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Autore: darkroxas92    24/12/2015    5 recensioni
E se Harry Potter fosse finito per sbaglio nel mondo di Fairy Tail durante la sua infanzia? E se fosse stato accolto proprio nella gilda numero uno di Fiore? E se un giorno Albus Silente riuscisse a ritracciarlo, chiedendogli di tornare nel suo mondo d’origine? Come si svilupperà la storia del mago più famoso della comunità magica con queste premesse?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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58: L’uomo pazzo con una cabina Capitolo 58: L’uomo pazzo con una cabina
Harry ed Erza fecero sparire le loro armi -la seconda tornò in divisa- e si avvicinarono alla cabina blu, che era caduta a terra orizzontalmente, mostrando così la porta al cielo, perché aperta verso l’interno e con l’arpione ancora aggrappato al bordo.
“Potter!” Sentirono urlare, mentre Piton e gli altri insegnanti, seguiti dal Ministro e dal resto degli studenti correvano verso di loro. “Che cos’avete combinato?!”
“Noi niente, professore.” Rispose Majutsu, mentre dietro di lui gli altri si trattennero dal fischiettare innocentemente. “Questa… cosa è sbucata fuori dal nulla.”
“Non dire assurdità, Potter.” Replicò l’insegnante di Pozioni. “È impossibile smaterializzarsi dentro Hogwarts.”
Ma prima che potessero dire altro, una mano sbucò dalla porta, appoggiandosi saldamente sul bordo.
“Tranquilla, che cosa vuoi che succeda? Nessuno ci vedrà!” Sbottò una voce femminile. “Faremo solo una piccola deviazione, dopo ti porterò sul pianeta Barcellona come da programma!”
Sotto gli occhi sorpresi di tutti, una ragazza dai capelli castani uscì dalla cabina, ma la cosa che stupì i presenti era che sembrava reduce da una scalata, nonostante la cabina fosse ben più piccola di lei come profondità.
“E invece eccoci qui, precipitati contro un vecchio castello e- Oh, salve!” Esclamò la ragazza, accorgendosi dei maghi. “Un minuto e siamo da voi.”
Nessuno, nemmeno Silente, seppe cosa dire mentre la sconosciuta saltava fuori, per poi chinarsi nuovamente verso l’interno della cabina.
“Vieni pure su! Nessuna eruzione vulcanica o altro di potenzialmente mortale!”
“Davvero? Peccato!” Rispose una voce, che sembrava trovarsi molto lontano. “Speravo in qualche nuovo brivido!”
“Scusate… ma chi siete?” Chiese la McGranitt, facendo girare la ragazza verso di lei.
“Oh, siamo solo … turisti, sì. Stiamo provando un nuovo tipo di mezzo di trasporto e-”
“A forma di cabina della polizia?” Domandò scettica Hermione.
“Il mio capo è un tipo molto… bizzarro…”
“Ehi, guarda che ti sento!” Esclamò la voce di poco prima, mentre un uomo usciva dalla cabina.
Aveva dei disordinati capelli castano scuro, indossava lunghi pantaloni scuri arrotolati in basso, una camicia a quadretti rosa coperta da un gilet marrone e un vistoso farfallino rosso attorno al collo.
“E fra parentesi, questa bellezza è fantastica, soprattutto per via di questa forma!” Continuò, battendo una mano sulla cabina. “E vi sconsiglio di offenderla. Potrebbe arrabbiarsi.”
Majutsu si avvicinò a Hermione. “È uno di loro a emanare l’energia che sentivi?”
La Granger scosse la testa. “No… ma sento qualcosa di familiare… forse nascondono un oggetto magico con quel potere…”
“Chi siete?” Domandò pacato Silente, avvicinandosi ai due.
“Oh, ma dove sono finite le mie buone maniere?” Ribatté l’uomo, per poi indicare con le mani la ragazza al suo fianco. “Lei è Clara Oswald. Io invece sono il Dottore!”
“Dottore… chi?” Chiese Piton, gelido.
Immediatamente Clara si portò una mano sulla fronte, sospirando, mentre l’uomo ridacchiò.
“Adoro quella domanda!” Rispose entusiasta. “Ma il mio nome è semplicemente il Dottore. Voi invece chi siete? Mi sembrate fam-”
“Dottore!” Esclamò la ragazza, per poi indicare Harry. “Quel ragazzo… ha una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte!”
L’uomo si voltò nella direzione indicata, per poi battere le mani.
“Incredibile!” Affermò, avvicinandosi subito al ragazzo, guardandolo in faccia. “Sembra davvero Harry Potter! La somiglianza è incredibile! C’è solo quel tatuaggio in più… la prossima volta che vuoi fare un cosplay ti consiglio di informarti meglio.”
Majutsu chiuse gli occhi, trattenendosi dal replicare con un pugno. “Per vostra informazione… io sono Harry Potter… e quel tatuaggio fa parte di me da diversi anni, ormai.”
“Non ci prendere in giro, ragazzo.” Intervenne Clara. “Non puoi di certo essere Harry Potter. E poi oltre a te ci dovrebbero essere… Ron… Hermione… Silente… Piton… Diamine Dottore, dove ci hai portato? A un raduno di fan?”
“Uhm… Non saprei…” Rispose l’uomo, per poi tirare fuori da una tasca quella che sembrava una bacchetta di metallo con un interruttore, che premette subito facendo accendere una luce verde e producendo un ronzio.
Prima che qualcuno potesse fare qualcosa, la puntò contro la cicatrice di Harry, per poi spostarla dopo pochi secondi, alzandola verso l’alto e continuando a guardare la luce.
“Dunque, la cicatrice è vera. Quindi, Clara, direi che siamo finiti proprio a Hogwarts. Azzarderei intorno al terzo anno di Harry.”
“Stai scherzando?!”
“Forse sì. O forse no. Non mi ricordo se scherzo. È come quando mento.”
“Ma chi è questo pazzo?” Domandò Gray, facendo subito sgranare gli occhi a Erza, che batté un pugno contro il palmo dell’altra mano.
“La profezia!” Esclamò, attirando l’attenzione di tutti su di sé. “Tra qualche mese scoprirai qualcosa che ti sconvolgerà. Subito dopo verrai messo nuovamente alla prova per colpa di un uomo pazzo.” Ripeté.
“Oh, così vengo ancora definito un uomo pazzo? Ottimo!” Esclamò sorridendo il Dottore.
“Non che tu faccia molto per dimostrare il contrario…”
“E dove sarebbe il divertimento? A proposito… potresti andare a controllare dove sono finiti i nostri ospiti? Temo che qualunque cosa ci ha colpiti li possa aver fatti precipitare all’interno più del previsto… e preferirei evitare che si mettano a distruggere qualcosa per uscire.”
“Ma quanto è grande là dentro?” Domandò Lucy perplessa.
“Credimi ragazza, potreste metterci dentro questo castello e avanzerebbe ancora molto, molto, molto spazio.” Rispose Clara, per poi chinarsi nuovamente dentro la cabina. “Tutto bene laggiù?”
Per qualche secondo non successe nulla.
Poi, sotto lo sguardo stupefatto di tutti i maghi, compreso Silente, una ragazza dai lunghi capelli neri e bianchi, con addosso una maglietta blu a maniche lunghe e dei pantaloni azzurri, uscì in volo dalla cabina, restando sospesa nel vuoto per qualche secondo, prima di atterrare dolcemente a terra accanto a Clara. La nuova arrivata fissò uno a uno chi aveva di fronte, squadrandoli con i suoi occhi, le cui iridi erano una nera e l’altra bianca.
“Cos’è successo?” Chiese il Dottore, per nulla sorpreso.
“Oh, nulla. Siamo solo quasi finiti contro quella stella che tieni lì dentro. Siamo riusciti a evitarla per poco.” Rispose lei, calma.
“Menomale. Sarebbe stato piuttosto difficile trovarne un’altra.”
“Una… stella, aye?” Domandò Happy, sbattendo le palpebre, per poi urlare. “Lì dentro c’è una stella?!”
“Una stella, una biblioteca, un luna park, una piscina olimpionica… fai prima a chiedere che cosa non c’è.” Rispose Clara, sorridendo.
“Un incantesimo di espansione.” Fece Vitious, entusiasta. “Non credevo fosse possibile espandere a tal punto uno spazio e-”
Ma il professore si zittì quando il Dottore alzò un dito, per poi scuotere la testa.
“Per piacere, non paragoni il mio TARDIS a un mero incantesimo. Questa ragazza sexy è molto migliore della magia!”
“Aspetta… tu non sei un mago?” Intervenne Caramell, sorpreso. “Allora come fai a essere qui? Dovrebbe essere impossibile per i Babbani raggiungere Hogwarts!”
“Lo sarebbe… se lui non fosse il Dottore, se questo non fosse un TARDIS e se noi non fossimo con loro.” Rispose la ragazza dai capelli bianchi e neri, guardando verso l’interno della cabina. “Non è vero?”
“Arrivo, arrivo.” Disse una nuova voce, quasi scocciata.
Questa volta a uscire in volo fu un ragazzo. Questi sembrava la versione maschile della ragazza, poiché aveva gli stessi capelli e occhi. Indossava dei pantaloni lunghi neri e una maglietta a maniche corte bianca con disegnato sopra quello che pareva un cuore a cinque punte, il quale era anche la forma del ciondolo che teneva attorno al collo.
Non appena uscì, Hermione fece un passo indietro.
“Che succede?” Le chiese subito Neville.
“Lui… possiede un potere senza pari.” Rispose al suo posto Luna, guardando seria, e forse preoccupata, il nuovo arrivato, che atterrò a fianco di quella che sembrava essere la sua gemella.
“Scusate il ritardo, ma dopo aver evitato la stella sono andato a scontrarmi con la sala giochi, e ho preferito sistemarla prima di uscire.” Fece, sorridendo.
“Dopo che l’hai distrutta.” Disse ridacchiando la ragazza.
“Beh, non è colpa mia se ci stavamo allenando quando quella magia ci ha colpiti facendo sbandare il TARDIS. Che poi, Dottore, non dovrebbe essere quasi impossibile perdere l’equilibrio al suo interno?”
“Probabilmente il colpo, unito alle barriere magiche del castello, l’ha destabilizzato. Hai visto se il nucleo è intero?”
“Sì, sì, nessun danno per fortuna. Sarebbe stata una scocciatura doverlo riparare, anche per me.”
“C-Chi sei?” Chiese Hermione, guardandolo spaventata.
Il ragazzo si girò a guardarla, per poi voltarsi verso la sua gemella. “Siamo finiti di nuovo a Hogwarts, Hikari?”
“Così pare, Dark, ma sembra in un periodo precedente alla nostra prima visita.”
“Chi diamine siete?!” Urlò Natsu, facendosi avanti.
A vederlo i due spalancarono gli occhi, leggermente sorpresi.
“Natsu? Che diamine ci fai qui a Hogwarts?” Domandò Hikari, per poi notare solo allora gli altri. “Aspettate… ci sono anche Erza, Gray e Lucy!”
“Come fate a sapere i nostri nomi?!” Chiese subito Erza, preparandosi a evocare la spada.
“Non è l’unica anomalia.” Fece notare Dark, per poi indicare Harry, spostandosi subito dopo su Ron, Hermione, Fred, George, Neville, Ginny, Luna e Happy. “Anche loro sono fuori dalla norma.”
“Quindi sapete cos’è successo?” Domandò Clara. “Insomma… noi non possiamo essere davvero qui! Dovremmo essere finiti dentro un l-”
“Clara, noi siamo già stati a Hogwarts in passato.” Rispose Hikari, interrompendola. “Solo, era diversa. E Natsu e i suoi amici non erano di certo qui. Li abbiamo incontrati solo diverso tempo dopo.”
“Posso sapere quando sareste stati qui?” Intervenne Silente. “Se la mia memoria non m’inganna, e solitamente non lo fa, non mi pare di avervi mai visti tra gli studenti. E due fratelli come voi me li ricorderei.”
Dark e Hikari si guardarono, per poi scoppiare a ridere.
“Fratelli?” Ripeté il ragazzo. “No, no, qui c’è un equivoco. Lei è la mia compagna.”
“Già. Non abbiamo alcun legame di sangue tra di noi.”
Dopo questo scambio di parole calò il silenzio totale.
“Sembrano più gemelli di noi… e non sono nemmeno parenti?!” Esclamarono assieme Fred e George, increduli.
“La domanda tuttavia non cambia.” Fece Piton, continuando a fissare i due. “Quando siete venuti a Hogwarts?”
“Uhm… direi tra qualche anno. E probabilmente in una linea temporale diversa. Confermi, Dottore?”
L’uomo tirò di nuovo fuori la sua bacchetta di metallo, alzandola verso l’alto, per poi portarsi un dito in bocca e sollevarlo subito dopo, come per sentire il vento.
“Sembrerebbe proprio di sì! Pare che l’input di energia che hai fornito al TARDIS ci abbia fatto attraversare il confine della nostra linea temporale, spedendoci di fatto in un universo parallelo. Di nuovo.” Precisò. “Fortuna che questa volta ci sei tu come fonte d’alimentazione ausiliare.”
“Così mi fai sembrare una batteria…” Mormorò Dark, sospirando.
“Quindi… nemmeno voi siete maghi?” Domandò il Ministro.
“Beh, non maghi come intendete voi.” Rispose Clara. “Ma di certo, se solo volessero, potrebbero sconfiggervi tutti a occhi chiusi e senza usare nemmeno un dito.”
“Clara, per piacere. Una volta tanto vorremo passare per quasi normali.”
“Viaggiando con noi? Impossibile.”
Dark sospirò. “E la cosa divertente è che non possiamo nemmeno replicare questo punto.”
“Insomma, chi siete?!” Esclamò Harry. “Continuate a dire cose senza senso!”
I due falsi gemelli si guardarono, per poi annuire.
“Io sono Dark. Ex Custode dell’Equilibrio.”
“Io invece sono Hikari, l’attuale Custode dell’Equilibrio.”
“No.” Fece Hermione, indicando Dark. “Tu… il potere che emani… è di gran lunga superiore al suo. Chi sei davvero?”
Il ragazzo sorrise. “Credo che per voi sia meglio non scoprirlo.”
“E chi sei per deciderlo?!” Gridò Erza. “Sei forse qualcuno che ci vuole eliminare?”
“Che?! Certo che no! Nonostante chi sono, sto dalla parte dei buoni, credetemi.”
“Ehm… Ragazzi?” Fece Clara, venendo però ignorata.
“Cosa vuoi dire?”
“Gente?” Ritentò la ragazza viaggiatrice, senza riuscire a ottenere attenzione.
“Sentite, non posso dirvi chi sono davvero solo per la vostra sicurezza. Qualcuno potrebbe pensare di usarvi in qualche modo contro di me e-”
Un rumore secco tuttavia deviò l’attenzione di tutti i presenti.
Dall’interno del TARDIS uscì una fortissima luce, mentre in contemporanea qualcosa brillò attorno al collo di Hermione.
“Cosa?” Fece lei sorpresa, mentre Harry ed Erza, che erano al suo fianco, la guardavano preoccupati.
“Hermione, che c-” Cominciò a chiedere Majutsu, poco prima che la luce aumentasse d’intensità, costringendolo a chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, lui, Erza e Hermione si ritrovarono da soli, sempre nel parco di Hogwarts.
Ma la neve, il TARDIS e tutti gli altri sembravano essersi volatilizzati.
“Cos’è successo?” Chiese Titania, guardandosi attorno.
“Oh, no… No, no, no…” Mormorò Hermione, tirando fuori da sotto la divisa quello che sembrava un ciondolo a forma di clessidra. “Non doveva succedere! Non l’ho nemmeno toccata!”
“Hermione?” Domandò Harry. “Che cos’è quello?”
La ragazza sussultò, per poi voltarsi a guardare i due amici.
“È… è il motivo per cui riesco a seguire tutte quelle lezioni… è una Giratempo.”
“Una che cosa?”
“Un oggetto in grado di portarmi indietro nel tempo, anche se solo di poche ore al massimo. È molto difficile ottenerne una, Silente e la McGranitt hanno praticamente dovuto supplicare il Ministero per farmela avere, facendomi giurare di non dirlo a nessuno e di usarla solo per seguire le lezioni.”
“Ecco spiegato come mai sembravi essere in due posti in contemporanea. Lo eri davvero!” Esclamò Erza. “Quindi adesso siamo tornati indietro di qualche ora?”
“No.” Rispose Harry, guardandosi intorno. “Non c’è neve. E la temperatura è maggiore rispetto agli ultimi giorni.”
“Meglio andare a vedere allora.” Fece Erza. “E non appena ritroviamo quel tipo proseguiremo la discussione. Dev’essere stata colpa sua.”
Hermione restò in silenzio, non del tutto sicura di quell’affermazione.

Il trio si nascose dietro alcune colonne, osservando diversi studenti cambiare aula.
“Decisamente non siamo più a Natale.” Borbottò Harry. “Ma la cosa che mi preoccupa è che non riconosco nessuno.”
“Quel Dark… Parlava di una linea temporale diversa… Non ci avrà spedito lì, vero?”
“Speriamo di no.” Rispose Hermione. “Sarebbe terribile, soprattutto perché in quel caso non potremmo tornare indietro.”
“Di solito come fai?”
“Aspetto. La Giratempo funziona in un solo senso. Per questo non torno indietro mai più di tre ore.”
“Capisco…”
“Ehi! Che cosa ci fai qui?” Esclamò uno voce dietro di loro.
I tre si girarono, ritrovandosi a guardare un ragazzo dai capelli neri apparentemente del quarto anno, con il simbolo di Grifondoro sulla divisa.
“C-Cosa?” Fece Hermione.
“Non tu, dolcezza. Ramoso!” Disse, guardando Harry. “Capisco che tu faccia il filo a Evans, però uscire con un’altra rossa non mi sembra la cosa più intelligente da fare. E te lo dice un esperto!”
“R-Ramoso?” Ripeté Majutsu, incredulo.
Il ragazzo lo guardò curioso.
“Che hai fatto alla fronte? Gli occhi posso capire, ammetto che il verde attira sicuramente di più del nocciola, ma quell’obbrobrio invece direi proprio che farà scappare le ragazze.”
“Scusa… ma temo tu ti stia confondendo.” Intervenne Erza. “Lui non è Ramoso.”
Il ragazzo si voltò verso di lei.
“Non so chi sei, bellezza, però ti posso assicurare che so riconoscere il mio migliore amico. Allora Ramoso, perché tutta questa resistenza al buon vecchio Felpato? Credevo che per oggi avessimo in mente di fare uno scherzo a Mocciosus! Io, Lunastorta e Codaliscia ti aspettiamo da quasi un’ora!”
Hermione si voltò a guardare Harry, il quale restò in silenzio.
“Perdonami, ma davvero non so chi tu sia.” Disse infine.
“Su, ora basta. Cominci a preoccuparmi. Non vorrai ignorarmi così, vero?”
“Titania… piano di fuga C.” Fece Majutsu, facendo sorridere la rossa.
“Come vuoi. Non le uso spesso, però…”
Mentre diceva ciò portò una mano dentro la manica dell’altro braccio, per poi tirarla fuori assieme a una pallina nera. “…Cambiare ogni tanto non fa di certo male.”
Senza alcuna esitazione la buttò a terra, provocando un bagliore che costrinse Felpato a chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, dei tre non era rimasta alcuna traccia.
“E ora dove sono finiti? E soprattutto, come osa Ramoso creare un nuovo scherzo da solo?! Ah, ma appena lo ritrovo…”
E senza dire altro corse via.
Poco lontano, il trio lo osservò allontanarsi.
“Okay… direi che siamo nei guai. Decisamente non siamo indietro di poche ore o giorni.” Fece Hermione, deglutendo.
“In compenso, abbiamo realizzato uno dei sogni di Fred e George: conoscere dal vivo uno dei Malandrini.”
“E a scoprire l’identità di un altro.” Aggiunse Harry, serio. “Perché da quel che so, l’unico con cui potrei essere confuso… è mio padre.”
“Potrebbe essere una coincidenza, no?”
“Sinceramente, quante possibilità ci sono che sia così? Senza contare che continuava a insistere sul chiamarmi Ramoso.”
“Un modo c’è… per esserne sicuri.” Disse Erza, guardando l’amico. “Però… devi esserne sicuro.”
“Ci ho già pensato… e ho paura della risposta. Perché se fosse così, significa che siamo tornati indietro di più di vent’anni.”
“Però… è meglio sapere la verità. Ogni cosa che facciamo qui, potrebbe alterare il futuro.”
Harry ci pensò qualche secondo, per poi annuire e tirare fuori la Mappa del Malandrino.
I tre la guardarono attentamente. All’interno del castello, al secondo piano videro il nome ‘James Potter’, affiancato da quello di ‘Minerva McGranitt’. Due piani sopra, riconobbero il nome di ‘Remus Lupin’ e di ‘Peter Minus’. Infine, poco lontano da dove si trovavano adesso, il nome ‘Sirius Black’ si muoveva velocemente verso il castello.
“Sirius… Black…” Lesse Harry, stringendo con forza la mappa. “Lui era… Black…”
Erza lo afferrò subito per la spalla.
“Non possiamo fare nulla. Posso capire la tua rabbia, però-”
“Potrei impedirgli di tradire i miei genitori!” Replicò Majutsu. “Così… loro sarebbero ancora vivi…”
“Harry, pensa alle conseguenze! Non sai nemmeno come si sono conosciuti i tuoi genitori. Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere stato proprio Black a farli incontrare.”
Il moro restò in silenzio, per poi allontanarsi.
“Scusate, ho bisogno di stare da solo per un po’. Tranquille, non andrò a salvare i miei genitori.” Disse sarcastico, senza nascondere la sua irritazione.


“James!” Urlò Sirius, avvicinandosi all’amico, il quale stava parlando con una professoressa McGranitt decisamente più giovane. “Che razza di scherzi sono questi?!”
“Sir? Di cosa stai parlando?” Chiese Potter, guardandolo e sbattendo le palpebre.
“E me lo chiedi pure?! Prima ti metti a farti tatuaggi assurdi sulla fronte e a cambiarti colore degli occhi, poi esci con ben due ragazze e infine fingi pure di non riconoscermi! Senza considerare la cosa più grave, ovvero quella granata di luce! Credevo che ogni nuovo scherzo dovesse venire detto agli altri!”
La professoressa di Trasfigurazione fece un colpo di tosse. “Se permette, signor Black, le posso assicurare che il signor Potter è rimasto con me per l’ultima mezz’ora a chiedermi informazioni sulla lezione di prima. Anche se sinceramente non voglio sapere a cosa gli servano tali approfondimenti, e tremo al pensiero di ciò che potrete farci.”
Sirius la guardò sorpresa. “Davvero? E allora con chi diamine ho parlato?”
“Aspetta, stai dicendo che c’era davvero uno uguale a me?”
“Era la tua copia sputata, tranne appunto il colore degli occhi, la mancanza degli occhiali e un assurdo tatuaggio al cui interno c’era una specie di fulmine stilizzato.”
Mentre i due parlavano, la McGranitt sospirò, per poi allontanarsi, borbottando qualcosa sulle buffonate.
“Guarda Felpato, ti assicuro che io non c’entro davvero nulla.” Disse James, guardando l’amico, per poi portarsi una mano sotto il mento. “Probabilmente è qualcuno che vuole gettare cattiva luce sulla mia magnifica figura. Dieci a uno è il risultato di una pozione Polisucco. E sappiamo bene che c’è solo una persona che ne sarebbe capace.”
“Mocciosus dici? In effetti, questa tua copia era con una ragazza che somigliava terribilmente a Evans. L’ha chiamata Titania se non sbaglio.”
“Che razza di nome è Titania?”
“Titania è il nome che Shakespeare, uno scrittore Babbano, ha dato alla regina delle fate. Non che mi aspettassi che tu lo conoscessi, Potter.”
I due si girarono, ritrovandosi a guardare una ragazza di Grifondoro dai capelli rossi e gli occhi verde smeraldo, che in quel momento li stavano fissando gelidi.
“Evans! Come al solito, la tua fonte di conoscenza è pressoché infinita. Quando mi concederai il piacere di condividerla con me a pieno?” Fece James, mimando un inchino.
“Quando l’inferno gelerà e Tu-Sai-Chi si metterà a vendere panini per strada, magari distribuendo anche delle caramelle ai bambini.” Replicò lei, acida. “Che cos’altro avete in mente tu e la tua banda di stupidi?”
“Oh, nulla al di fuori dal normale. Tu invece hai sempre intenzione di perdere tempo dietro a quella serpe?”
“Almeno lui studia seriamente, e non per creare degli scherzi idioti e privi di significato.” Concluse lei, per poi allontanarsi.
“Sai Ramoso, mi chiederò sempre che cosa ci trovi in una come lei.”
“Che vuoi farci, le ragazze ribelli sono il mio punto debole. Soprattutto se sono rosse.”

“Etciù!” Starnutì Erza.
“Salute.” Disse Hermione, guardandola.
“Grazie. Che strano però, non ho freddo…”
“Forse qualcuno ti stava pensando?”
“Nah, altrimenti avrei passato anni a starnutire, visto che Gerard non voleva altro che usarmi come sacrificio. Piuttosto, hai scoperto qualcosa?”
L’altra scosse la testa, mentre osservava il suo schermo olografico, dentro il quale c’era l’immagine della Giratempo.
“Purtroppo no. La mia analisi ha solo confermato che il suo limite dovrebbe essere di poche ore al massimo, e solo verso il passato. Sono state fatte così apposta perché non vengano usate per modificare la storia. Altrimenti chiunque potrebbe riscriverla come vuole.”
“E allora come siamo finiti qui?”
“Forse c’entra quella luce uscita dalla cabina di quel Dottore.” Azzardò la castana. “In effetti, sembra che la mia Giratempo sia entrata in risonanza proprio con quella cosa.”
“Una cabina in grado di volare che riesce a influenzare la magia? Sarebbe preoccupante come cosa.”
“Io sono più preoccupata per quel tipo… Dark. Tu hai idea di cosa sia un Custode dell’Equilibrio? Ha detto che prima era lui, mentre quello attuale è la sua compagna.”
“Mai sentito nominare prima. Eppure lui conosceva tutti noi… Ed è rimasto particolarmente sorpreso dalla nostra presenza. Che cosa può significare?”
“Non lo so… ma il suo potere è davvero spaventoso. E sono sicura che si stesse pure trattenendo.”

“Come sarebbe a dire che non è un pericolo?!” Esclamò Harry, guardando una figura di fronte a lui. “Per colpa sua siamo finiti nel passato!”
“Da quel che ho sentito e visto, lui era sorpreso quanto voi. Natsu l’ha attaccato subito dopo, ma il suo fuoco non ha nemmeno bruciato i suoi vestiti.”
“E allora cosa dobbiamo fare? È già un miracolo che sia riuscito a parlare con te!”
“Al momento il proprietario di quella strana cabina sta cercando una soluzione. A quanto pare, se ne intende di viaggi del tempo.”
“Speriamo bene. Farò fatica a trattenermi dall’uccidere Black. Averlo così vicino e non poter fare nulla…”
“Posso capire come ti senti, ma lascia che te lo dica: uccidere una persona non è mai la scelta giusta. Il peso che ti porteresti sulle spalle non sparirebbe mai.”
Majutsu spostò lo sguardo.
“Prova a capire perché ha tradito i tuoi genitori. Forse, per quanto assurda e sbagliata, c’è una spiegazione e-”
“Una spiegazione?!” Replicò il moro, irato. “Ha consegnato alla morte i miei genitori! Quale giustificazione ci può mai essere per questo?! Io sono vivo solo per pura fortuna, e adesso, o nel futuro, come vuoi dire, vuole concludere l’opera!”
La figura non disse nulla, per poi girarsi.
“Cercherò di far sapere che state bene.” Disse, allontanandosi, lasciando così Majutsu da solo.
“Maledizione!” Urlò lui, scagliando una sfera d’energia contro un albero, che cedette e cadde all’indietro. “Sono solo un debole…”
La sua attenzione a quel punto venne attirata da una serie di risate.
Senza aspettare un secondo, cominciò a correre verso la loro fonte, per poi nascondersi lontano dalla vista.
Lì, in mezzo al prato, un ragazzo dai capelli neri a caschetto sembrava essere sospeso in aria a testa in giù, tenuto per una caviglia da una figura invisibile.
E sotto di lui, Black, un ragazzo che Majutsu riconobbe subito anche senza averlo mai visto prima, e altri due ragazzi, tutti e quattro di Grifondoro, stavano ridendo.
“Allora Mocciosus, vuoi dirci cos’hai fatto?” Chiese James, tenendo la bacchetta verso il ragazzo.
“Per l’ultima volta, Potter. Se il tuo amico Black ha le visioni, il mio unico consiglio è di fargli visitare il San Mungo. Magari lo rinchiudono per sempre e ci liberiamo definitivamente della sua presenza!”
“James, io comincio a stufarmi. Oggi Mocciosus è decisamente meno divertente del solito.” Sbuffò il diretto interessato.
“Oh, a questo rimediamo subito.” Rispose il moro, muovendo la bacchetta e facendo fare un giro completo a mezz’aria alla loro vittima, mentre gli altri due ragazzi ridevano.
“Fantastico…” Mormorò Harry, con una faccia disgustata. “Ora mi spiegò perché Piton mi odia così tanto… Mio padre era un idiota.”
Il ragazzo fu fatto girare di nuovo. A quel punto, Harry decise di fregarsene del futuro.
“Basta così!” Urlò, ma con sua sorpresa, la sua voce si era unita a quella di un’altra persona.
Dall’altra parte rispetto a lui, Evans si stava avvicinando, con il viso deformato in una smorfia di rabbia.
“Eccolo!” Esclamò Sirius, indicando Harry. “È lui!”
“Oh, allora Mocciosus davvero non c’entrava.” Fece James, senza però mostrare pentimento nella sua voce. “E per Merlino, sembra davvero la mia copia mal riuscita.”
“Lascialo andare, Potter!” Gridò Evans, raggiungendolo e indicando il ragazzo.
“Perché dovrei farlo? È uno schifoso Serpeverde. Deve imparare a stare al suo posto.”
“Tutto qui?” Domandò Harry, avvicinandosi. “Questa è la vostra ridicola motivazione?” Continuò, per poi tirare fuori la bacchetta per fingere di lanciare un incantesimo, mentre con la sua magia infrangeva quella che tratteneva il ragazzo, che cadde a terra con un tonfo.
Evans andò subito ad aiutarlo ad alzarsi.
“Tutto bene?” Chiese preoccupata.
“Sì… Sì, grazie…” Rispose lui, sollevato, per poi guardare Harry. “Ma lui chi è? Non l’ho mai visto prima…”
“Nemmeno io. Cosa strana, visto che sembra essere di Grifondoro ed è quasi la copia sputata di Potter.”
James invece, assieme agli altri tre ragazzi, osservava incuriosito suo figlio.
“Non male. Incantesimo non verbale. E sei solo del terzo anno, direi.”
“Perché stavate importunando quel ragazzo?”
“Chi, Mocciosus? È il nostro passatempo preferito. E poi, credevamo che tu fossi lui che si era trasformato in me, ma a quanto pare, dev’esserci qualche altro studente che per qualche misterioso motivo ce l’ha con me.”
“Mi chiedo chi possa mai esserci, oltre a quasi tutta la scuola, visto come ti comporti.”
A Harry sfuggì lo sguardo di meraviglia mista a una lieve ammirazione sul volto dell’unica ragazza presente.
“E ad ogni modo, questo è il mio aspetto. Fattene una ragione, p- Potter.” Si corresse subito.
“Davvero? E allora come ti chiami, sentiamo.”
Harry restò in silenzio. Non poteva di certo dirgli il suo vero nome.
“Majutsu. Majutsu Tail!” Si presentò.
A quello Black scoppiò a ridere.
“Majutsu? Ed io che pensavo che il nome della tua amica fosse strano!” Esclamò.
“È davvero un nome ridicolo.” Ridacchiò il ragazzo basso e grassoccio al suo fianco.
“Hai ragione, Peter.” Disse il quarto ragazzo, che sorrise.
“Portalo in infermeria, per piacere.” Disse Majutsu a Evans, che annuì, per poi allontanarsi con il ragazzo di Serpeverde.
“Ed io che credevo che Evans fosse l’unico grifone a simpatizzare con i serpenti.” Commentò Black, non nascondendo una vena di disgusto all’ultima parola.”
Harry restò in silenzio, a fissarlo con uno sguardo infastidito.
Infine sospirò, per poi girarsi.
“Non valete nemmeno il mio tempo.” Asserì. “Siete solo dei maghetti che si divertono a tormentare gli altri.”
“E tu allora? Vai in giro spacciandoti per me! E non mi dire che quello è il tuo vero aspetto! Credi che non ti avrei mai notato?”
Harry sorrise. “Credi a ciò che vuoi.” Concluse, allontanandosi.
Sirius e James restarono a osservarlo dirigersi verso la Foresta Proibita.
“Remus, hai la mappa con te, vero?” Chiese Ramoso.
“Certo. L’avevo presa nel caso non avessimo trovato subito Mocciosus.” Rispose lui, tirando fuori dalla tasca un foglio di pergamena, che aprì subito, pronunciando la formula per far apparire la mappa.
Ma non appena lo fece, sgranò gli occhi.
“Che succede?” Domandò Peter, sorpreso.
“James, è meglio che venga tu stesso a vedere. La mappa non riconosce chi usa la Polisucco, vero?”
“No. Non siamo riusciti ancora a risolvere quel problema. Purtroppo le riconosce per le persone in cui si sono trasformate. Dunque l’ha davvero usata per trasformarsi in me?”
“Beh, dipende… James, per caso tu in realtà ti chiami Harry? Perché qui dice che Harry Potter si sta allontanando verso la Foresta Proibita.”




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E come regalo di Natale, ecco qui il nuovo capitolo!
Dunque, ecco rivelato il mistero! Il Dottore arrivato è il numero 11, accompagnato da Clara e da due misteriosi personaggi.
Complimenti a chi ha intuito il loro arrivo! Infatti si tratta di Dark e Hikari, due miei personaggi originali provenienti dall'altra mia fan fiction "Equilibrio".
Devo dire che pensavo avreste indovinato tutti cosa sarebbe successo con l'arrivo del Dottore, ma vedo con piacere che sono riuscito a tenerlo come effetto sorpresa. Ora che Harry, Erza e Hermione sono nel passato che cosa succederà? Solo guai ovviamente XD.
Beh, temo che per il 2015 sia tutto... perciò non mi resta che augurarvi buon Natale e felice anno nuovo!
Ci vediamo nel 2016 con il proseguimento di questa saga, che avrà i suoi colpi di scena, di cui uno assolutamente fondamentale per l'intera storia!
Alla prossima!
   
 
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