​VOID

Gilbert aveva sempre amato il Natale. Sin da bambino amava prendere la neve con le mani, cercando di afferrare quei delicati fiocchi e trattenerli, e ritrovandosi così le mani completamente fradicie. Dai Vessalius, dai Baskerville, dai Nightray. Il suo amore per l'inverno, in particolare per questa festa non era cambiato.

Pure da adulto, quando era entrato a far parte di Pandora, aveva continuato a trovare una sorta di magia in quel periodo. L'atmosfera felice, le decorazioni, le luci, gli erano sempre sembrati avvolti da un che di speciale.

Mentre pensava a questo, l'uomo lanciò un'occhiata all'albero che Sharon e Reim avevano pensato di inviargli. Era alto poco più di una spanna, decorato con palline dai colori più svariati, che andavano dal blu all'argento, dal rosso all'oro. Sulla punta una stellina storta brillava della debole luce riflessa di una candela accesa.

Gilbert si avvicinò ad esso e pensò a raddrizzarla, dandole un colpetto con la mano.

Riuscì a sorridere, al pensiero della gentilezza che gli avevano rivolto i coniugi Lunettes e il loro unico figlio, il piccolo Xerxes*. Erano stati cortesi a farlo. Ma, dopotutto, in quella famiglia, l'altruismo era una cosa genetica.

«Magari ti aiuterà a non sentirti troppo giù» gli aveva detto Sharon, con un dolce sorriso, mentre cercava di tener fermo Xerxes e, contemporaneamente, il marito gli porgeva il dono.

Con un po' di difficoltà, Gilbert era riuscito a prenderlo con il suo unico braccio. «Mh, grazie» aveva bofonchiato, arrossendo vistosamente. Beh, dopotutto, la sua timidezza non era cambiata di una virgola.

E così, eccolo là, a fissare quell'alberello. Le intenzioni dei suoi amici erano buone, ma Gilbert non riusciva a rasserenarsi.

Perché, vero, l'albero c'era, ma era altro ciò che più gli mancava: coloro con cui aveva sempre passato il Natale non c'erano più. Elliot, Break e Oscar erano morti, il suo passato di Sabrié era stato completamente sgretolato, e Oz e Vincent erano spariti.

Ma gli mancavano, gli mancavano da morire.

Tutti, nessuno escluso.

Senza quelle persone, così importanti per lui, stava lentamente andando in pezzi, sbriciolandosi come argilla troppo friabile, che avrebbe potuto fare una qualunque triste fine in un qualsiasi momento. Era vuoto, distrutto, fatto a pezzi.

Il giovane sospirò, si mise seduto, e rimase così, a fissare il vuoto. "Il primo Natale senza di loro..." pensò, tristemente, mentre le palpebre iniziavano a farsi pesanti. Una lacrima scivolò giù dalle iridi dorate.

La fiamma della candela tremolò e si spense.

*Ho pensato ad un possibile figlio di Sharon e Reim, che, da quanto ci ha detto la Mochizuki, si sono sposati. E dunque, secondo voi come si poteva chiamare il figlio di sti due  se non Xerxes? Parlerò di ciò in una futura One Shot.

ANGOLO NATALIZIO DELL'AUTRICE
Niente di speciale, tranne che adesso mi mancano solo due volumi di PH! *esulta*
Piccolo speciale natalizio che poi natalizio non è su Gil, poco dopo che Alice e Oz se ne sono andati.
Il titolo è formato da una parola tedesca, vuol dire "vuoto".
Beh, che dire?
Merry Christmas and a happy new year bella gente!
Baci e caramelle,
Helen
P.S. Per scusarmi di avervi fatto deprimere a Natale...eccovi una cucciolosa foto di Natale Pandoriano!