Babbo Natale

Soffiò per qualche altro secondo, facendo crescere ancora di più il fuoco del camino. Avvicinò i palmi delle mani, per poi sfregarle tra di loro, cercando di riscaldarle.
Il Natale a Magnolia era proprio freddo. Quell’anno più degli altri.
Si mise in piedi, facendo scivolare per terra il morbido asciugamano che le fasciava il corpo dopo una doccia calda e indossò un comodo pigiama.
Si spazzolò i capelli biondi ripensando alla serata appena trascorsa in gilda. Amava passare le feste  con i suoi nakama, specialmente il Natale.
Come scordare i buonissimi biscotti caldi di Mirajane e la sua voce cristallina che canticchia canzoni natalizie mentre serviva ai tavoli. Eh si, anche la musica di Gajeel, in fondo in fondo, non era stata male.
Ma la cosa migliore della serata era stata senza dubbio Natsu vestito da babbo natale, accompagnato da un Happy travestito da renna.
Con indosso la lunga barba bianca faceva proprio ridere, però il rosso gli stava proprio bene.
Sorrise, ripensando al faccino felice di Asuka quando Natsu le aveva consegnato il suo regalo. Era proprio fortunata Asuka.
Aveva dei genitori che l’amavano ed era circondata da persone che erano a disposti a fare di tutto per lei e che le facevano passare, ogni anno, una Natale perfetto.
Spense le luci, rattristandosi di colpo. Il suo Natale, da bambina, non era come quello della piccola Asuka.
Dopo la morte di sua madre, trascorreva ogni festività da sola o con la servitù. Qualche volta invocava Aquarios, per non sentirsi troppo sola, ma non era la stessa cosa di avere dei genitori con cui scartare i regali, mangiare biscotti e cantare davanti al fuoco caldo del camino. Suo padre era sempre stato troppo occupato anche per comprarle la bambola che tanto desiderava o per passare qualche minuto del suo tempo insieme a lei.
Si sdraiò sul suo morbido letto, coprendosi col caldo piumone fino alle orecchie.
Chiuse gli occhi, cercando di trattenere le lacrime mentre brividi di freddo le attraversavano tutto il corpo.
Si, ogni suo Natale era stato freddo. Gelido come l’inverno.
Non aveva avuto mai nessuno a cui aggrapparsi. Nessuna fonte di calore su cui fare affidamento e che la facesse sentire bene e non più sola.
Tirò su col naso, girandosi di 180° sdraiandosi su un fianco.
Si accucciò su se stessa e improvvisamente sentì qualcosa contro il proprio naso.
Spalancò gli occhi, mettendo a fuoco, grazie alla lieve luce del fuoco del camino e della luna che filtrava dai vetri della finestra, un viso fin troppo conosciuto.
Il suo naso era premuto contro la guancia del dragon slayer del fuoco che dormiva beato al suo fianco.
Fece peso sulle braccia, staccando il busto dal materasso per osservarlo meglio.
Natsu era disteso sopra al piumone, gambe divaricate, un braccio a penzoloni e l‘altro sul cuscino, sopra la testa.
Indossava ancora il costume da babbo natale, composto da pantaloni rossi e una giacca, anch’essa rossa con gli orli bianchi, che il mago teneva aperta sul torace, lasciando i muscoli dell’addome in bella vista, facendo arrossire leggermente Lucy.
Il cappello rosso che fino a qualche ora fa portava in gilda adesso lo indossava Happy che, accucciato su se stesso, dormiva sul cuscino accanto alla testa del rosato.
In un giorno qualunque, Lucy si sarebbe messa a strillare, tirando i due amici dalle orecchie e gettandoli fuori casa, svegliando l’intero vicinato.
Ma quello non era un giorno come tutti gli altri.
Era Natale e, soprattutto a Natale, Lucy non voleva sentirsi più sola.
Sorridendo intenerita da quella scena, spostò con le punte delle dita alcuni ciuffi rosa dalla fronte dell’amico, in un gesto delicato per evitare di disturbare il suo sonno.
Rimase piuttosto perplessa quando Natsu, ancora occhi chiusi, afferrò la sua mano e, stringendola nella sua, la portò sul suo petto, all’altezza del cuore, lasciandola lì.
Lucy arrossì ancora, nel buio della notte, percependo col palmo della mano la pelle calda e il battito calmo e regolare del mago.
Un’ondata di calore, partendo dalla mano, le invase tutto il corpo, facendola tremare di piacere.
Era così caldo.
Senza pensarci due volte, dopo aver lasciato una tenere carezza a Happy, tornò a sdraiarsi sul letto, accanto a Natsu, poggiando il capo sul suo petto  e tenendo la mano sul suo cuore, intrecciata alle dita calde di lui.
Sorrise nel sentire il braccio del mago avvolgerle i fianchi, mentre avvicinava il proprio viso al suo.
Lucy poteva sentire chiaramente le labbra sottili del dragon slayer sfiorarle la fronte e, ammetteva, che non aveva mai sentito sensazione più bella di quella di sentire il respiro caldo di Natsu sulla propria pelle.
Probabilmente, quando nei giorni suggestivi avrebbe pensato a quella scena, si sarebbe data della stupida. Le sarebbe sembrata davvero imbarazzante.
Ma in quel momento non le importava.
In quel momento, andava bene.
Si sentiva bene e, soprattutto, protetta tra quelle braccia muscolose
Aveva trovato la sua fonte di calore a cui aggrapparsi e che non le faceva sembrare più il Natale così freddo.
Non era più sola, da quando aveva conosciuto Natsu.
-Buon Natale, Natsu-