "Immagino tu abbia parlato con Will."
"Quando?" Un po' mi odiai per il tono forse troppo freddo che avevo usato, soprattutto quando lo vidi abbassare lo sguardo avvilito.
"Quando si era rotto il preservativo. Ho detto una piccola bugia, lo so, non avrei dovuto. Ma Jason, io voglio davvero questo bambino e anche se non sarai d'accordo-"
"Nico." Lo interruppi bruscamente avvicinandomi finalmente al letto e prendendogli le mani delicate tra le mie. "Nico, la gravidanza non è una cosa facile, devi essere certo al cento per cento che è quello che desideri davvero, che sei pronto per un impegno simile."
"Jason, amo già questa creatura come se fosse la mia unica ragione di vita, è già una parte di me. Non sapevo di desiderare un figlio finché non ho visto la possibilità affacciarsi di fronte ai miei occhi. E adesso so che non potrei voler altra cosa al mondo, al di fuori di questa piccola vita. Per me che sono stato sempre legato alla morte questa cosa significa una nuova speranza, o qualcosa di simile." E si aprì in un sorriso che veniva dal cuore. I sorrisi di Nico erano rari, sfuggivano alla vista il più delle volte, o erano solo inquietanti. Quelli sinceri erano preziosi e potevo vantarmi di essere una delle poche persone ad averli visti e ad esserne stato, spesso, la causa. Al ché sorrisi di rimando, baciando il dorso delle mani del mio ragazzo.
"E allora sia, se lo desideri davvero allora sarò fiero di essere il futuro padre di questo piccolo."
"O piccola." Rise mentre si portava una mia mano contro il ventre. Ancora era presto ma in pochissimi mesi si gonfierà, sentiremo i calci di un piccolo esserino che non vede l’ora di uscire e scoprire il mondo.
Dovevo aspettare solo altri nove mesi e poi sarei diventato papà.
 
  
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