Libri > I Miserabili
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Autore: Crilu_98    25/12/2015    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se ai due personaggi più tragici e controversi dei Miserabili fosse stata data una seconda possibilità?
Se Javert non si fosse buttato nella Senna? Se Eponine fosse sopravvissuta alle barricate?
Una storia un po' inverosimile in cui si intrecciano amore, rimorso e desiderio di riscatto. Perché anche i miserabili hanno il diritto di essere felici.
Genere: Azione, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eponine, Javert, Jean Valjean, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non era stato Javert a gridare, nonostante si fosse voltato davanti all'espressione mutata del suo viso. Quel grido, pieno di rabbia malcelata, era di Marius, che ora si stava avvicinando all'uomo che sostava con sfrontatezza all'ingresso della sala. Thernardier fece un ghigno mellifluo all'indirizzo del giovane:
-Mio giovane amico...- disse sommessamente -Sono oltremodo dispiaciuto di interrompere questo giorno di festa, ma ho da rivelarvi una cosa molto importante...-
Non poté continuare perché un pugno del ragazzo lo mandò al tappeto. Il malvivente si rialzò barcollando, deciso a continuare con il suo raggiro ma ad un tratto i suoi occhi si posarono su di lei. Eponine sentì il suo sguardo pesarle sulle spalle come un macigno; sperò che le sorridesse e la accogliesse con gioia -era sua figlia, dopotutto, dannazione!- o che al massimo la ignorasse.
"Ecco, sì papà, ignorami, ignorami come hai sempre fatto! Ti prego!"
Ma Thernardier non la ignorò:
-TU!- urlò, improvvisamente furioso. -Tu, maledetta sgualdrina, figlia di tua madre! Per colpa tua Montparnasse è morto e la signora Magnon mi tartassa di ricatti! Tu ti sei venduta...-
La sua invettiva fu interrotta da Javert che attraversò la sala con foga e una maschera d'ira sul volto. Eponine si sentì stringere il braccio: era Cosette, che le sorrise preoccupata.
-Cosa ci fa lui qui?- le sussurrò con affanno. Eponine scosse la testa e sentì le lacrime pungerle gli occhi:
-Non lo so...-
"Problemi, ecco cosa porti tu, sempre e solo problemi!"
Quando si voltò verso i tre uomini, però, smise subito di auto commiserarsi. Javert aveva preso suo padre per il bavero del gilet e lo teneva sospeso a cinque o sei palmi da terra.
-Ora...- sibilò Marius -Mi direte perché siete dovuto venire ad avvelenare questa festa!-
-Il vostro salvatore...- balbettò Thernardier -Colui che vi ha portato via dalle barricate attraverso le fogne... E' un ladro, un uomo estremamente pericoloso...-
Javert lo mollò di botto e si voltò verso il salone, scandagliandolo con lo sguardo.
"Ma che fa?" si chiese Eponine stupita "Sembra che cerchi qualcuno"
-Il suo nome!- stava nel frattempo ringhiando Marius. Thernardier esibì un altro dei suoi sorrisi, che svanì nel vedere la minaccia negli occhi del giovane.
-Il suo nome è... Jean Valjean!-
Eponine e Cosette rimasero indifferenti a quella rivelazione, ma lo sposo sussultò e impallidì vistosamente.
-Lui... Oh Signore che ingrato sono stato!- mormorò prendendosi la testa fra le mani.
Javert sembrava ancora più scosso ed Eponine gli si avvicinò:
-Monsieur, che vi succede?- chiese, poggiandoli una mano sul braccio. Javert stava per risponderle, quando Thernardier si liberò dalla presa dei valletti e riuscì ad arrivare alla porta. L'Ispettore si lanciò al suo inseguimento e Marius stava per seguirlo, ma fu bloccato dalle due ragazze:
-Marius cosa significa tutto ciò?- piagnucolò Cosette con il labbro che tremava. Marius la prese per le spalle:
-Cosette, mia adorata, sono il più meschino degli uomini: vostro padre mi ha salvato la vita, mi ha portato da voi ed io... Io l'ho lasciato andare così, troppo colpito dal suo passato! Che sciocco! Che ingrato!-
-Il suo passato!?- esclamò la sua sposa afferrandolo per un braccio. Il giovane si divincolò:
-Perdonatemi, ma devo acciuffare Thernardier!-
E scomparve anche lui nella notte.
 
Cosette era abbandonata su una poltrona della sua camera e piangeva silenziosamente, mentre Eponine misurava il pavimento a grandi passi. Al piano inferiore, gli invitati aspettavano la ripresa della festa e chiacchieravano sulla misteriosa intrusione che aveva fatto fuggire lo sposo e l'Ispettore Javert.
"Ispettore, dove siete?" si chiese la ragazza, angosciata, scrutando la città buia dalla finestra.
Un'idea si fece strada nella sua mente...
-Cosette, basta piangere!- ordinò autoritaria e le sembrò di tornare bambina, quando insieme alla sorella derideva e maltrattava la povera orfanella. Ricacciò indietro lacrime e rimorso e si rivolse all'amica stupita:
-Non sopporto più di restare chiusa qui dentro ad aspettare notizie, è passata più di un'ora ormai. Dobbiamo metterci sulle tracce di Marius e dell'Ispettore!-
Cosette la fissò stupita e replicò debolmente:
-E come facciamo? Non posso dire al vecchio Gillenomard che usciamo da sole nella notte, non ce lo permetterebbe mai!-
-E chi ha detto che chiederemo il suo permesso?- disse Eponine mentre un sorriso astuto si allargava sul suo volto.
 
-Allora Louis, hai capito bene?-
-Sì, Madmoiselle Cosette: se qualcuno viene a cercare 'Ponine dobbiamo dirgli che l'intera faccenda l'ha spossata, si sta riposando e non vuole essere disturbata... Quanto sei strana vestita così!-
Cosette rispose con una smorfia imbarazzata osservando i calzoni larghi e la camicia che Eponine aveva scovato nell'armadio di Marius. Le due ragazze riuscirono ad uscire dal palazzo inosservate e a raggiungere le stalle, dove i due cavalli solitamente usati per trainare la carrozza dei padroni riposavano quieti.
-Pronta?- bisbigliò Cosette; Eponine annuì con le labbra serrate. L'amica la aiutò a montare in sella:
-Sta attenta!- le disse, prima che la ragazza si lanciasse al galoppo per le vie della città.
Eponine, che non aveva mai cavalcato un cavallo in vita sua, tentava contemporaneamente di non cadere di sella e di scrutare le strade alla ricerca di suo padre e di Javert.
"Dove siete?" si chiese ancora. Il cuore le batteva all'impazzata e si sorprese nel constatare che la sua preoccupazione non era rivolta a Marius e certamente non a suo padre. Le premeva solo che Javert non corresse rischi e che ne uscisse sano e salvo.
"E se papà avesse trovato il resto della banda? E se attaccassero Marius e Javert? Oh Signore, ti prego, no!"
   
 
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